Tekken 8, il re dal pugno di ferro è tornato, recensione

Una delle più celebri saghe di picchiaduro è pronta a fare nuovamente incetta dei cuori degli appassionati con un sensazionale ottavo capitolo; ecco come è andata

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Tekken 8 capita senz’altro in un momento di flessione dei picchiaduro. Mortal Kombat 1 non è riuscito a soddisfare pienamente le aspettative degli appassionati, mentre l’ottimo Street Fighter 6 (partito col botto) non si è visto supportato a dovere da Capcom, che finora si è limitata perlopiù alla release di DLC di natura estetica. E dire che nelle prime beta questo ottavo capitolo della saga del Pugno di Ferro aveva ottenuto un’accoglienza tutt’altro che eccellente.

Il nuovo sistema di barre dinamiche ricordava troppo da vicino quello di Street Fighter 5, mentre il gameplay confermava le dichiarazioni precedentemente rilasciate dal team di sviluppo. Ovvero che questa volta sarebbe stato necessario un approccio più aggressivo negli scontri, eliminando del tutto o in parte la componente “difensiva”. Cosa che probabilmente avrebbero reso inutili diversi fra i lottatori più amati della serie. Fortunatamente le cose, alla fine, si sono rivelate diverse.

Scopriamo quindi di che pasta è fatto Tekken 8 in questa recensione della versione Xbox Series X/S, curata dal nostro Antonio “Spettro” Amodeo. Ricordiamo che il gioco, sviluppato e pubblicato da Bandai Namco, è disponibile anche su Pc e PS5. Buona lettura.

UN PICCHIADURO PIÙ CHE STORICO

Molti giocatori considerano i videogiochi di genere picchiaduro destinati esclusivamente a un pubblico di appassionati e in generale utenti avanzati, per via della tipica componente competitiva multigiocatore. Tekken 8 però stravolge questo concetto, e mostra di aver molta cura anche nei riguardi di chi vuole godersi l’esperienza in solitaria. Già a partire dalla Story Mode, si nota una grande cura da parte di Bandai Namco. Ogni personaggio gode di un ottimo doppiaggio in italiano, non mancano dei QTE e vi è persino una sezione di picchiaduro a scorrimento, simile alla vecchia modalità “Tekken Force” di Tekken 3.

Quello che però ci ha sconvolto (in positivo) è il combattimento finale, che dura quasi quanto un terzo della storia. E come se non bastasse, o se non dovesse piacervi particolarmente Jin Kazama (quasi onnipresente nella modalità principale), ogni personaggio del roster può contare su una mini-storia giocabile dedicata. Una piccola nota negativa, a cui giusto i giocatori più pignoli faranno caso, riguarda gli “scavallamenti di campo” durante molti dialoghi, ivi compresi quelli delle cutscene negli scontri Versus.

Reina e Jun sono gli unici personaggi per cui è richiesto il completamento della storia principale prima di poter giocare la mini-storia dedicata

Davvero interessante è anche la cosiddetta Quest Mode. Qui dovremo crearci un avatar, simile a quelli che si vedono in giro per Facebook, nei messaggi di auguri et similia. La loro mono-espressività tuttavia non arriva a intaccare, fortunatamente, il divertimento e la varietà propri di questa nuova modalità. In essa infatti potremo esplorare varie sale giochi a tema, in cui dovremo affrontare altri giocatori completando sfide, sbloccando collezionabili e imparando nuove tecniche.

Prima di ogni sfida Max, il nostro “cicerone”, ci darà la possibilità di dare un’occhiata a diversi utili tutorial, che andranno dalle semplici prese alle combo più complesse. Non saremo costretti a utilizzare queste ultime negli scontri successivi ma, nel caso, Max ci ricompenserà con collezionabili aggiuntivi. Inoltre, dopo aver completato la prima sala giochi, ne comparirà una nuova denominata “Final Round”, dove potremo vedercela con i “fantasmi” dei giocatori professionisti di Tekken.

UN GAMEPLAY STUPEFACENTE

Questo stile chibi per gli avatar non è proprio il massimo, ma non fermiamoci alle apparenze

In quest’ottavo capitolo non a caso anche i fantasmi ricoprono un ruolo innovativo per la serie. Avremo una modalità specifica dove sarà possibile allenarsi a eseguire combo con ciascun personaggio, ma il “manichino” d’allenamento arriverà a memorizzare il nostro stile di combattimento, per poi reagire di conseguenza. Oltretutto potremo sempre scaricare i fantasmi dei giocatori incontrati nelle partite online e rivivere le suddette decidendo, nei replay memorizzati, di riprendere lo scontro da un punto specifico applicando così nuove strategie.

Dulcis in fundo, vi è anche una sorta di sala d’attesa (lounge ndr) dove sarà possibile “taggare” i giocatori di passaggio come avversari da sconfiggere e persino sfidare gli avventori. Per essere rivoluzionario, il nuovo capitolo di un franchise necessita di nuove meccaniche che però non vadano, possibilmente, a stravolgere in maniera eccessiva lo spirito tradizionale. In Tekken 8 viene introdotto l’Heat System. Si tratta di uno status che un personaggio può attivare in due modi.

Nella lounge potremo visualizzare tutti i dettagli relativi ai giocatori incontrati, oltre a varie opzioni d’interazione interessanti

O con una combinazione particolare di tasti o utilizzando alcuni attacchi, spesso quelli caratteristici del personaggio in questione. Durante questo stato, il nostro lottatore infliggerà danno anche in caso di parata da parte dell’avversario, che potrà anche essere inseguito dopo essere stato sbalzato (Heat Dash). Inoltre potremo contare su nuove mosse e abilità, che variano per ciascun componente del roster.

