AnteprimaIn primo pianoPC

Phaseshift, la nostra anteprima

E' tempo di sfrecciare sui reticoli del futuro

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Phaseshift è un nuovo combat racer, sfornato dai ragazzi di Bubblehead Studios. Studio indipendente con base a Devon, in Inghilterra, che si affaccia sul mercato con il proprio titolo d’esordio. Quello dei combat racer non è un genere in cui ci si limita semplicemente a superare gli avversari sulla pista. Anzi, ciascun pilota viene equipaggiato con una serie modificabile di armi per “sgombrare” la strada di fronte a sé.

Il gioco in questione è deliberatamente ispirato da altri combat racer che hanno fatto la storia del genere, come Wipeout, Extreme-G, Rollcage e altri ancora. Tutti risalenti agli anni ’90 e 2000. E sempre su queste note è stata ispirata la direzione artistica, che riprende temi ed elementi cyberpunk dell’epoca. Sia pure con qualche sbavatura, quei pochi contenuti al momento presenti vengono comunque proposti bene.

Sbirciando la pagina del negozio su Steam, si nota quanto gli sviluppatori siano attivi, e questo fa comunque ben sperare per il futuro. Ma passiamo a parlare concretamente di Phaseshift in questa anteprima, curata dal nostro Matteo Marina. Ricordiamo che il titolo è disponibile in accesso anticipato esclusivamente su Pc. Buona lettura.

RAZZI, BOMBE E UZI

La parte più solida di Phaseshift è certamente il gameplay. Durante la corsa avremo tre barre da tenere d’occhio. La prima partendo dall’alto, bianca, è il classico nitro con cui potremo darci un breve sprint aumentando la velocità. La barra blu sottostante riguarda lo scudo, che inizierà a rigenerarsi dopo un certo intervallo di tempo in cui non avremo subito danni. L’ultima barra, rossa, è invece quella della vita.

Che a differenza dello scudo, non sarà capace di rigenerarsi. Perciò bisognerà fare attenzione e “giocarsi” al meglio il proprio scudo. Sfrecciando sulla pista avremo a disposizione ben tre slot arma: una mitraglietta, due bombe e una mina. Esse però sono solo le armi base, utilizzabili fin dall’inizio della corsa. Nella fattispecie ve ne sono molte altre (16 per l’esattezza), che potranno essere sbloccate salendo di livello, una gara dopo l’altra.

Phaseshift

In aggiunta avremo accesso a un’abilità che ci permetterà di mitigare, in parte, i danni arrecati dalle armi avversarie. Stiamo parlando di una sorta di scudo, attivabile in veste di abilità secondaria, che ci renderà invulnerabili per alcuni istanti. Impedendoci però, nel contempo, di poter sparare con le nostre armi. Quello di Phaseshift è dunque un gameplay lineare, senza meccaniche particolarmente complesse.

Per quanto semplice, tuttavia, abbiamo trovato gli scontri durante le corse molto caotici, complice anche un sound design piuttosto mediocre. Diverse sirene d’allarme segnalanti missili in arrivo, il rumore delle armi, il fatto di trovarsi in una gara che comprende 12 giocatori… Tutti elementi che contribuiscono a rendere il gameplay un po’ confusionario, specie all’inizio.

MANCANZA DI CONTENUTI

Phaseshift

Nel complesso non mancano certo dei piccoli momenti di qualità, come l’appagante esplosione degli avversari presi sufficientemente di mira dai nostri attacchi. Tuttavia, complice forse la sua natura di “semplice” gioco di corsa, i contenuti attualmente disponibili in Phaseshift sono piuttosto scarsi.

Pur essendoci nominalmente diverse modalità, esse risultano tutte fin troppo simili tra loro, al di là del fatto di condividono in toto lo stesso gruppo di mappe e tracciati. Al momento manca del tutto sia una modalità carriera che una multigiocatore, che in un titolo di questo genere costituiscono dei veri e propri pilastri.

Phaseshift

Abbiamo apprezzato la progressione dell’armamentario attraverso il guadagno di punti esperienza gara dopo gara, che stimola quantomeno il giocatore a mettersi alla prova più volte. La creatura di Bubblehead Studios comprende momentaneamente 4 mappe.

L’arena (che consiste in un singolo tracciato ovale), Saathe Canyon (con quattro tracciati), Nuziri Peaks (con due) e Vakoda City (con uno). A essi si aggiunge il test track. Nel complesso il numero di queste mappe/tracciati non è elevatissimo, e l’assenza di modalità di gioco ben distinte rende ancora più evidente tale carenza.

LA PERSONALITÀ È TUTTO

Phaseshift

Parlando di menzioni onorevoli, siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal roster di piloti disponibili. Ben 16, ciascuno con una foto e una piccola descrizione (stile documento identificativo), oltre a delle statistiche che riflettono il rispettivo “stile” di combattimento sul tracciato. Tant’è che alcuni di essi sembrano essere specializzati in tipologie specifiche di armi.

Per sbloccarli occorre impiegare una valuta in-game, che probabilmente acquisirà importanza con l’uscita della versione finale di Phaseshift. Certo, avere un roster definito di personaggi può sicuramente aiutare a distinguere il gioco da altri rivali sui generis. Un’affermazione di personalità che speriamo possa essere seguita ulteriormente da parte di Bubblehead Studios, in vista di un futuro sul mercato assai combattuto.

Phaseshift

Altra menzione onorevole riguarda il menù di customizzazione dove, a fronte dello scarso numero di “moto” (tre, al momento), vi è un considerevole insieme di scelte. Infatti potremo personalizzare il nostro veicolo combinando marchi, colori, gomme e cerchioni, così da dare il nostro tocco personale allo strumento che ci accompagnerà durante le corse.

Trattandosi di un titolo in accesso anticipato, fisiologiche sono infine alcune sbavature tecniche. Per esempio alcuni errori di visualizzazione nel roster dei personaggi, o anche il sound design approssimativo di molte armi. Tutti difetti che immaginiamo verranno corretti e rifiniti aggiornamento dopo aggiornamento, in attesa di una release definitiva che, tuttavia, non sembra essere dietro l’angolo.

Phaseshift

PROMESSA DA MANTENERE

Phaseshift è un titolo che ha mostrato ben poco del proprio arsenale, complice probabilmente il suo stato di accesso anticipato. Ciò che di fatto viene proposto da Bubblehead Studios tende, quantomeno, a un buon livello di qualità complessiva (al netto di alcune sbavature). Gli sviluppatori oltretutto sembrano essere molto attivi in termini di patch e aggiornamenti. Per questo motivo investire in questo titolo è con ogni probabilità una mossa da considerare, soprattutto per gli amanti dei combat racer. I quali potranno allietarsi con qualche ora di divertimento, in attesa che il gioco possa dire completamente la sua, in futuro.

Tags

Sostieni IlVideogioco.com

Caro lettore, la redazione de IlVideogioco.com lavora per fornire aggiornamenti precisi e affidabili in un momento lavorativo difficile messo ancor più a dura prova dall’emergenza pandemica.
Se apprezzi il nostro lavoro, che è da sempre per te gratuito, ti chiediamo un piccolo contributo per supportarci. Vorremmo che il vero “sponsor” fossi tu che ci segui e ci apprezzi per quello che facciamo e che sicuramente capisci quanto sia complicato lavorare senza il sostegno economico che possono vantare altre realtà. Sicuri di un tuo piccolo contributo che per noi vuol dire tantissimo sotto tutti i punti di vista, ti ringraziamo dal profondo del cuore.




Commenta questo articolo