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Pirate Outlaws, la nostra recensione

Un folle gioco di carte ad ambientazione piratesca ricchissimo di contenuti e di varianti all'apparenza semplice ma piuttosto profondo

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Sono tanti gli esempi di giochi di carte strategici approdati nel mondo dei videogiochi. Magic The Gathering Arena ed Hearthstone, solo per citarne alcuni hanno una impostazione piuttosto classica. A questi se ne sono aggiunti molti altri con diverse varianti, anche ruolistiche. Pirate Outlaws, però, è uno strategico che si basa sulle carte ed è – come intuibile dal titolo – ad ambientazione piratesca. Si tratta di un titolo indie firmato da Fabled Game che è già ampiamente conosciuto dagli utenti mobile visto che lo scorso anno uscì su Android ed iOS riscuotendo un discreto successo.

Ad inizio settimana questo titolo è uscito dall’accesso anticipato di Steam ed è disponibile – in versione finale – per gli utenti Pc Windows. Riuscirà ad issare la bandiera piratesca e tenerla alta? Scopritelo nella nostra recensione.

PIRATI, TESORI, RELIQUE, MALEDIZIONI ED ALTRO

Pirate Outlwas ci porta, come già detto, in un’ambientazione che riteniamo molto affascinante e resa celebre da molte opere all’infuori dei videogiochi. Ma rimanendo nel nostro campo non possiamo non citare Monkey Island e Sid Meier’s Pirates. Ci fermiamo qui con le citazioni perché ci vorrebbe uno speciale e torniamo al gioco di Fabled Game.

Il titolo ci immerge in ambientazione ricca di contenuti, una delle caratteristiche peculiari di questa opera, che ci fa vestire i panni di eroi pirateschi. Ma il cammino verso la gloria, i tesori e le reliquie è ricco di ostacoli. Oltre ai nemici, infatti, ci saranno contrattempi dovuti ai tanti eventi (positivi e negativi), soste in taverne e negozi ma ci saranno anche delle insidiose maledizioni in agguato.

Dietro la semplicità dell’aspetto visivo e l’immediatezza del gameplay che andremo a descrivere a brevissimo c’è un mondo sorprendentemente vasto e ricco che si sposa degnamente con l’ambientazione piratesca.

I contenuti, poi, sono tantissimi. Partiamo dalle sei ambientazioni diverse che hanno moltissime missioni da risolvere, diversi nemici da affrontare, carte da raccogliere e collezionare, e molto altro.

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Pirate-Outlaws-Scelta-Personaggio (e costumi)

Andando avanti nella trama e vincendo gli scontri sbloccheremo anche i personaggi e la modalità Arena. Troveremo 14 eroi diversi con qualità e debolezze uniche. Dal pirata “classico” alla maestra di spada, dalla cartomante (decisamente folle da gestire) alla domatrice di orsi, dall’alchimista al capitano maledetto e così via. Ciascuno di essi avrà il proprio stile e le proprie dinamiche.

Chiaramente questo offre una grande variazione tra una partita e l’altra. Anche perché varia l’approccio che avremo anche nella raccolta del loot. Poi ci sono anche oggetti cosmetici da sbloccare come costumi diversi per ogni personaggio.

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Per non parlare degli oltre 100 tipi di nemici (pirati di ogni genere, anche zombie e spiriti) e 50 boss unici.

Alla fine di ogni partita raccoglieremo – in base ai nostri risultati – dei punti fama che servono per sbloccare i contenuti, a partire dalle ambientazioni. La sfumatura roguelike c’è ed è presente anche in questo gioco.

Un altro punto forte è la vastità di carte offerte: oltre 500 e più di 150 reliquie da raccogliere. Non è neppure detto che gli sviluppatori si fermino qui. Almeno per quanto ne sappiamo.

Se cercate un titolo molto longevo e ricco di contenuti, siate certi che le cose da fare qui non mancheranno.

GAMEPLAY IPNOTICO

Pirate-Outlaws-Gameplay

Pirate Outlaws si basa anche su un gameplay solido, consolidato. Semplice da imparare ma difficile da padroneggiare fino in fondo. Ma ribadiamo, molto immediato al punto che sebbene il titolo non sia in italiano, le dinamiche da svolgere e le didascalie delle varie carte – pur se in inglese – sono veramente semplici ed intuibili. Un gran pregio.

Dopo aver scelto il nostro personaggio, man mano ne sbloccheremo altri 13 come già descritto, possiamo scegliere tra una delle sei ambientazioni. Si tratta di macro aree e ci stupiamo che non siano sette come i famosi “sette mari”.
Ogni area ha dei propri percorsi nei quali dovremo guidare la nostra nave. Tante tappe differenti che ci faranno combattere, esplorare, saltare da un punto all’altro, o visitare taverne dover rifocillarci e ricaricare i punti azione della nostra nave, e negozi dove acquistare carte e potenziamenti o anche vendere reliquie. Ogni movimento della nostra nave costa dei punti azione che devono essere tenuti sott’occhio perché esauriti possono portare all’affondamento del nostro galeone.

