I Saw Black Clouds, Recensione PS4

Ogni scelta ha delle conseguenze

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Prendete i vostri posti in sala prima della proiezione di I Saw Black Clouds, il titolo della nostra recensione per console PS4. Il gioco è disponibile, oltre per l’old-gen di casa Sony, anche per Xbox One, SwitchPcMac, con previsione futura per le console nuova generazione PS5 e Xbox Series X. Dopo l’ultima apparizione con Maid of Sker, Wales Interactive si butta sul cinema, o forse è meglio dire “film interattivo“. Lo sviluppo è stato affidato al talentuso studio indie Ghost Dog Films, alla sua terza produzione in generale, ma la prima in campo videoludico.

Quello che abbiamo visto è un interessante esperimento che celebra un matrimonio fatto di alti e bassi, quello tra il mondo del cinema e dei videogiochi. Tra chi si interroga se è ancora giusto parlare di legittimazione reciproca, arriva questa bella dimostrazione di indipendenza, e allo stesso tempo, di stretta correlazione. La domanda che bisogna porsi è, ma si può giocare con un film?

Nella parte di registi, sceneggiatori e protagonisti deciderete voi le sorti della storia. La bella Kristina, interpretata dall’attrice Nicole O’Neill, ci porterà nel suo viaggio. La strada sarà lunga e tortuosa, fatta di personaggi ambigui e colpi di scena un po’ “scontatelli”. Se venite dal mondo dei thriller/horror psicologici, anticiperete il finale verso la metà del gioco. O quanto meno uno dei quattro da svelare.

Scena dopo scena, la protagonista assumerà un’identità caratteriale edificata sulla base delle vostre scelte. Il carattere e il modo in cui si relaziona con gli altri personaggi, vi porterà alla navigazione delle oltre 550 scene girate. Il montaggio di queste, poi, sarete voi a deciderlo, con le vostre scelte. Dispiace, però, vedere che i vari “spezzoni” non sempre si incastrano perfettamente tra loro, lasciando intravedere dei tagli netti non bellissimi. Non il massimo a livello di flusso di gameplay.

Bene, come vi suggerivamo all’inizio della nostra recensione PS4 di I Saw Black Clouds, è giunto il momento di mettervi comodi sulla poltrona e godersi il film interattivo. Il vostro.

SCELTE CHE PESANO

Iniziamo la nostra recensione di I Saw Black Clouds, titolo, vi ricordiamo provato su console PS4, con un breve incipit sulla trama del gioco. La tragica scomparsa della sua amica, avvenuta in circostanze misteriose, costringe la povera Kristina a far ritorno nella sua città d’origine. Sin da subito si capisce che qualcosa non quadra. Inizia, così, una corsa frenetica in cerca di risposte, tra personaggi ambigui e situazioni ai limiti del paradosso.

La storia e il gameplay di I Saw Black Clouds viaggiano “a braccetto”. Il secondo influenza il primo, visto che nei momenti topici ci viene chiesto di compiere una scelta. Non tutte le scelte, però, sono giuste. Quelle sbagliate, infatti, celebrano il nostro game-over. La cosa fastidiosa è che, al momento in cui vi scriviamo, il respawn è lontano dal dead point. Questo fa si che ci si deve risorbire dei filmati già visti. Due morti di seguito e la pazienza salta.

Come vi dicevamo prima, le scelte influenzano in maniera pesante sull’evoluzione del gioco. Per capire come sta evolvendo il carattere della nostra Kristina ci viene incontro un schermata con le statistiche del personaggio. Quasi come un strano esperimento RPG, vengono mostrati il livello di feeling gli altri NPC e i tratti salienti del nostro carattere.

La cosa interessante è che quello che vedrete nel corso del gioco è frutto del vostro “io”, o meglio, quello che state costruendo con le vostre decisioni. Scelta dopo scelta, il film si avvia verso la conclusione, rubandovi circa due orette della vostra giornata. Se il finale che avete visto non vi aggrada, o vi lascia qualche dubbio di troppo, non è un problema. Riavvolgendo il nastro (ri)inizierete la vostra avventura da zero, cercando di essere una Kristina diversa. Ah, dimenticavamo un piccolo dettaglio. Ogni volta sarà sempre la prima volta (o quasi, ndr).

