Forspoken, la nostra recensione

Magie spettacolari e brillanti in contrasto con le ombre, presenti nel resto del gioco

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Forspoken ha fatto parlare di sé sin dal suo primo annuncio nel 2020, quando allora era stato presentato con il nome di Project Athia. E ha continuato a farlo anche e soprattutto in seguito alla demo che è stata rilasciata qualche mese prima dell’uscita ufficiale. Già da quella versione di prova le opinioni del pubblico si sono divise, tra chi in maniera feroce e spietata definitiva il gioco antiquato e mal realizzato e chi, viceversa, trovava divertente ed entusiasmante giocare nei panni di Frey.

La software house nota come Luminous Productions (sussidiaria di Square Enix ndr) ha accolto con un certo risentimento le critiche. Ma ne ha fatto anche buon tesoro, migliorando buona parte dei difetti più evidenti che la demo si portava dietro. Se come si suol dire “la verità sta nel mezzo”, anche noi nel corso della nostra prova abbiamo riscontrato sia aspetti decisamente positivi che altri negativi. Perciò venite a scoprire con noi tutte le luci e le ombre di Forspoken, in questa recensione della versione PS5.

Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Square Enix, è disponibile anche su Pc, via Steam ed Epic Games Store. Buona lettura.

UNA STORIA NON MOLTO ORIGINALE…

L’avventura di Forspoken ha inizio con la protagonista, Frey Holland, in un aula di tribunale. Dove viene giustamente accusata di furto d’auto. Scopriamo così che la giovane ragazza ha diversi trascorsi con la legge, e che sta rischiando il carcere per quest’ennesimo crimine. Fortunatamente però si ritrova un giudice di buon cuore che le evita la reclusione, comminandole però svariate ore di servizi sociali. Ma i suoi guai non finiscono qui…

Infatti Frey era stata ingaggiata da alcuni teppisti per rubare quell’auto, e il suo fallimento non viene tollerato. I sogni di fuga da New York e di ricominciare una nuova vita vengono stroncati da quei criminali, che bruciano il suo appartamento e i risparmi che aveva accumulato. Presa così da un enorme sconforto e dalla disperazione, Frey è in procinto di fare un insano gesto quando, improvvisamente, una luce magica la distrae e le salva la vita.

Seguendo quella luce scopre un prezioso bracciale dorato, e quando lo tocca succede qualcosa d’incredibile. Viene infatti catapultata in un’altra dimensione, nel mondo di Athia. Questo lussureggiante universo è un luogo di magia e creature fantastiche, che però sta soffrendo per una piaga devastante nota come la “Rovina”. Questa “Rovina” si sparge come una nebbia, e “corrompe” sia la fauna che la flora provocando terribili effetti.

In questo nuovo mondo però Frey non è sola. Infatti il bracciale che ha trovato è un’entità viva e senziente, che le farà da guida per tutta Athia. Cuff, cioè il bracciale magico, le spiega anche che unendo le loro forze potranno sviluppare dei poteri magici. Questi serviranno alla ragazza per tornare a casa, e non solo. Ecco quindi come ha inizio l’avventura di Frey in questo nuovo mondo, la cui salvezza si rivelerà utile anche alla stessa protagonista…

… MA SAPERLA RACCONTARE SAREBBE UN’ARTE

La premessa per l’avventura di Frey è quella tipica del genere isekai, definito da Wikipedia come “un sottogenere di light novel, manga e anime, solitamente di genere fantasy, in cui una persona normale viene trasportata, evocata, reincarnata o intrappolata in un universo parallelo”. Questa nuova opportunità dovrebbe quindi essere sfruttata dalla giovane ragazza per riscattarsi e trovare una nuova ragione di vita. Ma per Frey non sarà proprio così…

Infatti agirà solo per tornaconto personale, e quando deciderà di aiutare gli sfortunati abitanti di Athia non sarà per bontà di cuore, bensì per vendetta. Questi complicati sentimenti e cambiamenti d’animo della protagonista non vengo però approfonditi abbastanza. Con il risultato che da giocatori arriveremo difficilmente a empatizzare con lei. Oltre a questa superficialità di fondo nel trattare certe tematiche, dovremo anche farei i conti con le modalità, di tale narrazione.

In Forspoken si alternano costantemente fasi “giocate” e cutscenes, il problema però è che tutti gli intermezzi che si svolgono in città (che sono praticamente i primi quattro capitoli, su undici totali) sono di una lentezza disarmante. Il ritmo di gioco viene spezzato in maniera fastidiosa a dir poco con quest’alternarsi di momenti in cui ci si potrà spostare a velocità ridotta e le cutscene di narrazione. Se non avrete la pazienza di un santo sarete tentati di spegnere la console (o il Pc) immediatamente.

Fortunatamente ci saranno dei (brevi) momenti in cui saremo liberi di esplorare, e alla fine di questo lungo prologo il gioco si riscatterà mettendo in mostra le sue migliori doti. Saremo liberi di girovagare per l’open world e godere a pieno sia dell’ottimo combat system che dell’entusiasmante “parkour magico”. Questi sono i punti forti di Forspoken e sapranno intrattenerci a dovere, una volta che saremo in grado di padroneggiarli.

