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Tekken 7, Recensione PS4

Ecco cosa ne pensiamo del nuovo capitolo della amata serie picchiaduro

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I picchiaduro 1 Vs 1 appartengono certamente a un genere tra i più amati dai videogiocatori fin dalla notte dei tempi. E dall’avvento delle console a 32Bit e dei giochi tridimensionali è innegabile che il Re indiscusso del genere sia stato per anni Tekken, la cui saga si è poi evoluta fino ad arrivare ai giorni nostri a un settimo capitolo. Ecco quindi arrivare a noi, Tekken 7.

E anche se negli ultimi anni la concorrenza di titoli come Mortal Kombat XL e Street Fighter V si è fatta via via sempre più insidiosa, la serie Bandai Namco resta comunque, agli occhi di tanti, il punto di riferimento per il genere. E a dire il vero, dopo aver giocato questo Tekken 7, forse anche molti altri utenti inizieranno a considerarlo tale.

Il gioco offre un buon numero di lottatori, quasi quaranta, tra vecchi personaggi della saga come King, Jin e Lee, e nuovi come Claudio Serafino, Gigas e Akuma, personaggio che non ha certo bisogno di presentazioni. Ciascuno di loro è dotato ovviamente di molte tecniche e abilità personali, che li rendono unici in combattimento. Questi personaggi possono essere utilizzati in tantissime modalità di gioco, da quelle classiche come la (breve) arcade, a quella Storia, suddivisa in due sezioni; nella prima è infatti possibile vivere la lotta all’interno della famiglia Mishima tra Heihaci e il figlio Kazuya, mentre nella seconda in videogiocatore può interpretare diversi componenti del roster per scoprirne particolari sulle rispettive storie o sul perché hanno deciso di partecipare al torneo.

Il tutto è poi corroborato da segreti, intrighi e combattimenti. Unico neo di questa modalità sono le trame spesso banali e la brevità generale di entrambe le porzioni di gioco. Ma tant’è… Per fortuna il gioco dispone di altre modalità aggiuntive, tra le quali spicca a nostro parere la nuova chiamata Tesoro. In essa si può operare su diversi modificatori per rendere sempre diversi i combattimenti, e ad ogni incontro si può salire di livello migliorando le abilità del proprio lottatore, e si possono sbloccare nuovi oggetti utili per personalizzare il combattente. Insomma, superando i vari incontri si possono sbloccare oggetti da collezione e raccogliere monete, spendibili per acquistare oggetti aggiuntivi. A completare l’offerta non mancano alcune modalità online come le solite Partita Classificata e Partita del Giocatore, oltre a vere e proprie competizioni personalizzabili. Durante i nostri test il netcode si è rivelato abbastanza stabile e fluido, e gli incontri che abbiamo disputato si sono svolti senza eccessivi problemi o lag.

TECNICA E SUDORE

Come da tradizione per la serie, anche la giocabilità di Tekken 7 richiede una certa applicazione e tanto allenamento per essere padroneggiata al meglio, almeno per i neofiti. Chi invece conosce la saga a menadito impiegherà poco tempo a ritrovare il feeling con i comandi e con un gameplay che, a parte un ritmo dei combattimenti più lento e ragionato e qualche ritocco rispetto al sesto episodio, mantiene uno stile generale simile a quello dei suoi predecessori. Inizialmente immediato nei comandi, quindi, il titolo Bandai Namco dà poi il meglio di sé più avanti, quando imparato a fondo il sistema di controllo dei personaggi e le varie mosse che li caratterizzano, si riesce a padroneggiare i comandi più avanzati e a sviluppare scontri molto tattici e ricchi di combo, prese e contromosse.

Ogni singola mossa necessita quindi di una buona padronanza dei movimenti delle dita per poter essere eseguita in maniera corretta. Allo stesso modo deve stare attento a sfruttare solo al momento giusto elementi chiave come il Rage System, che si attiva in automatico in particolari condizioni e consente di sferrare colpi più pesanti, oltre che utilizzare tecniche micidiali, o il Bounce System, che consente di bloccare l’avversario a terra così da poterlo colpire con altre mosse di attacco. Tutto ciò per ampliare ulteriormente il ventaglio di soluzioni a disposizione del videogiocatore durante gli scontri, aggiungere delle interessanti varianti al sistema di gioco e rendere l’esperienza ancora più completa. Come se non bastasse, alcuni lottatori hanno subito, chi più, chi meno, un pesante restyling dal punto di vista tecnico e appaiono più bilanciati che mai. In Tekken 7 sono presenti delle arene strutturate su più livelli, che possono cambiare in seguito a colpi particolarmente potenti o altre situazioni. Peccato solo che tutto ciò non abbia alcuna utilità a livello di gameplay, visto che la loro distruzione non influisce sulla salute per esempio del lottatore che eventualmente rimane coinvolto in qualche crollo, giusto per fare un esempio. Cosa che se invece fosse accaduto, come per esempio in Street Fighter, avrebbe donato certamente un ulteriore grado di profondità al sistema di gioco, che resta comunque validissimo.

Tekken 7 poggia le sue basi sull’Unreal Engine 4, che gli consente di girare alla massima risoluzione a 60 frame per secondo senza la minima incertezza, almeno su PlayStation 4. E la cosa non può che far felici gli appassionati considerando che per un picchiaduro la fluidità è un elemento molto importante. Dal punto di vista prettamente estetico invece, azzeccato come sempre il character design dei personaggi, forse mai così belli a vedersi come in questo capitolo per qualità dei particolari, dei volti , degli abiti e dei movimenti.

Da questo punto di vista va fatto un plauso ai grafici anche per come hanno realizzato pure gli scenari, curati in ogni piccolo particolare e impreziositi da un ottimo sistema di gestione delle luci che conferisce alle arene una certa credibilità visiva. Decisamente ottimi anche gli effetti speciali dei colpi inferti, delle tecniche e dei pezzi di scenario che si rompono sotto l’azione violenta dei combattenti, segno evidente che la fisica funziona anche sotto questo aspetto. Di pregevole fattura, infine, il comparto audio con un doppiaggio particolare che è correlato alla nazionalità del personaggio utilizzato (non esiste un doppiaggio unico per tutti): Nina parla dunque in inglese, mentre Kazuya in giapponese, anche se i testi in video sono per fortuna tutti in italiano.

COMMENTO FINALE

Se avete letto la recensione fino in fondo, allora questo commento vi sembrerà scontato: Tekken 7 è certamente uno dei migliori titoli della serie, curato sotto ogni punto di vista, da quello grafico alla giocabilità. Un gioco che sa essere estremamente divertente e appagante una volta imparate le mosse e le combinazioni di tasti necessarie per eseguirle. Unica pecca, forse, la modalità storia breve e banale nei contenuti narrativi e, a chi interessa, il supporto a PlayStation VR che qui non aggiunge nulla di rilevante alla produzione. Nulla a ogni modo che possa inficiare negativamente sul voto finale e su un giudizio estremamente positivo.

Pregi

Gameplay ben calibrato. Tanti combattenti da impersonare. Ottima grafica

Difetti

Modalità Storia troppo corta. Sezione VR solo abbozzata

Voto

9+

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