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Cannibal Holocaust, l’horror continua in un videogioco, intervista a Fantastico Studio

Il recente annuncio ci ha fatto esultare, abbiamo contattato il team romano facendo le nostre domande. Alcune risposte le ha date anche il regista Ruggero Deodato

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Come certamente ricorderete, Cannibal Holocaust continuerà in un videogioco. La serie cinematografica cult firmata dal regista Ruggero Deodato vivrà una nuova storia su Pc, console e dispositivi mobile grazie al lavoro di Fantastico Studio. La saga, composta da tre pellicole, dunque, avrà il suo quarto capitolo sotto forma di videogioco.

La software indie romana, già conosciuta per lo shoot’em up nostalgico Black Paradox, si occupa dello sviluppo di quella che sarà una inedita avventura grafica horror interattiva con la regia e la sceneggiatura del regista Ruggero Deodato, i disegni originali di Solo Macello e basata, dal punto di vista tecnico, su Unity.

Gli appassionati prenderanno il controllo di diversi personaggi per rivelare, a poco a poco, i retroscena che li hanno spinti ad una spedizione disperata nelle giungle vergini del Borneo.

Tanto è bastato per farci dapprima esultare e, poi, farci contattare il team. Abbiamo così parlato sia con gli sviluppatori ma, anche con nostra sorpresa, con il regista autore della serie culto che – al momento – è una trilogia.

Ricordiamo che Cannibal Holocaust scosse profondamente il pubblico e generò polemiche ed aspre critiche per un realismo inedito per l’epoca. Realismo che indusse pubblico e (e non solo) a ritenere l’opera un autentico “snuff movie” (si è creduto che in quella pellicola i crudi eventi documentati fossero veri. Ovviamente tutto era finzione).
In breve tempo venne invece rivalutato e considerato un capolavoro, destinato ad influenzare il linguaggio cinematografico degli anni a venire.

Ma come sarà il videogioco? Cosa ne pensano gli autori ed il regista? Ecco la nostra intervista a Fantastico Studio. Una bella chiacchierata che ci fa conoscere la genesi di questo progetto. Detto questo non ci resta che augurarvi una piacevole lettura.

Come è nato il connubio con il regista Ruggero Deodato?

ANDREA VALESINI (direttore creativo e game designer)

L’idea di lavorare ad un progetto che unisse due mondi molto simili, il cinema e il videogioco, ronzava da tempo nella nostra testa (noi di Fantastico Studio siamo qualcosa di simile ad un cubo Borg, abbiamo una coscienza collettiva condivisa).

Bandersnatch della serie Black Mirror è riuscito a coinvolgere il pubblico del cinema e delle serie tv in un processo ludico interessante ma povero di meccaniche di gioco. 

Abbiamo provato a fare il processo inverso, invece di portare il gaming nel mondo del cinema, abbiamo fatto entrare il cinema nel mondo del videogioco realizzando un prodotto che possa essere fruito attraverso gli hardware e i canali classici del gaming consentendo una maggiore interazione tra l’utente e la storia.

Quando abbiamo scoperto di avere un contatto con Ruggero Deodato non abbiamo esitato a provare a coinvolgerlo su un progetto che ritenevamo quasi folle, realizzare un seguito alla sua celebre saga dei cannibali. La ritenevamo perfetta per la nostra operazione. Un regista di culto amato e odiato allo stesso tempo e un genere, l’horror, attualissimo e di gran voga nell’industria del videogioco. 

Tenevamo molto anche a coinvolgere totalmente il regista nello sviluppo del gioco, affidandogli la regia e utilizzando una sua sceneggiatura originale. Esattamente come se si fosse trattato della realizzazione di un film per il cinema.

Non ci interessava prendere un personaggio famoso per usarlo come testimonial su un prodotto che non rispecchiasse in nessun modo il suo stile e il suo pensiero.

Siamo riusciti quindi ad organizzare una riunione durante la quale abbiamo esposto la nostra idea. Eravamo quasi sicuri che Ruggero, alla nostra proposta di mettere mano al suo prodotto di punta per dare vita ad un nuovo capitolo della saga dei cannibali, ci avrebbe risposto con una sonora pernacchia. E invece il colpo di scena. Teneva già pronta da 25 anni la sceneggiatura del quarto capitolo della saga! E soprattutto, aveva una voglia matta di mettersi in gioco in un settore totalmente nuovo per lui ma con strumenti molto simili. Un colpo di fulmine.

