Necromunda: Hired Gun, recensione Pc

Streum On Studio ci regala tantissime taglie e pallottole in questo nuovo fps, ambientato su uno dei pianeti-formicaio più sconvolgenti dell'universo di Warhammer 40.000

-

A inizio mese c’è stato il debutto di Necromunda: Hired Gun, che costituisce il nuovo banco di prova dello sviluppatore indipendente Streum On Studio. Team francese già autore di Space Hulk: Deathwing (qui la nostra recensione), che lo scorso marzo ha annunciato per la prima volta al mondo questo nuovo fps, ambientato su Necromunda. Cioè uno dei pianeti-formicaio più suggestivi e inquietanti del celebre universo di Warhammer 40.000.

Sì, proprio il gioco da tavolo ideato da Games Workshop nel lontano 1987. Il quale in oltre trent’anni ha dato vita, tra le altre cose, a moltissimi videogiochi. Il progetto, supportato da Focus Home Interactive, è altresì un palese tributo a Doom, del quale vengono ricalcate diverse meccaniche. Andiamo quindi a scoprire meglio Necromunda: Hired Gun in questa recensione della versione Pc. Ricordandovi che il gioco è altresì disponibile su PS4, PS5, Xbox One e Xbox Series X. Buona lettura.

UN VERO VESPAIO

Necromunda: Hired Gun è ambientato nel pianeta da cui prende il nome. Originariamente conosciuto come Araneus Prime, esso costituisce uno dei più cupi e affascinanti pianeti-formicaio dell’Imperium dell’Umanità. Un luogo di fondamentale importanza, dove vengono prodotte armi e munizioni per l’Astra Militarum. E proprio come gli altri pianeti della stessa “categoria”, anche qui il “sottosuolo” brulica di vita.

O per meglio dire, di bande e fazioni che lottano per il controllo di questi “bassifondi”. A contendersi la torta sono principalmente tre casate. Goliath (composta da giganteschi individui corazzati pesantemente armati), Orlock (industriali ricchi equipaggiati con armi “normali”, ma che fanno uso di scudi protettivi) ed Escher (donne guerriere con poteri mistici ed elementali).

Iniziando una nuova partita potremo scegliere il nostro mercenario. A differire è solo l’estetica

A esse si aggiungono varie creature e specie, tra cui troll, sentinelle robotiche e i Genestealer. Temibili predatori che dovremo fronteggiare a orde, assieme al resto. La nostra partita non inizia nel migliore dei modi. Dopo aver fallito un incarico ci ritroveremo a un passo dalla morte, salvo poi essere tratti in salvo. Inizieremo dunque a lavorare per uno dei cacciatori di taglie più famosi del pianeta (e oltre), Kal Jerico.

Incarico dopo incarico dovremo arrivare a trovare ed eliminare il suo bersaglio numero uno, la spietata Silver Talon. La campagna di gioco si sviluppa attraverso 12 capitoli più lo “scontro finale”, per una durata complessiva di circa 8 ore. A ciò si aggiungono diversi incarichi secondari generati e generabili casualmente, che si riveleranno molto utili per accumulare denaro e bottino.

TENTATIVO DI EMULAZIONE

A livello di gameplay Necromunda: Hired Gun si ispira dichiaratamente a Doom Eternal, sotto vari aspetti. Il nostro cacciatore di taglie prova (rigorosamente senza successo, e vedremo perchè) a emulare il celebre Doom Slayer. Principalmente attraverso una formula ludica incentrata sulla mobilità e sulla freneticità dell’azione, sia a distanza che nel corpo a corpo.

Nei panni del cacciatore di taglie che avremo scelto potremo (in maniera non dissimile a quanto visto anche in Ghostrunner) scattare, correre e saltare sui e dai muri. A completare il quadro vi è un rampino, che amplificherà ancor di più la nostra capacità di muoverci attraverso l’ambiente, specie durante il combattimento. Il quale, lo diciamo da subito, non sarà così appagante.

Una scelta alquanto singolare (per non dire discutibile) da parte degli sviluppatori è quella ci permetterà di accedere ai drop solamente a fine missione, e non durante

L’IA dei nemici è imbarazzante a dir poco. Sostanzialmente non faranno altro che caricarci a testa bassa. Qualora dovessimo trovarci in difficoltà sarà per via del loro numero, non per altro. Sia il feeling dei colpi che le hitbox non di rado sballate toglieranno ulteriore mordente ai gunfight, che di base avrebbero dovuto costituire il fulcro del gioco.

