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9 Monkeys of Shaolin, la Recensione PS4

Anche le botte hanno un lato artistico

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9 Monkeys of Shaolin ci fare un bel tuffo nel passato, riproponendo lo stile tipico del picchiaduro a scorrimento. Sobaka Studio e Buka Entertainment ci insegnano che il solito “vai avanti e mena tutti” può nascondere dei lati a noi sconosciuti. Un genere che faceva del gameplay il suo unico punto di forza, lascia spazio, anche, alla creatività e all’arte. Gran parte del merito va all’Unreal Engine in grado di offrire una gestione della luce da applausi. Vi sono, infatti, dei momenti in cui si rischia di prendere schiaffi a destra e manca perché impegnati a contemplare la bellezza del momento.

Se da un lato, però, un aspetto viene esaltato, dall’altra qualcuno viene penalizzato. Tralasciando la storia che, senza tanti giri di parole, risulta un elemento accessorio e non determinante, il gameplay generale è un po’ troppo punitivo. Le dinamiche roguelike con permadeath e rari checkpoint, a difficoltà medio/alte rischia di far saltare i nervi sin dai primi istanti di gioco. E i livelli non sono proprio “cortini”. Arrivare al 99° cancello e poi ritornare indietro, reiterando questa operazione in un ciclo snervante, alla quarta, massimo quinta volta, gli fate ciao ciao con la manina.

9 Monkeys of Shaolin recensione ps4

Gli elementi RPG e la localizzazione in italiano rendono frizzante l’esperienza generale in 9 Monkeys of Shaolin. Lo skill tree che cresce rappresenta un bello stimolo per andare avanti e potenziare il personaggio. Ne gioverete moltissimo in battaglia, con un personaggio forte e reattivo in grado di alternare colpi forti e deboli in successioni rapide. Ma anche questo non basta per scongiurare il fattore ripetitività.

Se avete, comunque, voglia di fare delle sessioni di amarcord e ricordare le infinite quantità di gettoni inceneriti davanti Vendetta, Cadillacs and Dinosaurs e Knights of the Round, non vi resta che restare con noi e leggere la nostra recensione PS4 di 9 Monkeys of Shaolin.

LI CHIAMAVANO PICCHIADURO

Iniziamo la nostra recensione PS4 di 9 Monkeys of Shaolin parlando della componente gameplay. Quando si parla di picchiaduro e/o platform, sarete d’accordo con noi nel ritenerla la più importante. Anche se gli anni e le gen passano, i canoni dei “classiconi” restano sempre tali. In certi generi è difficile metterci una storia forte in grado di reggere l’infrastruttura del gioco. Passerebbe sempre e comunque in secondo piano per via della natura del titolo e sarebbe controproducente (oltre che ininfluente) giudicarlo male perché privo di storia. Vuol dire che non hai capito a cosa stai giocando.

Motivo per cui spenderemo molte parole sul gameplay e sul sistema di combattimento di 9 Monkeys of Shaolin. Vestiremo i panni di un pescatore cinese, Wei Cheng, alle prese con una storia di vendetta. Lungo il suo cammino affronterà nemici sempre più forti con stili di combattimento diversi tra loro. Il segreto del successo è capire come alternare parate, schivate, colpi deboli, forti e caricati. Dobbiamo comporre una melodia di pulsanti senza cadere nel tanto odiato smashing buttons. Anche perché, se crepate in battaglia, si ricomincia da inizio livello (con i saluti delle dinamiche roguelike).

9 Monkeys of Shaolin recensione ps4

In vostro soccorso viene un sistema RPG improntato sul miglioramento in combattimento. Ogni upgrade vi farà diventare più forte e, quindi, durare di più in battaglia. Se siete degli amanti della sfida, giocare a difficoltà elevate non sarà per niente facile. Ma ve lo consigliamo. Tentare di superare i propri limiti è una prerogativa quando si ha davanti un roguelike. Come se volesse conoscere da noi “se siamo degni”.

L’esercizio della propria dignità può essere esercitato mediante delle sane “mazzate alla cecata”, ma non a mani nude. Il nostro pescatore cinese avrà dalla sua, principalmente armi a due mani e l’ausilio delle arti magiche shaolin. Nella scelta delle prime, fate molta attenzione ai vari perk che portano con sé. Sono importanti perché influiscono in combattimento e sulla vostra durata (e sottolineiamo durata) sul campo da battaglia.

Per il resto l’invito è quello di cercare di capire chi sono i nemici presenti sul campo. Ognuno ha delle tecniche di ingaggio diverse oltre che una capacità offensiva più pericolosa di un’altra. Le schivate e le parate non sono accessorie ma sono finalizzate a un eventuale contrattacco. Motivo per cui prima di menare le mani fate un minimo di strategia in stile RPG. La forza si misura anche dall’intelligenza tattica.

