Stargate: Timekeepers, varchiamo il portale delle stelle, recensione

Il noto franchise cinematografico e televisivo prende vita in uno strategico sulle orme dei Commandos

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“Lazzaro, alzati e cammina”. Dev’essere questo il mantra che rimbomba negli studi di Slitherine, visto che con Stargate: Timekeepers arriviamo a ben quattro franchise ripescati dal passato. Dopo Battlestar Galactica, Warhammer 40.000 e Terminator, ora è il turno di un altro celebre nonchè apprezzatissimo franchise fantascientifico. L’universo di Stargate parte dall’indimenticabile pellicola del 1994 (con protagonisti James Spader e Kurt Russell), e si snoda sia in altri film che, soprattutto, serie TV. A partire dalla mitica Stargate SG-1, basta proprio sul lungometraggio appena menzionato.  Da lì si varcarono i confini della nostra galassia, approdando a Pegaso con Stargate Atlantis, e poi… La caduta.

Dopo ben 15 stagioni ricche di avventure è Stargate Universe a porre la lapide su un franchise che fino a quel momento aveva riservato grandi emozioni agli appassionati di fantascienza. Non ci dilungheremo sui motivi della dipartita, ma vi basti pensare che sia in ambito televisivo che videoludico non si ebbe mai modo di andare oltre a qualche progetto di modesta/mediocre entità. Almeno fino a oggi, visto che la nota azienda britannica nutre grandi speranze su questo nuovo progetto, che ora scopriremo. Di seguito la nostra recensione di Stargate: Timekeepers. Ricordiamo che il gioco, sviluppato e pubblicato proprio da Slitherine, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam, Epic Games Store e GOG. Buona lettura.

JAFFA KREE!

Un po’ come per “Khhaaaaaan!”, la voglia di usare frasi di Stargate in un articolo è sempre stata una tentazione piuttosto golosa. Il problema è che per quanto ci si possa sforzare, ogni tipo di parola o frase risulterebbe fuori contesto. Ma ora non più così grazie a Stargate: Timekeepers, che fin dal primo annuncio ha destato l’interesse di chi vi sta scrivendo ora.

Nel bene e nel male l’epopea ideata da Roland Emmerich è sempre stato un po’ il “cugino sfigato” di serie più celebri come Star Wars. Certo, non c’è dubbio che l’universo di Georga Lucas sia straordinario, ma non è il solo a essere ricco di avvenimenti, donne emancipate e in generale bei personaggi. Per questo riguarda questa produzione targata Slitherine risulta evidente l’ispirazione alla serie televisiva Stargate SG-1.

Non a caso la trama del gioco parte proprio dall’ep.22 della settima stagione: Città Perduta. Ovviamente non guideremo la celebre squadra composta dal colonnello (poi generale) Jack O’Neill, Daniel Jackson, Samantha Carter e Teal’c. Infatti avremo a disposizione un team tutto nuovo, che sotto i nostri occhi prenderà forma sia a livello narrativo che strutturale.

E’ implicito che una base conoscitiva della lore sia necessaria per una completa fruizione del prodotto. Il quale rimane sviluppato da appassionati e rivolto ad altri appassionati. Una maggiore contestualizzazione per venire incontro ai neofiti del franchise, tuttavia, non sarebbe stata una brutta idea. Per quanto sia veramente difficile, per un’amante della fantascienza, non aver mai sentito nominare Stargate.

SG-XYZ

Stargate: Timekeepers inizia come un classico episodio della serie e con la nuova protagonista, il colonnello Eva McCain, intenta a districarsi tra i detriti di un F-302. A livello estetico ricorda fin troppo da vicino Samantha Carter, ma la personalità risulta invece completamente diversa. Le prime battute introdurranno il resto del cast, con il soldato e cecchino Max Bolton (esteticamente simile allo Shepard di Atlantis), la Jaffa ribelle A’ta e il tecnico e ingegnere Sam Watson.

Il quartetto sarà suportato da altri personaggi in un’avventura per tutto il cosmo, che tra intrighi e avvicendamenti si concluderà con il solito cliffhanger in attesa della seconda parte (il gioco infatti si articola in “stagioni”, rilasciate sotto forma di update). Ci ritroveremo non con una squadra impostata e affiatata dal principio: infatti i rapporti tra i membri si svilupperanno nel tempo con una narrazione piacevole da seguire. A livello di gameplay invece avremo a che fare con una struttura non dissimile da quella offerta dalla serie Commandos e da Shadow Tactics.

