Golden Axe

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Il regno di Yuria è in pericolo. Il tiranno Death Adder, infame assassino, rapisce il re e la principessa e ruba il simbolo del regno, la possente Ascia d’Oro. Tre eroi, ognuno con motivazioni diverse, a seguito dell’uccisione del loro alleato Alex, si tuffano in una missione che deve avere un unico risultato: liberarsi i sovrani, trovare l’Ascia d’Oro e far tornare la pace.
I più grandicelli avranno già capito di che gioco stiamo parlando. Si tratta di Golden Axe, uno degli arcade più famosi ed amati nel periodo a cavallo tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta.
Golden Axe è un classico beat’em up a scorrimento orizzontale realizzato da Sega, uscito nel 1989 e convertito per i computer ad 8 e 16 bit grazie Virgin Games e Probe (il team di sviluppo su Commodore 64). In questa breve recensione andremo a ricordarlo.

AMBIENTAZIONE FANTASY

L’atmosfera di Golden Axe è tipicamente fantasy. I livelli in cui è ambientato il gioco, (villaggi costruiti sopra il guscio di una tartaruga gigante, lande, fortezze, barbari, armi e magie) attingono da elementi di questo amato genere.
I protagonisti usano armi bianche e possono lanciare magie. Queste le uniche difese contro i le orde di nemici che Death Adder scaglia. Nel loro cammino si troveranno di fronte, barbari, amazzoni, draghetti, scheletri e quant’altro.

I TRE EROI

Difficilmente ci soffermiamo sui personaggi. Ma quando possiamo lo facciamo. In Golden Axe troviamo tre eroi che hanno diversi motivi per tentare il tutto per tutto.
Ax Battler è un barbaro ed usa uno spadone a due mani e vuole vendicare la propria madre uccisa dal cattivone di turno. La sua magia è quella della terra che si manifesta con una serie di esplosioni piuttosto spettacolari.
L’amazzone Tyris Flare porta un po’ di grazia (molto limitata visto che anche lei mena come un fabbro), al gioco. Armata di spada bastarda e della magia del fuoco si getta nella mischia dopo l’uccisione dei genitori. La sua magia è forse la più spettacolare, al massimo livello (il sesto) un drago dà fuoco a tutti i nemici presenti sullo schermo.
Non poteva mancare il nano, che corrisponde al nome di Gilius Thunderhead: la sua ascia bipenne e la sua magia del fulmine sono ben noti ai giocatori di Golden Axe. Vuole vendicare il fratello gemello. Al massimo livello, una pioggia di fulmini semina la morte dei nemici.

GAME-PLAY CLASSICO

 

In Golden Axe il game-play è tipico degli arcade. Tutto incentrato sull’azione e sui combattimenti (anche con calci, pugni, e mosse speciali come calci, testate e proiezioni) e sul lancio delle magie che più volte saranno utili nel corso del gioco. Molto immediato. Lungo gli stage del gioco si incontrano anche nemici a cavallo di draghi o di altre creature che saranno molto utili nella lotta. Mentre una sorta di mini-gioco tra un livello e l’altro che consisteva nel prendere a calci degli gnomi blu e verdi permettevano di ricaricare i livelli di magie e di energia.

Il LATO TECNICO

 

Esaminiamo il lato tecnico del gioco. Per l’epoca, Golden Axe rappresentava un bel titolo. Graficamente vario e ben orchestrato, offriva vari tocchi di classe. Stiamo comunque parlando di un titolo di 23 anni fa. Lo scorrimento orizzontale era piuttosto fluido anche se un attimino lento. Le animazioni erano essenziali. Il game-play era valido anche se comunque, trattandosi di un arcade era poi convogliato su binari ben precisi.
Il sonoro, grazie ad alcuni brani orecchiabili faceva la sua parte e comunque era d’atmosfera. In generale, le conversioni su Amiga e console a 16 bit risultarono eccellenti con risultati identici al coin-op.

IL MIRACOLO SU COMMODORE 64

Ha invece del miracoloso la conversione su Commodore 64. Probe si occupò dello sviluppo e riuscì in un’impresa epica. Tutto lo schema dell’arcade, tranne l’intermezzo tra ogni livello (costituito da una penna d’oca che disegnava il percorso fatto dagli eroi, e qualche amenità grafica, era stato riportato fedelmente.
Splendidi i ritratti dei personaggi in bianco e nero durante la presentazione del gioco.
Ottime le musiche realizzate dai Maniacs of Noise. Possente la colonna sonora iniziale, ottimo lo stacchetto della selezione dei personaggi (riproposto nell’ottava puntata del nostro Diario). Elementi che ne fecero uno dei migliori titoli sull’8 bit di casa Commodore.


CONCLUSIONI

Golden Axe è stato un titolo molto amato dagli appassionati. Sarà stata l’ambientazione che all’epoca riuscì ad attrarre la massa, o la buona realizzazione tecnica, questo per noi risulta un mistero.
Tuttavia, il gioco è stato apprezzato e merita un posto nella storia anche per un suo fascino. Convertito all’epoca, riproposto anche ora sui servizi online di PlayStation 3, Xbox 360 e su AppStore per i dispositivi iOS di Apple e prima ancora su Nintendo 64, PlayStation 2, PSP e Dreamcast. Un vero e proprio attestato di immortalità giustificato da un comparto tecnico di buonissimo livello (per l’epoca) con elementi grafici evocativi ed un game-play essenziale ma efficace supportato da un livello di difficoltà piuttosto ben calibrato. 

Pregi

 Ambientazione che attrae. Buon comparto tecnico. Difficoltà ben calibrata. Conversioni perfette.

Difetti

 E' un arcade, ragion per cui è troppo corto.

Voto

9