Diverse, come detto, le azioni da fare. La più costante ed il fulcro del gameplay è il combattimento. Questo si svolge a turni ed in base alle carte che avremo. Ogni personaggio parte con un proprio “set” di carte. Perché abbiamo scritto set tra virgolette? È presto detto: la maggior parte delle carte è composta da carte comuni. Le caratteristiche dei vari eroi ci faranno anche scegliere le carte da selezionare al termine di ogni schermaglia.

Nel corso del combattimento affronteremo i vari nemici scegliendo la strategia migliore. Se, ad esempio, utilizzeremo il maestro di spada, saremo più propensi ad utilizzare le carte con le armi bianche, quelle da taglio, coltelli ed asce inclusi. Anche perché non sciuperemo energia raffigurata dalle munizioni.

Ecco, fate finta che le munizioni siano il mana che serve per giocare un determinato tipo di carte come quelle delle abilità specifiche del personaggio o per le armi da fuoco. Queste carte sono contrassegnate dalla munizione e da un numero che è il costo di “mana” per essere utilizzata.

Bisogna sempre trovare un equilibrio nel colpire e nel difendersi perché le cose si fanno serie fin da subito. Per fortuna sarà possibile sbloccare abilità passiva (grazie al fatto che Pirate Outlaws abbia un’anima roguelike) che ci permette di recuperare punti vita se la barra della salute è sotto la metà. O abilità in combattimento che ci fanno recuperare HP (i punti vita, ndr) in base ai danni che si infliggono al prossimo attacco. E se pensiamo che è possibile anche infliggere danni doppi, con certe mosse, viene da sé che si utilizzerà queste carte anche in funzione dell’utilizzo di questa “combo”.

È possibile anche raccogliere carte che applichino diversi stati: furia, cecità, debolezza e molto altro. Se afflitti da cecità avremo scarse possibilità che il nostro attacco vada a buon fine. Se deboli, faremo meno danni, se con l’armatura spezzata subiremo danni diretti e così via.

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L’orso non è soltanto ornamentale… difende ed attacca

Questo dà sicuramente profondità e sale al gameplay che viene ravvivato ulteriormente anche dalle maledizioni o da carte speciali che ci permettono di scartare e ripescare o scegliere quale scartare ed affidarsi al caso. Man mano che andremo avanti, il nostro mazzo crescerà ed avremo più varietà di attacchi o di difesa. Giusto anche ricordare e menzionare che ad ogni nuovo round, il mazzo di carte viene mescolato e che ad ogni nuova partita, il numero di carte nel nostro mazzo torna al numero originale. Ma è chiaro che, ritornando alla strategia, se si utilizza il maestro di spade non sarà oculato utilizzare le carte che ci fanno utilizzare le pistole o i cannoni ma diversamente sarà più utile utilizzare l’elusione sfruttando l’agilità per evitare i colpi.

Di contro, l’esploratore può utilizzare bene sia le armi da fuoco che quelle da taglio senza, però, eccellere in nessuna delle due ma avendo la possibilità di raccogliere reliquie utili.

A cosa servono queste reliquie? A dare effetti permanenti durante la partita. Queste una volta trovate si equipaggiano nella “cintura” del nostro pirata. Possono ad esempio aumentare il massimale dei punti salute, o aumentare i punti di attacco o permettere di pescare con più probabilità un determinato tipo di carte, o danno protezione da determinati tipi di danno o lo potenziano contro determinate varietà di nemici e così via come ottenere sconti sugli acquisti o un miglioramento delle carte. È possibile anche vendere queste reliquie e sostituirle con altre.

Ci sono anche le maledizioni che influiscono sulle azioni negli scontri perché ad esempio possono – se presenti nella mano – impedirci di attaccare o di utilizzare questo o quel tipo di carte.

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La navigazione: si sceglie la meta e via, a costo di un tot di punti azione

Ci sono tante missioni da svolgere, tanti boss da eliminare e ricompense da vincere. Ma al termine di ogni partita è possibile sbloccare carte o ottenere ricompense permanenti. In questo senso, Pirate Outlaws è molto stimolante anche perché le partite sono sempre diverse e le sfide stimolanti.

L’esplorazione può portarci in dei vortici che fungono da “warp” catapultandoci avanti o indietro nella mappa. La mappa ci può proporre di affrontare altri galeoni o, ancora, di andare in luoghi contrassegnati dal punto interrogativo. Questo ci apre molti scenari perché gli eventi sono di diverso tipo: possiamo trovare una spiaggia dove poterci riposare e ripristinare un tot numero di punti vita o migliorare le qualità di una carta nel nostro mazzo. Possiamo imbatterci in una missione di salvataggio o di caccia, o combattere per uno scrigno pieno zeppo di monete d’oro.
O avere la sventura di prendere una maledizione o armi a doppio taglio che fanno parecchio male ai nemici ma che se non utilizzate in quella mano (per mancanza di ricarica, o mana per intenderci), ci provoca danni. E molto, molto altro.

