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Omega Crafter, Palworld incontra Autonauts, anteprima

E se potessimo programmare i nostri piccoli aiutanti per svolgere qualunque incarico al posto nostro? E se potessimo farlo anche insieme a degli amici?

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In questi giorni un nuovo piccolo ma ambizioso progetto si è affacciato in quel dello store di Valve. Stiamo parlando di Omega Crafter, un’avventura open world in cui potremo realizzare e gestire una nostra mini-civiltà costituita da piccoli aiutanti robotici programmabili. Dietro lo sviluppo troviamo infatti Preferred Networks, una start-up giapponese che il cui focus è non a caso lo sviluppo tecnologico e il deep learning basato sull’intelligenza artificiale.

E’ proprio attraverso questo videogioco d’esordio che il team vuole offrire ai giocatori la possibilità di sperimentare qualcosa il più vicino possibile alla programmazione digitale. Anche se non è la prima volta in cui ci siamo ritrovati a programmare degli NPC (come fu per esempio con Autonauts), scoprite con noi cosa abbiamo riscontrato in questa anteprima di Omega Crafter. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile in accesso anticipato su Pc, via Steam. Buona lettura.

“ALEXA, TAGLIAMI QUELL’ ALBERO”

Nel suo stato attuale Omega Crafter vi permetterà di sperimentare delle ormai ampiamente familiari meccaniche di farming e costruzione di insediamenti. Stavolta però ad offrire qualcosa di differente ci penseranno i “Grammi”, dei piccoli robot che saremo in grado di programmare a nostro piacimento. Attraverso il loro “pannello tecnico” infatti avremo la possibilità di impartire una serie di input e comandi di vario genere. Potremo collegare fra loro funzioni, far eseguire o ripetere dei comportamenti, scegliere cosa dire, quando dirlo e come comportarsi.

E anche su cosa lavorare, cosa produrre e cosa farmare nelle nostre immediate vicinanze. Insomma, si tratta di un modo interessante e avvincente per aiutarci nelle faccende solitamente più tediose e ripetitive in questo tipo di produzioni, come la raccolta e la lavorazione delle risorse. Il bel mondo in cui inizieremo la nostra avventura verrà però assalito da fastidiosi “bug” informatici, in forma di nemici e possenti boss.

Si, potremo scegliere il nome del nostro compagno robot…

La “missione” principale quindi sarà, per così dire, sconfiggere i vari bug sparsi nel mondo di gioco, creato con dei “semi casuali” classici dei giochi del genere. Una volta piazzato il simbolo della nostra città, potremo edificare in qualunque punto, a patto di aver prima livellato/cementato il terreno. Nelle prime ore di giocato abbiamo potuto rivedere le meccaniche di creazione e gameplay viste anche in My Time At Sandrock.

Per lo stile visivo invece potremmo accostare Omega Crafter a uno dei recenti Pokémon e affini, ma in salsa crafting. Il punto forte è sicuramente quello della programmazione dei nostri aiutanti robotici. Un vero strumento semplificato dalle innumerevoli potenzialità, alla pari dell’app con cui gestiamo Alexa, per fare un paragone comprensibile. Input e output di comandi, strade operative secondarie, interazioni fra oggetti e collegamenti fra le varie linee di codice. Tutto sarà piuttosto intuitivo grazie ai “comandi a cascata” di facile lettura e “costruzione”.

PROGRAMMA IN PROGRAMMAZIONE

Per darci la giusta carica

Una volta piazzate le linee guida i nostri robot, una volta avviati, faranno tutto il lavoro programmato per loro. E uguale così per ciascuno di loro prodotto dai frammenti raccolti nella mappa di gioco. Ovviamente solo uno dei robot sarà “personale”, e quindi sempre al nostro fianco. Liberamente personalizzabile come il nostro personaggio, anche se con un risicata scelta di connotati umani al momento…

L’atmosfera di gioco in Omega Crafter risulta piacevole e spensierata, similmente a quanto si potrebbe provare in un Minecraft. La parte definita “survival” non è ancora così presente, ma limitata al semplice miglioramento del nostro equipaggiamento. Una barra della vita e una della stamina non ci hanno proprio dato la sensazione di sopravvivenza, per così dire. Certo sarà comunque possibile sviluppare una nostra abitazione oppure un’intera città, creare armi, armature, cibi e così via. Anche in modalità cooperativa. La componente PVP invece risulta ancora in beta.

Voce del verbo “appaltare”

Per quanto riguarda il fronte tecnico Omega Crafter non sembra offrire nulla che non sia già stato visto altrove, anche recentemente (come Palworld). La grafica accesa e colorata del mondo di gioco risulta piacevole, anche se con diversi elementi le cui texture vanno decisamente rifinite. Anche se con qualche voce da integrare, anche l’interfaccia ci è parsa già piuttosto solida.

Vale la pena evidenziare quanto le libertà creative concesse al giocatore rendono questo titolo quasi uno strumento con cui imparare e divertirsi programmando, più che altro. E per “altro” intendiamo un costante farm e crafting di ogni risorsa ed elemento, con lo scopo di diventare più forti e affrontare i boss nel mondo di gioco. Per ora l’opera di Preferred Networks appare abbastanza generica, fatta eccezione per la componente relativa alla programmazione. Non ci resta quindi che attendere ulteriori sviluppi.

Aiuto

PROMESSA DA MANTENERE

Omega Crafter riesce a mostrarsi come un prodotto semplice ma dalle infinite possibilità, anche di apprendimento. Se il genere “survival” open world non vi dice nulla di nuovo, potrete ricredervi con il sistema di “scrittura” dei comportamenti messo in campo da Preferred Networks, grazie al quale potremo gestire e programmare i nostri robot secondo le nostre necessità. Possibilità ancora più estese dunque, in una produzione indie che però, oltre la sopracitata componente, non sembra offrire nulla che non sia stato già visto in produzioni similari, almeno per il momento. Essendo ancora in accesso anticipato, non ci resta che attendere futuri sviluppi, possibilmente ricchi di idee e contenuti extra.

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