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Fifa 17, Recensione PlayStation 4

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Di anno, in anno, puntuale come l’inizio del campionato calcistico, l’attenzione degli appassionati di videogiochi sportivi è catalizzata dall’uscita di un nuovo Fifa. Senza tralasciare il duello a distanza con Pro Evolution Soccer che da diverso tempo spacca il pubblico.

Dal 1993 ad oggi è passata tanta acqua sotto i ponti, così come tanti campionati, stelle sono sorte e tramontate, ma l’interesse dei calciofili è sempre stato alimentato da una grande passione e da curiosità soprattutto perché ci si chiede ogni volta cosa possa essere aggiunto o migliorato e quali siano i termini di innovazione. Per non parlare di imparare nuovamente a rigiocare imparando le novità.

EA Sports con l’obiettivo sempre più di migliorare e stupire ha così presentato il suo nuovo episodio: Fifa 17 uscito tre settimane fa (a fine settembre).

Il titolo, fin dall’estate, prometteva diverse novità come è ovvio ed è giusto che fosse, sia dal punto di vista del gameplay che da quello contenutistico ma anche dal punto di vista tecnico grazie l’avvento del Frostbite Engine 3 che ha mandato in soffitta l’Ignite adottato dal team di sviluppo da Fifa 14 ed in concomitanza col passaggio generazionale di console.

Ne risultano alcune migliorie di cui abbiamo già parlato nelle nostre prime impressioni ma che andremo ad ampliare (non troppo, non vi tedieremo molto). Tra le novità più importanti la modalità Viaggio, una storia interessante e sicuramente il contenuto inedito (per la serie Fifa).

La nostra recensione sulla versione PlayStation 4 parte proprio da qui, da quella che è la novità contenutistica di rilievo presente anche su Pc ed Xbox One ma non su PlayStation 3 ed Xbox 360.

IL VIAGGIO DI ALEX HUNTER, METEORA O STELLA DI PRIMA GRANDEZZA?

Alex Hunter è un giovane ragazzo appassionato di calcio. Vive a Clapham, uno dei sobborghi di Londra ed è figlio e nipote d’arte. Forse più nipote d’arte. Suo nonno Jim, infatti, era una delle punte più forti della Premier League capace di segnare 20 reti nella stagione 1967-68 (in un periodo in cui l’Inghilterra era campione del Mondo e si doveva fare gol a gente come Peter Shilton e Gordon Banks, ndr), mentre suo padre ereditò il buon talento ma non la fortuna ed a causa di vari acciacchi fisici fu costretto ad abbandonare la carriera ed i sogni di gloria e questo – come sperimenterete – deteriorò il piacere di vivere in famiglia.

Il Viaggio ci narra la storia di Alex che sotto lo sguardo esperto del nonno e quello benevolo della madre comincia a muovere i primi passi nel difficile (e spietato) mondo del calcio. Che si tratti di un provino o che ancora siano semplici partite amichevoli, questa modalità offre spunti interessanti.

Il nostro compito è guidare questo giovane ragazzo a crescere ed a farlo diventare una stella di prima grandezza nell’arco della sua prima stagione da professionista. Non conterà, però, soltanto essere un fuoriclasse in campo ma si dovrà anche gestire la vita privata con alcune scelte che il gioco di inviterà a fare.

Le nostre azioni, così come le nostre risposte nei dialoghi (in linea teorica), porteranno a diversi effetti. Tale modalità è stata realizzata grazie ad una collaborazione con BioWare per la stesura della trama. Chi ha esperienza, infatti, con alcuni titoli ruolistici di questa software house (ed in generale con questo tipo di giochi) avrà notato la medesima dinamica nei dialoghi. Abbiamo tre tipi di risposte: cauta, equilibrata o impulsiva attraverso poi si dipana la trama di questo racconto.

Ci sono alcuni aspetti interessanti della vita privata di Alex che noi non vi andremo certo a svelare. Il concetto base, comunque, è mutuato da New Star Soccer 5, titolo indie uscito alcuni anni fa, nel quale si prende il comando di un giocatore e gli si fa fare tutta la carriera. Allenamenti, prestazioni sul campo ma anche il comportamento fuori ed alcune decisioni ne delineano la carriera.

