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Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War, un’altra fazione entra in gioco

Dopo il convincente esordio ed un buon numero di espansioni, facciamo il punto sull'intera serie ambientata nell’universo dark fantasy e sci-fi di Games Workshop

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A distanza di quasi tre anni, quella di Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War (qui la nostra recensione) è una serie longeva e ottimamente supportata. Nella sua versione “liscia”, il gioco promette divertimento e flessibilità nelle strategie, seppur con un livello di difficoltà leggermente sopra la media. Proxy Studios, artefice del successo auspicato dal publisher Slitherine, ha intanto continuato ad espandere l’offerta con contenuti espansivi rilasciati a cadenza regolare.

In occasione del rilascio dell’ultima espansione (il dlc Warhammer 40.000: Gladius – Adeptus Mechanicus ndr) abbiamo deciso di fare il punto della situazione. Il tutto dando uno sguardo all’offerta nella sua interezza. L’ultimo set proposto dai ragazzi tedeschi rende omaggio ad una fazione molto particolare dell’universo di Warhammer 40.000. Ricordiamo che il culto degli Adeptus Mechanicus è disponibile su Steam da qualche settimana Buona lettura.

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Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War fu una gradita sorpresa. Ancora oggi ricordiamo nitidamente i dubbi sulle possibilità di realizzare un 4X (Explore, Expand, Exploit, Exterminate) su una serie solitamente a proprio agio su standard classici. Nella nicchia degli strategici a turni e in quella degli strategici in tempo reale, gli Space Marine sono una presenza ben nota.

E non a caso, Warhammer 40.000 Dawn of War rimane saldo nella sua posizione di pietra miliare tra i prodotti che sfruttano l’epica licenza di Games Workshop. Ma il lavoro di Proxy Studios ci aveva convinto grazie ad una buona longevità e a un grado di sfida adatto anche ai giocatori più smaliziati. Il tutto assieme a un’aderenza e a una cura maniacale nella riproduzione di veicoli ed unità. E non dimentichiamoci una campagna dinamica avente anche qualche colpo di scena.

Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War

Certo, eravamo agli antipodi rispetto al primo titolo nato dalla collaborazione tra Slitherine e Games Workshop. Quel Warhammer 40,000: Sanctus Reach che ancora oggi viene ricordato come uno dei migliori tattici in circolazione. Unica sbavatura, in questo caso ben calcolata, era una certa limitazione a livello contenutistico. Mancavano tutte le formazioni più famose come i Marine del Caos, i T’au e soprattutto i micidiali Eldar.

Era implicito che Slitherine aspettasse di saggiarne l’accoglienza prima di dare il via a Proxy Studios e far approdare nuovi volti su Gladius Prime. E non ci volle molto. Ad appena sei mesi di distanza, i Tyranids scesero sul pianeta conteso in tutta la loro ferocia. E non furono i soli…

CORAGGIOSO É CHI CONOSCE TUTTO E NON TEME NULLA

Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War

A fargli compagnia, Orki, Space Marine e Necrons. Poi le forze del Caos, i T’au ed infine gli iconici Eldar. Ognuna di queste espansioni ha portato un nugolo di nuove unità, strutture, veicoli e, soprattutto, nuove possibilità in termini strategici. Ogni fazione non è discesa sul pianeta a caso. Ne è quindi consegueita una serie di campagne dedicate, con eventi sempre nuovi e aderenti al background. Ecco quindi gli Orki, pronti a fare quello che sanno fare meglio, cioè distruggere e conquistare. Grossi e aggressivi, con loro non puoi ragionare né discutere.  La loro forza nel corpo a corpo è impareggiabile.

A tener testa a questi bestioni, gli Astra Militarum. Noti anche come la guarda imperiale, e apparsi anche in Warhammer 40.000 Dawn of War: Winter Assault. E non poteva dirsi un gioco a sfondo Warhammer 40.000 senza la fazione più famosa, quella degli Space Marine. Gli eroi. I supremi guerrieri della galassia, creati dall’Imperatore per la difesa del genere umano dalle oscure forze del caos. Divisi in capitoli, questi semidei combattono con più ferocia di mille soldati. Il loro coraggio echeggia tra i campi di battaglia come una spada pregna di sangue, bramosa di altro sangue.

Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War

Ma dove i Tyranids usano la ferocia, il Caos usa il terrore. E gli Space Marine oscuri ne sono adepti e maestri. Una forza dannata e veramente splendida contro cui giocare (o con, a seconda dei gusti). A chiudere il cerchio troviamo i misteriosi T’au e gli Eldar. È in particolare con l’espansione Warhammer 40.000: Gladius – Craftworld Aeldari (qui la nostra recensione) che il lavoro di Proxy Studios ha sfiorato l’apice della serie.

