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Rematch, il calcio arcade che vuole rivoluzionare tutto, recensione

Dribbling manuali, passaggi liberi e zero automatismi: un gioco sportivo che osa, ma non convince fino in fondo

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Rematch è un esperimento ambizioso: un gioco di calcio arcade che punta a reinventare il concetto stesso di “sport videoludico”. Questo proponendo un gameplay libero, completamente “manuale”, dove ogni gesto (dal passaggio al tiro) dipende esclusivamente dall’abilità del giocatore. Dietro allo sviluppo troviamo il talentuoso team di Sloclap, software house francese fondata nel 2015 a Parigi che in questi anni si è fatta conoscere per Absolver e soprattutto Sifu (qui la nostra recensione).

La loro nuova creazione promette partite veloci, intense e altamente tecniche in un’arena che richiama lo spirito di Rocket League, ma con una fisicità più realistica e uno stile visivo fortemente stilizzato. Ma dietro l’impatto immediato e il ritmo forsennato, questa nuova produzione riesce davvero a offrire profondità e varietà? O si tratta di un progetto ancora troppo acerbo per sostenre il confronto con titoli sportivi più affermati?

Scopriamolo in questa recensione della versione PS5 di Rematch, curata dal nostro Simone Mafara. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Kepler Interactive, è disponibile anche su Pc e Xbox Series X/S. Buona lettura.

TUTTO SOTTO CONTROLLO, O FORSE NO

Il cuore pulsante di Rematch è un sistema di controllo radicale, in netta controtendenza rispetto alla maggior parte dei giochi sportivi contemporanei. Non c’è alcun automatismo nel passaggio, nel tiro o nella difesa: ogni azione va fisicamente direzionata, dosata, calcolata. Non esiste il classico “passaggio al compagno”: si prende la palla, si sceglie con precisione dove inviarla e come dosare la forza. Il risultato è un sistema profondo, che può inizialmente disorientare, ma che diventa sempre più gratificante man mano che se ne apprendono i segreti.

Le partite si svolgono in squadre da 3 a 5 giocatori, con ritmi frenetici e una netta prevalenza della componente reattiva su quella tattica. Non ci sono falli, non c’è fuorigioco, non ci sono rimesse: il pallone resta quasi sempre in gioco, per mantenere alta la tensione. Questo approccio favorisce un flusso continuo, quasi da beat’em up sportivo, dove la palla rimbalza da un lato all’altro e ogni secondo può determinare l’esito di un’azione.

Rematch

Ogni personaggio presenta un set di animazioni fluide, un sistema di stamina che regola gli scatti e la possibilità di effettuare tackle, finte e colpi di testa. Tuttavia, non esiste un vero sistema di ruoli o classi. I giocatori sono intercambiabili e il posizionamento è interamente lasciato al senso tattico della squadra. In assenza di un’intelligenza artificiale di supporto o di un sistema di assegnazione dei ruoli, il gioco punta tutto sulla coordinazione umana.

Questo funziona bene in party organizzati, ma può risultare caotica e frustrante nei matchmaking casuali. Per facilitare la comunicazione, Rematch offre un sistema di ping vocale contestuale. Una trovata intelligente che consente di trasmettere rapidamente intenzioni al team (passa, copri, tira, ecc.) senza usare una chat vocale. Il sistema è semplice ma funzionale, e aiuta a costruire un minimo di sinergia anche tra sconosciuti, anche se non viene utilizzato dai più.

Rematch

Un altro aspetto centrale è la fisica della palla, volutamente imprevedibile e “pesante”. La sfera ha un suo comportamento coerente, ma risente fortemente delle condizioni del terreno, dell’effetto impresso, delle collisioni con i giocatori. Questo aggiunge ulteriore variabilità agli incontri e accentua l’importanza del timing e del posizionamento. Tuttavia, a fronte di queste scelte coraggiose, emergono anche dei limiti piuttosto evidenti. Le modalità di gioco sono ridotte all’osso: partite rapide, classificate e poco altro.

Non esiste una modalità carriera, un torneo, o una qualsivoglia esperienza offline. L’assenza di una modalità contro l’IA si fa sentire in modo particolare nei primi approcci, quando il sistema di gioco è ancora tutto da comprendere. Inoltre, il matchmaking non risulta ancora perfettamente bilanciato: capita spesso di venire accoppiati con giocatori molto più esperti o inesperti, con conseguenti squilibri nella qualità delle partite. Anche i tempi di attesa sono talvolta lunghi, specie al di fuori delle “ore di punta”.

STILE, VELOCITÁ E QUALCHE SCIVOLONE TECNICO

Rematch

Visivamente, Rematch adotta uno stile deciso, a metà tra il “fumettoso” e il low poly, con animazioni fluide e un’attenzione particolare alla fisicità dei personaggi. Non c’è una vera varietà estetica nei campi o nelle ambientazioni, ma i modelli sono leggibili e ben animati. Il colpo d’occhio è piacevole, e il gioco riesce a mantenere un buon livello di pulizia anche nei momenti più caotici.

Dal punto di vista delle prestazioni, però, non tutto fila liscio. Si osservano alcuni glitch frequenti, collisioni non sempre coerenti e una gestione incerta dei portieri, spesso poco reattivi. I server mostrano lag sporadico, e il netcode sembra ancora in fase di rodaggio. Il comparto audio svolge il proprio lavoro in modo discreto, ma senza guizzi. La colonna sonora è minimale, quasi assente, e si limita a pochi motivi ritmati durante le schermate e i caricamenti. Gli effetti sonori sul campo come urti, scivolate, fischi risultano funzionali ma poco incisivi.

Rematch

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Rematch è un progetto coraggioso, che tenta di reimmaginare il calcio videoludico in chiave arcade, libera e tecnica. Il risultato è un’esperienza estremamente dinamica, che può regalare grandi soddisfazioni a chi ha la pazienza di superare l’impatto iniziale e imparare le sue regole non scritte. Tuttavia, la nuova opera di Sloclap soffre ancora di una carenza strutturale evidente: poche modalità, infrastruttura online imperfetta, e un’economia che sembra progettata per un free-to-play, ma senza esserlo effettivamente. C’è indubbiamente del potenziale, e se supportato nel tempo con nuovi contenuti, bilanciamenti e miglioramenti tecnici, il progetto potrebbe ritagliarsi una nicchia interessante nel panorama sportivo arcade. Al momento però è consigliabile soprattutto a chi è alla ricerca di un’esperienza alternativa, e non si lascia scoraggiare da un inizio in salita.

Pregi

Sistema di controllo completamente manuale, impegnativo ma soddisfacente con un ritmo di gioco frenetico e fluido, senza interruzioni, e si inserisce in un contesto diverso dai classici sportivi.

Difetti

Il gioco ha una curva di apprendimento molto ripida. Modalità di gioco estremamente limitate.

Voto

7

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