L’ARTE DEL GUARDARSI INTORNO

Disegnare uno scenario è forse la cosa più vicina all’arte comunemente intesa. In passato, quello che veniva chiamato quadro – fondale – sfondo – bg, aveva il potere del “racconto subliminale”. Gli sfondi di Street Fighter raccontavano la storia del personaggio, mentre quelli di Mortal Kombat erano strumentali al gameplay grazie alle pit fatality. Sobaka Studios e Buka Entertainment hanno voluto  fare lo stesso. Ma lo hanno fatto, però, con l’ausilio della luce e delle ombre, e anche dell’Unreal Engine.

Vi dobbiamo confessare una cosa, e lo facciamo per onestà nei vostri confronti. Eravamo convinti che un motore grafico del genere fosse sprecato per un picchiaduro a scorrimento. Cioè, l’Unreal su un beat’em up, su un genere che richiede essenzialmente velocità di pressione sui tasti. Ebbene, ci sbagliavamo e siamo felici di questo. Ma non ci si accorge subito, però, del valore aggiunto di questa scelta degli sviluppatori. Ci vogliono degli scenari e delle ambientazioni adatti per apprezzare al meglio la resa grafica di questa scelta progettuale.

 

Sebbene in 9 Monkeys of Shaolin le texture e la risoluzione grafica non siano proprio il massimo, gli stage riescono a creare dei colpi d’occhio degni di menzione. Luci e colori creano delle armoniose melodie che, come una colonna sonora “visiva”, accompagnano il dolce suono delle botte da orbi. E quindi, contenti di esserci sbagliati alla grande. Come vedete, quando si parla di videogiochi, la prima impressione è sempre la più sbagliata. Nel bene e nel male.

Interessanti anche gli effetti visivi accessori, che ricordano vagamente Kill Bill. Alcune sequenze a rallentatore, in occasione dei colpi caricati con danno maggiorato, sono carine. Il comparto audio non è dei migliori, con effetti sonori e colonna sonora nella norma. Ma non si può avere tutto. Quello che abbiamo visto ci ha soddisfatto e lo abbiamo apprezzato.

9 Monkeys of Shaolin recensione ps4

COMMENTO FINALE

Sobaka Studios e Buka Entertainment ci fanno fare un bel salto nel passato con 9 Monkeys of Shaolin. I canoni del picchiaduro a scorrimento ci sono tutti, con annessi problemi relativi alla tanto odiata ripetitività. Per scongiurare l’apatia vi è un sistema di progressione del personaggio in stile RPG. A buttarlo giù ci pensano le dinamiche roguelike, con la permadeath che arriva come un macigno che diventa sempre più pesante.

D’altro canto, l’utilizzo dell’Unreal Engine ha il suo perchè. La vena creativa degli sviluppatori è riuscita a creare dei momenti davvero unici in un genere, quello dei beat’em up, dove ci si concentrava solo ed esclusivamente sul gameplay. Una scommessa vinta ma con un prezzo da pagare.

Se siete degli amanti del genere e, magari, volete ricordare quelle domeniche passate in sala giochi a incenerire le paghette settimanali, 9 Monkeys of Shaolin potrebbe fare al caso vostro.

Pregi

Grandissima gestione dell'Unreal Engine, in grado di accendere scenari e ambientazioni con perfetti mix tra luci, ombre e colori. Lo scorrimento "scorre" picchiando, con dei sani innesti in salsa RPG e un layout dei comandi intelligente, in grado di esaltare la coordinazione del giocatore ma anche le sue doti tattiche ...

Difetti

... ma che non basta ad allontanare il demone della ripetitività. È difficile se non impossibile con i picchiaduro. Ad esasperare questo annoso problema ci pensano le dinamiche roguelike, con il permadeath come aprifila. Dedicato ai soli amanti del genere

Voto

8

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2 commenti su “9 Monkeys of Shaolin, la Recensione PS4”

  1. Meno male che ho acquistato il gioco su steam a 11 euro (cambio in sfavore con dollari) ma se avessi comprato il gioco per ps4 a 29 euro o per pc a 20…credo che mi sarei minimo auto linciato o automutilato.
    Non ha nulla ha che vedere con “suo fratello” Redeemeeer. E’ una “cazzata fantascentifica” anche se è ambientato nel passato. Acquistatelo solo se non supera i 15 euro, ma su ps4(SE NUOVO).
    Non ci siamo proprio. Punto

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