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Thimbleweed Park, Recensione PS4

Anche la versione console stupisce per qualità

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Sono passati circa cinque mesi dall’arrivo trionfale di Thimbleweed Park su Pc ed Xbox One. Uscito, infatti, lo scorso 30 marzo l’attesissimo titolo di Terrible Toybox, team indie guidato da due volpi quali Ron Gilbert e Gary Winnick, approda anche su PlayStation 4 ed a settembre toccherà anche alla versione Nintendo Switch.

Le surreali indagini noir dai toni surreali e scanzonati si spostano sulla ammiraglia di casa Sony grazie anche, ed è giusto ricordarlo, alla grandissima raccolta fondi su Kickstarter del 2014 che permise agli esperti e talentuosi sviluppatori di raccogliere oltre 625.000 dollari. Cifra che valse anche la promessa della realizzazione anche di una edizione per PlayStation 4. Tale edizione è arrivata il 22 agosto, martedì scorso. Riuscirà questa versione a non far rimpiangere quella Pc?

Ecco la nostra recensione. Buona lettura.

PUNTA E CLICCA… IN PUNTA DI JOYPAD

Per chi non conoscesse Thimbleweed Park, vi diciamo subito che si tratta di un’avventura grafica punta e clicca. Un genere quasi desueto, ahinoi, che trova “terreno naturale” su Pc e che grazie ad un mercato sempre in espansione trova un seguito anche su console.

Solitamente la sfida più grande è quella di sostituire mouse e tastiera, comandi che vestono come un guanto per questo genere di giochi. La versione PS4 può contare su un buonissimo utilizzo del DualShock 4. Il joypad, infatti, si comporta piuttosto bene nella gestione dei comandi di Thimbleweed Park che è un’avventura grafica molto articolata perché bisogna destreggiarsi tra cinque protagonisti, tanti dialoghi e moltissime cose da fare come la combinazione di più oggetti.

L’interfaccia riprende in toto la celeberrima interfaccia SCUMM già conosciuta nei grandi classici quali Maniac Mansion, Zak McKracken o ancora The Secret of Monkey Island, ed offre le nove azioni da selezionare (Esamina, Dai, Usa, Apri, Chiudi, Spingi, Parla, Raccogli, Premi), accanto, al classico inventario per gli oggetti raccolti.

Con la levetta sinistra del joypad possiamo guidare la crocetta che permette di muovere i personaggi ed interagire con l’ambiente.

Con il tasto X si convalidano le azioni e quindi si concretizzano anche le interazioni come la combinazione di più oggetti o il parlare con altre persone, col quadrato si esegue l’azione suggerita (generalmente esamina se è un posto, o apri se è una porta o una finestra, ndr), con i grilletti alti si selezionano i particolari degli ambienti con i quali si può interagire mentre con i grilletti bassi si cambiano i personaggi. Anche in questa versione è possibile far correre i personaggi tenendo premuto il tasto X o il quadrato con la parte touch è possibile anche simulare il mouse ma bisogna avere la mano davvero sensibile.

Tutto sommato, come già scritto in precedenza, l’utilizzo di joypad piuttosto che di mouse e tastiera non è stato così terribile. Anzi, è stata quasi una piacevole sorpresa soprattutto per la facilità nello “switchare” tra i protagonisti.

Ricordiamo, inoltre, che è possibile anche far correre i personaggi lungo le varie location (che sono tante ed anche grandi, vedasi il cimitero, ndr). Basterà tenere premuto X. Mentre il cursore a forma di croce, come già su Pc, è più “intelligente” indicando le possibili direzioni percorribili. Un’evoluzione naturale dello Scumm.

UN’AVVENTURA IN EVOLUZIONE

La sala giochi è aperta... adesso si dovranno cercare i gettoni per cimentarsi negli arcade presenti
La sala giochi è aperta… adesso si dovranno cercare i gettoni per cimentarsi negli arcade presenti

Tra le altre differenze tra questa versione e quella recensita (con uno stratosferico 9,5 lo scorso 30 marzo) ci sono alcune differenze. Il titolo ha ricevuto alcune patch che hanno aggiunto contenuti supplementari quali il sistema di aiuti piuttosto complesso e coerente col gioco (si potrà chiamare il numero d’emergenza per ricevere suggerimenti), nonché più dialoghi, anche tra i personaggi giocabili.

Mentre è di recentissima introduzione la nuova location: la sala giochi. Questa permetterà di cimentarsi in alcuni titoli arcade, a patto di trovare i gettoni. Una nuova attrazione, quindi, è aperta e con essa nuovi enigmi legati ad essa.

