Whalien – Unexpected Guests, recensione

La coloratissima e stravagante avventura di Ernest Hemingwhale ha inizio

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La storia dei platform non si compone certo del solo Super Mario. Per quanto possiamo considerarla “partita” proprio con il baffuto idraulico di Nintendo (accompagnato da Sonic il porcospino, di Sega). Tuttavia in mezzo alla rivalità di questi due pilastri del genere si sono avvincendati molti altri titoli e altrettanti personaggi. Da Rayman di Ubisoft a Crashworth Cortex I di Sony, meglio conosciuto come Crash Bandicoot, fino ad arrivare a Tux, simbolo di un pinguino non troppo noto. Ed è proprio in questo variegato e ricco mondo dei platform va a inserirsi il nuovo Whalien – Unexpected Guests.

Dietro allo sviluppo troviamo Forbidden Folds, una piccola software house indie che batte bandiera austriaca e in cui operano cinque persone. Tutte unite dall’intento di realizzare “esperienze interattive mirate”, spingendo all’estremo delle idee (almeno in partenza) semplici ma di sicuro impatto. Vediamo quindi cosa sono riusciti a fare in questa recensione di Whalien – Unexpected Guests, vincitore oltretutto di due riconoscimenti (“Ubisoft Newcomer Award 2020” e un “Epic MegaGrant“). Ricordiamo che il gioco, pubblicato dallo stesso team di sviluppo, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.

C’ERA UNA VOLTA UNA BALENA

La trama di Whalien – Unexpected Guests è incastonata entro un clichè narrativo che ormai conta un buon numero di esponenti. Per quanto nel gioco risulti sdoganato con ilarità e in generale da un sottofondo comico. Ci troviamo infatti in un mondo al collasso, con una società priva di speranza che arriva a realizzare una balena meccanica volante, dove l’umanità si trasferisce in pianta stabile.

Si tratta di una vera e propria aeronave, che viene chiamata Fin (elemento che condivide con l’omonima IA adibita alla sua gestione). La vita inizia quindi a scorrere placidamente, in un clima dove teoricamente l’umanità sarebbe potuta rifiorire. Ovviamente però la rottura dell’equilibrio è dietro l’angolo, e in questo caso specifico prende forma attraverso la comparsa di creature aliene viscide e dai colori sgargianti.

Gli Squiddies, questo il loro nome, iniziano a invadere tutte le aree di Fin, costringendo le persone a fuggire. Con questa premessa comincia l’avventura immaginata da Forbidden Folds; una corsa contro il tempo per la salvezza dell’aeronave Fin. Noi vestiremo i panni di Ernest Hemingwhale, un barbuto nano un po’ meccanico e un po’ idraulico (non ditelo a Nintendo) che con l’aiuto di Fin e altri personaggi secondari dovrà salvare la situazione.

Nel complesso a storia è semplice da seguire, ed evita di proporre contorti colpi di scena o momenti particolarmente emozionanti. Di fatto può essere tranquillamente fruita anche da un pubblico di giovanissimi, che potranno apprezzare soprattutto il lato comico delle vicende. Lato che spicca tanto nei dialoghi quanto, di base, a livello artistico. Il nostro Ernest oltretutto non sarà mai solo, ma nel corso dell’avventura incontrerà svariati tipi di robot che avranno costantemente in serbo qualche aiuto o battuta.

PLATFORM SULLE ORME DI RAYMAN 3

La progressione e in generale l’esperienza offerta da Whalien – Unexpected Guests ci ha riportato subito alla mente Rayman 3: Hoodlum Havoc (2003), che ai tempi riscosse un discreto successo a dispetto di svariate critiche. Il gioco è suddiviso in livelli con transizioni automatiche, dove il nostro compito sarà quello di saltare, muoverci e manipolare l’ambiente al fine di progredire. Da buon meccanico (quale pensa di essere), Ernest Hemingwhale indossa infatti un paio di guanti molto speciali, che gli conferiscono alcune abilità.

La prima è quella di spingere gli oggetti, la seconda è quella di “attirarli”. Entrambe le funzione vengono gestite in modo indipendente, attraverso l’utilizzo di due tasti distinti. Nel corso dell’avventura il nostro rotondetto eroe entrerà inoltre in possesso di altri interessanti gadget, con effetti tutti da scoprire. Strumenti come Mr.Push e Mrs.Pull doneranno abilità simili a quelle dei guanti, ma con l’enorme differenza di poter eseguire quelle stesse azioni a distanza.