VIDEOGIOCHI VS CINEMA: L’ENNESIMO CONFRONTO

I Saw Black Clouds punta i riflettori su una disputa che va avanti sin dalla notte dei tempi. Il gioco ideato da Ghost Dog Films, e pubblicato da Wales Interactive, ci fa riflettere su due realtà che vengono messe a confronto ogni “2 per 3”, il mondo dei videogiochi e quello del cinema. Da sempre ci si interroga se ha ancora senso parlare di legittimazione reciproca, oppure se non ha nessun senso paragonarli. E allora che cos’è I Saw Black Clouds? È un videogioco o un film?

Partendo dalla finalità dei due medium, quella di intrattenere il fruitore di turno, occorre capire quello che si ha davanti per apprezzarlo al meglio. Volendo separare in due la struttura del gameplay, notiamo che la storia viene raccontata con un ritmo cinematografico non deciso a priori. Siamo noi stessi a deciderlo, con una logica condizionale misurata da stats in stile RPG. Questa separazione è sempre presente nel videogioco ma non influisce, in alcun modo, sulla sua fruizione.

Si ha come l’illusione di essere al cinema con il controller. Di volta in volta, a seconda dei nostri stimoli, facciamo fare a Kristina quello che per noi sembra giusto in quel momento. Può andar bene o può andare male, e altre volte va senza un esito certo. Ed ecco che cominciano a sorgere i primi dubbi: ho fatto bene a fuggire o dovevo restare? Ma perché sono andato a destra invece che a sinistra?

A differenza di altri esperimenti del genere, qui non vale il detto che “tutte le strade portano a Roma”. Storia, personalità e relazioni verranno decisi nel corso delle 579 scene da svelare. Queste ci accompagneranno a un finale sempre diverso. Vi ricordiamo che ce ne sono 4 scoprire per cui fate bene le vostre scelte, e ricordatevele la volta dopo che ricominciate a giocare.

COMMENTO FINALE

Wales Interactive e Ghost Dog Films confezionano un interessante esperimento videoludico con I Saw Black Clouds. Non è il classico videogioco con il “classico” gameplay. Anzi, sembra proprio tutt’altro. Il parallelismo con il mondo del cinema è molto forte, è la vicinanza con il nostro “core business” è insita nel fattore interattivo. Se volessimo etichettare il gioco con un genere vi diremmo, infatti, “film interattivo”.

Siamo registi, sceneggiatori e giocatori in I Saw Black Clouds, in una storia immersa in dinamiche da perfetto thriller psicologico. Non spicca in originalità dal punto di vista della trama. Se masticate il genere cinematografico, il finale appare un po’ scontato. Il bello è che si hanno ben 4 tentativi per chiudere la storia in un modo appagante.

A livello di fruizione il titolo scorre senza problemi, anche per via della presenza dei sottotitoli in italiano. Il montaggio a tratti incontra delle brusche frenate per via della logica condizionale delle scelte. Il più delle volte, infatti, ci sono degli “stacchi” fastidiosi che interrompono il flusso del gameplay.

Se volete un qualcosa di diverso, I Saw Black Clouds può essere una buona scelta. Visto che l’attuale pandemia ha messo a riposo il mondo del cinema e dello spettacolo, portarlo a casa vostra è un buon modo per ricordare “i bei tempi”. Nel mentre, restiamo in attesa di un loro ritorno.

Pregi

Un film interattivo che offre un qualcosa di diverso dai classici videogiochi del momento, in grado di creare un buon connubbio tra film e gioco. Un interactive movie in grado di incollarvi alla sedia per ben due ore, tra scelte giuste e sbagliate, in una storia coinvolgente e immersa in un contesto da "thriller psicologico"...

Difetti

... anche se la trama non è poi molto originale. Il montaggio, per via delle molteplici occasioni in cui siamo chiamati a prendere una decisione, appare frammentario. I frequenti e fastidiosi "stacchi", frenano il normale flusso del gameplay.

Voto

7,5