Tale caratteristica è stata una prerogativa PS4 per un paio di giorni. Poi è arrivato l’aggiornamento Pc che ha rimesso in pari la situazione. E non è detto che altre aggiunte non vengano fatte in futuro.

UN RITORNO ALLE ATMOSFERE DEL 1987

Parliamo adesso dell’ambientazione del gioco. Thimbleweed Park ci fa tornare indietro di 30 anni, in una cittadina fittizia americana dove si è consumato un efferato delitto. E’ il 1987 e questa cittadina che fino a qualche giorno prima era tranquilla era ancora in lutto per la scomparsa di Chuck Edmund (Chuck… dove lo abbiamo già sentito questo nome?) del suo magnate.

Sembra di aver fatto un viaggio a ritroso nel tempo con ogni ambientazione che ci fa respirare aria vintage anni ’80. E non soltanto grazie alla grafica in pixel art molto curata ma anche per tantissime chicche che troveremo lungo il nostro cammino. Chicche come tante citazioni ma anche la presenza di tantissimi riferimenti dell’epoca. Troveremo, tra le tante cose, un Commodore 64 con doppio floppy disk 1541 ed un modem velocissimo a 1200 boud che appartiene a Dolores, una dei protagonisti. Lei sogna di diventare una sviluppatrice di videogiochi e le piacciono, tra le altre cose, le avventure grafiche testuali. Certamente i richiami non finiscono qui: le citazioni variano e richiamano altri capolavori del genere punta e clicca ai quali il maestro Gilber, Winnick e David Fox hanno lavorato in passato.

Anche su PS4 non è una eresia dire che il gioco ci ha riportato ai fasti di The Secret of Monkey Island e la sensazione di rivivere quel periodo è stata forte. E i molti riferimenti ad altri titoli accentua le note poetiche e nostalgiche.

DIALOGHI MAGNIFICI, STORIA STUZZICANTE

ThimbleweedPark-Ransome-PostOffice-Italian

Quello che ci colpì, assieme a tutto il resto, su Pc è stato riportato su PS4. Non poteva essere diversamente. E così tornare a parlare degli eccellenti dialoghi (sia doppiati che scritti e riportati anche nell’ottimo adattamento italiano a cura di Fabio “Kenobit” Bortolotti, qui da noi intervistato) ci fa ricordare molti passaggi epici. E ci fa tornare alla mente punte inarrivabili nei classici.

La scrittura è molto potente e la resa in italiano è all’altezza. Thimbleweed Park è una gradevole cittadina americana immersa nel verde con 81 abitant… 80 abitanti. L’omicidio porta in città i due agenti federali Angela Ray ed il novellino (ma non per questo troppo sprovveduto) Antonio Reyes.

Ma faremo ben presto la conoscenza di Ransome, un clown maledetto che ama le parolacce ed il politicamente scorretto; Dolores Edmund, la sviluppatrice di videogiochi nonché nipote dello zio ricco Chuck Edmund, il magnate recentemente scomparso; e l’introverso papà di Dolores.

La magnificenza del gioco sta nell’aver realizzato cinque storie uniche ed estremamente diverse tra loro molto interessanti, profonde ed in grado di intrecciarsi molto bene grazie a situazioni e gag esilaranti, surreali, taglienti che danno vita ad una trama principale originale con tante sorprese e molti enigmi interessanti. E chi ha giocato alle vecchie avventure punta e clicca troverà un ambiente naturale per le sue abitudini. Una piacevole riunione di famiglia tanti sono i richiami.

Ma questo oltre a far contenti i giocatori non deve far temere: Thimbleweed Park ha la sua identità data dalla eccentricità originale dei suoi personaggi, delle situazioni e dei dialoghi mai troppo osannati. A volte capiterà anche di andare fuori tema solo per sapere cosa risponde quel determinato personaggio o solo per sentirlo parlare tanto è divertente e profondo il suo essere.

La longevità è molto alta e supera le 12 ore (anche di più) mentre la rigiocabilità è giustificata dal fatto di conquistare i vari Trofei. Tra l’altro è possibile scegliere all’inizio se giocare in modalità facile o difficile. Cambieranno determinate cose nonché anche i Trofei. Il gioco offre tantissime chicche da trovare qua e là che spingeranno i puristi a iniziare nuovamente le indagini.

PIXEL ART RAFFINATA, DOPPIAGGIO E MUSICHE DA PREMIO

thimbleweedpark

Sarebbe facile fare copia ed incolla di quanto scritto su Pc, così come per il resto praticamente tutti gli aspetti della recensione passata. Ma è giusto descrivere un’altra volta, magari a mente più fredda le nostre sensazioni. Tecnicamente ci troviamo di fronte ad un lavoro impeccabile.