Unico vero difetto, se così si può dire, può essere rappresentato dal fatto che si abbia l’impressione che la progressione sia lenta. Estremamente lenta. Questo dilata a dismisura la longevità ma può anche rendere noioso e ripetitivo il titolo. Ergo: chi ha molta pazienza e passione troverà comunque Pirate Outlaws perfetto. Almeno sotto questo punto di vista. Altro piccolo problema: a volte il fattore C, la fortuna, sovrasta troppo gli esiti dello scontro. Poco male, ma a tratti può diventare frustrante: avere il personaggio fortissimo ma colare a picco perché a corto di punti azione durante la navigazione, il nostro veliero – pur con il 25% di probabilità di colare a picco – affondi facendo sfumare i nostri sogni di gloria e facendoci ripetere la quest.

MODALITÀ ARENA

Pirate-Outlaws-Modalità-Arena

La modalità Arena ci permette una sfida attraverso svariati livelli. Ogni dieci scontri si affronterà un boss. È una bella sfida, anche questa molto stimolante ed interessante, un cammino lunghissimo che è una bella variante della modalità classica.

Al termine di ogni sfida è possibile sia acquistare carte che scegliere altro, come ad esempio curarsi o migliorare quello che si ha nel grimorio.

DESIGN INTERESSANTE

Dal punto di vista artistico, ancor più che tecnico – sul quale non c’è molto da aggiungere oggettivamente – possiamo dire che il design è interessante. Linee di disegno molto aggressive, un po’ deformed, ma ben realizzate e comunque molto varie per quanto concerne i nostri eroi ed anche i nemici. Peccato che gli sfondi siano poco vari.

I motivi pirateschi delle musiche sono divertenti ed accompagnano degnamente tutta l’azione. Stesso dicasi per gli effetti sonori. Un compito relativamente facile ma svolto bene. Per questo non abbiamo appunti da fare dal punto di vista tecnico. Pirate Outlaws punta su ben altro.

COMMENTO FINALE

Beh, Pirate Outlaws ci ha sorpresi. Ad inizio credevamo ad un semplice passatempo. Ma andando avanti ci siamo resi conto che – almeno a nostro avviso – si trattasse di qualcosa di più profondo. È il classico titolo che sembra facile ma che poi offre una sfida interessante. Questo è apprezzabile se siete amanti dei giochi di carte strategici.

Punti di forza sono i contenuti (veramente tanti) e la varietà d’azione. Si, è vero, all’atto pratico è sempre una sfida con le carte ma le variabili sono tantissime ed alcune sono veramente folli: provate a gestire la cartomante. Le cose da fare anche, come quest, combattimenti e ricerca. La strategia varia sempre ed i tanti personaggi hanno caratteristiche uniche che ci fanno variare lo stile e l’approccio ad ogni match.

La sfida inoltre non è niente male e le difficoltà esistono fin da subito. Tecnicamente è un titolo piuttosto semplice con una grafica carina e buone musiche ma Pirate Outlaws ha il merito di immergerci in una atmosfera piratesca interessante dandoci tantissime cose da fare. Davvero una bella sorpresa, a patto che non abbiate la puzza sotto il naso e consideriate questo titolo come un casual game che non è.

Pregi

Atmosfera piratesca ben resa. Divertente. Gameplay facile da imparare ed ipnotico. Longevità molto alta. Tantissimi contenuti da sbloccare e da raggiungere. Moltissime cose da fare. Ogni personaggio è un mondo a sé. Il design grafico è gradevole.

Difetti

Progressione un po’ troppo lenta. A tratti la fortuna è troppo predominante ma è pur sempre un gioco di carte.

Voto

9-

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5 commenti su “Pirate Outlaws, la nostra recensione”

    1. Si, è vero. Tuttavia è irrisoria questa mancanza. Ti assicuro che il gioco è molto facile da apprendere nelle sue dinamiche. Padroneggiarlo è un’altra cosa ma non dipende dalla lingua che – in questo caso – è un peccato veniale. Credimi

  1. Scusa sono stato troppo sintetico, il problema non è giocarlo in un’altra lingua ma il fatto che non ci hanno considerato come clienti /giocatori.
    Ad esempio i tedeschi compreranno il gioco localizzato noi, allo stesso prezzo, no.
    Non voglio pagare le spese che hanno sostenuto per curarsi i mercati, ad esempio, tedesco e spagnolo.
    Se vogliono i miei soldi devono impegnarsi di più, se vogliono i miei soldi devono curarsi di me
    Non voglio sembrare pedante ma da cliente desiderio essere trattato almeno al pari degli altri.
    Mi sembra il minimo 🙂

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