Battlestar Galactica Deadlock: Ghost Fleet Offensive, Recensione

Apriamo i portelli per entrare nel centro di comando della nostra base stellare con il nuovo dlc di Battlestar Galactica Deadlock: Ghost Fleet Offensive

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Come per Warhammer 40.000 Gladius, anche la serie di Battlestar Galactica: Deadlock ha goduto di una valanga di patch, serie annuali e contenuti digitali rilasciati con cadenza quasi regolare. Siamo partiti con la prima guerra Cylon, passando per i dissidi interni alla flotta.

Ci siamo poi avventurati in storie che hanno intrecciato gli avi di quelli che sarebbero divenuti protagonisti della serie tv, per giunta con un dlc a tutto richiamo di quelle atmosfere. Il 25 febbraio scorso, giorno del rilascio della fazione T’au per Warhammer 40k, la flotta coloniale è sbarcata sui nostri schermi per un nuovo e forse ultimo assalto alle flotte Cylon.

Una missione appannaggio solo dei più coraggiosi, che entreranno “nell’Offensiva della Flotta Fantasma”. Vediamo come è andata in questo dlc. Buona lettura della nostra rapida recensione di questo dlc diffuso come sempre da Slitherine, publisher della serie sviluppata da Black Lab Games.

ULTIMA CHIAMATA?

Sono passati sei mesi dal rilascio di Resurrection, contenuto digitale di ottimo livello che ha proseguito una storia che si è rivelata insospettabilmente interessante e sfaccettata. Oltre ad essere un gioco dannatamente complicato e a tratti frustrante, per via di una curva d’apprendimento marcata, il susseguirsi delle vicende dei vari personaggi si è rivelato appagante.

A tratti così interessante da farci desiderare vivere quelle stesse situazioni in un contesto differente, magari ruolistico o più vicino ad un gameplay di stampo space sim (qualcuno pensa a Wing Commander? Bravi, anche noi).

È soprattutto con Sins and Sacrifice e per l’appunto Resurrection, che il titolo proposto da Black Lab Games e pubblicato da Slitherine ha spiccato il volo, con una pletora di navi, opzioni, e aggiunte di non poco conto. Una su tutte, le cinematiche con i contatti radio durante gli scontri, una chicca che va ad “abbordare” i fan della serie, ma che in generale dona un contesto più realistico e vissuto ad un gameplay invero compassato e decisamente tattico.

A livello storico, il contenuto digitale odierno vede le Dodici Colonie in una situazione assai difficile. Nonostante la propaganda che li vede vincitori, in realtà la situazione è assai differente, visto che i Cylon sono sempre più vicini e guadagnano terreno ogni giorno che passa.

L’Ammiraglio Sarkis ha quindi deciso di affrontare una situazione disperata con una missione ad alto rischio. Piazzare una flotta apparentemente indifesa e perduta in spazio nemico per attirare le navi Cylon, e colpire le strutture lasciate semi indifese dai tostapane capovolgendo le sorti della guerra. Questo è senza troppi spoiler, il riassunto di questa espansione, che si dipanerà attraverso dieci nuove missioni che seguiranno la storia.

COSA TROVIAMO NELLA SANTABARBARA

Come di consueto, l’espansione non è solo la scusa per proseguire con la storia, ma occasione di proporre nuove navi. Abbiamo il Colonial Defender, una nave da supporto capace di dare man forte alle basi stellari. L’Orion, una nuova fregata da ricognizione invisibile al dradis, che sarà utilissima in quelle fasi “stealth” quando dobbiamo attaccare un bersaglio e siamo in inferiorità numerica. Per i Cylon, è il turno del Medusa, anch’essa nave da supporto simile al Colonial Defender

Insomma, il numero di navi e di aggiunte non è mastodontico, ma considerando la qualità con cui il tutto viene sviluppato, ed una storia che si rifà ai canoni della serie tv (l’operazione Offensiva Fantasma è parte della webserie Blood and Chrome, ingiustamente cancellata a causa degli alti costi di produzione), dobbiamo dire che questa espansione è tutto meno che un mero “more of the same”. Anche perché il gameplay, con il materiale a disposizione e l’aggiunta delle nuove navi aggiunge altre sfumature e possibilità tattiche, cosa non scontata.

Il livello di difficoltà è sempre alto, quindi per chi volesse godersi le vicende più che la tattica, è meglio tenerlo su livelli semplici, che danno comunque un livello di sfida sopra la media del genere Infatti, già dalla primissima missione della Flotta Fantasma, saremo chiamati a contrastare forze nemiche in superiorità numerica quasi schiacciante.

Abbiamo notato miglioramenti anche sul fronte intelligenza artificiale, visto che la nostra tattica di attirare il grosso dei caccia nemici su una determinata posizione per attaccare le basi lasciate indifese, non vede più i Cylon accorrere dove volevamo. Anzi, sono proprio i Cylon a tentare di sfondare tra le linee Coloniali.

COMMENTO FINALE

E siamo arrivati a cinque. Se Black Lab Games vuole essere politically correct, con Deadlock deve arrivare almeno a 7 (i famosi sette modelli cylon della serie tv). Fatta questa scherzosa premessa, dobbiamo dire che questo nuovo dlc si presenta in ottima forma, propone un gameplay ulteriormente affinato e con nuove opzioni tattiche, sia per i Coloniali che per i tostapane.

La storia di questo nuovo dlc per Battlestar Galactica Deadlock è in linea con quanto visto nella webserie. E farà sicuramente felici i fan del franchise, ai quali ovviamente consigliamo l’acquisto di questa espansione praticamente ad occhi chiusi.

Per gli altri, possiamo dire che Battlestar Galactica Deadlock: Ghost Fleet Offensive rappresenta un ulteriore livello d’eccellenza per uno dei giochi strategici più belli degli ultimi anni, tra i migliori dell’intero catalogo Slitherine.

Pregi

Nuova storia, che si rifà ai canoni della serie tv. Buon fanservice, interessanti le nuove navi. Difficoltà sopra la media del genere, richiede impegno. Ci auguriamo non rappresenti il canto del cigno della serie.

Difetti

Difficoltà sopra la media del genere, richiede impegno.

Voto

Si