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Lost Records: Bloom & Rage, poesia d’autore, recensione

Vita e poesia si fonderanno, i ricordi di due realtà si plasmeranno. Un titolo narrativo in grado di ridefinire un genere fra stupore, emozioni e carattere, riunito per voi in entrambe le sue parti

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E’ stata un’attesa snervante, ma finalmente la seconda parte (Rage) di Lost Records: Bloom & Rage si è appena collegata al primo episodio (Bloom). I già possessori del titolo di Don’t Nod potranno quindi continuare la loro avventura narrativa senza dover sostenere ulteriori spese. Se vi siete persi la nostra anteprima dedicata alla prima parte del gioco vi invitiamo a recuperarla per scoprire ulteriori dettagli. In ogni caso, tratteremo entrambe le parti in quest’unica, grande recensione.

Abbiamo voluto aspettare e provare questa caratteristica esperienza dei creatori di Life is Strange per intero prima di assegnare un voto, in quanto non avremmo ritenuto corretto assegnare un giudizio definitivo a un prodotto di fatto incompleto Eccoci quindi a mettere insieme i pezzi, per potervi fornire un’analisi e un giudizio completi e onesti. Di seguito quindi la recensione della versione Pc di Lost Records: Bloom & Rage. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile anche su PS5 e Xbox Series X/S. Buona lettura e buon viaggio…

“LA MIGLIORE ESTATE DELLA NOSTRA VITA”

Lost Records: Bloom & Rage si presenta come un’intensa, sentimentale e inizialmente ordinaria avventura narrativa che tutti noi potremmo aver vissuto durante la giovinezza. La spensieratezza della scoperta, l’innocenza, i primi legami indimenticabili, le promesse indissolubili, il senso di appartenenza… Ma anche la solitudine, l’accettazione di se stessi, il dover combattere con una realtà spesso ingiusta. Tutto ciò sarà il fulcro di questa esperienza…

La quale si presenta  con le vibes di Stranger Things e un pizzico d’horror alla The Blair Witch Project in stile road movie camcoder alla mano. Queste sono le sensazioni che abbiamo provato giocando, un riuscito mix di poesia e ansia in grado di trascinarci in un baratro di curiosità. Vivremo fra il presente e passato, alterando la realtà di entrambe le linee temporali con le nostre scelte, affrontando a nostro modo le conseguenze. Proprio come in un vero “effetto di massa” (citazione per chi conosce il significato del titolo Bioware).

Un ripasso del Tape 1

Una storia, quella di Lost Records: Bloom & Rage, che verrà “ricostruita” 27 anni dopo un misterioso avvenimento.  L’impacciata Swann, l’autentica Nora, l’anarchica Kat e la responsabile Autumn saranno le quattro protagoniste che impareremo a conoscere e con cui legheremo in modo distinto fra ognuna di loro. Quattro personalità ben distinte, eppure così tremendamente reali e riconoscibili in ognuno di noi, con cui tutti potranno definire un legame più o meno profondo.

Impersonando Swann ci ritroveremo a rispondere alla chiamata di una “riunione” del vecchio gruppo di amiche, nel bar simbolo del loro passato. Un preoccupante pacco a loro nome sarà l’elemento cardine che le porterà a unire i ricordi per ricomporre le vicende che hanno portato un gruppo di amiche a disperdersi, e a perderne la memoria. Affronteremo il nostro passato insieme o rovineremo tutto? Spetterà a voi…

CHI SEMINA VENTO…

27 anni dopo

La prima parte di Lost Records: Bloom & Rage (come inuibile dal nome) si concentrerà su un lato più “leggero” e rilassato. Delle vecchie amiche ormai disperse che si rivedono come fosse la prima volta, ma allo stesso tempo quasi come estranee. “Sequestrate” dalle loro vite e ritrovate con l’obiettivo di scoprire le origini e il contenuto di quella scatola. Cosa successe in quella nebbiosa estate del 95′ di cui non hanno più memoria? Inizieremo quindi a vivere (e giocare) i ricordi narrati dalle presenti al tavolo…

Tutto partirà con Swann, solitaria e timida adolescente amante della natura e del cinema che, fra una passeggiata nella natura e qualche citazione cinofila, si farà amare sin da subito. Come in Life Is Strange saremo liberi di osservare, ricordare (narrando dal futuro) e toccare una gran quantità di elementi ordinari e non… E su questo fronte scopriremo presto il livello di qualità “fisica” degli oggetti osservati da vicino, resi praticamente reali…

Con alcuni oggetti potremo interagire

Un viaggio sensoriale (non proprio comune in questo genere) fra gli oggetti che ci hanno cresciuto e i loro materiali. Ruotando e scuotendo i molteplici elementi posti nelle location di gioco potremo persino identificarli ad occhi chiusi. Fra il palpare delle dita sui libri, gli accessori di un gioco da tavolo che si rovesceranno nella loro scatola, i liquidi che si sposteranno nei loro contenitori e così via.