Apparentemente semplice ma complicato anche se non impossibile. L’aspetto visivo è davvero gradevole. Thimbleweed Park offre una splendida grafica in pixel art, una veste perfetta per farci tornare al 1987. Si tratta di una pixel art che però non lesina tantissime finezze e che pur se vuol imitare quanto proposto in passato dalle avventure grafiche, lo offre potenziato. Non solo per i dettagli ma anche per la fluidità eccellente anche su PS4 e per i tanti livelli di parallasse che alcune location hanno.

Le numerose animazioni di contorno fanno il resto. Un esempio di chicca? Nel flashback di Ransome. Fate attenzione alla roulotte del clown ed ai suoi movimenti. Ci è piaciuta moltissimo la varietà delle location. Sia per numero effettivo che per la loro realizzazione con posti veramente evocativi ed ispirati.

A questo bisogna ricordare l’eccellente doppiaggio che caratterizza praticamente in modo perfetto ogni personaggio presente, giocabile o meno, secondario o primario che sia. Memorabili il clown (un vero e proprio tormentone quel figlio di bip), lo sceriffo di Thimbleweed Park (a rino), il coroner (o medico legale) e… beh, non andiamo oltre perché in effetti meriterebbero tutti una menzione e capaci di regalare momenti esilaranti. Giusto ricordare anche l’omaggio degli sviluppatori ai tanti finanziatori: è possibile ascoltare la voce di molti di loro componendo i numeri telefonici presenti nell’elenco. Un diversivo che può occupare simpaticamente molto tempo.

E non sono da meno anche le musiche con brani che caricano ulteriormente di atmosfera le nostre vicissitudini. I toni sono cupi (con qualche variante più allegra) e fanno tanto. Non siamo al reggae di The Secret of Monkey Island, ma stiamo parlando di una signora colonna sonora.

In Thimbleweed Park, anche su PS4, non esitiamo a dire che tutto funziona alla grande.

COMMENTO FINALE

A differenza della versione Pc che aveva alla vigilia l’unica incognita del peso di un passato glorioso vissuto dai suoi sviluppatori (molti hanno contribuito a realizzare vere e proprie pietre miliari come i già citati Maniacs Manison, e The Secret of Monkey Island), l’edizione PS4 poteva essere una incognita per i controlli.

Il problema della sostituzione mouse-tastiera col joypad è stato risolto in scioltezza. Certo, si è un po’ più lenti rispetto alla classica combinazione che gli utenti Pc conoscono a memoria ma considerando le difficoltà per riportare e distribuire i comandi al DualShock 4 in modo intelligente, la sfida è stata vinta.

Per il resto, tolta anche la paura visto che Thimblweed Park ha una sua fortissima identità, stiamo parlando di una pietra miliare da avere su console. Il motivo è presto detto: oltre che essere un gioco davvero ben fatto e decisamente gradevole in ogni suo aspetto, possiamo trovare ben poche avventure grafiche punta e clicca su PS4 a parte qualche remastered LucasArts. Se siete appassionati di avventure grafiche e non avete un Pc o semplicemente volete vedere l’effetto che fa anche su console potete tranquillamente spendere i 19,99 euro del costo. Il gioco è comunque in continua evoluzione e lo dimostra il fatto che l’edizione per la console di casa Sony ha fatto il suo debutto con la sala giochi arcade aperta. Le versioni precedentemente uscite si sono adeguate un paio di giorni dopo. Possibile che in futuro ci siano altre novità sempre gradite.

Thimbleweed Park anche su PS4 conserva il suo fascino ed il suo divertimento. Pochissimi i passaggi a vuoto (fisiologici) con enigmi ben studiati e congegnati, dialoghi superbi e ben adattati nella nostra lingua. Perché ripetiamo quest’ultima cosa? Perché bisognerà leggere tantissimo in questo gioco e l’italiano espresso è di livello. Pixel art, doppiaggio e musiche di eccelso livello fanno tutto il resto. Se abbiamo dimenticato qualche cosa, potete rifarvi tranquillamente alla recensione Pc.

 

Pregi

Versione eccellente anche su PS4. Avventura grafica punta e clicca di sostanza. Storia molto bella. Pixel art ricca, varia ed a tratti sontuosa. Doppiaggio davvero convincente. Colonna sonora di livello. Gameplay di fattura eccelsa. Modalità facile per i neofiti. Citazioni a profusione. Atmosfera anni ’80 resa magnificamente. Carismatico. Longevo. Ancora in evoluzione. Non ci sono tante avventure punta e clicca su PS4. Buonissimo sistema di controlli col DualShock 4…

Difetti

… Ma la combinazione mouse-tastiera rimane al top. Beh, non si spara, non ancora.

Voto

9,5

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