Microsoft Flight Simulator 2020, recensione

Asobo Studio e Microsoft Game Studios riportano sugli schermi un grande classico del genere simulatore di volo. E il risultato è sbalorditivo

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Microsoft Flight Simulator 2020 è la nuova simulazione di volo di Microsoft Game Studios, che mira a riportare in auge la serie a distanza di oltre dieci anni dall’ultimo capitolo ufficiale, grazie al sagace lavoro di Asobo Studio.

Come da tradizione si tratta di una simulazione pura, dov’è possibile pilotare diversi velivoli civili in qualsiasi punto del pianeta. Vista la sua natura, il progetto sembrerebbe indirizzato maggiormente a una nicchia di appassionati piuttosto che al pubblico di massa, ma non è da escludere in realtà che possa far gola a una maggiore fetta d’utenza grazie alle novità che il titolo si porta dietro.

Ma facciamo un passo per volta.

PROFESSIONE PILOTA

Microsoft Flight Simulator 2020, come anticipato in apertura articolo, introduce tante novità importanti nel franchise, a cominciare dalla sperimentale quanto affascinante soluzione tecnologica adottata per la ricostruzione degli scenari in digitale (in scala 1:1), ovverosia l’uso del servizio di cloud computing Azure.

Per un gioco che ha sempre puntato sulla riproduzione quanto più realistica possibile dell’esperienza simulata, c’era bisogno di trovare un meccanismo che consentisse di raggiungere livelli mai visti prima, superando le limitazioni dei metodi più tradizionali. La soluzione è arrivata, in maniera decisamente appropriata, come scritto prima dal cloud, calando il nuovo simulatore di volo perfettamente nelle nuove tecnologie di trasmissione dati, sfruttate per ottenere risultati grafici sbalorditivi.

L’aggiunta quasi “magica” di una Terra completamente ricreata ed esplorabile, costruita e popolata con le immagini satellitari Bing, immerge di fatto totalmente il giocatore in un’ambientazione estremamente realistica, grazie anche a un comparto grafico spettacolare. Flight Simulator 2020 lascia in tal senso a bocca aperta per la qualità dell’illuminazione e dei riflessi, ma anche per quella delle texture e degli effetti particellari, in grado, insieme alla cura per i dettagli quali gli edifici storici più rappresentativi delle città e perfino il traffico in movimento, di offrire un autentico spettacolo per gli occhi. Ovvio che un comparto visivo fotorealistico richieda un hardware piuttosto potente per essere goduto al massimo.

E infatti il simulatore è stato concepito per girare al meglio con le nuove schede grafiche capaci di poter far funzionare il tutto a 60fps in 4K, anche se con configurazioni meno importanti, magari anche in 1080p, i risultati restano ottimi, al netto di qualche calo di prestazione saltuaria. Noi lo abbiamo infatti giocato con una NVIDIA GeForce GTX 1070, 16 GB di RAM e processore Intel Core i5-6600K. Piuttosto, a nostro parere, la vera pecca è da ricercare nei caricamenti, che possono durare più di due o tre minuti prima di poter entrare in partita.

UN TITOLO NON PER TUTTI

Dal punto di vista prettamente videoludico, il gioco come scritto all’inizio porta avanti l’obiettivo di Flight Simulator, che è da sempre quello di offrire un’esperienza di pilotaggio quanto più realistica possibile, eliminando tutti quegli elementi tipici di un “normale” videogame, come gli obiettivi e le missioni. Se si eccettuano infatti sessioni con percorsi separati e brevi sfide a rotazione con classifiche, è il volo, nella più pura accezione del termine, il protagonista assoluto dell’opera.

E il fatto che il gioco non offra contenuti che stimolino la progressione forse è anche il limite di questa produzione altrimenti perfetta. Per iniziare a giocare, bisogna selezionare da quale tra i 37mila aeroporti e piste d’atterraggio presenti nel mondo si vuole decollare, e poi scegliere il proprio velivolo tra gli oltre venti aerei selezionabili, ciascuno con piani di volo personalizzati e caratteristiche uniche. Volendo si possono sincronizzare i propri dati e accedere all’online, così da condividere lo spazio aereo con altri giocatori. Tuttavia non è possibile creare partite personalizzate o attivare opzioni specifiche.

Ad ogni modo, una volta in cabina, l’appassionato è chiamato a eseguire tutti i movimenti di decollo, crociera, discesa e, in ultimo, atterraggio tipici di un aereo, sia esso un semplice velivolo da turismo che un grosso Boeing 747-8 Intercontinental. I voli, volendo, possono tra l’altro richiedere ore, come nel mondo reale, e sono condizionati lungo il loro tragitto dalle condizioni meteo o da possibili complicazioni tecniche. Dentro l’abitacolo ogni pulsante, bottone o leva è utilizzabile per pilotare l’aereo in condizioni di completa simulazione, quindi anche in caso di “problemi”. Il resto del tempo lo si trascorre semplicemente godendosi il viaggio, ammirando le coste, le isole, i mari o le città sorvolate, mentre con un occhio si completa diligentemente il piano di volo.

Per allargare la proposta a una fetta di pubblico più ampia rispetto a quella di solito interessata a produzioni come questa (e qui parliamo della seconda novità più importante), il team di sviluppo ha implementato una serie di opzioni scalabili per la difficoltà, come in alcuni titoli di guida automobilistica.

In questo modo va incontro a chi vuole approcciarsi gradualmente alla serie, ma al contempo senza snaturare la sua essenza. Ecco quindi che si possono attivare la sensibilità e la presenza di danni al motore o all’aereo, la necessità di riavviare la partita dopo un incidente oppure quali elementi di controllo lasciare al pilota automatico, e quali lasciare manuali.

Insomma, Microsoft Flight Simulator 2020 punta ad accontentare i fan storici della saga, gli hardcore gamer puri delle simulazioni di volo civile, ma ad attirare anche nuovi utenti potenzialmente interessati a progetti come questo. Non a caso Microsoft ha pensato a quest’opera come a una sorta di piattaforma destinata a durare almeno un decennio, e ad aggiornarsi spesso con dlc e contenuti a supporto della community, così da renderlo sempre più grande e completo.

COMMENTO FINALE

Fin dal suo debutto nel 1982, la serie Flight Simulator ha puntato tutto su un tipo di simulazione “estrema”, senza fronzoli, e questa edizione moderna mantiene perfettamente questa filosofia.

Asobo Studio, in tandem con Microsoft, riesce infatti a introdurre un paio di elementi inediti in grado di stimolare l’interesse di un pubblico non solo di nicchia, ma senza per questo snaturare l’essenza stessa del franchise, che anzi raggiunge con questa produzione nuove vette di qualità. Il risultato è un titolo che, di conseguenza, diventa il nuovo punto di riferimento per i simulatori di volo moderni, come per decenni i suoi predecessori lo sono stati per quelli delle rispettive epoche.

Peccato solo per l’assenza di contenuti che stimolino la progressione, che a nostro parere non avrebbero guastato.

Pregi

Ottima l’implementazione del cloud. Livello simulativo ai massimi livelli. La scalabilità del gameplay non inficia sul livello qualitativo dell’esperienza. Comparto tecnico da urlo.

Difetti

Non adatto a tutti. Tecnologicamente “pesante” per molti Pc. Caricamenti troppo lunghi. Al di fuori del tutorial e di alcune sfide, non offre stimoli alla progressione.

Voto

9