Una sorta di ASMR (Autonomous Sensory Meridian Response) relativo alla sensazione tattile, visiva e uditiva che si percepisce maneggiando un oggetto. Rendere così reali e fisici gli oggetti di gioco non solo aumenterà a dismisura l’immersività generale, ma stimolerà non poco anche la curiosità del giocatore. Per cui, saremo sempre portati naturalmente a “testare” ogni oggetto in Lost Records: Bloom & Rage. Fantastico.

LA RICETTA DELLE PENSATE GENIALI

Azione!

Durante Lost Records: Bloom & Rage avremo modo di rendere veramente nostra questa esperienza grazie alla telecamera portatile di Swann, con la quale potremo realizzate dei veri corti d’autore. In ogni momento sarà possibile equipaggiare il camcoder e riprendere o osservare l’ambiente intorno a noi. Ogni location avrà inoltre un determinato numero di “collezionabili” da inquadrare e registrare con brevi video.

L’insieme delle nostre registrazioni verrà poi usata nel gioco attraverso alcuni filmati in-game, rendendo il tutto deliziosamente personale, oltre che decisamente originale. Attraverso lo zoom della telecamera inoltre potremo giocare a osservare tanti piccoli dettagli sorprendenti. Minuscoli animali da terreno, panorami, oggetti e soprattutto volti. Su questi ultimi gli sviluppatori hanno decisamente “flexato” le loro doti, mostrando una definizione dei dettagli in macro sconcertante.

Che dire…

Le nostre protagoniste reagiranno praticamente sempre in modo credibile alle nostre riprese, spingendo sul fattore immersività, elemento fulcro di Lost Records: Bloom & Rage. Non si percepirà mai il “senso di dovere” nelle richieste che dovremo esaudire, e tutto scorrerà come fosse una nostalgica giornata estiva fra amici. L’aver saputo far combaciare armoniosamente la voglia di usare il camcoder con le meccaniche di gioco rimane indubbiamente lodevole.

Le linee di dialogo inoltre risultano ben scritte e ancor meglio pensate, con solo rarissimi punti morti in entrambe le parti. A volte ascolteremo dialoghi innocenti, altre volte storie più traumatiche… Ma una cosa è certa, sarà come essere lì con loro ogni volta grazie al gran livello di coinvolgimento generale. Questo sarà dovuto perlopiù alla comunicazione espressa dall’ottimo doppiaggio e ancor di più dai volti, in grado di far trasparire emozioni sincere, convincenti e umane. Tanto che sarà impossibile non provare empatia, arrivando persino a dimenticarci di essere davanti a un videogioco…

INFURIA CONTRO IL MORIRE DELLA LUCE…

L’abisso

Abbiamo scelto volontariamente di raccontarvi meno possibile sulla trama di Lost Records: Bloom & Rage, perché ogni dettaglio extra potrebbe rovinare qualcosa che dovreste semplicemente vivere. Quello che vi aspetterà sarà una lunga estate di legami, sogni e crescita personale. Dei rapporti sugellati da qualcosa di anormale, in un susseguirsi di eventi toccanti, commoventi e a volte un po’ macabri…

Le scelte fatte nella prima parte si manterranno anche nella seconda, e andranno a modificare i legami nel presente, alterando il finale del gioco e ogni altro risvolto di trama. Con quattro livelli di legame per ognuna delle protagoniste, sbloccheremo opzioni di dialogo uniche (positivi o meno) sul legame stesso e sulle conseguenze future. Un intreccio narrativo e di scelte sapientemente collegate e ricche di variabili, tanto da far concorrenza ai migliori lavori della Quantic Dream di David Cage (Fahrenheit, Heavy Rain, Detroit: Become Human ecc.).

Tape 2

Nella seconda parte invece i toni saranno più cupi e il gameplay sarà leggermente più lineare su alcuni fronti. In entrambe la parti tuttavia ci saranno giusto un paio di sezioni di “gioco effettivo,” se non consideriamo il semplice vivere e divertirsi lungo la trama. Sezioni di gameplay che spezzeranno il ritmo per offrire dei contenuti più ludici (come puzzle ambientali o fasi stealth) comunque sempre ben integrati nella trama.