In mancanza di coperture, anche in Necromunda: Hired Gun la cosa migliore da fare sarà gettarsi nella mischia. La quale viene facilitata anche dalla possibilità di abusare delle “finishers”, che possono essere attivate senza alcun requisito sommario (come per esempio vita ridotta del nemico). Di fatto potremo annientare interi gruppi di nemici solamente con il coltello, bug e glitch vari permettendo (compenetrazioni ecc).

TRACOLLO (QUASI) TOTALE

Anche i tratti positivi di Necromunda: Hired Gun prestano il fianco a problematiche tecniche e scelte di design discutibili. Per esempio da una parte abbiamo un’ottima quantità di armi e potenziamenti cibernetici, i quali ci permetteranno di usare diverse abilità in combattimento (soggette a cooldown più e meno brevi). Dall’altra ci troviamo però di fronte a un accentuato squilibrio delle stesse. Ce ne sono di fortissime come anche di inutili, che sembrano essere state aggiunte tanto per far numero.

Anche una delle funzioni più reclamizzate, ovvero quella relativa all’utilizzo del “mastino meccanico”, appare tutt’altro che perfetta. Teoricamente si dovrebbe trattare di un fido alleato in battaglia, capace di eseguire gli ordini con prontezza. Ma oltre a individuare i nemici, risulta complessivamente poco utile e difficile da utilizzare. Questo sia per i tempi di ricarica fin troppo lunghi che per la sostanziale difficoltà nell’aizzarlo contro bersagli singoli.

Il design complessivo del pianeta Necromunda è ottimo e ben ispirato, tuttavia risulta poi castrato da un comparto tecnico non all’altezza

Ma è sul fronte tecnico che Necromunda: Hired Gun riesce disgraziatamente a dare il peggio di sè. Certo, per quanto fin troppo lineari i livelli sono piuttosto ben ispirati sul fronte visivo. I ragazzi di Streum On Studio sono riusciti se non altro a riprodurre in modo piuttosto fedele e verosimile un ambiente cupo e inquietante come quello di Necromunda. Peccato che il comparto tecnico generale faccia acqua un po’ ovunque. Non parliamo solo di bug e glitch in quantità, ma anche di un Unreal Engine non proprio sfruttato al massimo. Ciò risulta evidente non tanto nel “gioco in sé” quanto invece nelle cutscene.

Non solo presentano spesso inquadrature discutibili, visibilmente atte a mascherare l’impossibilità di animare adeguatamente i personaggi e le loro espressioni… Ma appaiono afflitte anche da problemi audio, dove un doppiaggio tutt’altro che entusiasmante fa da ciliegina sulla torta a un titolo che visibilmente ha osato più di quello che avrebbe potuto/dovuto. A fronte di tutto questo la nota più dolente di tutte è però quella relativa al framerate, che soffre di numerosi problemi inerenti a un’ottimizzazione precaria, quando non assente.

SCONSIGLIATO

Un tratto distintivo comunque a tanti ottimi videogiochi è “consapevolezza dei propri mezzi”, che si traduce anche con il noto “less is more”. Meglio pochi ingredienti ben bilanciati invece di un calderone stracolmo, dove nulla riesce a emergere con decisione ed efficacia. Necromunda: Hired Gun è uno sparatutto che va visibilmente e tragicamente oltre a quelle che erano/sono le possibilità di Streum On Studio. I fasti del gunplay della “musa ispiratrice” nota come Doom sono lontani anni luce. Senza contare una miriade di problemi tecnici che una buona resa dell’immaginario dell’universo di Warhammer 40.000 non può certo controbilanciare. Una disfatta cocente che, si spera, qualche patch possa timidamente appianare. Almeno in parte.

Pregi

Buon level design che rende giustizia a uno dei luoghi più affascinanti dell'universo di Warhammer 40.000. Ottima quantità di armi e abilità...

Difetti

... Che però risultano complessivamente poco equilibrate tra loro. Gameplay raffazzonato e ben lontano dagli standard attuali. Discutibili scelte di design sul fronte ruolistico. IA dei nemici riprovevole. Tanti, troppi problemi tecnici.

Voto

5