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Terra Invicta, la nostra anteprima

Esploriamo uno strategico 4X dal potenziale "galattico"

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Il genere degli strategici consta di molte proposte, anche nel campo dei 4X. Sotto-nicchia ludicamente complessa da sempre rivolta ad appassionati specifici, che vede dare il suo massimo in ambientazioni fantasy e fantascientifiche. E’ anche questo il caso di Terra Invicta, titolo d’esordio di Pavonis Interactive. Una software house indipendente che nasce nel 2015 dall’unione di un team di estrosi e abili modder, che hanno collaborato anche con Firaxis Games.

Si devono proprio a loro infatti i due Long War, corposissime mod per il celebre XCOM: Enemy Unkown e la sua espansione XCOM: Enemy Within. Qualche anno dopo venne invece rilasciato Long War 2, sulla base di XCOM 2. Ma andiamo a scoprire in questa nostra anteprima Terra Invicta. Uno strategico 4X con obiettivi davvero molto ambiziosi. Ricordiamo che il gioco, pubblicato da Hooded Horse, è attualmente disponibile in accesso anticipato su Pc, via Steam e GOG. Buona lettura.

LE STELLE E OLTRE

Lo diciamo senza mezzi termini. Se nel corso dell’accesso anticipato Pavonis Interactive farà un buon lavoro, Terra Invicta potrà ambire al Game of The Year nella sezione degli strategici. La struttura su cui esso si basa passa da un’ampia simulazione geopolitica post-moderna a un grand-strategy game. Verrebbe da pensare che basti ed avanzi per un gioco, e invece no.

Il tutto viene incorniciato da meccaniche che strizzano l’occhio alla serie Crusader Kings. Non manca inoltre una componente strategica per i combattimenti spaziali. Tanti elementi quindi, di cui quasi nessuno posto a caso. A livello narrativo e giusto per fornire uno spunto di base, la storia tratta l’arrivo di un ufo, schiantatosi sul nostro pianeta. Da lì vi saranno sviluppi lenti ma costanti.

Terra Invicta

Al momento della stesura di questa anteprima, troviamo ben sette fazioni a contendersi il destino della razza umana. E non solo entro i confini del nostro pianeta, ma anche l’intero sistema solare. I combattimenti in tempo reale con pausa tattica saranno invece affidati a meccaniche che prevedono l’uso della fisica Newtoniana, ma ne parleremo in seguito.

Un elemento cardine del titolo è la simulazione, che prevede un sistema di costruzione di navi e moduli per stazioni spaziali. Molti di questi elementi sono presi in prestito dalla fantascienza, ma con studi su progetti e conoscenze tutt’ora esistenti. Avremo quindi tra le mani un prodotto sorprendentemente molto realistico. Qualora trovaste piacevoli la serie televisiva e le opere letterarie di The Expanse, Terra Invicta è un titolo da tenere in sera considerazione.

VOLTI, AMBIZIONI E MISSIONI

Terra Invicta

Prima di passare al gameplay di Terra Invicta (che saprà essere doloroso e punitivo), diamo un’occhiata da vicino alle fazioni. Ognuna è dotata di un proprio background, di aspirazioni e obiettivi. Troviamo la più classica delle resistenze, i collaborazionisti, chi guarda oltre le stelle, gli xenofobi, gli approfittatori, gli intellettuali e una sorta di pacifisti. Ciascuna è guidata da un personaggio chiave con cui ci rapporteremo al raggiungimento di determinati obiettivi. Saremo quindi protagonisti nell’ombra.

È implicito che le differenze ideologiche in seno alle varie forze in campo porteranno ad interessanti conflitti. Sarà perfino possibile riuscire a portare a termine accordi per alleanze temporanee, permettendo al giocatore di focalizzare l’attenzione su altri progetti. Lo sviluppo di tutte le trame avverrà grazie ad un consiglio di cui saremo a capo. Soprattutto nelle fasi iniziali di ogni partita, scopo del gioco sarà quello di acquisire il controllo di varie nazioni.

Terra Invicta

Questa mossa ci permetterà di indirizzarne lo sviluppo entro un vasto numero di criteri che passeranno dal welfare alla componente militare e spaziale. I membri del nostro team verranno da nazioni diverse, ciascuno con le proprie abilità, classi, caratteristiche e talenti personali. Nel corso della partita e portando a termine missioni essi acquisiranno esperienza. Dove i punti guadagnati potranno essere spesi per migliorare le loro specializzazioni e acquisire persino titoli.

Questi ultimi altro non sono che associazioni (di cui alcune realmente esistenti), capaci di fornire bonus di vario tipo alla nostra causa. Il numero di membri sarà determinato, e potrà aumentare tramite ricerca o con il passaggio di agenti nemici alle nostre dipendenze. Cercando il pelo nell’uovo, almeno per quel che riguarda l’attuale fase di accesso anticipato, abbiamo riscontrato un micro-management decisamente eccessivo. Più nazioni sotto controllo significa anche più minacce, e saremo dunque costretti a controllare tanti, troppi elementi. L’aggiunta di qualche automatismo garantirebbe senza dubbio una migliore fluidità.

IN PROFONDITÀ

Terra Invicta

La componente geopolitica di Terra Invicta è pronunciata, con nazioni minuziosamente simulate attraverso dettagli tecnici quali ad esempio il PIL. Controllando un paese attraverso una missione di influenza o con un colpo di stato, ne decideremo lo sviluppo. Il tutto avrà importante impatto su valori non solo economici, ma anche sulla ricerca. L’albero tecnologico è praticamente sconfinato, e la messa in opera di nuovi progetti interessante.