Interessante inoltre il sistema di dialoghi in tempo reale di Lost Records: Bloom & Rage, con opzioni che a volte arriveranno “in ritardo” o solo osservando qualcosa entro un tempo limite. Questo ci porterà spesso a valutare risposte veloci e approssimative, per scoprire linee di dialogo e conseguenze diverse da quelle previste. Infatti se diremo qualcosa che cambierà la storia, dopo la scelta noteremo un simbolo di una piantina, mentre il cuore intero o spezzato andrà a modificare le relazioni.

UN VIAGGIO VISIVO/SONORO ESTROVERSO

Scelte

Il comparto grafico di Lost Records: Bloom & Rage è senza mezzi termini sbalorditivo. Le specifiche tecniche per far girare l’esperienza al massimo livello grafico sono abbastanza elevate. Tuttavia anche a livello intermedio potrete godervi un’esperienza con modelli quasi fotorealistici, sacrificando giusto dei piccoli dettagli. Un sapiente utilizzo del focus, unito a livelli genericamente circoscritti, permetteranno di giocare fluidamente senza troppe rinunce.

Artisticamente parlando le inquadrature dei filmati di gioco risulteranno ricercate, con primi piani ravvicinati e poetici, con una cura visiva per il dettaglio appassionata. Colonna sonora non da meno, in grado di far sognare, letteralmente. Tuttavia in alcune scene dei capitoli finali si noterà una certa fretta nella realizzazione generale. Infatti alcuni stacchi grezzi, anche musicali, andranno a cozzare facilmente con la qualità percepita fino a quel momento.

Legami di sangue

Sul lato tecnico di Lost Records: Bloom & Rage invece abbiamo notato diversi miglioramenti nella Tape 1, con una fluidità leggermente migliorata e modelli con animazioni meglio collegati rispetto alla nostra anteprima. Tuttavia alcune sezioni più dense di dettagli nella Tape 2 fanno ancora arrancare gli FPS. Solo piccole sezioni fortunatamente, per il resto la storia proseguirà senza intoppi, anche se con una certa “pesantezza tecnica”. Specie nell’arrivo in nuovi ambienti, comunque privi di interruzioni e caricamenti evidenti.

Se la Tape 1 è stata sistemata rispetto al lancio, la Tape 2 mostra invece svariate distrazioni, sintomo di una realizzazione visivamente affrettata. Oggetti raccolti con il focus sbagliato, lettere con il tasto per leggerle posizionato male rispetto ad altre, qualche sagoma di ombre lampeggianti, qualche errore sonoro e qualche caso di voci ovattate. Nelle fasi finali inoltre si potrà notare troppo spesso il modello di Kat sedersi o poggiarsi nel vuoto. Problemi che, purtroppo, vanno a minare pesantemente il senso di immersione ricordandoci di essere solo in un videogioco…

Mh…

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Lost Records: Bloom & Rage è qualcosa di artisticamente coraggioso, poetico, insolito, originale, ricercato e toccante: non si può dire il contrario. La passione che Don’t Nod ha infuso in questa opera è superlativa. Un’ottima sceneggiatura in tutti i suoi bivi narrativi, con praticamente zero punti morti in circa 15 ore totali fra paranormale, amicizia, legami, crescita personale e voglia di libertà. E fidatevi, questi aggettivi sono riduttivi per riassumere una delle più belle avventure narrative in circolazione.

Renderci i protagonisti di una costruzione di legami così ben intrecciati e profondi fra loro saprà regalare emozioni in ognuno di noi, come fossimo il quinto membro di questa storia. Il poter registrare liberamente con la nostra videocamera poi ci darà l’immenso potere di rendere personale questo viaggio, come nessun altro titolo ha mai fatto. Si scontrano tuttavia fra loro un immersività realizzata ad arte con diverse sviste, sintomo di una realizzazione sbrigativa, soprattutto nella Tape 2, che penalizzano non poco un titolo che merita e meriterebbe un punteggio più alto.

Pregi

In una parola, poesia. Sceneggiatura praticamente priva di punti morti. Ogni scelta di dialogo varrà tutte le sue ramificazioni, finali compresi. Artisticamente ha coraggio da vendere, sia visivamente che musicalmente. Meccaniche originali e ben integrate. Essere i cameraman di questa storia è un geniale metodo per renderla veramente personale. Immersività ai massimi livelli...

Difetti

...minata pesantemente verso il finale della Tape 2 con distrazioni decisamente evidenti, sintomo di una lavorazione frettolosa. Diverse sviste tecniche di poco conto e in diversi campi sempre nella Tape 2. Permane una certa pesantezza tecnica generale, che evita i caricamenti dei livelli a discapito di qualche calo di frame.

Voto

8-

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