AER Memories of Old, Recensione Pc

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L’idea del gameplay riflessivo, basato sull’esplorazione e su alcune meccaniche puzzle si è fatta strada negli ultimi tempi. Fulgido esempio è stato Journey, capolavoro di Thatgamecompany, ma vogliamo ricordare anche Lantern degli italiani di Storm in a Teacup ed Abzu di Giant Squid.

Ed è così che iniziamo a parlare di AER Memories of Old, un action puzle game firmato da Daedalic Entertainment che, in questa occasione, fa da publisher al titolo sviluppato dallo studio Forgotten Key, team di stanza a Karlshamn, una piccola città della Svezia.

Il gioco, uscito lo scorso lo scorso 25 ottobre su Steam per Pc Windows, Mac e Linux ma anche sui relativi store digitali di PS4 ed Xbox One, propone un interessante viaggio tra le nuvole dove si andrà a trovare, pezzo dopo pezzo, il proprio passato.

Noi vi parliamo della versione Pc di questo interessante titolo. Buona lettura.

UNA INTROSPEZIONE TRA LE NUVOLE

Protagonista di AER Memories of Old è Auk, una giovane donna, che vive su delle isole fluttuanti nell’aria. Il compito della ragazza è quello di viaggiare attraverso questi territori cercando dei frammenti che se uniti salveranno il mondo in cui si svolge la storia.

Per dare un futuro al suo popolo, Auk dovrà cercare in diversi luoghi della regione parte del passato. Il mondo che ci si presenta davanti è affascinante ed è impossibile non pensare – per stile e concetto – a Journey che oggettivamente ha fatto scuola.

Uno dei poteri principali di Auk, anzi, la sua peculiarità, è senza dubbio la possibilità di trasformarsi in un uccello per librarsi in volo e raggiungere qualunque punto si desideri da un’isola all’altra. Il gameplay non offre una vera e propria sfida. Non c’è la morte del personaggio (salvo alcune cadute nel vuoto che si risolvono con la ripartenza da un ceckpoint), mentre i puzzle ambientali sono interessanti e si risolvono con l’utilizzo della lanterna che offre luce e permette di interagire con alcuni antichi meccanismi, di leggere tavole con frammenti di storia ed indicazioni su quella che fu una fiorente civiltà, e di vedere gli spiriti delle persone che abitavano quei posti e carpirne in alcuni casi i loro pensieri.

Anche questo servirà a portare, è proprio il caso di dirlo, luce sulla trama che si presenta molto spartana all’inizio ma che andando avanti offre spunti interessanti ed introspettivi. Ma mano che si andrà avanti, comunque, e grazie anche ai dialoghi ed agli scritti tradotti in italiano scopriremo più dettagli. Ovviamente vi diamo il piacere di giocare il titolo senza anticiparvi nulla.

GAMEPLAY CRIPITICO MA RILASSANTE

Il nostro compito è quello di guidare Auk attraverso diversi luoghi, e dei templi sacri per trovare risposte e salvare il mondo dalla decadenza in cui è caduto. Il gameplay può sembrare criptico soprattutto all’inizio ma leggendo diverse tavole e soprattutto i dialoghi con alcuni personaggi il buio lascerà spazio alla luce ed i perché troveranno delle risposte.

AER Memories of Old si basa essenzialmente sull’esplorazione e sulla lettura. Non sarà per niente lineare visto che il gioco offre la possibilità di esplorare tutti i luoghi della mappa, eccetto, il santuario finale. Per il resto l’accesso alle varie location del gioco è libero e se non si fa attenzione a quel poco che si legge, si può vagare per molto tempo senza una meta. AER, invece, come detto, ha degli obiettivi specifici pur proponendo a chi si cimenta la possibilità di godere del panorama rilassante di questi luoghi sospesi in aria.

Le ambientazioni si alternano con posti più accoglienti o vette inospitali, costruzioni imponenti anche se in disuso e grotte naturali che nascondono vasti luoghi che furono teatro della civiltà di Auk. Se così possiamo dire, la vera sfida non sta tanto nel viaggio – che però fa parte integrante del gameplay – ma quanto nell’esplorazione dei templi per attivare vari meccanismi che ci guidano verso la risoluzione dell’enigma.

Bisognerà fare attenzione soprattutto a non perdersi in queste strutture che sanno essere enormi e con tante strade. Potremmo dire che il viaggio tra le isole in sé e molto rilassante ed anche interagire con ambienti o gli animali e trovare location nascoste è senza dubbio divertente. Interessanti le risoluzioni dei puzzle ma occhio alla via perché ci si potrebbe perdere facilmente e rifare la stessa strada due o tre volte potrebbe poi dare fastidio. Ad ogni modo, quando si decide di seguire l’arco narrativo, AER offre la giusta linearità andando al sodo in tempi comunque discretamente rapidi. Se invece ci si vuol perdere nell’esplorazione, le ore raddoppiano o triplicano. Ad ogni modo non ci sarà alcuno stress proponendo sempre un ritmo rilassante a portata di tutti.