Attraverso una serie di scenari in forma quasi episodica, il fulcro del gioco risiederà nelle tattiche di posizionamento e nell’uso intelligente di equipaggiamento e abilità. Potremo acquattarci e tentare vari tipi di imboscate o, armi in pugno, cercare di uccidere e sparare a tutto ciò che si muove. Ogni elemento (sia esso SG o avversario) sfrutterà la meccanica dei coni visivi per intercettarci e partire all’attacco avvertendo le altre truppe.

Interessante anche se non certo innovativa la possibilità di dare ordini multipli a ogni membro del party, che darà vita a “catene” che si contrapporranno a quelle nemiche. Il tutto rigorosamente in tempo reale e con una selezione contemporanea del party non proprio user friendly. Dal momento che non sarà possibile affidarsi a scorciatoie da tastiera ad hoc, sarà meglio puntare sulla preparazione dei vari ordini, per poi dare il via all’azione.

UN’ESPERIENZA INCOMPLETA

Stargate: Timekeepers è un buon tattico in tempo reale che però fallisce in alcuni punti chiave del genere: uno su tutti la furtività. Cercare di superare una missione uccidendo il minor numero possibile di avversari non offrirà alcun tipo di bonus. Anzi, tendenzialmente l’utilizzo della forza bruta tenderà a risultare assai più efficace rispetto a strategie più sottili e ragionate. L’unico neo è dato dal fatto che trovandoci con equipaggiamento limitato ed essendo sempre in inferiorità numerica, combattere troppe unità contemporaneamente si rivelerà particolarmente ostico.

Durante la partita sarà possibile prendere qualche scelta in stile gioco di ruolo, ma di fatto (almeno in questa “prima parte” della produzione) le decisioni non daranno l’impressione di avere un impatto significativo. Non ci aspettavamo certo un X-COM in salsa Stargate, ma qualcosina in più nel complesso sì. Un Battlestar Galactica Deadlock per esempio riassume già in maniera migliore il concetto d’esperienza più completa. Un qualsivoglia albero di ricerche, una gestione di armi ed equipaggiamento e uno sviluppo ruolistico dei personaggi non avrebbe guastato, dunque.

Una meccanica interessante sarebbe (stata), per esempio, una relativa all’inserimento dei simboli, dove a ciascuno bisogna associare una particolare variabile, così da godere di avventure procedurali (come in un roguelike). Una feature utile soprattutto visto e considerato che… Non ci sono “Stargate” da attraversare, come invece accade nei film e nelle serie TV. Confidiamo quindi in un’introduzione futura di una qualche meccanica ad hoc, perchè oggi risulta tutto fin troppo anonimo.

Graficamente parlando l’opera di Slitherine si difende bene, senza tuttavia far gridare al miracolo. Ciò che colpisce è invece la conformazione degli scenari: ben dettagliati, vari e oltretutto generosi nelle dimensioni. L’IA viceversa ci ha lasciato talvolta perplessi, dato che in alcune occasioni gli NPC ci sono apparsi praticamente inermi, e senza una ragione. Bene invece interfaccia, chiara e per nulla macchinosa.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Stargate: Timekeepers è un buon tattico in tempo reale che saprà soddisfare il palato di tutti i giocatori alla ricerca di un’esperienza fantascientifica in stile Commandos, per quanto la componente stealth risulti poco soddisfacente. Il taglio “televisivo” delle missioni gratificherà non poco i fan del franchise, che sono e rimangono gli unici destinatari del prodotto. Sotto alcuni aspetti l’opera di Slitherine rappresenta un’occasione mancata, ma dato che ci troviamo solamente alla “Stagione 1” non è escluso che in futuro il team di sviluppo possa colmare le lacune e accentuare i punti di forza. Certo, la presenza di sole sette missioni (senza alcuna modalità aggiuntiva) mina non poco la longevità di base. Ma nonostante la promessa di numerosi contenuti futuri, da rilasciare come update gratuiti, riteniamo che un lancio posticipato avrebbe potuto giovare maggiormente alle sorti della produzione. In ogni caso, per i fan di Stargate costituisce indubbiamente un must have.

Pregi

L'universo di Stargate viene ben (ri)proposto con un level design di pregio e un taglio televisivo che ingolosirà i fan. Il livello di scrittura dei dialoghi è buono e la storia interessante. Ottimo grado di sfida che già a livello medio risulta particolarmente impegnativo. Buon colpo d'occhio, in particolare grazie agli scenari.

Difetti

La componente stealth risulta troppo ininfluente e l'IA talvolta inciampa a causa dei coni di visione. La mancanza di una qualsivoglia componente gestionale e di sviluppo dei personaggi si fa sentire. Un titolo di Stargate senza portali da attraversare è un paradosso. Longevità risicata, che almeno per il momento (data la promessa di contenuti futuri) non giustifica pienamente il prezzo.

Voto

7