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Hotshot Racing, la nostra recensione

Da Lucky Mountain Games, Sumo Digital e Curve Digital arriva un titolo di corse prettamente arcade che strizza l’occhio ai classici dell’epoca poligonale quali Virtua Racing

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Hotshot Racing  è ormai pronto a dare battaglia. A modo suo. Simulazione, arcade, misto, sportivo, approfondito o ignorante. I giochi di corse automobilistiche riescono sempre a dire la loro e ad appassionare gli amanti delle quattro ruote. Ed Hosthot Racing, titolo che debutterà domani (10 settembre) su Pc e console (PS4, Xbox One e Switch), attinge a piene mani dal passato mostrando però i muscoli del presente. E lo fa grazie ad una consolidata formula che accontenta sia i fan del retro che quelli del moderno.

Lucky Mountain Games, Sumo Digital e Curve Digital hanno lavorato lunghi mesi per portare al pubblico un racing in grado di divertire in modo semplice, spensierato ma al tempo stesso profondo.

Ci saranno riusciti?

Per saperlo, basterà leggere la nostra recensione della versione Steam di Hotshot Racing. Buona lettura.

CARRIERA ED ALTRO

Giusto iniziare parlando dei contenuti. Il gioco propone otto piloti, diverse vetture, sedici circuiti (e relative versioni mirror, e quindi da percorrere al contrario ed alcune modalità.

Le più importanti, o meglio, quelle classiche, sono Grand Prix e Sfida a Tempo.

Nella prima si affrontano 4 gruppi di 4 corse ciascuno e si affronteranno altri sette personaggi per contendersi i piazzamenti migliori e vincere la classifica a punti. Da sottolineare come anche arrivare ultimo porterà punti utili alla classifica ma se per un malaugurato caso non si dovesse portare a termine la corsa, si rimarrà a bocca asciutta e quindi sarà veramente difficile portare a casa la coppa.

Ogni successo porta soldi (virtuali) che permettono di sbloccare divise (outfit) particolari per i piloti o parti per le vetture come ad esempio alettoni, fari, disposizione dei tubi di scappamento e, ovviamente, livree.

La vittoria di ogni mini campionato in modalità Grand Prix, sblocca anche delle brevi sequenze finali. Ogni driver ha la sua storia ed anche il suo temperamento in pista.

La Sfida a Tempo ci fa correre contro il cronometro per realizzare il giro migliore e magari figurare tra i più veloci nelle classifiche globali. È la classica modalità che serve anche per conoscere le insidie di ogni circuito. Si sceglie questa e si scegliere il percorso da voler attaccare tra quattro tipologie di percorsi (costiero, desertico, jungle e montagnoso) nelle quali troviamo altrettanti circuiti.

Per dare ulteriore adrenalina al tutto, in Hotshot Racing potremo divertirci anche in corse Guardie e Ladri nelle quali dovremo sfuggire al contatto con le vetture della polizia e tentare di finire la corsa raccogliendo più soldi possibili. In questa variante ci sarà un indicatore dello stato di efficienza della nostra vettura che, ovviamente, ad ogni contatto si deteriorerà. Al punto di visualizzare distintamente fuoco e fiamme divampare sotto il nostro sedere da politi. Notiamo anche la presenza di ostacoli messi dai poliziotti come degli steccati in mezzo alla pista proprio per farci rallentare.

Hotshot Racing
La scelta dei piloti permette anche di conoscerne la storia, a patto di vincere la modalità Grand Prix

L’altra variante, infine, è Guida o Esplodi. Nel corso della corsa si dovrà soddisfare un limite di velocità minimo (un po’ come nel film Speed del 1994, se ricordate) per evitare di esplodere. Il problema è che tale limite viene aumentato ad ogni checkpoint e ad ogni tornata. Ed anche qui troviamo lo stato di salute che diminuisce ad ogni contatto ma che viene rigenerato ad ogni giro concluso.

Non mancano le sfide multiplayer a schermo condiviso ed online. Il gioco inviterà anche a provare le diverse modalità per sbloccare i numerosi contenuti interni.

UN GAMEPLAY ARCADE SEMPLICEMENTE AZZECCATO

Le sportellate saranno un’abitudine se si vuole vincere

Uno dei punti forti di Hotshot Racing è il suo naturale appeal con i giocatori grazie anche ad un gampelay immediato. Giocare a questo titolo è istintivo vista la sua natura prettamente arcade. L’esperienza di Sumo Digital si fa sentire. Per chi non lo ricordasse, questo team è responsabile dell’eccellente OutRun 2 ma ha anche realizzato Sega All Star Racing Transformed.

