Relic Odyssey: Ruins of Xantao, fascino dell’archeologia aliena, anteprima

Andiamo a scoprire cosa ci riserva una promettente avventura fantascientifica che parte dal basso

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Ci sono molte produzioni che più a causa di sfortuna che di reali demeriti fanno fatica a farsi conoscere, specie nell’affollatissimo store di Valve. Il quale, ancora oggi, rappresenta il palcoscenico di riferimento per il mercato videoludico, in particolar modo degli indie. Ogni giorno si affacciano nuovi videogiochi, e riuscire a emergere anche solo nella sezione “novità popolari” / “novità in arrivo” è una dura battaglia. Oggi parleremo di Relic Odyssey: Ruins of Xantao, uno di quei titoli che almeno per il momento sembra fare fatica a farsi notare. Si tratta di un’avventura fantascientifica (strutturata come uno sparatutto in prima persona) che mette sul piatto anche una forte componente esplorativa e di crafting.

Un progetto alquanto ambizioso portato avanti da Honour Bound Game Studios, una software house canadese nata nel 2022 su iniziativa di un piccolo gruppo di sviluppatori guidati da Richard Lalancette. Dopo circa un anno di lavoro e premettendo che il gioco era comunque auto-finanziato, il team decise poi di cercare ulteriore supporto su Kickstarter, con l’obiettivo di aggiungere molte altre feature e in generale di poter poi rilasciare un prodotto ancora più memorabile e rifinito. Sfortunatamente però la campagna di raccolta fondi non fu un successo, e vennero raccolti meno della metà dei 24.000 dollari canadesi fissati come traguardo minimo.

Ciò però non ha scoraggiato la giovane software house, che ha continuato a lavorare con impegno attivandosi nel contempo nella creazione di una community di appassionati. Dopo il debutto in accesso anticipato, andiamo a scoprire cosa ci propone attualmente Relic Odyssey: Ruins of Xantao in questa anteprima. Ricordiamo che il gioco, pubblicato proprio dagli sviluppatori, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.

UNA VERA AVVENTURA

Come si può intuire già dal nome, in Relic Odyssey: Ruins of Xantao partiremo per una spedizione archeologica in condizioni difficili. Nei panni del capitan Samuel Hunt, un esperto combattente ed esploratore, verremo mandati sul pianeta Valtar per conto dell’Orion Archaeological Order (OAO). Organizzazione intergalattica intenzionata a scoprire di più circa le tecnologie perdute della civilità aliena degli Xantao.

Oltre a minacce ambientali d’ogni genere, dovremo aprirci la strada scavando sulla superficie del pianeta ed esplorare spaventosi laboratori abbandonati alla ricerca di risposte… Ma non saremo soli. Ad accompagnarci infatti Sarah Asadi (nostra assistente nonchè ingegnere della nave spaziale) e Clunky. Un robot che rinveremmo proprio nelle rovine Xantao, e che ci offrirà il suo aiuto dopo averlo riparato.

Un supporto che ci verrà concesso sia nel combattimento che nella raccolta di risorse, altra componente importante della produzione di Honour Bound Game Studios. Valtar infatti non ospita solo molti misteri legati a una civiltà aliena perduta, ma anche svariate risorse naturali che ci saranno utili per costruire e potenziare armi e gadget utilissimi.

A partire da degli speciali guanti con cui potremo scannerizzare nemici e risorse, oltre a manipolarli assieme all’ambiente. Quest’ultimo comprende un mix di aree realizzate a mano dal team di sviluppo e altre generate proceduralmente. Nello specifico a essere casuali saranno quelle sotterranee, accessibili attraverso la piattaforma di perforazione che sarà personalizzabile nell’aspetto e migliorabile nelle prestazioni (per raggiungere profondità maggiori e tesori sempre più preziosi).

IL POTENZIALE NON MANCA

Pur trattandosi di un titolo con chiari limiti di budget, Relic Odyssey: Ruins of Xantao riesce comunque bene in ciò che si prefigge. In primis offre un ottimo equilibrio tra il combattimento e l’esplorazione. Pur con qualche problema di hitbox e feeling dei colpi (oltre ad animazioni non proprio all’avanguardia), il primo risulta comunque abbastanza appagante grazie all’apporto di varie armi e gadget. Senza contare poi il nostro aiutante Clunky, vero valore aggiunto della produzione che oltre a supportarci in tutte le attività ci accompagnerà con il suo humour lungo l’intera avventura.

Possiamo considerarlo come una sorta di cugino di Claptrap (icona del franchise di Borderlands), ma più utile e meno imbranato, a parità di verve. Per quanto concerne invece l’esplorazione, il team di Honour Bound Game Studios riesce lì dove altri colleghi più blasonati non di rado falliscono, ovvero incentivare/stimolare il giocatore a curiosare in giro per gli scenari, a caccia di segreti. Ciò vale in particolar modo per gli ambienti non procedurali, e quindi realizzati finemente dal team di sviluppo.

Graficamente il titolo si presenta bene, con texture e modelli sorprendentemente puliti e dettagliati per una produzione di questa “entità” che visibilmente punta in alto. Certo, i volti degli NPC e le animazioni complessive lasciano un po’ a desiderare, ma rimangono in ogni caso larghi margini di miglioramento per quello che è e rimane un prodotto in accesso anticipato.

Stesso discorso per le prestazioni, indubbiamente migliorabili, e alcuni bug che però non hanno inficiato in maniera decisiva la nostra prova. Aggiungiamo infine che per quanto gli avvezzi al genere non avranno alcuna difficoltà, un tutorial non sarebbe male, assieme a una guida un po’ più marcata durante le missioni. In un paio di circostanze ci siamo trovati a sperimentare con i comandi e con le azioni nel tentativo di capire come procedere.

PROMETTENTE

Una cosa è certa: Relic Odyssey: Ruins of Xantao meriterebbe sicuramente più attenzione di quella che ricevuta finora. Anche se con lo sviluppo non tutto è andato secondo i piani (a partire dalla campagna Kickstarter non andata a buon fine), il team di Honour Bound Game Studios non si è dato per vinto e ha continuato a portare avanti il proprio titolo di debutto, riversandoci passione e diverse buone idee, frenate giusto da limiti strutturali e in generale varie rifiniture. Probabilmente non sarà mai l’avventura fantascientifica del secolo, ma merita senza dubbio una possibilità anche allo stato attuale, dove è garantita una buona quantità di contenuti.