Battlefield 1, recensione Pc

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Battlefield 1, a dispetto del nome, è il quindicesimo titolo della serie sviluppata da DICE, forse il più importante team di sviluppo in seno ad Electronic Arts, insieme a BioWare. Per merito loro, il produttore americano vanta Frostbite, il motore grafico sviluppato da DICE e talmente versatile da essere usato praticamente in giochi di ogni genere (FIFA 17 incluso). Ad oltre cento anni di distanza dall’ingresso in guerra dell’Italia, ecco fare ingresso su PlayStation 4, Xbox One e Pc Windows uno dei rari sparatutto in prima persona ambientati durante la prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra, uno dei più sanguinosi conflitti armati che la storia dell’umanità ricordi.

LA GRANDE GUERRA DI ELECTRONIC ARTS

E’ proprio il Frostbite a muovere tutto quello che colpisce vista e udito in Battlefield 1. L’impressionante impatto grafico è notevole perfino a dettagli medio-bassi. Stabilità e fluidità sono sempre (per rimanere in tema) in prima linea, senza dimenticare effetti volumetrici, esplosioni, effetti atmosferici e tutto quello che rende cinematografici o da cartolina i paesaggi che vantano questo bel motore grafico. Il fiore all’occhiello di Frostbite, secondo noi, più del comparto visivo è quello sonoro.

Sembra proprio di essere nel bel mezzo della battaglia, il suono delle armi è sempre diverso, ben reso e quando un proiettile sibila vicino alle nostre orecchie quasi viene voglia di scansarsi davvero e nascondersi sotto la scrivania. Vale tanto per Battlefield 1 quanto per ogni Battlefield dai tempi di Battlefield: Bad Company (il primo titolo basato sul Frostbite).

Battlefield 1 non ricostruisce pedissequamente la prima Guerra Mondiale come è stata vissuta dai nostri avi, stiamo parlando di un videogioco dopo tutto, che si prende non poche “licenze poetiche” per potere anche intrattenere noi videogiocatori. Quello che riesce a trasmettere, in ogni caso, è il senso di distruzione e evanescenza delle esistenze dei soldati, la brutalità delle cariche con la baionetta, la spietatezza delle armi a gas e i devastanti sbarramenti con artiglieria e aerei.

TRA HARLEM HELLFIGHTERS, ARDITI E LAWRENCE D’ARABIA

Battlefield 1 offre una campagna solitaria che pone il giocatore al centro di alcuni dei più memorabili scenari della prima Guerra Mondiale. Dal fronte occidentale, in Francia, ai cieli d’Inghilterra, passando dalle Dolomiti italiane e le distese desertiche mediorientali, di varietà tra gli scenari ce n’è in abbondanza.

La campagna per il giocatore singolo è un insieme di storie di guerra, dei flashback che il giocatore è chiamato a rivivere. Qui trovate tutti i dettagli, comunque. Si parte subito con la fanteria americana nelle fangose distese francesi, contro i tedeschi. Si prosegue con l’equipaggio di un carro armato, sempre sul fronte occidentale. Andando avanti si arriva ad indossare la camicia nera degli Arditi italiani, all’assalto del Monte Grappa per strapparlo al dominio austro-ungarico.

Le storie seguenti sono ambientate durante la campagna militare della penisola di Gallipoli (vicino oriente, Turchia, contro gli Ottomani) e in Arabia, dove si concludono le emozionanti narrazioni al cospetto dell’eroico Lawrence d’Arabia.

L’ALBA DI TUTTE LE GUERRE TOTALI

Battlefield 1 deve il suo nome alla concezione di “prima di tutte le guerre”, riferito alla prima Guerra Mondiale. Per gli sviluppatori di DICE, non poteva avere un nome diverso ed il richiamo al primo conflitto mondiale è tanto semplice quanto intuitivo.

Pur essendo il quindicesimo sparatutto in prima persona a cui lavorano, l’oggetto di questa recensione è il primo, nella storia di questo sviluppatore, ad essere ambientato nella guerra del ’15-’18. Per l’occasione, anche grazie al periodo storico, troviamo un rinnovato sistema di armi bianche (ora divise in leggere e pesanti), è possibile utilizzare cavalli per galoppare in prima linea, vi è una grande varietà di armi da fuoco ed equipaggiamenti secondari che garantiscono ampia scelta e grande varietà.

I mezzi a disposizione sono carri armati pesanti e leggeri, i già citati cavalli, biplani con mitragliatrici, bombardieri e mitraglieri annessi in loro difesa, mitragliatrici sui zeppelin e postazioni di artiglieria assortita (anticarro e anti-fanteria).

