Ci risiamo. Quelle piccole ombre, quei corridoi deformati e quel senso di inquietudine che si infila sotto la pelle tornano a bussare alla porta. Con Little Nightmares 3, stavolta firmato da Supermassive Games, il franchise lascia la mano dei creatori originali di Tarsier Studios e prova a reinventarsi. La differenza principale? Non siamo più soli.
Sì, perché per la prima volta la paura si vive in due. Due bambini, due vite intrecciate dentro un sogno contorto chiamato The Spiral. L’atmosfera resta quella giusta: fredda, lenta, mai prevedibile. Ma qualcosa è cambiato anche se non sempre in meglio. Addentriamoci quindi in Little Nightmares 3 con questa recensione della versione PS5. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Bandai Namco, è disponibile anche su Pc, PS4, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.
PAROLE NON DETTE, SGUARDI CHE PARLANO
Little Nightmares 3 non racconta mai davvero la sua storia. Ti lascia solo indizi, frammenti di una realtà che sembra sfuggire di mano. È un racconto visivo, fatto di simboli, di gesti piccoli e di silenzi più pesanti di mille dialoghi. I protagonisti, Low e Alone, non si parlano mai. Ma basta un’occhiata per capire che non possono farcela da soli.
Si viaggia tra deserti, rovine e stanze gigantesche dove ogni oggetto sembra osservarti, e il mondo continua a raccontare, anche senza parole. E noi ascoltiamo, o meglio, proviamo a interpretare. La regia ambientale funziona: c’è tensione, c’è malinconia, e soprattutto quella curiosità morbosa che ti spinge a guardare dietro ogni porta, anche quando sai che dovresti voltarti dall’altra parte.

Il finale, pur senza spiegare troppo, colpisce nel modo giusto. Non scioglie i dubbi, ma ti lascia quella sensazione familiare di disagio, come se qualcosa si fosse rotto dentro e tu non sapessi bene cosa. Vivere un’esperienza simile con un amico sicuramente cambierà il vostro rapporto. In un certo senso potreste dire di aver vissuto qualcosa di intimo, anche a parecchi chilometri di distanza.
Infatti il grande cambiamento che Little Nightmares 3 porta in dote alla serie è il gioco in cooperativa. Possiamo vivere l’incubo insieme a un amico online, o anche da soli, lasciando che sia l’IA a controllare il compagno. Ed è proprio qui che si notano i pro e i contro della scelta di Supermassive Games. Quando si gioca in coppia, il mondo prende vita, mentre in single player l’atmosfera cambia.
LA PAURA IN COMPAGNIA È MENO OPPRIMENTE

Gli enigmi richiedono collaborazione, i momenti di fuga diventano veri atti di sincronizzazione e la connessione tra i due protagonisti si sente anche fuori dallo schermo. Però in single player le cose si fanno meno interessanti: l’intelligenza artificiale è precisa, a volte troppo, e anticipa le nostre mosse. Sembra di avere al fianco un robot più che un bambino spaventato, e questo toglie tensione.
I nuovi strumenti, l’arco di Low e la chiave inglese di Alone, costituiscono un’aggiunta simpatica, ma restano accessori. Non stravolgono la formula, ma servono più che altro a variare i puzzle e ad ampliare un po’ il gameplay. La difficoltà è bassa, e chi ha amato le sfide del primo capitolo potrebbe trovarlo troppo indulgente. Ma nel complesso resta una buona esperienza: fluida, inquieta, diversa.
NEL BUIO LE CREPE FANNO ENTRARE LA LUCE

Ogni incubo ha le sue crepe, e Little Nightmares 3 non fa eccezione. Il ritmo è altalenante, con una parte centrale che rallenta troppo, quasi a riempire il vuoto tra un enigma e l’altro. Alcune sezioni sembrano inserite solo per allungare la durata, che in totale non supera le cinque/sei ore.
E poi c’è il problema dei nemici: belli da vedere, certo, ma difficili da ricordare. Manca quel carisma disturbante dei mostri del passato: di fatto nessuno arriva al livello della Signora o del Custode. Si percepisce la volontà di innovare, ma anche la paura di osare troppo.
Il risultato è un equilibrio un po’ instabile, tra la voglia di raccontare e la paura di deludere. Sono limiti che non rovinano il gioco, ma che lo rendono meno incisivo di quanto sperassimo. È come se il buio avesse perso un po’ della sua magia.
Anche il prezzo fa storcere un po’ il naso: parliamo di circa 40 euro per circa 6 ore di gioco. Certo, se pensiamo che con il pass amico potremo giocare in due comprando una sola copia, già gli animi si calmano. Vedremo se il nome del brand sarà sufficiente per vendere il numero di copie sperate dagli sviluppatori e se questa nuova rotta cooperativa sarà un successo commerciale.
ANCHE SENZA LUCE ALCUNE COSE BRILLANO

Sul piano tecnico, nulla da dire: Supermassive Games ha compiuto un lavoro di tutto rispetto. Le ambientazioni sono splendide, dense di dettagli e ricche di atmosfera. Ogni stanza sembra un piccolo diorama da esplorare con timore, e la luce, sempre dosata con cura, fa il resto. Su console di nuova generazione il gioco gira quasi sempre fluido, con qualche sporadico calo nelle aree più ricche di effetti particellari.
Ma nel complesso l’esperienza resta pulita e coerente. Gli effetti di luce e ombra sono semplicemente perfetti, e anche i modelli dei personaggi riescono a comunicare emozioni senza mai parlare. L’audio, come sempre, è il vero protagonista invisibile. I suoni ambientali, i rumori metallici, il respiro dei protagonisti: tutto è costruito per farvi sentire a disagio. La colonna sonora accompagna con discrezione, lasciando spazio al silenzio quando serve.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
Little Nightmares 3 è un passo di lato più che uno in avanti. Un esperimento riuscito a metà, che non perde l’anima della serie ma ne cambia il tono. Funziona bene in cooperativa, un po’’meno da soli. Resta un’avventura affascinante, disturbante il giusto, e visivamente splendida, ma manca quel graffio che aveva reso indimenticabili i primi due capitoli.
Supermassive Games ha preso in mano una torcia e ha deciso di camminare nel buio con cautela. Forse troppa. Ma se amate la serie, o semplicemente cercate un’esperienza horror “delicata” e poetica, vale la pena entrarci. E una volta dentro vi accorgerete che, anche se il mondo sembra meno crudele, la paura trova sempre un modo per farsi sentire.
Pregi
Atmosfera inquietante al punto giusto, grafica e sonoro affascinanti. La nuova modalità cooperativa funziona molto bene...
Difetti
... Mentre quella single player presenta qualche problemino. A fronte del costo la longevità è un po' scarsa.
Voto
7,5