Cosa pensa Deodato dei videogiochi?

RUGGERO DEODATO

Per me è una novità straordinaria. Ho abbracciato tutte le forme e generi di spettacolo, ora ho chiuso il cerchio? Ai posteri la sentenza.

Onorati per questa possibilità? O più responsabilizzati?

A. V.

Entrambe. Lavorare a stretto contatto con Ruggero Deodato per noi è un onore, durante le nostre riunioni vengono continuamente fuori racconti straordinari della sua vita e aneddoti sui suoi film. Per dirne una, durante una riunione sul design dei Cannibali del Borneo Ruggero ha tirato fuori dalla sua libreria un vecchio numero del National Geographics degli anni ‘70 raccontandoci di come quel reportage fotografico sulle tribù indigene del Borneo avesse dato origine al film “ultimo mondo cannibale”.

La notizia dell’esistenza del progetto ha avuto una risonanza mediatica maggiore di quanto ci aspettassimo. Siamo stati felicissimi di vedere il nostro progetto nella homepage di IGN Usa o addirittura sulla leggendaria rivista giapponese Famitsū. Ma allo stesso tempo ha aumentato la pressione facendoci sentire la responsabilità di lavorare su un brand che ha un seguito di fan molto esigenti. Abbiamo di fronte a noi una possibilità unica, il timore di sbagliare è tanto. Ma pensiamo di avere le carte in regola per riuscire nell’impresa.

 

Avete dimostrato di essere degli amanti degli anni ’70 ed ’80, cosa significa tornare a quelle atmosfere e soprattutto in quel periodo?

A. V.

Nei nostri primi giochi si sente molto il richiamo agli anni ’80 e non nascondiamo di essere dei fan di quel periodo. Ma noi di Fantastico amiamo sperimentare, sia tipologie diverse di gameplay, sia stili grafici.

Cannibal sarà ambientato ad inizio anni ‘90, nel periodo in cui internet iniziava a prendere forma e “shock site” come Rotten erano visitatissimi. Abbandoneremo la pixel art che ha contraddistinto le nostre produzioni fino a questo punto per realizzare un gioco graficamente ispirato alle locandine dei film fine anni ’80 e inizio ‘90 disegnate a mano (avete presente la locandina dell’armata delle tenebre?), collaborando con l’artista milanese Solo Macello.

 

Come sarà il videogioco di Cannibal Holocaust?

A. V.

Voglio fare una precisazione. Molta gente ha recepito male il nostro comunicato stampa. Cannibal non sarà la trasposizione videoludico di Cannibal Holocaust bensì si tratta di una storia originale che Ruggero Deodato concepì 25 anni fa.

Si tratta quindi di un nuovo capitolo della sua saga dei cannibali. Il gioco sarà un’avventura grafica interattiva in 2d. La storia girerà attorno ad uno “shock site”, ad una spedizione nel Borneo e ai cannibali. Per il momento non posso dire altro.

Che tipo di contributo darà il regista?

RUGGERO DEODATO (regista della serie cinematografica)

Beh! Come prima cosa, la più importante la sceneggiatura, poi la direzione artistica del prodotto, consigliando ad esempio gli abbigliamenti degli Indios e, durante la lavorazione, tanti consigli.

Immaginiamo che includerà la stessa violenza dell’originale. Giusto?

A. V.

Sicuramente non sarà un gioco adatto ai bambini. Il tema trattato e la resa visiva di alcune scene saranno adatti ad un pubblico dallo stomaco forte. Violenza si, ma non gratuita. Non aspettatevi cannibali in ogni dove, brandelli di carne e organi sanguinolenti in ogni angolo dell’interfaccia grafica.

Cannibal Holocaust fece scalpore (e sconcertò molti), come sarà il videogioco?

A. V.

Come detto già in precedenza, non stiamo realizzando il videogioco di Cannibal Holocaust. Ma cercheremo di fare scalpore anche noi.

Come sfrutterete Unity?