Un gradito ritorno è il rinnovato e più dinamico sistema di distruzione “totale” che non concede sconti né coperture infallibili e perpetue: tutto può essere distrutto o abbattuto con buona pace di tutti coloro che speravano di nascondersi eternamente dietro un muro nella speranza di sopravvivere.

IL TEMPO DI RAMBO E’ BELLO CHE ANDATO

Nella sua modalità multigiocatore online, Battlefield 1 offre il piatto forte della sua offerta. Quattro classiche scuole di combattimento: assalto, supporto, scout e medico, con il loro punti di forza, debolezze, armi esclusive e oggetti tattici indispensabili sono affiancati dalla possibilità di saltare sui mezzi (carro, aereo, cavallo) direttamente dalla base/punto di generazione dell’alter-ego. Si trova anche una classe di élite che permette di impersonare un soldato con lanciafiamme, un caccia-carri con enorme fucile anti-carro o il corazzatissimo sentinella armato di mitragliatrice raffreddata ad acqua.

Battlefield 1 può arrivare ad ospitare battaglie da 64 giocatori, anche se è abilissimo a farci sentire parte di un conflitto ben più grande. Quello che ci è piaciuto di più è che l’approccio “alla Rambo”, con soldati solitari capaci di tenere in scacco un intero settore praticamente da soli, non paga più di tanto. Agire di squadra, con una squadra, magari dividendosi i compiti scegliendo saggiamente le classi, ripaga molto di più anche in termini di punti esperienza e crediti.

Come ogni modalità multigiocatore prevede, infatti, ogni gesto solitario o di squadra viene premiato con punti che, accumulandosi, generano passaggi di livello e crediti che servono a sbloccare ed acquistare le armi più avanzate.

Altra novità portata da Battlefield 1 è la modalità “Operazioni”, in cui gli eserciti rivivono veri conflitti della guerra e si sfidano in partite di difesa e attacco di territori. L’esito delle battaglie genera un punteggio di fazione e il punteggio finale sancisce la vittoria finale. Come si suole dire in certi casi: perdere una battaglia non significa perdere la guerra. Qui troverete tutti i dettagli sulle mappe e le modalità.

COMMENTO FINALE

Chi scrive non ha mai giocato uno sparatutto in prima persona ambientato nella prima Guerra Mondiale. Ma è a conoscenza del fatto che Battlefield 1 non è di certo il primo esponente di un sotto-genere. Giochi come Verdun e Iron Storm sono comunque conosciuti, soprattutto il primo citato. Non dimentichiamo nemmeno Wings e Red Baron, uno dei più interessanti simulatori di volo degli anni ’90.

Tornando a noi: lo sparatutto in soggettiva di DICE è semplicemente sontuoso tecnicamente, sul fronte del gameplay non ha rivoluzionato niente dei suoi predecessori ed ha implementato alcune novità che di certo hanno portato freschezza la genere.

A prendere in esame il sotto-genere degli sparatutto in soggettiva “storici”, certamente Battlefield 1 è imperdibile. Sul fronte multiplayer magari pecca in originalità assoluta, ma siamo del partito che afferma “squadra che vince non si cambia” e personalmente, con la doverosa eccezione di Hardline, che non ci è stato particolarmente a cuore, ogni Battlefield (anche l’ultimo Battlefront) ha decisamente convinto e continua a farlo. Il fatto di dover creare una squadra e farla “girare bene” è il valore aggiunto di questo episodio che incoraggia un comportamento più corale.

Ben poche cose possono essere additate a Battlefield 1: la campagna solitaria è il solito tutorial che prepara alle battaglie online ed è tanto intensa quanto breve; durante le partite online capita di chiedersi come o chi ci abbia ucciso, segno evidente che il personaggio risulta “colpito” anche quando dovrebbe non esserlo, specie dai proiettili (problema di hit-box).

Per la qualità raggiunta, la giocabilità assodata e le ore di gioco coinvolgenti ed emozionanti garantite, Battlefield 1 è certamente uno dei migliori Battlefield di sempre e forse, semplicemente, il migliore.

Pregi

Tecnicamente sontuoso. Musiche e – soprattutto – effetti sonori al top. Emozioni a mai finire. Multiplayer solido e rodato.

Difetti

Chi preferisce guerre contemporanee o fantascienza non lo gradirà. Non è uno sparatutto “moba” come Overwatch o Paladins. Astenersi cuori solitari. Piccoli problemi di hit-box.

Voto

9