Il team di Milestone torna sulla griglia di partenza con MotoGP 25, un capitolo che cerca di rilanciare il motomondiale videoludico spingendo sull’acceleratore dell’accessibilità, della tecnica e dell’immersione. Dopo anni di evoluzioni graduali e qualche tentativo di svolta, questa nuova edizione punta al sorpasso deciso con l’adozione dell’Unreal Engine 5 e una ridefinizione profonda dell’esperienza di gioco, proponendosi come il capitolo più ambizioso e completo dell’intera serie.
Andiamo quindi a scoprire MotoGP 25 n questa recensione della versione PS5. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dalla stessa Milestone, è disponibile anche su Pc, PS4, Xbox One, Xbox Series X/S e Switch. Buona lettura.
UNA STORIA DA SCRIVERE, UNA CARRIERA DA VIVERE
Ci siamo lanciati anima e corpo nella modalità Carriera, cuore pulsante dell’offerta single-player. Qui il giocatore può scegliere se iniziare come giovane promessa della Moto3 o saltare direttamente nelle categorie superiori. L’esperienza si arricchisce grazie a un sistema di progressione più articolato. Non solo si corrono gare, ma si gestiscono relazioni con altri piloti, si prendono decisioni strategiche sul proprio futuro e si partecipa a eventi opzionali che migliorano le nostre abilità fisiche e mentali.
Le attività extra, come le gare in dirt bike o le sessioni in minimoto, ricordano piacevolmente quanto già sperimentato in Valentino Rossi: The Game, ma qui vengono integrate in modo più naturale e meno ripetitivo. Tutto contribuisce a costruire un pilota credibile e immerso in un mondo che, finalmente, non ruota solo attorno alla pista.
UNA GUIDA PER TUTTI, MA NON PER CHIUNQUE
L’introduzione delle due anime “Arcade” e “Pro” è la vera rivoluzione di MotoGP 25. In modalità Arcade abbiamo un modello di guida semplificato, più permissivo, pensato per chi vuole godersi lo spettacolo senza dover necessariamente imparare a gestire ogni dettaglio tecnico. L’acceleratore è più docile, l’elettronica ci dà una mano nei momenti critici e persino le cadute sono meno punitive.
Al contrario la modalità Pro si rivolge ai puristi: niente assistenze, fisica aggressiva e controllo totale del mezzo. Ogni staccata, ogni piega deve essere calcolata al millimetro, e l’errore si paga caro. Abbiamo sperimentato entrambe le modalità e possiamo confermare che la differenza non è solo superficiale: è come giocare due titoli diversi. L’idea di offrire due approcci distinti è vincente e rende il gioco finalmente accessibile anche a chi non ha mai osato avvicinarsi a un simulatore motociclistico.
QUALCHE CURVA ANCORA DA SISTEMARE
Nonostante i passi avanti, MotoGP 25 non è privo di curve scivolose. L’intelligenza artificiale è migliorata rispetto al passato, ma ancora fatica a replicare dinamiche credibili in situazioni complesse. I sorpassi avversari appaiono spesso troppo conservativi o, all’opposto, inspiegabilmente aggressivi, con contatti al limite del regolamento.
Anche il sistema delle penalità non è sempre coerente. Infatti in alcuni casi abbiamo ricevuto sanzioni per uscite di pista minime, mentre altri episodi più gravi venivano ignorati. Infine le modalità secondarie, come le gare veloci o i campionati personalizzati, offrono varietà ma non propongono nulla di davvero nuovo rispetto ai precedenti capitoli.
UNREAL ENGINE 5, UN VERO SALTO TECNICO
Dal punto di vista tecnico, però, MotoGP 25 è una gioia per gli occhi. L’adozione dell’Unreal Engine 5 segna una svolta netta: i modelli delle moto sono ricchi di dettagli, l’effetto della luce sulle carene è realistico e dinamico, e i circuiti finalmente godono di una profondità visiva che restituisce la sensazione di trovarsi davvero lì, tra i cordoli.
Particolarmente impressionanti le condizioni meteo dinamiche: partire su asfalto asciutto e trovarsi a gestire una pista che si bagna progressivamente aggiunge tensione e realismo. Anche il comparto sonoro fa il suo dovere, con un mix ben bilanciato tra rombo dei motori, fruscio del vento e pubblico in delirio nei momenti chiave. C’è ancora margine di miglioramento per quanto riguarda i modelli dei piloti e le animazioni durante i replay, ma siamo di fronte al capitolo visivamente più solido e moderno della serie.
MULTIPLAYER E ACCESSIBILITÀ, FINALMENTE AL PASSO
Uno degli aspetti più attesi era il miglioramento dell’esperienza online, e possiamo dire che Milestone ha centrato l’obiettivo. Il cross-play è ora pienamente supportato tra tutte le piattaforme (esclusa solo Nintendo Switch), il matchmaking è rapido e la stabilità delle partite ci è parsa ottima durante le nostre sessioni di test.
A completare l’offerta c’è anche la modalità split-screen. Questa ci riporta un pizzico di nostalgia e permette sfide locali con amici, una scelta sorprendentemente rara nei racing moderni. L’interfaccia, infine, è chiara e ben strutturata. Le opzioni di accessibilità includono sottotitoli, segnali visivi per frenate e traiettorie, e una regolazione dei comandi che consente un ottimo grado di personalizzazione.
DA AVERE SENZA RISERVE
MotoGP 25 è il risultato di anni di affinamenti e tentativi, ma anche di ascolto verso la propria community. Per la prima volta ci siamo trovati davanti a un titolo che riesce a parlare con efficacia a pubblici diversi: il neofita curioso che sogna una carriera nel motomondiale, il veterano della simulazione alla ricerca della sfida più pura, e persino chi desidera solo fare una partita veloce con un amico in split-screen.
Non tutto però è perfetto e alcuni aspetti, come l’IA e certe modalità minori, richiederanno ulteriori interventi da parte di Milestone. Ma l’introduzione delle doppie modalità di guida, l’adozione di un motore grafico moderno e l’ampliamento dell’esperienza single player rendono questo capitolo il miglior punto di partenza (o di ritorno) per chiunque ami la MotoGP.
Pregi
Due modalità di gioco che sembrano quasi due giochi diversi. Una nuova e sfavillante grafica.
Difetti
IA degli avversari da sistemare. Modalità minori poco interessanti.
Voto
8