L’approccio è immediato così come il feeling. Sembra fin da subito di trovarsi di fronte ad un arcade vecchio stampo dove la responsività dei comandi è piuttosto alta anche in base al tipo di vettura che si sceglie. Quest’ultime hanno tre parametri che ne determineranno la guidabilità: velocità, accelerazione e drift. Su queste tre caratteristiche potete scegliere in base al vostro stile cosa scegliere.

Da tenere in considerazione anche la capacità drift perché grazie a questa tecnica ed alla possibilità di usarla al meglio si ricaricherà il turbo. Quest’ultimo è indispensabile per gli spunti finali visto che spesso e volentieri avremo sfide decise sul filo dei centesimi di secondo. E dovremo fare, spesso e volentieri sportellate per prevalere. In Hotshot Racing sarà la norma.

Il gameplay, quindi, come avrete più volte intuito in queste righe, è arcade ma questo non tragga in inganno chi ama una certa profondità. Non per questo, infatti, il gioco è facile. Lo è per imparare i fondamentali, non lo è per padroneggiarli.

Conoscere i tracciati ed evitare gli scontri è fondamentale per sopperire alla mancanza del mezzo o per scegliere quello migliore in base al circuito. Inoltre è utilissimo evitare gli impatti sia con le altre auto che con le barriere della pista. Ergo, è fondamentale avere una guida aggressiva ma al tempo stesso non troppo sporca. Si può rovinare tutto andando di traverso perché recuperare una retromarcia sarà veramente complicato anche se si ha la barra del turbo al completo. I contatti con gli avversari, invece, possono essere sfruttati a proprio favore: ne nascono sorpassi spettacolari. Ma questo vale anche per i nostri competitori.

Hotshot Racing
Ci sarà il rischio di andare in fiamme nella modalità Guardia e Ladri

Chiavi in mano, il gameplay è immediato, ma sarà complicato trionfare subito. Bisogna abituarsi ai circuiti alle risposte delle vetture che scegliamo, suddivise in diverse categorie. Se ricordate Virtua Racing, celebre titolo SEGA di inizio anni ’90,  o ancora Ace Driver: Racing Evolution di Namco, potrete sicuramente affermare che il feeling sia molto simile. A tutto questo, bisognerà fare attenzione ai nostri avversari.

Gli otto piloti hanno infatti una propria personalità. Keiko, Xing, Mike, Alexa, Aston, Toshiro, Marcus e Viktor: otto piloti che dipendono della velocità. Hanno dedicato la loro vita alla ricerca di diventare il più grande pilota da corsa del mondo. Ed hanno storie da raccontare che scopriremo dopo aver vinto le modalità Grand Prix. Ma hanno anche il loro stile di guida più o meno aggressivo.

Un piccolo scorcio sulla personalizzazione (estetica) delle vetture

Peccato che l’enorme personalizzazione applicabile, a patto di accumulare valuta di gioco e spenderla, non apporti modifiche ai tanti veicoli. Questi saranno personalizzabili in tantissimi aspetti. Dalla palette dell’intera carrozzeria all’applicazione di spoiler più o meno aggressivi, o prese d’aria, ma anche la possibilità di modificare la strumentazione di bordo e di mettere accessori estetici come i ciondoli o le caricature dei vari piloti da applicare sul cruscotto. Tantissimi gli accessori cosmetici da acquistare ed applicare.

LOW POLY, GRANDI DETTAGLI, MUSICA ADRENALINICA

Si sa che l’occhio voglia la propria parte. Gli sviluppatori avendo sempre puntato sul feeling retro hanno realizzato un aspetto con grafica poligonale di grande effetto.

Nonostante si tratti di low poly, e quindi una grafica a basso numero di poligoni come era facile intuire e come si notava già dai primi screenshot che circolavano in rete nei mesi scorsi, l’impatto visivo è davvero splendido.

La sensazione di trovarsi di fronte a quel capolavoro assoluto che è stato Virtua Racing (si, lo nominiamo spesso) è enorme. Ma a tutto questo va aggiunto il fatto che i dettagli sono davvero tanti. E la varietà, dettata dai 16 tracciati presenti con possibilità di percorrerli al contrario, così come le vetture presenti. E, come abbiamo visto, grazie alla grande personalizzazione, possiamo sempre vedere novità.

Hotshot Racing
Come detto, in pista non si fanno complimenti

Ogni percorso ha le sue peculiarità e la varietà degli ambienti è molto elevata. Non troverete due circuiti uguali. Ma su questo il compito non doveva essere difficile visto che i tracciati sono 16. Questo non toglie che ogni pista propone peculiarità visive molto belle. Dai tracciati costieri dove gli yacht campeggiano sugli specchi d’acqua ai lati dell’asfalto che ricordano Montecarlo, ai castelli montagnosi su sfondo innevato o alla giungla selvaggia (con tanto di elefanti) mista a templi monumentali che richiamano l’India e l’Indonesia.

