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Battlestar Galactica: Deadlock, Recensione

Uno strategico firmato Slitherine e Black Lab Games sulla nota serie fantascientifica

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Tra i molti brand che Slitherine ha acquisito, troviamo anche quello del noto franchise di Battlestar Galactica. Nota serie televisiva di stampo fantascientifico, si è evoluta (come Warhammer e Warhammer 40.000, ma con un impatto chiaramente inferiore) tra libri, giochi da tavolo e, in ultima analisi, anche videogiochi.

In realtà, per quel che riguarda il lato videoludico in senso stretto, l’epopea delle 12 colonie ha avuto un destino tra il mediocre e il sufficiente. Chi riuscì ad ottenere un discreto successo furono Artplant e Bigpoint Games, con il discreto Battlestar Galactica Online.

Uscito nel 2011, ha chiuso i battenti dopo ben otto lunghi anni, un risultato alquanto sorprendente considerate le premesse. Ma come accaduto altre volte, lo scettro di miglior prodotto per un brand, è detenuto dai modder. Tra total conversion e modifiche di varia natura, queste produzioni sono davvero pregevoli, portando il giocatore a confrontarsi in battaglie spaziali adrenaliniche (BSG: Beyond the Red Line per Descent: Freespace 2 o il più recente Project Diaspora), o prendere il comando della flotta nel lungo viaggio verso la terra (BSG: Fleet Commander per Homeworld 2), giusto per fare qualche esempio. Siglato l’accordo per la produzione, Slitherine ha deciso di affidare all’australiana Black Lab Games lo sviluppo di Battlestar Galactica: Deadlock un gioco strategico basato su questa particolare ed interessante ambientazione.

DannyDSC che ha provato il gioco uscito su Pc e ne ha curato per noi questa recensione.

UN PREAMBOLO SULLA SERIE

I cyloni furono creati dagli umani.

Furono creati per rendere la vita più facile sulle 12 colonie.

Ed ecco che venne il giorno in cui i cyloni decisero di sterminare i loro padroni.

Questo incipit (volutamente tagliato), tratto dal remake del 2003 di Battlestar Galactica, ci introdurrà all’ambientazione. I cyloni, robot creati dall’uomo come forza lavoro primaria, decisero di ribellarsi ,dando vita a quella che viene ricordata come “la prima guerra cylone”.

Qui dobbiamo parlare un pochino della storia della serie.

Nata sul finire degli anni ’70 dal creatore e produttore esecutivo Glen A. Larson, venne trasmessa nel tentativo di sfruttare il successo del noto film “Star Wars”. Purtroppo, tra vicissitudini legali e bassi ascolti, venne cancellata dopo un solo anno (17 settembre 1978 – 29 aprile 1979). Alla fine del ’79, l’emittente ABC in coppia con Larson, tentarono di produrne un seguito, ma focalizzandosi su un target più giovanile, al fine di coprire un più ampio numero di telespettatori. Purtroppo, anche in questo caso, l’esito fu a dir poco scoraggiante, e per molti anni nessuno ne parlo più. Tanti furono i tentativi di riportare la serie “in auge”, ma nessuno ebbe i risultati sperati.

Questo fino al 2003, quando Ronald D. Moore, spalleggiato dalla Universal Television, portò sui nostri televisori “Battlestar Galactica: La miniserie”. Il successo fu immediato, e dopo ben 4 stagioni (anche se le prime due e l’ultima sono le migliori. La terza per vari motivi ha avuto diversi alti e bassi) ad oggi è riconosciuta come una delle migliori serie televisive moderne. Slitherine, ben conscia della qualità della serie, ha però deciso di prendere la strada più difficile. Invece di raccontarci l’epopea dei sopravvissuti al secondo attacco alle colonie, più semplice da scrivere considerando il materiale di ben due serie televisive,ci proporrà il background del conflitto precedente, per farci vivere in prima persona le ansie, le emozioni,e le battaglie che le colonie hanno vissuto durante la prima guerra cylone. Condividiamo appieno questa scelta, poiché permette allo sviluppatore ampia libertà d’azione nel raccontare la “propria storia”, senza dimenticare quello che già sappiamo.

QUINDI MI STAI DICENDO… MI STAI DICENDO CHE SEI UNA MACCHINA!

