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Warhammer Quest 2, Recensione

Il gdr tattico vuole richiamare le atmosfere del board game di GamesWorkshop

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Il nome di Warhammer Quest farà drizzare le orecchie agli appassionati dei giochi da tavolo fantasy. Uscito a metà anni ’90 dopo Advanced HeroQuest, è diventato un cult.

Nel 2013 il gioco è stato pubblicato su iOS e due anni dopo, ad inizio 2015, ci fu la versione Pc, qui recensita. Due anni fa è toccato al sequel, arrivato sempre su iOS. La trafila è la stessa del predecessore: a fine gennaio scorso su Steam è apparsa l’edizione Windows e Mac. Il tutto, naturalmente, con licenza ufficiale di GamesWorkshop.

Ecco la nostra recensione di Warhammer Quest 2, realizzato da Perchang. Buona lettura.

LA FINE DEI TEMPI SI AVVICINA

La trama di Warhammer Quest 2: The End Times (questo è il titolo esteso del gioco), è piuttosto semplice. Il Caos ha invaso il regno, solo noi alla guida di un ristretto manipolo di eroi possiamo fare la differenza tra la luce ed il buio.

La trama è tutta questa sostanzialmente. E per la tipologia di gioco va anche bene così.

UN GDR TATTICO… ANZI, UN BOARD GAME

Anche questo nuovo capitolo adotta sostanzialmente lo stesso stile di gameplay che è ereditato dalle versioni mobile del gioco. Si tratta, quindi, di un gdr tattico dotato di una semplicità che tradisce la natura mobile del titolo. Benché le produzioni per smatphone e dispositivi siano comunque cresciute ed evolute al punto che le migliori possono essere paragonate a quelle Pc. A ben riflettere è più un board game.

Perchang propone un gameplay davvero classico anche per una versione mobile. Il punto forte rimane l’immediatezza: si clicca sull’eroe del party da muovere, appare una griglia, lo si fa muovere entro i limiti dettati dal personaggio e dalla conformazione del terreno e se rimangono “punti azione” si può anche puntare un nemico per farlo attaccare. Ogni personaggio ha 5 punti azione da diluirsi in movimenti ed in attacchi. Ogni eroe ha il proprio tipo di attacco ed anche l’arma ha il suo “peso”.

Il gameplay è a turni ed è più strategico che ruolistico. Di quest’ultima parte c’è molto poco se non il fatto dei punti esperienza conquistati dopo la fine di un dungeon (equivalente ad una missione), la possibilità di far salire di livello i personaggi e questo comporterà soltanto il ripristino dei punti vita ed il miglioramento delle statistiche ma senza altri sbocchi. Non troviamo, purtroppo, alberi delle abilità né, tanto meno, skill da applicare ai nostri eroi. Cosa che fa scemare non poco la profondità.
È vero: conterà l’equipaggiamento e li c’è da scegliere con oltre 200 armi ed anche le classi (si possono scegliere tra 12 tipologie di eroi), ma il comparto ruolistico nel suo specifico rimane con poco mordente.

Nei movimenti attraverso le varie tipologie di dungeon, troviamo il clou del gameplay. Bisognerà valutare le azioni da fare, come piazzare i nostri eroi ed ovviamente sconsigliamo categoricamente di mandare in avanscoperta arcieri o maghi. Le diversità tra le classi è evidente e se non altro tiene un po’ il lato ruolistico.

Durante le nostre peripezie (e basta poco per farle diventare tali), esploreremo varie tipologie di location. Nelle città potremo acquistare equipaggiamento, armi e pozioni varie, ma anche accettare missioni primarie (ovviamente) e secondarie per la solita manciata d’oro e punti esperienza che non fanno mai male. Nondimeno potremo “livellare”, laddove possibile, i nostri eroi o anche reclutarne altri.

I movimenti lungo la vasta mappa del regno suddiviso in tre grandi regioni, ci porta da dungeon in dungeon segnalati accuratamente nella cartina.
L’interfaccia è piuttosto elementare ed aiuta a muoversi fin da subito con disinvoltura. Stesso dicasi quando siamo nei dungeon in esplorazione e combattimento dove ovviamente cambia la visuale. Tutto davvero intuitivo ed a prova di errore soprattutto se vogliamo utilizzare le armi a distanza: basterà cliccare sul personaggio e sul nemico che si vuole colpire. I risultati poi dipenderanno dal grado di bravura del nostro eroe, dal tipo d’arma, tipo d’attacco ed ovviamente dalle coperture.

Il gameplay è sostanzialmente questo ma c’è una cosa che potremmo chiedere agli sviluppatori: in assenza di nemici si potrebbe rendere libera l’esplorazione senza il condizionamento della griglia che è si apprezzabile e necessaria durante i combattimenti ma che rimane inutile quando il nostro gruppo è solo. È altrettanto vero che aspettando diversi turni, l’intelligenza artificiale possa avere un guizzo e far comparire alcuni nemici nella classica imboscata ma questo non giustifica la presenza della griglia di movimento anche quando non c’è nessun mostro da combattere.

