Scalare le vette più impervie delle montagne è sempre stato uno dei sogni dell’uomo. Arrivare in cima ed essere ad un passo dal cielo ha mosso tanti coraggiosi. Le imprese dell’alpinismo sono scritte nella storia. Gli ottomila himalayani, K2, Everest e molti altri nel corso degli anni sono state conquistate pur mietendo tante vittime.
Bene, in questa recensione vi parleremo di un gioco vecchissimo, datato 1988 e realizzato dalla francese Infogrames dal titolo Chamonix Challenge Quota 2000.
Gioco d’alpinismo che unisce l’azione pura a fasi di preparazione della scalata. Uscito sui computer più conosciuti dell’epoca, noi vi proponiamo la versione Olivetti Prodest Pc 128. Proprio così. Una recensione insolita per un computer non troppo famoso ma che noi de IlVideogioco.com cercheremo di farvi conoscere.
Chamonix, non era altri che la conversione di Bivouac, uscito l’anno prima su Amstrad. Testimonial d’eccezione, lo scalatore francese Eric Escoffier (deceduto nel 1998) che dava consigli sull’affrontare le montagne ed appariva nella copertina del gioco.
LA PREPARAZIONE DELLA SCALATA
L’obiettivo è quello di arrivare in vetta alle montagne incluse nel gioco. La catena (ambientata sulle Alpi) è composta da sei percorsi tutti diversi dalla difficoltà differente (da facile ad estremamente difficile, con ulteriori varianti derivate dalle condizioni meteo).
E’ anche possibile scegliere la stagione. In inverno, le temperature calano repentinamente di molto sotto lo zero, mentre in primavera si dovrà stare attenti alla neve in fase di scioglimento. Durante le scalate sarà possibile incontrare diverse modalità, su neve, ghiacciai o pendii innevati che presentano situazioni diverse.
Ovviamente, prima dell’azione è necessario preparare con perizia uno zaino che conterrà tutto l’occorrente per la spedizione.
Dai vari ferri del mestiere, come i rampini, scarpe chiodate, picconi, corde, e quant’altro, o l’equipaggiamento, berretto, occhialoni da sole, maschera, giacca a vento, sacco a pelo o perfino la tenda, senza dimenticare che ci sarà bisogno anche di mangiare e quindi i vari alimenti. Bisognava stare anche attenti agli effetti secondari di rum o vino rosso.
In questo, Chamonix Challenge offre una vasta scelta. Ma occhio alla preparazione dello zaino. Un peso troppo elevato potrebbe anche rallentare e rendere difficoltosa sia la camminata, che la scalata con piccone che l’arrampicata in verticale delle pareti. Uno zaino leggero sarebbe l’ideale ma si rischierebbe anche di non portarsi gli oggetti giusti. O, peggio ancora, quegli oggetti per la sopravvivenza col serio rischio di finire assiderati.
GAME-PLAY E COMPARTO TECNICO
Andiamo ora a descrivere il game-play. Selta la nostra vetta da scalare, preparato il nostro zaino e dopo un lungo caricamento (la versione a cassetta ci metteva anche 20 minuti ed oltre), saremo pronti per l’impresa.
Bisognerà avere un buon tempismo sia nella camminata lungo la parte piana dove possono essere presenti anche fenditure pericolose, e muovere il joystick nelle direzioni giuste quando saremo in fase di scalata in modo tale da piantare bene le piccozze, fare forza ed ancorarci in maniera stabile. Nondimeno sarà necessario avere buon occhio nelle fasi di scalata alle pareti.
Inoltre, è interessato far notare come si potevano fare più tentativi a seconda dei materiali utilizzati o della superficie.
Tecnicamente parlando, il gioco non era niente male. Menu chiari con informazioni su temperatura, condizioni meteo, orario e stato di salute di facile intuizione, colori vivaci ed un discreto dettaglio durante le fasi di scalata.
Divertenti le faccine che indicavano lo stato di salute del nostro scalatore provetto mentre le animazioni non erano troppo fluide. Il game-play un po’ macchinoso ma tutto sommato un titolo atipico se non altro per l’originalità del tema trattato: l’alpinismo.
CONCLUSIONI
E’ con piacere che parliamo di Chamonix Challenge Quota 2000. Se non altro per un dato affettivo. Chi vi scrive ha passato tanto tempo nel tentativo di scalare le sei cime che offre il gioco. Interessante mix di preparazione alle fatiche. Buone idee di base per una realizzazione discreta. Saremmo curiosi di vedere lo stesso concept con le tecniche attuali. Detto questo, vi invitiamo a provarlo anche con l’emulatore (docmoto per questi computer).