Battlestar Galactica: Deadlock è uno strategico a turni, in cui il fine ultimo è portare le nostre navi a colpire il più duramente possibile il nemico. Lo spostamento avverrà attraverso le tre dimensioni (urrà!) e al momento dello scontro avremo la possibilità di selezionare alcune opzioni che andranno a decretare la quantità di danni che faremo.

Ogni nave a disposizione ha una potenza di fuoco stabilita dalle sue caratteristiche, pertanto sarà fondamentale usare strategia e acume tattico al fine di non porci in condizione di inferiorità o non farci sorprendere sul fianco proprio quando meno ce lo aspettavamo. A seconda di come la nostra flotta sarà posizionata, potremo optare per un sanguinoso abbordaggio di un’astrobase, o decidere di passare alla forza bruta dei nostri missili, facendo ben attenzione al quantitativo di turni necessari per utilizzarli nuovamente.

Interessante la scelta di permetterci la gestione delle bocche da fuoco, così da avere i cannoni frontali puntati su qualche capital, e quelli laterali solo per nemici ravvicinati, giusto per fare un esempio. Rende il tutto molto strategico. Ovviamente, potevano mancare i viper e i Raptor? Assolutamente no. Durante le fasi salienti di una battaglia potremo far uso dei nostri caccia (per i fan della serie non ha prezzo l’uscita dei caccia dagli hangar anche se l’animazione non è poi tanto approfondita), che ci serviranno sia in fase offensiva, che in difesa della flotta. Fin qui, tutto bene, anche troppo.

E infatti i cyloni non staranno certo fermi a guardare mentre ci posizioniamo. Oltre ad avere una buona potenza di fuoco, hanno l’abilità speciale di hackerare le nostre navi, rendendole incapaci di sparare, o ferme nel mezzo del nulla pronte per essere abbattute da una valanga di missili. Ogni battaglia è molto strategica e l’intelligenza artificiale nemica tenta sempre di farci correre in lungo e in largo dividendo le nostre forze, così da colpirci grazie ad una manovrabilità e velocità superiore. In una delle nostre prove, tre navi da guerra cyloni ci hanno fatto correre in lungo e in largo. Eravamo in inferiorità numerica, ogni turno richiedeva minuti e minuti di pianificazione.

Quando ci avvicinavamo ad una delle navi, questa scappava e sfruttando un’accelerazione superiore, si allontanava il giusto per sfuggire ai nostri cannoni. Alla frustrazione per non riuscire ad agguantarla ed abbatterla, si aggiungeva la rabbia nel constatare che le altre due navi fino a qualche turno prima distaccate, si avvicinavano velocemente lanciando una salva di missili che ci ha danneggiati pesantemente. Uscirne è stato difficile, tra toccate mordi e fuggi, e tentativi di sfuggire all’hacking nemico. Ogni battaglia è dannatamente appagante, e può riservare sempre delle sorprese. Pensate di aver finito con le ultime due navi? Ecco che ne saltano altre due proprio alle vostre spalle.

SE CI SONO DEI CYLONI QUI A BORDO, NOI LI TROVEREMO

Nella nostra sala tattica potremo pianificare gli attacchi, costruire nuove forse da combattimento, sfruttare l’intelligence della flotta per carpire gustose informazioni tattiche che ci serviranno per l’imminente battaglia.

Da qui, si dipanerà anche la storia, attraverso una serie di dialoghi in realtà poco immersivi, che daranno il via alle missioni. Ecco, questo forse è un punto debole del prodotto, ottimamente incentrato sulla tattica, ma Forse qui sta il punto debole del gioco, che punta tutto su strategia e battaglie e poco o niente sulle vicende che fanno da base alla guerra ed il prosieguo della stessa.

Per quanto riguarda la grafica, il titolo è nella media,con astrobasi e basi stellari riprodotte fedelmente pur senza eccellere. Gli effetti delle esplosioni e soprattutto l’uscita dei viper dalle basi stellari (per i fan, compreso chi scrive, l’uscita dei viper dalle basi stellari ha un certo peso) sono poco spettacolari, e non rendono giustizia alla profonda qualità strategica del titolo. Menzione speciale per l’audio, che pur non portando in dote i dialoghi tra viper e CIC ci regaleranno battaglie piene di suspence e momenti visti solo nella serie televisiva. Davvero, la colonna sonora di Battlestar Galactica: Deadlock è talmente bella che meriterebbe un acquisto a parte. E con nostro lieve disappunto (ovviamente scherzoso) nella pagina Steam non è presente questa opzione, male.