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Ne Il Viaggio, questo è un po’ più limitato dal punto di vista concettuale ma la sostanza è quella e sicuramente – se tale modalità avrà successo – potrà essere ampliata ulteriormente.

A nostro avviso è una bella variante che meriterebbe più approfondimenti. Tra i limiti più evidenti citiamo il fatto che non potremo andare oltre i confini della Premier League scegliendo una tra le venti squadre della massima divisione inglese. Questo anche frutto di un saldo accordo tra EA e la Lega. E’ vero, scenderemo in prestito a giocare in serie B ma anche qui la scelta sarà limitata a tre squadre, le tre retrocesse dalla Premier, ovvero il Newcastle, il Norwich e City e il blasonatissimo Aston Villa.

Il Viaggio ci fa vivere spunti interessanti, alti e bassi della vita di un giovane calciatore con i classici problemi di ogni giorno ma anche la vita sul campo e negli allenamenti che permetteranno di affinare non solo le proprie capacità di calciatore ma anche di contendersi le proprie possibilità di diventare titolare o rimanere panchinaro a vita.

In campo, poi, bisognerà rispettare certi obiettivi che il nostro tecnico ci dirà e che varieranno di partita in partita. Il nostro stile di gioco farà il resto ma se la nostra prestazione soddisferà le richieste del mister, avremo più considerazione e potremo essere messi tra i titolari o avere pian piano più minutaggio.

Alex è l’eroe per antonomasia, un ragazzo talentuoso che con passione va avanti nonostante tutto. O può essere un giovane indolente destinato a non avere un gran futuro tra i professionisti. E’ comunque una modalità coinvolgente, almeno a nostro avviso. La vedremmo molto bene più ampliata e chissà che in Fifa 18 non possa essere proprio così.

Alex, nella sua stagione, incontrerà grossi campioni con i quali farà conoscenza ma anche con alcune sue vecchie compagnie fatte all’epoca dei provini giovanili… e non tutto è quel che sembra. Fidatevi. La trama offre qualche colpo di scena.

Si ha la sensazione, comunque, che questa sia stata una prova perché è evidente che alcuni approfondimenti sarebbero potuti essere implementati già da subito. Sebbene la trama sia ben congegnata ci appare comunque limitata e le sole tre risposte a nostra disposizione, in realtà, non avranno troppe conseguenze come invece accade nei titoli ruolistici.
Certo, non dobbiamo paragonare quella che è una semplice modalità (e per giunta esordiente) in un gioco calcistico a strutture ben consolidate e decisamente – per forza di cose – più arzigogolate, ma un pizzico di variabili con conseguenze più concrete anziché l’oscillazione del numero di follower sui social o altri avvenimenti di poco conto, avrebbe fatto bene alla modalità.
Così come la possibilità di spendere i propri guadagni nell’acquisto di mezzi o beni (sempre come accade in New Star Soccer 5, ndr). Ma c’è tempo per migliorare anche se come inizio possiamo dire che non c’è male. La trama è di buon livello e gli attori reali (nonché qualche campione chiamato a a partecipare) hanno fatto di tutto per dare atmosfera a Il Viaggio. I più sensibili si emozioneranno (memorabile l’esordio in Premier con i tifosi della propria squadra che puntano il ragazzino chiamato a riscaldarsi).

In termini di gameplay, dicevamo, che il gioco ci permette di interagire con alcuni scenari. Si parte dal calcio di rigore nella finale del torneo giovanile di Londra fino agli esordi in prima squadra dove si dovrà svolgere un compito al meglio. Si può scegliere se guidare solo il nostro campione in erba o tutta la squadra mentre, come abbiamo già detto, sono importanti anche gli allenamenti infrasettimanali per migliorare le nostre capacità aggiungendo anche alcune caratteristiche peculiari un po’ come quando nel passaggio di livello del proprio personaggio in un gdr si sceglie l’attacco speciale.