Sarà possibile persino attivare un attacco impossibile da contrastare (che sostituisce il vecchio “rage drive”), che ci sarà utile per iniziare delle combo ancora più potenti. Il rage finale invece, ovvero la potente mossa utilizzabile quando la barra di energia risulta quasi al termine, è rimasta invariata. Come abbiamo accennato in apertura, una delle principali preoccupazione degli appassionati prima del lancio riguardava le barre dinamiche.

Lo stato di Heat e la Rage attivabile si possono visualizzare facilmente grazie alla colorazione dell’aura del personaggio, che cambia radicalmente

Un sistema dove le barre d’energia sarebbero diventate in parte grigie e “ricaricabili”, anche se non con il tempo o sfruttando il tag (come in Tekken: Dark Resurrection). Bensì colpendo l’avversario: un modo per scoraggiare in principio un approccio allo scontro eccessivamente difensivo. Va inoltre presa in considerazione la nuova meccanica “tornado”.

Chi conosce bene i picchiaduro sa bene cosa sia una Juggle (quando l’avversario viene scagliato in aria) e una Screw (i colpi sferrati all’avversario mentre quest’ultimo si trova ancora a mezz’aria). Entrambe queste meccaniche sono state riunite in attacchi e combo che prendono un’unica dicitura (tornado appunto), proprio per indicare l’atto, da parte della vittima, di essere sbalzata in verticale.

LATO TECNICO E “TECNICA”

Durante l’attesa precedente allo scontro con un giocatore online, potremo passare il tempo facendo pratica col manichino d’allenamento

Nella classica modalità Practice i giocatori più esigenti potranno familiarizzare in tranquillità con le nuove meccaniche. Sarà possibile controllare i frame delle mosse, scegliere il comportamento del “manichino” e così via. Tra questo e i fantasmi, ci si potrà allenare in maniera drammaticamente efficace prima di scendere in campo,  magari, contro giocatori in carne e ossa.

Segnaliamo inoltre il ritorno della modalità Tekken Ball, già presente nei capitoli precedenti e destinata a essere dimenticata dopo un paio di utilizzi.  Per quanto riguarda il roster, in Tekken 8 vi è l’imbarazzo della scelta grazie a ben 36 lottatori. Fra essi figurano tre new entry, molto differenti tra loro a partire dallo stile di lotta. Reyna è una vera e propria Mishima, anche se risulta più semplici da usare rispetto ai classici lottatori della famiglia Kazama/Mishima.

Il menù delle tecniche principali suggerisce anche come utilizzarle nel migliore dei modi

Victor Chevalier (doppiato tra l’altro da Vincent Cassel) è un personaggio che mischia lo stile di Raven con quello di Noctis di Final Fantasy, presente in Tekken 7 ma evidentemente impossibile da riproporre a questo giro. Azucena invece è una lottatrice comica, che rimpiazza Eddy Gordo (inserito per la prima volta come DLC nel Season Pass) e che con le sue mosse cita altri personaggi celebri del franchise.

A questi tre si aggiunge infine una nuova versione del robot Jack, personaggio amatissimo come Leroy (pescato dai DLC del precedente capitolo). Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti. Anche sul fronte tecnico Tekken 8 stupisce notevolmente. Gli effetti grafici pirotecnici non danno l’impressione di essere stati inseriti per “coprire” i colpi, come invece era accaduto in passato.

Niente da dire sul roster: letteralmente tanta roba

Gli scenari sono curatissimi, e la loro distruttibilità risulta spettacolare da vedere, oltre al fatto che influiscono anche sul gameplay stesso. Ottima anche la colonna sonora, assieme al già citato nonché eccellente doppiaggio in italiano. Qualche problema più serio c’è invece stato con il rollback netcode. Il gioco infatti arriva a modificare la grafica in base alla velocità internet facendo sì che in caso di connessioni poco veloci vengano eliminate alcune animazioni per rendere più fluido il tutto.

In generale comunque vi sono chiari problemi di netcode, che dovranno essere risolti assolutamente nei prossimi aggiornamenti. Tra l’altro ci è anche capitato di sentirci chiedere di cancellare i salvataggi per poter utilizzare i contenuti della versione Ultimate (cosa comunque non necessaria, perchè ci è bastato ricaricare il contenuto dal pannello di controllo della console), per esempio le Gold Suit.

Nello stage del Colosseo è presente il maxischermo. Non è la prima volta che si vede in un picchiaduro, ma rappresenta comunque un gradito tocco di classe

DA AVERE ASSOLUTAMENTE

Tekken 8 è una produzione a dir poco epocale. Difficilmente si poteva fare di più: Bandai Namco ha rivisto e migliorato il gameplay portandolo ai massimi livelli, con un comparto tecnico sontuoso e tante modalità e lottatori disponibili. Aver dato ascolto ai feedback della community ha inoltre permesso di tirar fuori un titolo capace di venire incontro tanto ai neofiti del genere quanto ai veterani. Al momento vi sono alcuni problemi di netcode e qualche piccolo bug, ma si tratta di problemi superficiale che non ledono in maniera significativa un videogioco che rasenta la perfezione.

Pregi

Componente per singolo giocatore presa in considerazione come mai prima d'ora, e che prevede tanti pregevoli contenuti. Gameplay ricco e sfaccettato, che rappresenta il nuovo standard del franchise e non solo. Sorprendentemente adatto e soddisfacente sia per i neofiti che per i veterani. Comparto tecnico pregevole.

Difetti

Qualche problema di netcode che può rendere frustranti gli scontri online. Qualche piccolo bug per i contenuti dell'Ultimate Edition.

Voto

9,5