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The Otterman Empire, anteprima

Abbiamo giocato ad una piccola demo dello sparatutto firmato da Tri-Heart Interactive che vede protagoniste delle lontre agguerritissime. Ecco cosa ne pensiamo

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In un modo silente ma via via “devastante”, Plants vs. Zombies Garden Warfare ha creato una piccola nicchia di appassionati di un genere coop-competitivo degli shooter in terza persona. Una formula che, assieme ad elementi tower defense incorniciati nella classica estetica super-humour dell’iconica saga, ha creato una commistione che, probabilmente, non può esser definita genere ma che, al contempo, ha sin troppi elementi originali perché la si chiami, semplicemente, sparatutto in terza persona. In quest’ottica, seppur con le dovutissime differenze, si classifica The Otterman Empire, divertente shooter annunciato recentemente dalla software house indie britannica, con sede a Manchester, Tri-Heart Interactive.

Il titolo, oggetto di questa disamina “ante-tempus”, cerca di entrare proprio nel genere commercialmente consolidatosi con la saga Garden Warfare, seppur introducendo alcune differenti novità. The Otterman Empire è stato un progetto guidato dalla comunità, ampiamente testato e perfezionato con l’aiuto di una base di fan fiorente e dedicata che ha fornito feedback in ogni fase agli sviluppatori.

TRAMA E PRESUPPOSTI

Nel gioco, impersoneremo delle agguerritissime lontre antropomorfe, differenziate da dotazioni e capacità singole, alle prese con una cattivissima minaccia. Le premesse narrative del titolo, ammesso che realmente ne servano, ci parlano chiaro: in una galassia molto lontana (dalla Terra), nelle profondità dello spazio, esiste un mondo variopinto e immerso nel blu dell’acqua, minacciato dal malvagio scienziato Tiko che, utilizzando le sue robotiche creazioni, è intenzionato a conquistare il pacifico pianeta abitato da tanti, colorati abitanti, da lontre a bizzarri pesci-robotici.

The Otterman Empire, come specificato, fa sua la formula artistico-meccanica di Garden Warfare, offrendo un gameplay dinamico e divertente, seppur largamente basato su dei concept molto vicini ai classici party game.  Ed è questa infatti la prima caratteristica fondamentale: The Otterman Empire sembra sterzare vistosamente verso un qualcosa più vicino ad un’attività videoludica di gruppo attraverso uno spettacolare couch co-op e sarà quindi giocabile con gli amici, fisicamente in loco, fino a quattro giocatori contemporaneamente.

GAMEPLAY

Avviando la demo del gioco, saremo subito introdotti alle meccaniche principali attraverso un veloce ed esaustivo tutorial, che ci farà prendere il controllo di una delle quattro classi disponibili nella versione di prova. Il nostro alter ego potrà far fuoco con armi diverse a seconda della classe (ci sarà una sorta di coccodrillo-lontra in grado di sparare dei guantoni da boxe a media distanza), utilizzare una comoda capriola con un doppio tap del salto e, al contempo, tenendo premuto lo stesso pulsante si potrà adoperare il jetpack per librarsi comodamente nell’aere. L’interfaccia utente, elementare e diretta, ci mostrerà i punti ferita della nostra lontra virtuale, assieme alle munizioni restanti e al carburante rimanente per il nostro jetpack. Vita, munizioni e carburante potranno essere rigenerati semplicemente… nuotando. Del resto sono lontre.

Nei livelli, infatti, ci saranno dei piccoli fiumiciattoli in cui potersi immergere per ricaricarsi completamente e ritornare in pista più battaglieri che mai. Ognuno dei personaggi, con le relative differenze, avrà una tipologia di attacco base più un attacco speciale che si ricaricherà a distanza: ad esempio, una classe potrà creare una bolla curativa e ripristinare i punti ferita, mentre un’altra creerà una sorta di vortice in grado di danneggiare ad area i nemici circostanti.

La demo ci ha permesso di analizzare un singolo stage, ad ambientazione cittadina, che ci ha fatto ammirare il buon livello di caratterizzazione dei singoli personaggi, resi attraverso uno stile cartoon simpatico e colorato. Nella stessa ambientazione, abbiamo affrontato due modalità diverse entrambe scandite da un tempo massimo di due minuti: in una il nostro compito era di quello di prelevare delle bombe da innescare vicino dei portali da cui fuoriuscivano sciami infiniti di nemici robotici.

Nell’altra modalità, invece, l’obbiettivo era abbattere enormi laser a forma di cerchio, semplicemente… saltandoci dentro!

Il tutto, ostacolati dai “cattivissimi” nemici creati dal dottor Tiko: in questo frangente, una torretta fissa e un robottino volante in grado di rallentare i nostri movimenti. Lo stage, in aggiunta, nascondeva anche una serie di pericoli “ambientali”, come degli enormi fasci laser che si muovevano casualmente per l’intero spazio di gioco, in grado di “terminarci” al primo contatto. Il nostro compito era raggiungere il numero di punti richiesti per il superamento del livello, compiendo più volte l’obiettivo imposto dalla specifica modalità.

Nella versione finale del gioco, stando a quanto emerge dalle dichiarazioni degli sviluppatori, sarà presente una campagna sia in singolo che in cooperativo, dove si potranno affrontare tante differenti modalità mentre si cerca di salvare l’universo.

A livello più squisitamente meccanico, già in questa fase embrionale, il feeling del gioco, molto simile in quanto già visto in Garden Warfare, sarà piuttosto evidentemente legato ad un certo dinamismo e velocità complessiva di gioco.

COMMENTO

Nonostante, com’è lecito attendersi da una versione demo, ci siano ancora degli angoli da smussare, soprattutto per quanto concerne la precisione dei controlli e la telecamera di gioco, The Otterman Empire sembra avere tutte le carte in regola per poter affermarsi come un divertente action/shooter in terza persona, con la “plus valenza” dell’essere costruito per divertire i giocatori anche attraverso un cooperativo locale.

Naturalmente, per poter emergere in un settore di nicchia ma che ha già un paio di punti di riferimento notevoli (oltre Garden Warfare, anche Splatoon al quale il gioco si ispira palesemente), il titolo dovrà offrire un “motivo” per creare nell’utenza la necessità di provare. Con le giuste scelte, la svolta da “party game” del titolo potrebbe essere l’idea vincente per imporsi con personalità nel settore.

The Otterman Empire è sicuramente un titolo da tener d’occhio e che potrebbe rivelarsi una validissima alternativa in un settore piccolo numericamente, ma potenzialmente enorme a livello contenutistico.

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