Ed è qui che entra in gioco la meccanica relativa alla fisica dell’opera di Forbidden Folds. La quale, in modo semplice e immediato, ci consentirà di avere un certo controllo sul mondo di gioco (cosa fondamentale per raggiungere determinate aree).

Per esempio, capiterà di dover arrivare su una piattaforma in alto e apparentemente irraggiungibile. Per riuscire nell’impresa dovremo catturare un determinato numero di oggetti, per poi impilarli e dare inizio alla scalata. Anche se abbiamo riscontrato qualche piccolo errore durante l’esecuzione di tale meccanica, la soddisfazione è stata comunque notevole.

ORO, ARGENTO E BRONZO

Uno degli elementi problematici di Whalien – Unexpected Guests è senza dubbio quello relativo alla telecamera. In più di un’occasione ci ha dato problemi, ma in particolare durante l’esecuzione delle abilità di spinta e attrazione, dove ha finito col farci perdere la presa sull’oggetto di turno. Nel corso dei livelli più semplici la cosa non ci disturberà quasi per nulla, ma in quelli più complessi la musica sarà ben diversa.

Come abbiamo accennato pocanzi la fisica del gioco è più che soddisfacente, anche se in rare occasioni potremo vedere degli oggetti “impazzire”, arrivando a muoversi ovunque senza una ragione logica. Si tratta comunque di imperfezioni che non pregiudicano la bontà di quest’avventura simpatica e appagante.

Un’avventura che tra l’altro durerà appena una manciata di ore (3-4, facendo le cose con molta calma), quando solitamente titoli sui generis garantiscono una longevità ben superiore. Non si tratta a nostro avviso di un fattore determinante ma è giusto evidenziarlo, in quanto preminente in sede d’acquisto. Oltretutto bisogna sempre tenere conto delle alternative presenti per la stessa fascia di prezzo (in questo caso, circa 20 euro).

Per quanto riguarda invece i controlli, essi risultano facili da memorizzare e in generale intuitivi, cosa che rende ancor di più il titolo accessibile al più vasto pubblico possibile, compresi giocatori intenti ad approcciarsi ai platform per la prima volta. Ciò vale anche per gli enigmi ambientali, che al netto di alcuni abbastanza impegnativi (specie nelle fasi avanzate) saranno complessivamente assai abbordabili.

UNA BALENA AMPIA E COLORATA

Anche a livello stilistico Whalien – Unexpected Guests ci ha ricordato Rayman 3, sia pure con le dovute distinzioni in termini di personaggi e ambientazioni. Tra condotti angusti e aree di ristoro, villaggi di pescatori e persino una cucina (con tanto di chef), il level design ci ha sinceramente colpito per la sua ispirazione e varietà. La grafica tridimensionale risulta invece semplice e colorata, con animazioni nella media che tradiscono irrimediabilmente la natura indie della produzione.

L’antialiasing inoltre è particolarmente pronunciato sul modello di Ernest, ma presi dall’azione difficilmente ci farete caso. E così, pur non sfruttando il cel-shading o altre tecniche “cartoon-like”, l’opera di Forbidden Folds riesce comunque a farsi notare a partire dal piano tecnico. La colonna sonora infine accompagnerà il giocatore lungo tutta la sua (breve) avventura, proponendo tracce scanzonate e in linea con il contesto.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Whalien – Unexpected Guests è un’avventura platform divertente e stravagante, colma di rompicapo basati sulla fisica da risolvere. Ogni livello presenta sfide che si tradurranno spesso in esperimenti legati ai gadget a disposizione del buffo protagonista. Quello offerto dalla balena meccanica Fin è un mondo vivace e colorato, pronto a essere esplorato da tutti gli appassionati del genere. Peccato però che l’avventura realizzata da Forbidden Folds sia sorprendentemente breve: forse troppo, se si considera il prezzo d’acquisto. Tolta la voglia di esplorare ogni anfratto alla ricerca di alcuni adesivi esclusivi, oltretutto, non vi saranno ragioni per tornare su Fin una volta arrivati ai titoli di coda. In ogni caso, al netto di piccole sbavature sul piano tecnico le peripezie di Ernest Hemingwhale meritano di essere vissute. Specialmente dai giocatori in cerca di un platform/rompicapo mordi e fuggi.

Pregi

Un platform/rompicapo scanzonato e divertente, adatto proprio a tutti (specialmente i più giovani). L'uso della fisica risulta ben implementato. Stile artistico particolarmente grazioso...

Difetti

... Non pienamente valorizzato da un comparto grafico abbastanza mediocre. Qualche incertezza sulla telecamera. Scarsa longevità combinata a un prezzo d'acquisto un po' elevato.

Voto

7