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Little Nightmares 2, recensione

Conosciamo meglio il secondo capitolo della serie griffata Tarsier Studios che racconta le vicende di Mono

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Sono passati circa quattro anni da quando il primo Little Nightmares è stato rilasciato. Quattro anni nei quali gli svedesi di Tarsier Studios hanno raccolto il successo della loro opera, rilasciando poi un DLC per il titolo e il gioco per mobile Very Little NightmaresOra, quindi, è la volta di questo Little Nightmares 2, distribuito da Bandai Namco e disponibile per Pc, PlayStation 4, Xbox One e Switch. Saranno riusciti i Tarsier nell’intento di catapultarci nuovamente nell’incubo di un mondo ostile, instillando in noi ansie e paure? Scopritelo nella nostra recensione, appena dopo avervi fatto vedere il trailer di annuncio del gioco.

UN NUOVO INCUBO

Little Nightmares 2 inizia un po come iniziava il suo predecessore.

Ci risvegliamo in un luogo sconosciuto. La prima cosa che capiamo è che non siamo più Six, la protagonista del primo capitolo. Stiamo, infatti, vestendo i panni di un ragazzino. Il nostro nome è Mono. Intorno a noi, solo alberi e oscurità. Di fianco al luogo del nostro risveglio notiamo una TV, un elemento che sarà fondamentale per tutta la nostra avventura. Muovendo i primi passi all’interno di questo nuovo luogo, è facile percepire che nonostante il cambio di personaggio, il feedback del gioco rimane lo stesso. Mono è un bambino semplice e indifeso. Le sue uniche possibilità di sopravvivenza risiedono nell’aguzzare l’ingegno per superare gli enigmi e le trappole di questo bosco oscuro.

Il sentiero della foresta ci porta ad una casa. Posto in cui troveremo una ragazzina imprigionata. Mono decide di rompere la porta che la tiene prigioniera usando un’ascia. Questa piccola prigioniera non è altro che Six, la piccola protagonista del titolo originale. Ma come ha fatto la giovane ad arrivare qui dopo essere uscita da La Fauce, alla fine di Little Nightmares? E se questo nuovo capitolo fosse, in realtà, un prequel? Non vi resta che giocarlo per capire i misteri più profondi del titolo, superando i pericoli che vi si parano davanti grazie alla collaborazione dei due bambini.

LITTLE NIGHTMARES 2 E GLI INCUBI CHE AMERETE

Little Nightmares II

Quindi, fin dalle prime battute possiamo capire che molto del primo titolo è stato riportato in questo Little Nightmares 2. Come detto, notiamo lo stesso feedback con il protagonista fin dai primi passi. Inoltre, la direzione artistica del titolo rimane la stessa dell’originale. Il che è un bene, dato che risulta essere una delle cose più iconiche e meglio riuscite del gioco di Tarsier Studios. Quello che succede in questa nuova veste, è la voglia di rendere le tinte horror ancora più marcate. Gli antagonisti da cui ci nasconderemo e da cui scapperemo risultano ancora più agghiaccianti. Tra l’altro, già al primo nemico incontrato possiamo notare la differenza fra i due personaggi, con un Mono molto più risolutivo e deciso nelle scelte e nei modi di affrontare i pericoli, a differenza della piccola Six che per buona parte del primo capitolo passava il tempo a scappare.

La componente audio del titolo rimane sempre di alti livelli. Ci saranno momenti silenziosi che vi terranno con il fiato sospeso, alternati a sezioni con musiche ispirate che vi faranno percepire ansia, fretta, pericolo o anche solo sbigottimento. Emblematico di questo, per esempio, è l’arrivo dei due bambini nella prima città, dove l’atmosfera creata da ciò che vediamo e ciò che sentiamo va a realizzare una perfetta scena. Davvero un bel lavoro quello svolta dal compositore svedese Tobias Lilja già autore delle musiche del predecessore.

Una menzione d’onore va a fatta alla trama che si sviluppa in maniera quasi silenziosa, criptica, ma sempre in un climax continuo, come una melodia di un carillon, come quello suonato da Six all’inizio della storia, che aumenta di volume ed intensità, fino ad arrivare all’esplosione finale presente nell’epilogo. L’avventura ha una longevità non eccessiva, che risulta essere perfetta per questa tipologia di gioco, che quindi non scade in espedienti per allungare il tutto, rischiando di annoiare i giocatori.

IL RISVEGLIO

Little Nightmares II

Ma Little Nightmares 2 qualche piccolo passo falso lo compie, anche se nulla che possa rovinare in maniera spaventosa il titolo.

Il tipologia di inquadratura del gioco ci ha creato non pochi problemi nei momenti in cui si richiedeva un platforming preciso e attento. In pratica, ci è capitato spesso di cadere nel vuoto a causa di qualche salto sbagliato provocato dalla mancanza di percezione dello spazio intorno a Mono e al punto di atterraggio. Fortunatamente, queste sezioni non sono così frequenti.

Un altro tasto dolente, anche se in maniera molto minore, è quello che riguarda la trama. Il primo capitolo era quasi una continua critica sociale ad elementi che riguardano la nostra quotidianità e alle nostre abitudini. In Little Nightmares 2 questo lato della narrazione sembra essere passato molto in secondo piano, è molto meno percettibile quella voglia di criticare l’umanità e la sua direzione. Non è considerabile un difetto, ma era un elemento che avremmo voluto continuasse ad esistere all’interno di opere di questo tipo. Ma dopotutto, agli occhi più attenti, qualche piccola denuncia sociale non scapperà di certo anche in questa nuova avventura.

COMMENTO FINALE

Dopo quattro anni dal debutto del primo capitolo, i Tarsier Studios si presentano al pubblico con un Little Nightmares 2 in piena forma. Il gioco fa quello che deve: prende, coinvolge, incute ansia e timore. A tratti spaventa, perfino. La direzione artistica si attesta su livelli altissimi, stando sullo stile del primo capitolo ma spingendo ancora di più. Tutto il comparto audio fa un lavoro eccezionale nel creare atmosfera e nel tirare il giocatore all’interno della scena su schermo. Peccato solo per i controlli non sempre precisissimi. La longevità risulta essere perfetta per questa tipologia di gioco, non rischiando di annoiare i giocatori. In conclusione, Little Nightmares 2 è un titolo da non farsi assolutamente scappare.

Pregi

La direzione artistica è di notevole livello. Musiche veramente ispirate. Trama decisamente coinvolgente.

Difetti

Qualche problema nella percezione degli spazi. Meno critica sociale rispetto al primo capitolo.

Voto

8,5

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