BATTLESTAR GALACTICA DEADLOCK: THE BROKEN ALLIANCE

Il primo dlc per Deadlock, uscito insieme al Reinforcement Pack, è Broken Alliance. Se il secondo, si spiega facilmente con l’aggiunta di nuove navi, mine di prossimità, EMP che andranno ad attaccare i sistemi delle navi nemiche, e le semplici mine da posizionamento, è necessario soffermarci sull’espansione vera e propria.

Questo dlc introdurrà una nuova campagna composta da otto missioni, e 6 nuovi tipi di navi, 3 per parte. Minerva, Celestra e i Raptor da assalto per quanto riguarda la flotta coloniale, Argos Hydra e Sentinella Scorpion per i cyloni. Assault Raptors. Uscito insieme all’update gratuito “Endurance Update”, ha aggiunto anche diversi orpelli grafici interessanti, quali ad esempio i danni visibili sulle navi, e il funzionamento del dradis con tanto di effetto sonoro preso direttamente dalla serie televisiva. Sia il prezzo proposto che la contenutistica, giustificano appieno l’acquisto di questi dlc sia a chi è piaciuto il titolo che ai fan della serie.

BATTLESTAR GALACTICA DEADLOCK: ANABASIS

Con Anabasis, seconda espansione per il nostro amato tie in, Black Lab Games ha deciso di cambiare le carte in tavola, rendendo il gioco un tattico “survival”. Prendendo a piene mani il viaggio della serie tv, lo ripropone durante la prima guerra cylone dove al comando di una flotta sopravvissuta ad un attacco, dovremo tornare a Caprica superando le insidie e le difficoltà, tra risorse militari limitate e decisioni dettate dalla disperazione. In pratica, a differenza del gioco base dove la missione si concludeva quando la flotta nemica era annientata, qui il nostro compito sarà quello di sopravvivere.

Ogni battaglia non si concluderà con l’annientamento ma con un salto iperluce in un nuovo settore. Questo però non sarà affatto facile perchè dovremo difendere i vascelli civili, cercando di non decimare le nostre forze. Quindi ogni mappa si trasformerà in una vera sfida. Lasciare i nostri viper sul campo di battaglia, significa non poterli riutilizzare in quella seguente.

Le navi civili andranno protette, oppure decideremo di lasciarle al loro impietoso destino? Insomma, con Anabasis il gioco diventa non solo ancor più difficile, ma anche appagante e in linea con la serie tv. Le mappe poi, sono anche molto più varie, tra nebulose (fantastiche!) e campi d’asteroidi. Durante la battaglia, i cyloni salteranno completamente a caso, quindi la miglior strategia è quella di cercare di rimanere compatti e non dividere le forze, soprattutto per difendere le navi civili. Anche a livello facile, questo dlc ha un grado di sfida davvero importante.

COMMENTO FINALE

I tie in sono da sempre il tallone d’achille dell’industria videoludica. Si sprecano le liste di giochi dalle potenzialità anche molto buone, rovinate da una realizzazione approssimata o da pessime scelte di design.

Slitherine e Black Lab Games invece, hanno saputo far tesoro di quanto offre il background di Battlestar Galactica al fine di produrre un gioco tattico profondo e sfaccettato, immersivo e nel pieno stile della serie televisiva. Richiede dedizione ed impegno, e anche se la storia ha forse poco mordente e gli effetti grafici sono solo nella media, è un prodotto imperdibile per i fan della serie, e per chi ama i giochi in stile homeworld. I dlc usciti in seconda battuta, sono proposti ad un prezzo più che corretto considerando la mole contenutistica, e aggiungono quello che mancava al gioco base. Se siete fan della serie e vi piacciono gli strategici, prendetelo senza paura. Non vi deluderà.

Pregi

Combattimenti tattici. Ambientazione riprodotta fedelmente. Richiede dedizione ed impegno. La modalità survival di Anabasis è fantastica e difficile

Difetti

Storia priva di mordente. Effetti grafici solo nella media. Richiede dedizione ed impegno.

Voto

8,5

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