House Party, che la festa abbia inizio, recensione

Una grande casa da esplorare, una splendida festa a cui partecipare e tante persone da conoscere. Andiamo!

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Quella di House Party è una storia un po’ controversa. Nell’estate del 2017 una software house indie americana, Eek! Games, rilasciò il gioco in accesso anticipato su Steam. Il riscontro da parte del pubblico fu più che discreto, ma iniziarono a piovere diverse critiche e reclami relativamente ai contenuti del gioco, ritenuti tra le altre cose misogini. Questo si deve al fatto che alla pari di altri titoli sui generis (uno su tutti, College Kings), vi è una forte ispirazione a pellicole come American Pie.

Noi che trattiamo giochi per adulti già da qualche anno non possiamo fare a meno di trovare estremamente sciocca la cosa , ma nel 2018 Valve arrivò persino a rimuovere il gioco dal suo store. Venne però trovato un compromesso, e così tempo dopo il titolo poté tornare in vendita, classificato tuttavia “per adulti” e con le scene piccanti censurate dalle classiche barre nere. A suggellare il mancato senso della cosa, a Eek! Games venne permesso di rilasciare come DLC a pagamento la possibilità di rimuovere le suddette censure. Misteri della fede.

Oggi però andiamo a scoprire meglio House Party in questa recensione, visto che già da più di un anno il titolo si è lasciato alle spalle la fase di accesso anticipato (e nel frattempo è arrivata anche qualche mini-espansione). Ricordiamo che il gioco, pubblicato dallo stesso team di sviluppo, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam, Epic Games Store e GOG. Buona lettura.

INIZIA LA FESTA…

House Party onora il genere di appartenenza e propone un obiettivo semplice: divertirsi cercando di andare a letto con più NPC possibili. Provare scelte di dialogo diverse, vedere dove conducono, osservare il comportamento degli altri e reagire di conseguenza… Proprio come se ci trovassimo a una vera festa. D’altronde è quello lo scenario dove il progetto di Eek! Games prende forma.

Una grande casa a due piani con giardino, in cui potremo muoverci liberamente. Esatto, non ci troveremo dinanzi a una tipica visual novel, bensì a un’avventura in prima persona dove controlleremo i movimenti e le interazioni del nostro alter ego (maschile o femminile, cosa non scontata). Avremo accesso a tutti gli interni ed esterni dell’edificio, tra cui la terrazza, il cortile, la jacuzzi e così via.

A un primo impatto, i confini potrebbero sembrarci un po’ stretti, e di conseguenza scarsi i contenuti. Ma nella fattispecie non è così, visto che c’è un gran numero di interazioni da scoprire e obiettivi bizzarri da raggiungere. Questi ultimi però, che comprendono anche veri e propri dilemmi umoristici (i quali coinvolgono persone senza vestiti e anche situazioni un po’ spiacevoli), non vengono annunciati né indicati da qualche parte.

Starà quindi a noi sperimentare approcci e in generale trovare una direzione in quello che funziona come una sorta di laboratorio sociale ispirato alle commedie classiche giovanili degli anni ’90. In un certo senso, è un po’ come se si trattasse di un rompicapo, dove l’unico obiettivo chiaro sarà quello di vedere fin dove riusciremo ad arrivare con i vari NPC all’interno della casa.

… MA NON È TUTTO ORO QUELLO CHE LUCCICA

Come in altri titoli di questa risma, la progressione del rapporto con un NPC potrebbe far arenare gli sviluppi, effettivi o potenziali, di altri rapporti. Certo, in House Party rimane comunque possibile concludere con più persone nell’arco della stessa partita, ma per scoprire tutte le interazioni e i risultati a esse relativi dovremo rigiocare più volte.

Il gioco comprende una decina di personaggi femminili e alcuni maschili, tra cui i due componenti di Game Grumps, che furono selezionati come vincitori dalla community per un concorso organizzato da Eek! Games nel 2018. Un concorso che aveva come scopo quello di far votare ai fan i content creator preferiti, da aggiungere proprio all’interno del gioco come personaggi.

Ciascuno di essi presenta una personalità differente e caratteristica, e per riuscire ad avvicinarci dovremo risolvere un rompicapo unico, oppure svolgere alcune attività. Per quanto le meccaniche di gioco siano tutt’altro che complesse, avremmo gradito la presenza di un tutorial, o di qualche indicazione capace di suggerire, quantomeno, come utilizzare certi oggetti negli scenari e su quali personaggi.

Il piacere della scoperta ha e avrà sempre il proprio perchè, ma i giocatori meno pazienti o fantasiosi potrebbero arrivare presto a provare noia, se non frustrazione. A livello tecnico invece l’opera dello studio americano propone alti e bassi, sia graficamente (dove per esempio gli scenari tendono ad apparire non di rado più curati rispetto ai personaggi stessi) che in termini di animazioni.

Per quanto concerne la scrittura dei dialoghi, è ovvio non poter avere troppe aspettative data la natura spensierata del gioco, alla pari di quella delle opere cinematografiche e non che lo hanno ispirato. Detto ciò, le conversazioni risultano piuttosto divertenti e piacevoli, al netto dell’antipatia che finiremo col provare per alcuni personaggi. Anche il doppiaggio (la cui presenza in produzioni di questo genere, non è per nulla scontata) risulta più che discreto: a far storcere il naso è perlopiù il prezzo.

25 euro ci sembrano un tantino eccessivi, soprattutto vista e considerata la presenza di diversi DLC a pagamento, tra cui la rimozione delle censure per i contenuti piccanti. La responsabilità in questo caso è da attribuire a Valve, ma a maggior ragione un prezzo più modico avrebbe potuto fare la differenza, in minima parte. Oltretutto, rispetto a diversi altri concorrenti, quegli stessi contenuti appaiono alquanto banali, a partire dallo svolgimento.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Può House Party essere considerata una produzione di spicco nel panorama dei giochi per adulti? Sì e no. La formula è certamente inusuale, visto che si tratta di un’avventura in prima persona dove potremo muoverci liberamente in uno scenario (sia pure limitato) che in altre opere siamo costretti a vedere solamente come sfondo di una visual novel. Anche le modalità di approccio e di sviluppo delle relazioni con gli NPC sono interessanti, unite all’umorismo che permea l’opera.

Che ricordiamo essere basata su temi leggeri tipici delle commedie americane di una volta. Alcuni limiti tecnici, una mancanza di indicazioni in-game e il prezzo un po’ elevato sono ciò che tarpa le ali al titolo di Eek! Games, che è comunque arrivato a superare il milione di copie vendute. Numeri importanti per essere un gioco per adulti. A breve verrà anche rilasciato un DLC gratuito a tema S.Valentino, perciò può essere una buona occasione per vivere uno pseudo-American Pie in prima persona. Che la festa abbia inizio!

Pregi

Ludicamente peculiare rispetto alla stragrande maggioranza delle produzioni sui generis. Gli amanti di American Pie e affini adoreranno l'umorismo proprio dell'opera.Il comparto tecnico gode di alcuni alti...

Difetti

... Ma soffre anche di alcuni bassi. Una struttura più guidata, giusto per capire meglio come poter vivere tutte le interazioni e annessi risultati, non avrebbe guastato. Prezzo un po' eccessivo.

Voto

7