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She and the Light bearer, Recensione

Quando la favola incontra il videogioco

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Una foresta incantata, una lucciola dal cuore tenero e una colonna sonora magica. Questi gli ingredienti usati da Mojiken Studio per dare alla luce She and the Light bearer, avventura grafica dolce e rilassante.

Prendiamoci quindi una pausa da sparatutto, horror e action e avventuriamoci quindi, in questa favola digitale.

Ecco la nostra recensione della versione Mac del titolo pubblicato lo scorso 17 gennaio su Steam anche per Pc Winwos. Buona lettura

UN VIAGGIO INCANTATO

La storia inizia con tre bambini impegnati a preparare un festival nel loro villaggio, di cui però ignorano le origini. Interviene così la nonna che racconta loro il perché di questa ricorrenza e di come tutto sia cominciato da una lucciola e dal suo viaggio volto al risveglio della Madre, protettrice della foresta. Quest’ultima infatti, dorme da troppo a lungo e tutta la natura corre un grave pericolo. Il nostro viaggio quindi, ci porrà di fronte a varie sfide ed enigmi da risolvere e mostrando il nostro valore, ci guadagneremo la fiducia di tutte le creature.

Nonostante la sua semplicità, la trama svolge perfettamente il suo compito, riuscendo a trasmettere calma e serenità nel cuore dei videogiocatori, non essendo per nulla banale e scontata.

RISOLVERE ENIGMI NON È MAI STATO COSÌ RILASSANTE

Poco da dire sul gameplay. Come in ogni avventura grafica che si rispetti, la presenza di enigmi è d’obbligo. Ma in She and the Light bearer la risoluzione di questi non è mai stata cosi rilassante. Nonostante la loro difficoltà sia quasi inesistente (alcune volte dovremo soltanto cliccare più volte su alcuni oggetti, seguire percorsi precisi o leggere un dialogo per ottenerne la soluzione), quello che colpisce è l’interazione tra la piccola lucciola e la foresta.
I nostri occhi difficilmente riusciranno a rimanere concentrati sui dialoghi con le creature, vista la bellezza della foresta stessa, disegnata in maniera davvero eccellente e piena di colori; tutto sembra, fuorché addormentata. Peccato, però, che la sfida sia veramente elementare.

NON SOLO DESIGN…

 

She and the Light bearer non è solo stile artistico e estetica. La colonna sonora, formata da musica tradizionale e moderna, recita una parte importante se non fondamentale e unita al gameplay e al design, crea veramente un mix rilassante e a tratti anche commovente. Per poterla creare i ragazzi di Mojiken Studio si sono affidati ad una band indie, i Pathetic Experience e alla cantante Christabel Annora. Veramente un capolavoro.

GIÀ FINITO?

Nonostante l’ottimo lavoro svolto, She and the Light Bearer non è esente da difetti. Alla già citata facilità degli enigmi, si aggiunge l’effimera durata della magia della foresta. Servono infatti, due ore scarse per finirlo, anche se c’è sempre la possibilità di rigiocarlo per sbloccare tutti gli obiettivi.

Inoltre, vista la semplicità degli scenari e delle immagini, non sono accettabili dei tempi di caricamento tra uno scenario ed un altro. Sicuramente questo aspetto non disturberà i videogiocatori, concentrati come saranno ad osservare la foresta e ad ascoltare la colonna sonora.

COMMENTO FINALE

In definitiva, questa favola digitale travestita da avventura grafica, risulta essere un ottimo diversivo quando si vuole staccare dai titoli più action. La perfetta armonia tra ambientazione e musica inoltre, rende questo titolo utile a rilassarsi e giocabile da grandi e piccoli. Peccato duri veramente poco nonostante sia rigiocabile per ottenere tutti gli achievements. Rimane comunque un bel vedere con un’ottima colonna sonora.

Pregi

Ambientazione magica, colonna sonora degna di nota.

Difetti

Poco longevo. Enigmi troppo semplici.

Voto

7+

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1 commento su “She and the Light bearer, Recensione”

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