Se parliamo di zombie bene o male tutti, anche i meno istruiti, sanno a cosa si fa riferimento. Fra chi li definisce tali nei film di Romero e chi li fa esplodere sin dai tempi della loro ascesa videoludica, stimata intorno al 2008. Fra la prima modalità “nazi-zombi” vista in Call of Duty: World at War e i non-morti in Left 4 Dead, è infatti molto probabile che il concetto di “zombie co-op” sia partito da lì, ispirando molte produzioni similari. Il primo capitolo di Killing Floor invece arrivò nel 2009, mentre il secondo 6 anni dopo, nel 2015
Un nome che negli anni ha unito e fatto divertire nei suoi livelli circoscritti circa 15 milioni di giocatori: numeri non certo da poco. Con questo nuovo capitolo fanno ritorno gli amati Zeds, svecchiati e tirati a lucido con un capitolo più moderno e contemporaneo (anche in termini di FPS), in grado di schierare ancora una volta gli accaniti “killing players” contro le orde degli iconici mostri tecno-horror ormai di casa per i fan della serie.
A capo dello sviluppo troviamo ancora una volta gli sviluppatori americani di Tripwire Interactive, padri della serie Killing Floor e creatori di vari sparatutto storici come Red Orchestra: Ostfront 41-45 (2006) e Rising Storm 2: Vietnam (2017), giusto per citarne alcuni. E ora, dopo questa premessa, non ci resta che lanciarci in Killing Floor 3 per sopravvivere insieme con la nostra recensione della versione Pc. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile anche su PS5 e Xbox Series X/S. Buona lettura.
CERVELLI?… NO, NO… BUDELLA E TUTTO IL RESTO
Se siete veterani della serie o nuovi giocatori stanchi delle modalità zombi sempre “più distanti” da come le ricordavate, Killing Floor 3 potrà decisamente salvarvi. Negli anni il secondo capitolo è stato visto più volte in forte sconto, e per questo siamo pronti a scommettere che tanti ci avranno messo le mani. I veterani della serie, con centinaia se non migliaia di ore spalmate in circa 10 anni di sbudellamenti, possono finalmente ritrovarsi un’esperienza più moderna.
Un po’ come cambiare cellulare dopo averlo usato per 10 anni, il “balzo” lo avvertirete senz’altro. Troveremo infatti un rispettoso pass stagionale che permetterà a tutti i possessori del gioco di sbloccare ogni singolo elemento in modo progressivo con la sola esperienza guadagnata in-game, senza eccezioni. Così come dovrebbe essere ogni titolo “buy-to-play” che si rispetti. Senza escludere però “salti” sul pass stagionale, salvatempo sulle modifiche delle armi e skin estetiche spendendo degli extra con valuta reale.

La trama non sarà il focus principale di Killing Floor 3, ma riceveremo costantemente nuovi obiettivi di missione ordinatici dall’alto. Queste “task” ci porteranno sempre in mappe diverse, spingendoci a “provare tutto” per così dire, dando così a tutti un pretesto valido per lanciarsi in nuove sfide. Tolta la sopravvivenza di base infatti, dovremo spesso cercare e/o distruggere campioni virali (o collegati alla ricerca) di vari elementi nelle mappe di gioco.
Una volta completate delle brevi ricerche, quello che dovremo fare sarà solo sopravvivere fino alla fine per proseguire nella storia. Una pensata gradita che dà un senso di continuità lì dove in precedenza dovevamo solo preoccuparci di sparare. Su questo fronte la longevità decolla, non solo per le partite frenetiche e divertenti, ma anche per il sopracitato pass stagionale che spingerà a giocare per sbloccare nuove skin, verniciature per armi, sfondi profilo e altro.
CI RIVEDIAMO AL PUNTO DI ACQUISTO…

