Pro Basketball Manager 2023, recensione

Sediamoci sulla panchina di una squadra di basket tra mercato, tattiche e molto altro ancora

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Il mondo dei manageriali è legato a doppio filo con quello dello sport. In particolar modo col versante calcistico, che ogni anno propone la consueta iterazione. Pro Basketball Manager 2023 vuole invece portare alla luce una nicchia apparentemente meno in voga ma in realtà di importante impatto. Come si intuisce già dal nome parliamo di un prodotto legato al basket, che soprattutto negli Stati Uniti gode di una foltissima schiera di appassionati.

Certo anche il vecchio continente gode ormai di un ottimo numero di tifosi e intenditori. Questo anche grazie all’apporto della cultura pop nipponica, che nel corso del tempo ha funto da cassa di risonanza tramite la diffusione di manga/anime indimenticabili quali Slam Dunk e Kuroko’s Basket. A livello videoludico invece il basket risulta parecchio rilevante, seppur sotto spoglie prevalentemente arcade e simulative (qui la nostra recensione di NBA 2K23).

Dietro allo sviluppo del gioco che tratteremo oggi troviamo Umix Studios. Una software house francese indie che da anni si dedica alla realizzazione di manageriali legati al basket, e che ha cominciato la sua avventura accanto a Cyanide Studio. A partire da Pro Basketball Manager 2021 il team ha iniziato a lavorare in autonomia, e oggi andremo quindi a trattare il più recente capitolo della serie. Di seguito la recensione di Pro Basketball Manager 2023. Ricordiamo che il gioco, pubblicato dagli stessi sviluppatori, è disponibile esclusivamente su Pc, via Steam. Buona lettura.

UN NUOVO CAMPIONATO

Pro Basketball Manager 2023 permette di creare un allenatore tramite un editor piuttosto essenziale. Data di nascita, nazionalità e una semplice foto definiranno dunque il nostro alter ego. Per chiudere dovremo distribuire i consueti attributi che determineranno il comportamento e l’impatto del manager, dentro e fuori dal campo. Per quanto riguarda campionati e nazioni rappresentate non ci si può davvero lamentare.

Arriviamo infatti a quasi 200 leghe disponibili, di cui alcune su licenza ufficiale come la Techfind Serie A e la Serie A2 per il campionato italiano, le due leghe maggiori del campionato francese e la lega maggiore di quello neozelandese. Da disoccupati di belle speranze bisognerà scegliere una squadra dalla quale partire, dove la scalata successiva dipenderà dalle nostre scelte e soprattutto dai risultati.

Il titolo di Umix Studios permette anche la gestione di squadre del campionato femminile. Una prospettiva interessante che negli ultimi anni ha visto fare la sua comparsa anche in altri titoli sportivi. Lo studio francese inoltre si è aperto al mondo del modding, dando ampio spazio a modifiche (alcune delle quali già disponibili nel workshop di Steam). Iniziata la partita il tutorial ci offrirà una panoramica delle varie funzionalità ogni volta che apriremo una nuova finestra.

Il tutto si ridurrà però a una serie di spiegazioni testuali piuttosto concise. Ciò detto il risultato è comunque discreto, e nel complesso questa prima infarinatura risulta in ogni caso comprensibile. Ovviamente avremo la possibilità di richiamare una guida in qualsiasi momento del gioco tramite un’icona ad hoc. Guidando una squadra (nel nostro caso femminile) le prime ore di gioco passeranno prendendo confidenza con le giocatrici, gli allenamenti e gli schemi di gioco. Questi ultimi si snoderanno attraverso delle schermate di cui parleremo a breve.

MANAGERIALITÀ E MENU

Veniamo quindi a uno degli elementi più importanti di ciascun manageriale che si rispetti: l’interfaccia. Quella di Pro Basketball Manager 2023 è (usando un eufemismo) “ispirata” alla serie Football Manager di Sports Interactive. Sia i menu posti a lato dello schermo che quelli relativi a giocatrici e personale tecnico ricalcano infatti il noto manageriale calcistico. Sebbene a conti fatti la simulazione realizzata da Umix Studios tenda a cercare maggiormente una via di mezzo tra semplificazione e profondità di dati e statistiche.

Il problema è che i menu risultano spesso fin troppo basilari, con finestre spoglie che oltretutto soffrivano di bug anche frustranti in fase di impostazione (poi risolti tramite patch). Proprio sotto questo aspetto vogliamo fare un plauso al team di sviluppo d’Oltralpe, visto che il gioco ha goduto di aggiornamenti costanti fin dal day one. Non a caso uno dei primi errori a essere sistemato riguardava proprio la struttura dei filtri, che ora si avvale di una schermata a dimensione fissa (e non più variabile).

I menu relativi al mercato sono invece due, di cui uno dedicato alla ricerca in prima persona. I filtri sono tanti e le variabili praticamente infinite: c’è davvero spazio per perdere ore e ore alla ricerca dell’innesto giusto per la propria squadra. Abbiamo anche un menu dedicato ai giocatori/giocatrici “free agent”, ovvero gli svincolati. E’ una buona scelta poichè offre una panoramica diretta su ruoli che potremo migliorare o coprire a seconda delle esigenze.