Andando quindi a completare il “roster” delle razze più importanti, questo nuovo ontenuto è dedicato a giocatori esperti. La razza di origine elfiche è stata riprodotta in modo superbo, senza dimenticare nuove meccaniche con cui ingolosire gli appassionati. Ma è il momento di spendere qualche parola sull’ultima novità: Warhammer 40,000: Gladius – Adeptus Mechanicus.

LA FINE É SOLO UN NUOVO INIZIO

Dopo l’arrivo degli Eldar, ci si aspettava che Proxy Studios fosse a lavoro su un sequel quantomai atteso. O com’è accaduto per Black Lab Games, un nuovo gioco completamente diverso. E invece, a distanza di un anno e come un fulmine a ciel sereno, ecco arrivare Warhammer 40.000: Gladius – Adeptus Mechanicus. Una fazione davvero particolare, seppur molto nota.

Il nome contraddistingue quello imperiale del Culto delle Macchine. Professato e insediato sul pianeta Marte, esso fornisce all’Imperium i suoi scienziati, ingegneri e tecnici. Gli adepti della tecnologia del Mechanicus sono i principali custodi di ciò che è conosciuta come saggezza sacra. Casta privilegiata di sacerdoti devoti alla tecnologia, che protegge gelosamente il sapere necessario al mantenimento di gran parte degli avanzati reperti dell’Imperium.

Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War

Nell’antichità, prima che l’attuale Era dell’Imperium iniziasse ufficialmente in seguito alla fine dell’Eresia di Horus, l’Adeptus Mechanicus era invece chiamato Mechanicum. L’Adeptus Mechanicus fu formalmente separato dal più grande Mechanicum di Marte per ordine del Consiglio Terreste nel 012.M31. Ciò avvenne dopo la caduta del Pianeta Rosso per mano del traditore Warmaster Horus, ricordato oggi come “Dark Mechanicum”.

I Mechanicus riconoscono l’Imperatore dell’Umanità come il sovrano dell’Imperium dell’Uomo. Non ne riconoscono però la figura come verità religiosa del Culto Imperiale o dell’Ecclesiarchia. Grazie all’antico Trattato di Marte, godono di una quantità insolita di autonomia politica e religiosa all’interno della struttura dell’Imperium. Il Mechanicus mantiene essenzialmente un proprio impero nello spazio imperiale e i suoi interessi, di solito ma non sempre, coincidono con quelli del più ampio Imperium.

DENTRO LA SCATOLA

Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War

Oltre ad un buon numero di nuove unità, poco meno di una ventina, l’espansione in oggetto consta di una nuova campagna, sullo stile di quelle già proposte con le altre forze in campo. Fazione tipicamente industriosa, si affida a fabbriche monolitiche letteralmente appaiate entro i confini cittadini. Dai loro cancelli, escono legioni di guerrieri cibernetici e macchine da guerra dalla foggia antica.

Le unità sono caratterizzate da un livello di punti ferita relativamente basso. Punto debole colmato da svariati bonus alla riduzione dei danni. Quest’ultimo elemento è un particolare non secondario. Parafrasando, potremmo immaginare gli Adeptus Mechanicus come i maghi nel Dungeons & Dragons. Molto difficili da gestire nella battute iniziali a causa delle loro debolezze.

Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War

Tuttvia quasi invincibili nelle fasi avanzate di una partita. A patto di creare una sorta d’infrastruttura atta al mantenimento delle stesse. E in effetti giocando a Warhammer 40.000: Gladius – Adeptus Mechanicus, si nota come il bilanciamento del gioco ne risenta. Specialmente se in contrapposizione a razze quali Tyranids e Eldar.  A nostro avviso anche i custodi della religione si rivolgono a giocatori esperti.

Ci riferiamo in particolar modo alla parte dello sviluppo cittadino, dipeso da un’unica infrastruttura cui andranno ancorate copie di altri edifici per ottenere importanti bonus. E in netta controtendenza rispetto al background della fazione, per non acuire ulteriormente il senso di “sbilanciamento” delle meccaniche, il tasso di velocità nelle ricerche è stato rallentato.

Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War

UN’ESPANSIONE NON PER TUTTI

Warhammer 40.000 Gladius: Relics of War è una serie su cui Slitherine punta molto. Tutto fuorché conclusa, poichè il publisher britannico e lo sviluppatore tedesco hanno già annunciato l’arrivo di nuove espansioni. A questo punto, visto che un sequel pare lontano, attendiamo il sicuro approdo su Gladius Prime di Eldar Oscuri e perché no, Demoni del Caos. Warhammer 40.000: Gladius – Adeptus Mechanicus risulta nel complesso un contenuto che si incastra in modo uniforme in una struttura ormai consolidata. Nonostante un bilanciamento ancora da migliorare e qualche licenza poetica a favore del gameplay, è un’espansione appagante. Sebbene, è giusto precisarlo, sia rivolta ad un pubblico meno smaliziato e che vuole godersi un’esperienza quantomai completa. Chi non è rimasto convinto del gioco base, difficilmente cambierà idea.

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