Sarà il mister a scegliere su quali caratteristiche dovremo lavorare volta per volta ed avremo a disposizione due tipi di allenamenti a sessione. Il gioco ci permette anche di saltare il tutto automatizzando gli allenamenti anche se i risultati, spesso e volentieri non sono il massimo. Più alta, infatti, sarà la valutazione in questi esercizi (che non sono altri che quelli che incontriamo nel pre-partita), maggiori saranno i margini di miglioramento in quel fondamentale. Con l’automatizzazione è un po’ a rischio la velocità di crescita.

LE ALTRE NOVITA’ DI QUESTA STAGIONE CALCISTICA FIRMATA EA

Tra le altre novità in Fifa 17, EA ha puntato molto sull’Ultimate Team che da 8 edizioni riscuote sempre più successo, e dopo il FUT Drav dello scorso anno, arrivano diverse sfide sulla costruzione della squadra. Questa variante si chiama Sfida Creazione Rose e soddisfacendo i vari requisiti di queste sfide si otterranno ricompense. Ad esempio bisognerà allestire squadre in base a determinati requisiti geografici o di altro genere come giocare in un determinato schema o non superando un determinato punteggio e così via.

Più sfide si completeranno, più la natura degli incarichi sarà difficile. Completate la sfide, i giocatori che schiereremo in rosa saranno ceduti dopo la sfida e questo costringerà ad utilizzare anche “gli scarti”, ossia quei calciatori in esubero, tenuti sempre nel club, per tentare di ottenere ricompense maggiori.

Ma c’è anche il FUT Champions, una alternativa alle classiche divisioni online. Qui la modalità è diversa: ci sono sfide ad eliminazione diretta. Cominciare è molto semplice: da quest’anno i tornei online di Ultimate Team faranno parte del circuito Champions. Si vince un torneo ad eliminazione diretta nel corso della settimana per qualificarsi alla week-end cup. Una volta entrati in questa speciale competizione si dovrà cercare il miglior piazzamento possibile per avere la ricompensa maggiore.

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E non finisce qui. Ci sono adesso altri modi per sfidare gli amici in FUT 17. Per la prima volta, il vostro avversario può scaricare la propria rosa FUT per usarla in un match offline locale.

La modalità Carriera vede un nuovo sistema per gli obiettivi che servono a soddisfare il proprio club. La gestione dei trasferimenti è decisamente più facile rispetto al passato ma la CPU deve migliorare con acquisti che appaiono insensati ed improponibili. Per il resto, il solito ginepraio di dettagli sugli aspetti più economici della società ma anche su quelli pratici come scegliere la squadra titolare e così via. Non mancheranno i vari obiettivi fissi e secondari che accenderanno la stagione dando pepe al tutto.

CAMPIONATI, SQUADRE, NAZIONALI

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Senza dimenticare i vari contenuti con la presenza di oltre 30 campionati, 650 squadre incluse le Nazionali e la conferma del calcio femminile con l’arrivo di altre due rappresentative che fanno salire a 14 il numero della Nazionali del calcio rosa.

I campionati per club includono i 4 tornei professionistici inglesi, le prime due divisioni di Italia, Spagna, Francia e Germania e le massime rassegne di numerosi Paesi sparsi in tutto il mondo come Russia, Turchia, USA, Corea del Sud, i campionati di Cile, Colombia, Messico ma anche quelli di Giappone (la famosa J League), Arabia Saudita ed Australia. Di questi, Electronic Arts continua ad avere i diritti. Purtroppo per la serie A e B le cose stanno diversamente. I campionati sono semplicemente chiamati Calcio A e Calcio B… e solo la Juventus ha raggiunto un accordo col publisher con risultati dal punto di vista visivo davvero importanti viste le riproduzioni con un fotorealismo sempre più accentuato, dei volti dei vari giocatori. Qui trovate l’elenco completo delle squadre e dei campionati.

