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Table Manners, la nostra recensione

Echo Chamber Games e Curve Digital ci offrono Table Manners un titolo divertente e con presupposti "sui generis"

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Il Galateo, documento di inestimabile (e per certi versi, questionabile) valore scritto centinaia d’anni fa, è ancora il fulcro di una certa educazione omnicomprensiva, dal semplice saluto al come gestire un banchetto in modo signorile. Ed è proprio in quest’ultimo caso, seppur con le dovute differenze, che il titolo di cui parleremo oggi, Table Manners, dispiegherà le sue atipiche quanto divertenti ali. Il gioco, sviluppato da Echo Chamber Games e Curve Digital, rientra in una speciale categoria di giochi coscientemente basati su di una fisica “estrema”, in grado di rendere difficilissimi compiti che, abitudinariamente, portiamo a termine senza grosse difficoltà.

A TAVOLA NON S’INVECCHIA!

Table Manners ci mette nei panni di un incallito single chiamato a far colpo su potenziali partner grazie al suo savoir-faire a tavola. Ludicamente parlando, utilizzeremo una sorta di app per incontri in cui avremo possibilità di comunicare, con una non proprio nutritissima possibilità di dialogo, con una serie di persone, con cui potremo ipoteticamente approcciare.

In sostanza, una volta sedutici a tavola, il nostro partner ci richiederà particolari “compiti”, che andranno dall’accendere candele e ordinare pietanze al riempire bicchieri e imboccare romanticamente la nostra dolce metà, il tutto in uno specifico tempo limite. Tutto qui? Ebbene, nel gioco avremo il controllo di una mano governata da una fisica “crudele” e difficile da padroneggiare quindi, anche il riempire un semplice calice, potrebbe divenire un compito arduo e potenzialmente distruttivo ai fini del classico “rimorchio” (e non solo).

I controlli proposti dagli sviluppatori, saranno coscientemente macchinosi: con il movimento del mouse sposteremo la mano orizzontalmente, mentre l’asse Y sarà governata dai classici “W” e “S” sulla tastiera del mouse. Con un click destro avremo facoltà, con associato un movimento del mouse, di poter roteare la mano che riuscirà ad acchiappare un qualsiasi oggetto con il click sinistro.

Semplice? Semplicissimo! In realtà, gli sviluppatori hanno inserito nel titolo una serie di caratteristiche “atipiche” in grado di aggiungere pepe al gioco, come ad esempio location “complicate” (come ad esempio una barca agitata dal mare) o situazioni meccanicamente complesse (come il dover cuocere pietanze su di una griglia, evitando accuratamente di far prender fuoco alla propria mano). Ciò, spesso, si tradurrà in situazioni esilaranti, come locali che andranno letteralmente in pezzi per la nostra incapacità di attizzare una piccola fiamma o partner che si mostreranno disgustati dalla nostra incapacità di versare un po’ di vino in un calice.

GALANTERIA… FISICA!

Da un punto di vista di mero contenuto, Table Manners offrirà cinque location complessive, più un bonus sbloccabile alla fine del gioco, ognuna delle quali sarà divisa in quattro sotto livelli di difficoltà crescente e ben calibrata. Alla fine di ogni stage, nel caso in cui dovessimo risultare “vittoriosi”, otterremo differenti oggetti cosmetici con cui personalizzare la nostra mano. In totale, il gioco ci terrà impegnati per massimo 5 ore e non offrirà modalità aggiuntive oltre quella sin qui descritta. In realtà, nonostante un sicuro divertimento e impegno ai livelli di difficoltà maggiori, Table Manners offre possibilità limitate a livello di contenuti, che terminano alla mera performance conviviale la quale, con lo schema specificato sopra, si ripeterà sempre in modo pressoché identico a livello concettuale.

Anche cambiare partner, in fin dei conti, produrrà scarsissimi effetti di variazione: il fallire un appuntamento, ad esempio, non avrà nessun tipo di ripercussione e ci basterà selezionare un altro partner per poter proseguire. In sostanza, si poteva osare qualcosa in più a livello contenutistico, ad esempio innescando un qualsiasi meccanismo extra-appuntamento e dando quindi, sostanzialmente, “meta-senso” al voler eccellere nelle performance, ad esempio introducendo qualche sistema di gestione complessiva delle relazioni o di competizione per la migliore performance complessiva.

MECCANICA… ALIMENTARE

Graficamente parlando, Table Manners offre un’estetica morbida sostanzialmente ben realizzata, seppur ovviamente concettualmente limitata. Si sarebbe potuto fare qualcosa di più per differenziare i partner (basati su quattro o cinque modelli diversi a cui vengono proceduralmente applicati item cosmetici differenti), mentre le location, nel limite del possibile, appaiono valide e pregevolmente elaborate così come i modelli complessivi del cibo e degli elementi scenici.

Da rivedere, invece, l’interfaccia utente, un po’ povera di possibilità di personalizzazione e ridotta davvero all’osso. Il sonoro è sufficiente nella sua genericità, senza infamia e senza lode. A livello di programmazione, Table Manners soffre di qualche compenetrazione poligonale di troppo che, alle volte, renderà complicato il dover afferrare oggetti sul tavolo o l’interazione generale con essi. In aggiunta, il titolo si renderà protagonista di qualche sporadico crash, che ci riporterà irrimediabilmente al desktop. Problemi che, parzialmente, sono già stati arginati da una patch del Day One pubblicata dagli sviluppatori.

COMMENTO FINALE

Table Manners è un titolo divertente e con presupposti “sui generis” per quanto concerne l’ambito delle simulazioni fisiche. Detto ciò, contenuti molto limitati ed una costante ripetitività, lo rendono nulla più che un simpatico passatempo.

Pregi

Un simulatore di buone maniere a tavola. Divertente ed esilarante. Stage ben elaborati.

Difetti

Ripetitivo. Contenuti limitati. Qualche problema tecnico.

Voto

6,5

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