Inoltre, non essendoci neppure il loot, ossia la possibilità di raccogliere oggetti durante l’esplorazione o dopo i combattimenti (i nemici non “droppano” nulla dopo essere stati eliminati), tale limitazione nei movimenti appare inutile. L’unico modo di interagire con gli ambienti è in prossimità dei cancelli o delle porte per andare in diversi segmenti dei vari labirinti o il raggiungimento di un determinato punto per uscire e terminare (positivamente) la missione. Una volta fuori, il nostro party potrà godere della ricompensa (punti esperienza, oro, ed oggetti).

In sostanza il gioco offre un viaggio lungo e tortuoso, nonché una sfida interessante con livelli di difficoltà non esagerati e sicuramente più convincenti rispetto al predecessore offrendo, ugualmente, massima libertà. Le quest potranno essere affrontate in qualunque sequenza.

GRAFICA SEMPLICE MA CARINA, SONORO RIPETITIVO

Andiamo a parlare del comparto tecnico di Warhammer Quest 2. Il passo in avanti rispetto al suo predecessore è notevole. Se il primo episodio mostrava una grafica dall’alto, il suo sequel mostra un notevole potenziamento sotto tutti i punti di vista. Adesso vediamo dungeon in 3d con possibilità di intervenire sulle telecamere sia per quanto riguarda il livello di zoom che per l’angolazione. Apprezzabile ma poi alla lunga ripetitivo: le ambientazioni tenderanno a riproporsi in modo simile nonostante le tre differenti regioni nonché i più e 40 tipi di nemici che dovremo affrontare.

La vista dall’alto è senza dubbio la più consona per gestire le mosse tattiche del nostro manipolo di eroi. I nemici sono discretamente vari: tra ratti e ragni giganti, pipistrelli, zombie e molte creature del bestiario fantasy, incontreremo una discreta varietà di nemici in diverse tipologie di ambienti.

La grafica è piuttosto carina ma è abbastanza semplice. Ci sono piaciute molto anche le schede degli eroi e le immagini statiche dove viene narrata la storia. A livello artistico, insomma, nulla da eccepire. Anzi, avremmo voluto di più. Ma stiamo parlando di un compito davvero facile da eseguire per degli sviluppatori professionisti. Nulla, davvero nulla, di trascendentale anche per quanto riguarda luci, ombre ed effetti particellari. Ci sono, ma sono davvero elementari. Capiamo che sia la riproposizione di un board game, però… Apprezzabile, invece, la traduzione in italiano. Non completa: alcuni dettagli soprattutto nelle fasi di combattimento rimangono in inglese.

Pollice su anche per la mappa “geografica” con i luoghi di interesse segnalati accuratamente, zoom quando si arriva in un punto specifico e generalmente un ambiente in 3d interessante ma nulla – ripetiamo – di sconvolgente.

Il sonoro è interessante ma i brani sono ripetitivi soprattutto in battaglia. Avremmo gradito qualche pezzo in più da ascoltare anche perché quelli che ci sono non sono affatto male e rendono bene l’atmosfera. Peccato siano pochini.

COMMENTO FINALE

Warhammer Quest 2 migliora molto il suo predecessore ma non va oltre questo compito. Offre un gameplay immediato ed un discreto grado di sfida oltre a tante quest da fare prima di vedere la fine del gioco. Bisogna però scegliere e non è facile, sul come valutare questo titolo: gdr tattico o board game? Le differenze sono sottili. Nel secondo caso, però, è ovvio che sarebbe più semplice spiegarci alcune mancanze anche se una riproposizione su Pc sarebbe potuta servire ad eliminarle.

Non c’è troppo estro nel lavoro fatto dagli sviluppatori che hanno realizzato un titolo adatto soprattutto ai neofiti del fantasy e dei gdr tattici. È proprio la fase tattica la migliore con discreti scampi strategici ma nulla di impressionante. Il lato ruolistico è ridotto al minimo sindacale.
Quasi automatico oseremmo dire. Tecnicamente Warhammer Quest 2 non fa impazzire ma si fa apprezzare per alcuni scorci grafici e per un buon uso del 3d. Tuttavia anche qui tradisce la sua natura mobile.

Ad ogni modo ci sentiamo di consigliare il titolo ai neofiti grazie comunque ad una buona atmosfera e ad un gameplay ridotto all’osso ma intuitivo ed in grado di far intuire ed apprendere i rudimenti soprattutto dal punto di vista strategico a turni. Peccato per il lato ruolistico con una crescita dei personaggi davvero limitata. Peccato per la ripetitività di azioni ed ambientazioni ma potrebbe essere il punto di inizio per giocatori che cercano un passatempo fantasy, o vogliono iniziare ad avventurarsi in questa ambientazione o a chi piacciano i board game (o giochi da tavolo se preferite). In questa visione, allora, Warhammer Quest 2 fa sicuramente il suo dovere fino in fondo. Ed il voto finale è in funzione di questo.

Pregi

Gameplay estremamente intuitivo. Buona sfida. Buona longevità. Graficamente rimane discreto…

Difetti

… ma si sarebbe potuto fare di più. Il lato ruolistico ha poco peso. Diventa ripetitivo.

Voto

7

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