Non mancano gli effetti particellari come il fumo dal tubo di scappamento o ai fili d’erba se trasborda fuori pista o alle sgommate impresse sulla pista. Per non parlare dei raggi di luce che traspirano tra le fronde dei pini o degli alberi, o di vulcani attivi con eruzioni spettacolari (ed innocue per fortuna) e molto altro. I dettagli sono veramente belli da vedere e mostrano una bella padronanza della grafica low poly.

Bellissimi in Hotshot Racing anche i modelli di vetture presenti. Da auto che ricordano i prototipi che sfrecciano nelle gare endurance (vedi Le Mans) alle muscle car alle super car. Ovviamente parliamo di modelli poligonali ben definiti.

Il tutto, sfreccia imperterrito a velocità ottimale e senza un minimo di rallentamenti o di indecisioni. Tutto è molto fluido ed anche le animazioni sono molto ben fatte e particolareggiate. E questo lo si apprezza in tutte le visuali possibili: da quella in prima persona (dentro l’abitacolo) dove possiamo apprezzare le strumentazioni ma anche il paesaggio che ci circonda, a quelle in terza persona che – per nostra personale comodità in termini di gameplay – preferiamo dove è possibile ammirare oltre alle vetture anche le bellezze ambientali e le linee (a volta aggressive a volta sinuose) delle vetture. Tutto bello ma non mancano, qua e la, sporadiche imperfezioni come una sporadica trasparenza dei poligoni quando visualizziamo i dettagli delle vetture durante la personalizzazione.

Ottime, infine, le musiche che ascolteremo che calzano perfettamente con l’azione in gara e che mettono più adrenalina velocizzando (ma non distorcendosi) nel giro finale. Un modo per far salire la tensione senza però rovinare l’armonia dei brani.

Buonissimo il doppiaggio (in inglese) dei vari personaggi così come gli effetti sonori che hanno – e si nota – anche loro attenzioni particolari.

COMMENTO FINALE

Hotshot Racing è un piccolo gioiello. Una produzione indipendente che fa onore al mercato degli indie. Ha il feeling degli anni ’90 grazie ad un aspetto sapientemente costruito sullo stile low poly, ma non per questo privo di finezze e dettagli grafici ma offre tanto divertimento in pista.

Joypad alla mano, infatti, il gameplay è veloce da imparare (ma non da padroneggiare), con una meccanica incentrata parecchio sul drifting ma senza esasperarlo. Questa tecnica però è necessaria per utilizzare il turbo indispensabile per risolvere in proprio favore alcune situazioni.

L’azione in pista è velocissima e non ha problemi di rallentamento (forse quello di limitare le vetture in pista ad 8 è stato un colpo di furbizia da parte degli autori, ndr). I percorsi sono vari, spettacolari da vedere, ottimi da affrontare.

Le modalità proposte permettono di fare mini-campionati di varia difficoltà ma anche di attaccare il tempo per entrare nelle classifiche globali e di cimentarsi in due varianti divertenti.

Ad ogni modo Hotshot Racing offre tante cose da fare e la possibilità di personalizzare le vetture sotto diversi aspetti senza però migliorarne le caratteristiche.

Detto della grafica, realizzata a regola d’arte (pur con qualche lievissima imperfezione) ed in grado di non risparmiare chicche, l’audio proposto si incastona perfettamente nel gameplay ed accompagna le nostre scorribande in pista in modo molto adeguato ricordando, a tratti, il feeling che avevamo nei cabinati arcade.

Chi ama questo genere di giochi e vuole divertirsi con una sfida comunque stimolante deve sicuramente avere Hotshot Racing, senza remore. Chi vuole la simulazione o la grafica ultrarealistica ai quali aspirano Project Cars, Assetto Corsa, Gran Turismo, Forza e così via, pensi ad altro.

Pregi

Feeling immediato. Impatto retro spettacolare. Gameplay snello ma al tempo stesso profondo pur trattandosi di un racing arcade. Le modalità presenti sono soddisfacenti. Personalizzazione estrema. Grafica low poly molto dettagliata che ricorda i classici che abbiamo amato. Fluidità. Colonna sonora magnifica.

Difetti

A voler essere pignoli, probabilmente la modalità campionato poteva essere più profonda. Lievissime imperfezioni qua e la dei poligoni. Peccato che la personalizzazione non modifichi le prestazioni delle vetture.

Voto

9-

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