Nelle 8 mappe attualmente disponibili con 6 ondate ciascuna e 6 “perk” (o operatori con abilità uniche se preferite), il divertimento e le variabili non mancheranno. Il precedente sistema di classi ed esperienza sulle armi è stato abbandonato in favore di un più serrato metodo a ramificazione unico per ogni perk. Le armi di ogni altra classe potranno essere acquistate e imbracciate come da norma, ma solo la classe scelta farà exp e livellerà.
Su questo fronte Killing Floor 3 offre una serie di scelte ad albero con abilità passive e modifiche uniche allo stile operatore, che potranno essere scambiate e selezionate dal menù alla base Hub. Ogni tot livelli sbloccheremo nuovi rami, e ogni ramo offrirà diversi utilizzi della stessa abilità che potrà anche essere potenziata più volte, migliorandone potenza e durata. Varietà e personalizzazione in una formula sempre a portata di mano tutto sommato ben pensata.

Il gunplay è sicuramente la parte più esaltante di Killing Floor 3, con reazioni sui corpi dei nemici da gore più brutale. I corpi si smembreranno in base al punto colpito, come braccia, gambe, testa o torace. In molti casi (soprattutto usando le armi bianche) potremo anche notare zombie troncati a metà continuare a seguirci, un classico del genere che non stanca mai sul fronte immersione.
Gli operatori disponibili saranno ben variegati, sia per armi che per abilità. L’iconico Commando con maschera antigas sarà l’equivalente del soldato. Firebug sarà invece una sua variante incendiaria, l’ingegnere con armi da ravvicinato e onde soniche controllerà la folla, così come il ninja e i suoi attacchi speciali. Il Medic e la Sharpshooter invece spareranno dalle retrovie con attacchi precisi e, nel caso del medico, con cure singole e di gruppo (tossiche per gli zeds).
IN QUANTI MODI POSSO UCCIDERE UNO ZOMBI?

Killing Floor 3 ci darà la possibilità di progettare e salvare build per tutte le armi del gioco creando accessori per armi da tenere nel deposito o equipaggiare. La valuta per creare queste modifiche saranno i materiali raccolti dalle mappe di gioco, che siano pezzi di telecamere o tecnologia da distruggere come determinati tipi di zombie. Prima di costruirsi una build completa serviranno tuttavia una manciata di partite, per cui tra un farm e l’altro potrà capitare di ignorare l’armeria.
In alternativa potremo sempre aggiungere piccole modifiche in modo da rendere le build più accessibili a livello di prezzo. Peccato per le poche scelte di crafting da equipaggiare per i numerosi slot arma, con accessori estetici e modificatori per le statistiche dell’arma e il suo fuoco primario e secondario. Inoltre puntando sugli headshot aiuterete il “Killing Time” a caricarsi, rallentando il tempo per tutta la squadra.

Per quanto riguarda i livelli, durante le 6 ondate potrà capitare di avere piccole variabili di gioco, come nemici più resistenti a particolari elementi o una maggiore presenza di zeds elementali, meccanici e altro. Nulla però di troppo emozionante su questo fronte, nonostante le tipologie di zombie siano circa una decina. Due tipi di insetto, due zeds armati con lanciafiamme e motosega e il pericoloso Fleshpound, corazzato come pochi altri.
Passando poi per i semplici zombie, i “runner” con armi bianche, una variabile di zed androidesca, la sirena e il classico boomer di taglia oversize col maldistomaco acido dopo la più grande cena di Natale. Nonostante provi effettivamente a variare la formula tradizionale, Killing Floor 3 potrebbe gestire meglio le ondate considerando che, dopo il primo round, arriveranno sempre tutte le tipologie contemporaneamente. Anche i tre boss finali sembreranno pochi in confronto al numero di mappe…
TECNOZOMBI PRESTANTI…PIÙ O MENO