A. V.

Abbiamo intenzione di rendere disponibile l’esperienza di gioco per tutti i tipi di giocatori. Dagli utenti console a quelli più “casual” mobile passando ovviamente per il Pc, ma non sarà chiaramente un gioco “casual” sia chiaro!

Sviluppiamo da diversi anni con Unity e sappiamo perfettamente che è lo strumento perfetto per questo tipo di operazione. Ci ha permesso di pubblicare Black Paradox e tutti i nostri titoli su qualsiasi tipo di hardware, ad eccezione del frigorifero smart (ci stiamo lavorando :-))

Potete parlarci del comparto audio? Ci sarà doppiaggio e se si quali saranno gli attori che lo faranno? Ci sarà qualcuno del cast originale?

A. V.

La nostra idea è quella di poter inserire alcune delle musiche originali di Cannibal Holocaust nel nostro gioco. Il lavoro di Ritz Ortolani è conosciuto in tutto il mondo e tantissimi fan della saga di Deodato sono legatissimi alle sue musiche. Stiamo lavorando per realizzare questo sogno.

Il gioco sarà localizzato in diverse lingue e prevediamo il doppiaggio in inglese.

Non sono previsti attori del cast originale di Cannibal Holocaust.

Cosa dite agli appassionati della serie cult?

RUGGERO DEODATO

Tranquilli farò in modo che il videogioco sia in perfetto “STILE DEODATO”.

Come vedete l’evoluzione della saga in un videogioco?

R. D.

Per il momento tutto mi è sconosciuto poiché non ho dimestichezza con i giochi. Questa volta apprenderò dagli addetti ai lavori, mi piace sempre apprendere.

Domanda forse scontata ma è per togliere i dubbi: il vostro Cannibal Holocaust sarà il quarto capitolo?

R. D.

Non si tratta di un remake di Cannibal Holocaust. É un nuovo episodio della saga, ambientato ad inizio anni ‘90. E non sarà di certo l’ultimo! Ho in mente già il prossimo.

Che genere di avventura punta e clicca, hidden object? O narrativa?

A. V.

Il gioco ha due componenti principali. Una narrativa, dove il giocatore dovrà ricostruire attraverso una conversazione con due personaggi la storia principale del gioco. L’altra punta e clicca nella quale il giocatore dovrà rivivere i racconti dei personaggi. E qui mi fermo per il momento. Maggiori informazioni verranno rivelate in seguito.

A. V.

Posso dirti che giochi come kentucky route zero, night in the woods e Zero Escape sono stati sicuramente ottimi spunti di riflessione.

Immaginiamo che cambino molte cose rispetto a Black Paradox?

A. V.

Black Paradox è un gioco decisamente diverso che rientra in una strategia precisa di sviluppo aziendale.
Molti studi o team falliscono proprio perché decidono di puntare tutto su un solo titolo con tempi di sviluppo molto lunghi ottenendo risultati al lancio che non riescono a ripagare i costi di produzione.

Negli scorsi anni, per rendere sostenibile la nostra società, abbiamo puntato alla realizzazione di prodotti con tempi di sviluppo corti (4-5 mesi) per poter uscire rapidamente sul mercato garantendo un rientro degli investimenti nel breve periodo.

Questa strategia ci ha permesso di ottenere delle solide basi sulle quali poter costruire prodotti qualitativamente migliori, allungando i tempi di sviluppo e i costi di produzioni.  Cannibal sarà quindi un prodotto più sofisticato sul quale stiamo investendo molto.

I film della serie hanno dato vita ad un particolare filone horror, registi come Tarantino ritengono che Deodato sia un mentore. Che rapporto avete con le sue opere?

A. V.

Il lavoro di Tarantino è sicuramente apprezzato all’interno del nostro studio ma il regista che sicuramente stiamo considerando di più è Eli Roth.
Non ha mai nascosto la stima che nutre nei confronti di Deodato ne ha mai nascosto di essersi ispirato al suo lavoro. Ruggero si sente spesso con lui. Sostiene scherzosamente che Eli copi il suo lavoro.
Questa volta però è stato il maestro a copiare l’allievo, alla notizia della collaborazione tra gli sviluppatori di Borderland e Eli Roth, ruggero ha risposto con l’annuncio di un videogioco!

Grazie per il vostro tempo.

Grazie a voi per la visibilità e il supporto!

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