Anche il numero degli stadi è aumentato. Sono 50 quelli su licenza, e quasi 30 quelli generici per un totale di 78 impianti. Niente male. Anche qui, di acqua sotto i ponti ne è passata soprattutto da Fifa 2001 quando di stadi ve ne erano molto meno di 10…

GAMEPLAY PIU’ FISICO E MUSCOLARE MA CAPACE DI ESSERE RAFFINATO

Andiamo a parlare ora del gameplay del gioco. Vero e proprio punto focale. Fifa 17 non rivoluziona molto quanto fatto vedere nei capitoli precedenti ma lima al meglio tutto il potenziale. E come abbiamo scritto nelle nostre prime impressioni il mese scorso, osserviamo ad un gameplay più “muscolare”.

In campo abbiamo la netta sensazione che gli interventi alla fisica grazie al Frostbite Engine 3 abbiano portato un maggior realismo all’azione. I rimbalzi del pallone, e le relative traiettorie che ne derivano, così come i tiri e la possibilità di sporcarli, le movenze dei giocatori, ma anche la velocità d’azione ed il tipo di passaggi sono votati più al realismo.

I giocatori lotteranno di più di fisico e saper usare i “gomiti” sarà importante perché significherà difendere al meglio la sfera.

Usare giocatori forti fisicamente come da centro boa servirà non solo per difendere il possesso palla ma anche per far alzare la squadra permettendo gli inserimenti dei compagni di squadra. Sarà possibile tenere a bada gli avversari usando le braccia per tenere lontani gli avversari. A proposito di scontri, adesso sono decisamente più veritieri e possiamo notare anche una diminuzione delle compenetrazione dei poligoni. Questa non è stata ancora eliminata, tuttavia si sta lavorando.

Ma il cambiamento più evidente è la gestione dei calci piazzati. Rigori (non ci hanno ancora convinto del tutto nonostante le nostre numerose partite), calci d’angolo e di punizione dirette o in seconda sono completamente stati ridisegnati. Apprezziamo i nuovi calci di punizione che rendono possibili conclusioni pericolose in modo naturale trovando angolazioni naturali ma senza quella difficoltà che era insita anni addietro. Sui calci d’angolo abbiamo notato, invece, che le esecuzioni non sono troppo precise.
In mezzo al campo, il sistema di passaggi, filtrati, marcature ed impatti, offre una libertà d’azione invidiabile. Il gioco è molto divertente e permette la realizzazione di belle manovre anche se applicare il tiki-taka di stile barcelloniano è ormai impossibile: a meno che non si giochi con squadre tecnicamente superbe contro altre di livello più scarso. Va da se che le squadre scarse avranno seri problemi a mantenere percentuali bulgare di possesso palla. Ogni passaggio deve essere ragionato anche perché la percentuale di errore aumenta se si viene pressati adeguatamente o se si accelera il passaggio. Anche in passato era così ma questa situazione è accentuata in Fifa 17 rendendo più realistico e gradevole il gameplay.

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Come detto anche quest’anno troviamo il calcio femminile e le differenze con le partite maschili sono meno nette anche se palesi. I portieri sono decisamente migliorati tra le donne mentre generalmente sono in grado di effettuare ottimi interventi ma che vengono alternati ad errori grossolani. E’ pur vero che eludere l’intervento dell’estremo difensore per appoggiare la palla in rete è impresa più ardua, ma in certe occasioni, i nostri bravi numeri 1 ci sono sembrati un attimino fuori luogo. Il ruolo del portiere è comunque difficile da decifrare e come abbiamo visto negli ultimi giorni, anche un monumento come Buffon può fare sciocchezze (per poi riprendersi alla grande in Champion’s League con il Lione, ndr). In generale, comunque, rispetto a quanto visto nella demo, i numeri 1 sono decisamente più forti e meno battibili “in modo gratuito”. Qualcuno sarà propenso ai miracoli, come è naturale che sia ma è difficile che ci siano portieri scadenti.

Detto questo, Fifa 17 regala tanto divertimento avvicinandosi, ancora di più, a punte importanti di realismo. Un po’ una manna per chi ama il pallone.

DETTAGLI SEMPRE PIU’ REALISTICI

Andiamo adesso a vedere la parte tecnica di Fifa 17 che, diciamo fin da subito, ha avuto una piccola-grande rivoluzione grazie all’arrivo del Frostbite Engine, il motore grafico di Dice che viene utilizzato in altre produzioni come ad esempio Battlefield.