Le mappe di Killing Floor 3 abbandonano gli storici spazi angusti per aree leggermente più aperte. Già a difficoltà Difficile saremo spesso soverchiati dai nemici, e ritrovarsi chiusi in un angolo o circondati sarà la norma… Con difficoltà Inferno in terra invece potrete lasciare ogni speranza o voi che entrate. Sarà fondamentare il gioco di squadra, un buon healer e dei giocatori con perk livellati: solo così avremo una speranza.
Graficamente è tutto di ottima fattura (tolta qualche texture “ritardataria”), anche se gli ambienti tendenti a colori come grigio e rosso in location tecno-gore sci-fi raramente richiameranno la nostra attenzione, concentrazione sugli zed a parte… Il sonoro potrebbe invece essere più profondo in generale, con suoni relativi alle armi meno “plasticosi”. Esaltanti invece i ruggiti di alcuni boss e la qualità degli spappolamenti.
La componente shooting di Killing Floor 3 resta in ogni caso resta il cuore di tutto, anche considerando l’aggiunta dei dash direzionali, delle scivolate e le esecuzioni (anche nemiche). La Queen Crawler e i suoi numerosi figli, la Chimera e i suoi poteri alla Prototype e l’Impaler (che in realtà sono tre sbilanciatissimi gemelli) offriranno scontri intensi con pattern di movimento e attacco interessanti…
Si segnalano infine diversi, persistenti problemi di varia natura tecnica. Durante le orde si incapperà spesso in piccoli freeze e rallentamenti, anche con grafica settata al minimo. Problema inesistente però giocando in single-player. A volte morendo e tornando in partita il tasto di avviso per curarsi rimarrà bloccato sullo schermo. Alcuni comandi invece non saranno reattivi o si incastreranno (sopratutto col Ninja). Siamo sicuri che con qualche patch le cose miglioreranno… Rimane in ogni caso un’esperienza divertente a cui poter dare più di una possibilità.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI
Nonostante qualche piccola difficoltà tecnica nel gestire la stabilità nelle partite multigiocatore, Killing Floor 3 è il degno e contemporaneo erede di se stesso. Un’esperienza rifinita in grado di accogliere, oggi, tutti quei giocatori che per un motivo o l’altro non riuscivano a farsi piacere la claustrofobia e lo shooting “ingombrante” del precedente capitolo. Le classi (perk) ben definite, lo shooting entusiasmante e un filo di lore a obiettivi sapranno dare una spinta alla longevità, che di contro però verrà minata da variabili di gioco spesso ripetitive. Non aiuta però l’esperienza generale il pesante comparto multigiocatore che, anche a settaggi minimi, fatica spesso ad ingranare con fluidità.
Situazione che viceversa non si presenta in single-player. Si apprezzano inoltre le novità apportate come le esecuzioni e i dash che, vista la pericolosità generale, sono d’aiuto ma non salvifici. Le abilità e il gioco di squadra sarà tutto, meglio ancora se con perk livellati. Si spera inoltre nella risoluzione di problemi tecnici minori. In ogni caso questo nuovo capitolo della celebre serie di sparatutto horror targata Tripwire Interactive potrà intrattenervi a tempo indefinito. Ci auguriamo infine che il pass stagionale rimanga dignitoso e onesto così com’è ora, anche nei prossimi anni.
Pregi
L'esperienza Killing Floor modernizzata ma non snaturata dà nuova vita alla serie. Vasta personalizzazione sul fronte Perk. Gunplay divertente con partite esaltanti. La longevità è sorretta costantemente da un pass stagionale dignitoso, e dal farm di materiali e obiettivi. Le esecuzioni (anche quelle nemiche) sono un dettaglio gradito. Graficamente restituisce sensazioni positive, anche grazie ad un gore visivamente appagante.
Difetti
Dopo diverse partite multigiocatore non sempre fluide, si inizia a preferire il più performante single-player... Diversi problemi tecnici a basso impatto su HUD e gameplay potrebbero infastidire un po'. Un boss particolarmente sbilanciato vi renderà spettatori più e più volte. Variabili fra le ondate non particolarmente interessanti.
Voto
8-