IL MEGLIO VIENE ALLA FINE

Una delle parti migliori di Forspoken riguarda proprio le battaglie contro i numerosi nemici presenti. Frey potrà usare un incredibile varietà di poteri magici, scatenando tutta la sua potenza in tanti modi. Oltre agli incantesimi di attacco e di supporto, sarà possibile “variare” le diverse scuole di magia, ottenendo effetti parecchio diversi. Cambiare tipologia d’incantesimi sarà facile e intuitivo, grazie all’utilizzo (su pad) delle frecce direzionali.

Per selezionare le differenti magie d’attacco e di supporto dovremo invece premere R1 o L1, da cui si aprirà una ruota di opzioni tra cui scegliere, come con i segni di Geralt in The Witcher 3. Decideremo quali magie usare in base alle resistenze del nemico, e inoltre sarà molto utile imparare a concatenare gli incantesimi cambiandoli velocemente durante l’esecuzione. Queste combo provocheranno un potenziamento delle stesse, regalandoci spettacolari e adrenalinici combattimenti.

Peccato però che tutto il potenziale di questo divertente combat system si esprima solo verso la fine del gioco. Non abbiamo trovato particolarmente lungimirante la scelta, da parte di Luminous Productions, di limitare l’accesso alle varie tipologie di magia per così tanto tempo. Una progressione dei poteri più veloce avrebbe sicuramente giovato di più, ma comprendiamo la difficoltà nell’equilibrare i vari incantesimi con i nemici che è possibile incontrare.

Anche il parkour magico sarà davvero completo solo nelle fasi finali del gioco, quando arriveremo a sbloccare tutte le abilità. A differenza del combat system però, quest’altra feature si è dimostrata divertente fin da subito. Infatti grazie alla nostra magia saremo in grado di coprire grandi distanze in brevissimo tempo, correndo, saltando e scalando impervie pareti. Anche le cadute da grandi altezze non ci faranno paura, a patto di avere una piccola riserva di vigore, necessaria all’attivazione del parkour magico.

BELLO DA GIOCARE, MA DA VEDERE?

Una delle principali polemiche su Forspoken è dovuta alle parole di Square Enix, che prima del lancio aveva promesso di sfruttare a pieno il suo esclusivo motore grafico, il Luminous Engine, per mostrare di cosa fosse davvero capace PS5. Purtroppo però già dalla demo si era intravisto che tali promesse difficilmente sarebbero state mantenute. E così è stato. A livello grafico infatti il titolo si attesta complessivamente a un buon livello, per quanto siam certi del fatto di aver visto (qualche volta) di meglio anche su PS4 (vero TLOU parte II?).

Ciò che spicca sono senza dubbio gli effetti particellari delle magie, come anche la bellezza di certi scorci che potremo ammirare giocando. Tuttavia le palesi pecche a livello di animazioni (con i volti che non di rado appariranno a dir poco grotteschi) non aiutano certo le cutscenes a vivere le emozioni che dovrebbero trasmettere. Per quanto riguarda la qualità grafica, su PS5 si potrà scegliere fra tre (ormai classiche) modalità. Prestazioni (quella che vi consigliamo), Qualità e Raytracing. Nelle ultime due i cali di framerate si faranno sentire parecchio, perciò non ve le raccomandiamo.

Una componente che viceversa è del tutto esente da critiche è quella relativa alla colonna sonoraBear McCreary (God of War 2018/Ragnarok) e Garry Schyman (La Terra di Mezzo: L’ombra di Mordor/L’ombra della Guerra) hanno fatto un lavoro encomiabile, riuscendo sempre a cogliere l’atmosfera giusta e ad accompagnarci gradevolmente per tutta la storia. Ottimi anche i caricamenti, talmente veloci da non farci quasi accorgere di star cambiando zona o di riavviare il gioco dopo una morte.

Per quanto riguarda invece l’uso del DualSense, si sarebbe potuto fare di meglio. A dispetto delle caratteristiche peculiari di questa ottima periferica, solo i grilletti adattivi verranno usatisolo  per il lancio delle magie. Sicuramente l’idea di far parlare Cuff attraverso il pad non è male, ma rimane un peccato non aver sfruttato il feedback aptico con il parkour magico, durante l’esplorazione.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Tutto si può dire tranne che Forspoken sia un brutto gioco. Almeno non nel complesso. A dispetto delle indubbie qualità sul piano prettamente ludico, ci sono altri elementi che fanno inevitabilmente da zavorra nell’opera di Luminous Productions. Il ritmo fin troppo lento della narrazione, una storia non così entusiasmante (e superficiale su certi temi) e alcune lacune tecniche infatti non permetteno di godere appieno dell’esperienza. Se sarete in grado di superare le prime ore di gioco senza scoraggiarvi, arrivando al momento in cui tutte le capacità di Frey saranno a vostra disposizione… Siamo certi del fatto che vi divertirete parecchio a scatenare tutto il potere magico della ragazza contro orde di nemici.

Pregi

Combat system vario, profondo e coinvolgente. Parkour magico innovativo e divertente. Colonna sonora sontuosa e gran begli scorci da vedere.

Difetti

Ritmo della storia lento e farraginoso (soprattutto all'inizio). Animazioni facciali lacunose. Alcuni problemi di prestazioni.

Voto

7