Troveremo una serie di ricerche globali in cui ogni fazione partecipa con il bonus acquisito, che saranno disponibili per tutti. Ci sono poi ricerche da portare a termine in proprio. La differenza è sottile ma essenziale, visto che queste ultime saranno appannaggio solo della nostra fazione. Anche qui qualcosina da sistemare ci sarebbe. Un dettaglio così elevato a livello simulativo richiede controllo su una valanga di fattori.

Terra Invicta

L’economia ad esempio è subordinata al PIL, ma in caso di crack di economie anche importanti non assistiamo a fisiologiche ripercussioni sulle nazioni vicine.  Di tanto in tanto qualche evento casuale può impattare su alcune di esse, ma per loro stessa natura non si tratta di situazioni dettate da scelte. Allo stesso modo i vari governi sembrano dei burattini, che senza la guida di questa o quella fazione non muoveranno un dito nemmeno dopo anni.

Il culmine di questa situazione l’avremo nel momento in cui gli alieni si paleseranno ed inizieranno a tentare il colpo di mano. Possibile che Stati Uniti, Unione Europea e Cina non intervengano in modo incisivo? Almeno per il momento e senza controllo di una fazione, la risposta è no. Ad esempio durante il nostro gameplay l’Italia ha abbandonato l’Unione Europea, ma solo in seguito all’intervento di una fazione avversaria. Sono tutti fattori su cui Pavonis Interactive farebbe meglio a intervenire.

THRILLER SPAZIALI

Terra Invicta

Terra Invicta sa essere travolgente. Ogni sessione di gioco prevede un certo numero di giorni dove la Terra e l’intero sistema solare si muoveranno placidi nelle maree cosmiche. Scaduto il tempo, potremo inviare i nostri agenti a compiere vari incarichi, costruire stazioni, navi, persino basi planetarie. E lì sarà letteralmente fondamentale essere i primi o quasi.

Gli sforzi nella ricerca e nel recupero delle risorse saranno ingenti, portandoci spesso quasi al limite del crack finanziario. Ma il nostro impegno sarà ripagato con la costruzione di flotte e habitat il cui uso dipenderà anche dagli obiettivi in seno alla fazione che guideremo. Il combattimento nello spazio è forse la porzione più tecnica e impegnativa, visto che prevede molti elementi da considerare.

Terra Invicta

Carburante, acqua, energia di spinta, manovre. Tutti elementi che dovranno essere coadiuvati dall’uso sagace di armi. Le meccaniche in tempo reale ci hanno ricordato Homeworld, pur con una serie di problematiche di cui parleremo tra pochissimo.

Vincere le varie schermaglie sarà complicato soprattutto perché il gioco di per sé sarà scevro di informazioni, in questo caso. La costruzione di habitat e stazioni spaziali si rivelerà viceversa più semplice, specialmente poiché ogni sezione sarà caratterizzata da requisiti e output a livello risorse.

IL TALLONE D’ACHILLE

Terra Invicta

Prima di chiudere questa anteprima di Terra Invicta, è necessario parlare degli altri elementi che andrebbero migliorati. Un titolo che prevede un così ampio ventaglio di possibilità e fattori da considerare, dovrebbe contemplare un tutorial di alto livello. L’opera di Pavonis Interactive non è certo rivolta a giocatori casual o a chi si avvicina per la prima volta al genere.

Nonostante questo, persino i giocatori navigati potrebbero trovarsi in difficoltà senza le dovute istruzioni. E al momento esse risultano praticamente assenti, fatta eccezione per alcune vaghe spiegazioni e indicazioni su quali passi affrontare per procedere nella partita. Viene spiegato cosa si deve fare ma mai come, e soprattutto dove.

Terra Invicta

C’è poi il problema dell’interfaccia. Se nelle fasi terrestri è nel complesso accettabile, nello spazio risulta invece farraginosa a tratti, e in generale fin troppo complicata. Infine durante il nostro gameplay abbiamo avuto la sensazione che l’IA tendesse ad ottenere e mantenere il controllo in nazioni importanti in modo più semplice e veloce.

A livello prettamente tecnico, la grafica proposta è in linea con produzioni di spessore, plauso quindi al team di sviluppo. Con la mappa dell’intero sistema solare e i dettagli al massimo, la simulazione è risultata discretamente fluida. Non abbiamo riscontrato cali di framerate eccessivi, sebbene con il tempo accelerato al massimo lo stuttering sia sempre stato dietro l’angolo.

Terra Invicta

MOLTO PROMETTENTE

Terra Invicta è una simulazione comprensiva di idee brillanti e meccaniche innovative. Nonostante il gioco sia in accesso anticipato, offre già un gameplay completo, e siamo rimasti stupiti dall’esperienza che è stata capace di fornire. La componente geopolitica è avvincente, i fattori da considerare tanti, le scelte strategiche praticamente infinite. Qualcosa da migliorare c’è a partire dal tutoria, dall’interfaccia e dall’IA che gestisce nazioni. Inoltre la componente aliena andrebbe approfondita e certe interazioni automatizzate. Al netto del lavoro che a questo punto spetta a Pavonis Interactive, ci troviamo dinanzi a una produzione dalle potenzialità veramente gigantesche.

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