Questo impatto visivo lo si nota in modo pesante quando giochiamo con squadre famose su licenza. La Premier League che è per intero riprodotta, ha un colpo d’occhio non indifferente. Gli atleti delle 20 squadre ma anche gli allenatori in panchina, nonché gli stadi, sono stati ricreati con una fedeltà, un realismo ed un’attenzione per i dettagli incredibile. Giocare in Premier (e la modalità Il Viaggio ne è un esempio) dà molte emozioni perché il clima partita si avverte a pelle.

E scrivere di scambiare le fasi della partita per un match trasmesso in televisione non è una bestemmia o una carineria ma è un dato di fatto.

Giocare all’Old Trafford, ad Anfield Road, a Stamford Bridge o il King Power Stadium (la “casa” del Leicester campione d’Inghilterra), o guardare le panchine e vedere i tecnici gesticolare con naturalezza e vedere i volti di Guardiola, Mourihno, ma anche dei nostri Conte, Ranieri e Guidolin ci fa capire che l’attenzione per il dettaglio sia molto importante. Ed il Frostbite Engine, evidentemente aiuta in questo.

La Premier League è uno spettacolo. Ma in generale, se distogliamo lo sguardo dalla serie regina in Fifa 17, anche il resto è molto bello. Vediamo il sudore sul volto degli atleti. Mentre ci hanno impressionato alcune chicche ulteriormente migliorate come le gocce di pioggia durante le inquadrature o le zolle d’erba che si alzano a tiri particolarmente potenti.

In generale, la differenza visiva tra Fifa 17 ed il suo predecessore più diretto, non sembra elevata ma è quando si va al dettaglio che tutto cambia e si aprono universi paralleli.

Il rammarico è che se la Premier League sia praticamente riprodotta in toto e trasportata sul videogioco (ivi compreso il clima pre-partita), campionati discretamente importanti come quello della Serie A non abbia neppure la licenza per il nome. Solo la Juventus ha licenza completa (e la presenza dello Juventus Stadium ne è una ulteriore prove) con Leonardo Bonucci testimonial italiano del gioco assieme a Marco Reus (Borussia Dortmund) uomo copertina internazionale scelto in estate da un sondaggio online.

Ma anche nelle fila della Vecchia Signora campione d’Italia (non l’ultimo campionato qualsiasi) non tutti i giocatori sono riprodotti fedelmente. Il buon Higuain, recordman in serie A e scarpa d’oro euroepa – non un Perdomo qualunque – è anonimo.
E’ chiaro che non si possa pretendere il fotorealismo per tutti i giocatori in campo: con oltre 650 squadre diventa umanamente impossibile, ma qualche giocatore famoso e qualche team di rilievo poteva esser trattato con maggior cura.

Molto belle la variazioni di clima, giocare al tramonto o con la nebbia o col nevischio ma anche vedere il fiato dei giocatori (ancora più accentuato) o il campo che si deteriora all’usura sono riprodotte con sempre più dovizia di particolari.

Detto questo, il potenziale, è molto alto ed anche la complessità e la fluidità delle animazioni è un segno di forza del Frostbite e confermano ulteriormente la bontà del lavoro di EA Sports. Non mancano, comunque, alcuni cali. Sia nell’Intelligenza Artificiale (i cali di zucchero ci sono), benché si tenda sempre ad un gioco quanto più equilibrato possibile. Abbiamo notato, come già scritto in precedenza, alcuni lievi difetti nelle collisioni che si manifestano soprattutto nelle esultanze. In campo, per fortuna, le imperfezioni sono sempre più rare.

La telecronaca affidata sempre a Pierluigi Pardo e Stefano Nava è stata potenziata con l’aggiunta di numerosi frasi. Va da se che le ripetizioni esistano sempre ma siano meno pesanti che in passato. Non mancano gli errori di valutazione con frasi che vengono dette in contesti completamente diversi. Anche qui è una strada aperta, ma prima o poi si arriverà a livelli paragonabili a quelli grafici.