LOW POLY ARTISTICA, OTTIMA MUSICA, BUONA TECNICA

Per la sua fatica, Forgotten Key ha puntato su un impatto artistico importante più che sul lato prettamente tecnico che è comunque di buona fattura.

L’aspetto generale di AER è davvero gradevole con alcuni dettagli deliziosi. Si apprezza lo stile artistico basato sulla grafica low poly, ovvero a basso numero di poligoni, che dà al gioco un suo stile ben preciso. Pochi poligoni, si, ma non per questo poco dettagliato. Anzi, proprio sul fronte dettagli possiamo ritenerci soddisfatti. Se le ambientazioni naturali sono varie e gradevoli, quelle delle strutture offrono comunque altri spunti interessanti facendoci partecipi appieno di quello che un tempo fu la civiltà di Auk.

A proposito della protagonista, se alcune movenze sono leggiadre e poco definite, altre come la trasformazione in uccello sono quanto meno spettacolari. Così come alcuni passaggi in volo attraverso le nuvole o radente agli specchi d’acqua o tra un ramo e l’altro di grandi alberi. Gradevoli anche alcuni effetti grafici quando passiamo sulle diverse superfici, erba, strada battuta, acqua o altro, vedremo alcuni effetti particellari quali erba, polvere o schizzi d’acqua generarsi al nostro passaggio mentre nelle imponenti strutture sotterranee che andremo a conoscere, i giochi di luci sono ben realizzati.
Gradevolissimo, inoltre, volare attraverso le nuvole. Lo consigliamo: acuisce il senso di estrema libertà. Più in generale, muoversi attraverso molteplici isole con differenti ambientazioni, esplorare luoghi dove la calma è la contemplazione sembrano essere di casa, ad altri più impervi e sferzati dalla neve, ci permette di ammirare spesso e volentieri un bel vedere ed un mondo a contatto con la natura.

Non è tutto oro quel che luccica. Ogni tanto la telecamera (liberamente orientabile, comunque) fa alcuni capricci ed in alcuni casi notiamo qualche compenetrazione tra poligoni (piante che penetrano le mura) e qualche altra piccola imperfezione. Nulla che sconvolga il gameplay. Per fortuna, infatti, non ci sono criticità.

Nel nostro cammino, anzi, il nostro volo, beh, ora che ci pensiamo anche cammino, insomma, nel nostro peregrinare, troveremo, oltre ad esplorare luoghi fluttuanti e templi sotterranei alternando la visita di luoghi naturali ad altri civilizzati, saremo accompagnati da un ottimo commento sonoro.

Le musiche si fondono perfettamente con le varie ambientazioni e sono davvero gradevoli da ascoltare. Ottimi anche gli effetti sonori che a secondo l’ambiente e l’angolazione ascoltiamo più forti o più attenuati. Un ottimo lavoro da parte di Forgotten Key.

COMMENTO FINALE

AER Memories of Old ci ha piacevolmente sorpreso. Catturati dallo stile grafico essenziale ma al tempo stesso interessante ed in grado di offrire punti notevoli, il gameplay offre un approccio libero che si presta all’esplorazione del vario mondo di gioco ma anche alla risoluzione di enigmi ambientali per andare avanti nella trama e comprenderne la storia. A tal proposito, il nostro compito di salvare il mondo viene spiegato attraverso i vari dialoghi per cui il nostro consiglio è quello di leggere attentamente il tutto.

La trama, ben scritta, è piuttosto lineare ma essendo un gioco ad esplorazione libera si è dunque liberi (scusate il gioco di parole) di andare dove si voglia. Splendide sensazioni sia in volo, quando si va da un’isola fluttuante all’altra, che a piedi quando si esplorano sia le location naturali che le imponenti strutture in disuso della nostra civiltà.

AER offre un bel viaggio introspettivo molto interessante. Un’esperienza di gioco che va fatta che è adatta a tutti. Ai maturi ed esperti ma anche ai neofiti che certamente potrebbero trovare in questo titolo un bel racconto da giocare.

In effetti lo consigliamo a tutti, anche ai più piccoli: un’esperienza lontana dai soliti cliché dove grafica pompata al massimo ed azione pura la fanno da padrona. Piuttosto un gameplay rilassante e riflessivo davvero alla portata di chiunque.

 

 

Pregi

Artisticamente molto gradevole. Storia interessante. Ambientazioni variegate. Ottime musiche. Enigmi ben congeniati. Assoluta libertà di esplorazione. Adatto a tutti.

Difetti

Alcune volte la telecamera si inceppa. Qualche imperfezione qua e là nel 3d. Forse qualche sfida in più avrebbe giovato.

Voto

8