Riguardo a tattiche e allenamenti si torna invece su un sentiero piuttosto elementare, specialmente per quanto concerne le tattiche. Ma andiamo con ordine. Gli allenamenti non si potranno decidere attraverso un calendario, bensì tramite un menu dove, grazie al numero di sessioni e alla quantità di ore dedicate, svilupperemo la rosa a nostra disposizione. Non molto realistico a livello visivo ma comunque funzionale e immediato, anche nel mostrare i miglioramenti che si susseguiranno nel corso della stagione.

LAVAGNA TATTICA QUESTA SCONOSCIUTA

Al contrario del lavoro svolto con l’interfaccia, Pro Basketball Manager 2023 mette forte enfasi sulla componente simulativa e visiva delle partite, anche rispetto ad altri titoli sui generis. I ragazzi di Umix Studios si sono dati parecchio da fare per rendere attrattivo e a suo modo adrenalinico questo elemento del gameplay, con frequenti cambi di giocatori e tattiche.

A voler essere pignoli abbiamo però notato che anche in questa fase ci si affida sempre a una pletora di menu a tendina ricchi di opzioni ma che finiscono col causare confusione. Una fase tattico-strategica affidata a una componente visiva (ipotizzando magari un campo visto dall’alto e ruoli/schemi decisi tramite un tasto) avrebbe reso decisamente meglio.

Che siano amichevoli o partite di campionato avremo sempre la possibilità di “simulare” il risultato, anche se a nostro avviso l’impiego di questa opzione tende a essere punitiva. Il gioco dà invece il suo meglio giocando i quarti di tempo (anche a velocità maggiorata), permettendo al giocatore di agire direttamente su quanto accade in campo. Quello della palla a spicchi oltretutto è un mondo ben più sfaccettato di quanto non si direbbe a prima vista.

Durante il nostro gameplay abbiamo fatto diverse prove, anche mettendo giocatrici in posizioni “sbagliate”, o altre meno forti (ma più giovani) al posto di colleghe esperte e in forma. In ogni situazione il titolo si è rivelato piuttosto coerente in termini di risultati e avvenimenti in campo. Si nota la mancanza di alcune opzioni, come quella di rimproverare chi non sta agendo al meglio in partita o la possibilità di intervenire con qualche incitazione. Nel complesso però il risultato è più che discreto, e ogni vittoria ottenuta sarà davvero soddisfacente.

UNA SQUADRA DA MIGLIORARE

A livello tecnico Pro Basketball Manager 2023 si attesta su livelli sufficienti, andando a palesare in maniera alquanto evidente la propria natura di produzione indie. A livello grafico la sola visuale in due dimensioni può certamente essere accettabile per gli appassionati, pur presentando modelli poveri, texture a bassa risoluzione e animazioni scarse e legnose.

Il problema principale è però dato dai menu, che generalmente mancano di attenzioni. Per esempio alla fine di un quarto tempo potremo optare per qualche rotazione, ma a meno di non ricordare a memoria il ruolo di ogni giocatore/giocatrice, dovremo aspettare di rientrare in campo. Come abbiamo già detto il titolo di Umix Studios si ispira fortemente a Football Manager.

Tuttavia fallisce mestamente nell’atto di non essere riuscito a emulare una delle armi migliori della serie di Sports Interactive: l’immediatezza. Ci sono poi elementi di cui Pro Basketball Manager 2023 risulta totalmente sprovvisto. Per esempio la possibilità di continuare automaticamente la partita dopo un certo numero di secondi d’inattività, o una gestione tattica meno astratta e più immersiva.

E’ pur vero che il team di sviluppo si è impegnato sin da subito a risolvere i bug e in generale a migliorare l’esperienza complessiva… Ma ancora non basta, non del tutto. Segnaliamo infine la presenza della localizzazione in lingua italiana, dove la traduzione è nel complesso buona al netto di alcuni termini tradotti in maniera eccessivamente letterale.

CONSIGLIATO AGLI APPASSIONATI

Pro Basketball Manager 2023 è un’esperienza interessante, che però ha bisogno di essere più accattivante. Anche per avvicinarsi al mondo reale, dove notizie e voci si susseguono senza soluzione di sorta. In generale c’è molta carne al fuoco, per cui gli appassionati saranno probabilmente in grado di chiudere non uno ma entrambi gli occhi su sbavature e mancanze. Tuttavia ci sono diversi problemi a nascondersi sotto la scocca, e alcuni di essi sono particolarmente evidenti. A partire dall’interfaccia, aspetto fondamentale ma che rappresenta il più classico dei talloni d’Achille. I menu fin troppo basic non aiutano l’immersività (specialmente in partita), e in alcuni casi non viene data la giusta evidenza a informazioni importanti. Quello di Umix Studios è un titolo accettabile che ha, comunque, ampi margini di miglioramento. Speriamo che il supporto post-lancio sia duraturo e di qualità.

Pregi

Finalmente un manageriale dedicato al basket. Simulazione delle partite avvincente. Molte leghe disponibili, tra cui quelle femminili. Team di sviluppo molto attivo sul fronte bugfixing.

Difetti

Interfaccia da migliorare. Molte informazioni non risultano accessibili e sottomano come dovrebbero. A tratti poco coinvolgente.

Voto

7