Effetti ambientali decisamente di rilievo che aumentano il clima partita e l’esaltazione nel giocare grazie ai 500 nuovi cori inseriti. Di certo anche l’orecchio non può lamentarsi.

La colonna sonora, come sempre, è un tratto distintivo di Fifa. Troviamo diverse hit. Tra queste anche Rocco Hunt col brano intitolato “Sto Bene Così”.

COMMENTO FINALE

Cosa aggiungere a quanto detto su Fifa 17? A noi è piaciuto molto. EA Sports, senza troppe rivoluzioni apparenti è riuscita a rinnovare e rinfrescare il gameplay sempre più puntellato verso un estremo realismo.

Il Frostbite Engine 3 funziona a dovere anche sul campo di calcio. Animazioni più fluide e sempre più ricche di chicche, portieri molto bravi (più forti e meno battibili che nella demo), nonché una fisica più credibile, un pallone “più pesante” con traiettorie ancora più realistiche, rendono il gameplay sempre più genuino e divertente. E consigliamo sempre di giocare anche con le squadre più scarse per avere piena coscienza del gioco del calcio che non è solo fatto di campioni, punte massime del nostro sport preferito, ma anche di semiprofessionisti ed onesti mestieranti del pallone nelle serie inferiori o in campionati esotici comunque in espansione.

Il fotorealismo di alcuni giocatori e di alcuni stadi è scandalosamente alto così come quello dei volti di molti giocatori big e degli allenatori della Premier.

La modalità Il Viaggio (The Journey in inglese) è una bella sorpresa ed è una variante della modalità Carriera anche se quest’ultima rimane senza ombra di dubbio la protagonista a livello contenutistico del gioco in single player. Giocare da portiere o in qualunque parte del campo è una prerogativa unica della Carriera.

De Il Viaggio ci sono piaciute l’idea ed anche il fatto di inserire una trama che, seppur lineare (le risposte incidono poco la sostanza degli eventi), ha saputo raccontare una storia che può far sognare chi ama il calcio. Una favola ricca di tanti episodi belli e brutti. Peccato per alcune incongruenze e per alcune potenzialità inespresse. Ci sarebbe piaciuto che le risposte variassero effettivamente la sostanza del nostro percorso ma questo è evidentemente chiedere troppo ad una modalità che faceva il suo esordio e che è comunque all’interno di una realtà ben più grande e con i suoi equilibri da rispettare. Ma ci sentiamo di promuovere l’iniziativa e di incoraggiarla per il futuro.

Abbiamo apprezzato il fatto che il calcio femminile sia stato riconfermato e che siano state aggiunte due Nazionali rispetto a Fifa 16. Ma anche qui vorremmo che EA Sports, alla quale i mezzi certamente non mancano, di approfondire ulteriormente. Magari aggiungendo qualche modalità diversa e qualche squadra di club. Magari i campionati nazionali più importanti.

Ad ogni modo, Fifa 17 si conferma il top per chi ama il calcio. Sia dal punto di vista tecnico, con punte davvero notevoli di realismo, sia dal punto di vista dei contenuti con tantissime cose da fare, migliaia di sfide anche online e la possibilità di sbizzarrirsi come sempre nell’Ultimate Football Team (FUT) che offre ulteriori novità.

Oltre a creare e gestire la rosa dei nostri sogni, costruendola tramite i nostri risultati che generano crediti da spendere nell’acquisto di pacchetti e giocatori sono stati introdotti i tornei ufficiali con FUT Champions ed altro. Se siete amanti del calcio, Fifa 17 farà sicuramente al caso vostro. Pronti per il calcio di inizio?

 

Pregi

Tecnicamente migliorato. Il Frostbite fa il suo dovere. Gameplay puntellato e sempre più veritiero. Divertente e profondo al tempo stesso. Tante, ma proprio tante, cose da fare, competizioni da giocare e così via. IlViaggio ci è piaciuto.

Difetti

… Ma può essere ampliato. Avremmo voluto più novità sul calcio femminile. Ogni tanto qualche difettuccio emerge.

Voto

9+

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