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The Last Guardian, nuovo video ed informazioni inedite da Fumito Ueda

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Si comincia a vedere la linea del traguardo per l’arrivo di The Last Guardian, oggetto del desiderio ed al tempo stesso oscuro visto i tanti anni di sviluppo del gioco di Fumito Ueda.

Sony ha pubblicato un nuovo video sul titolo che debutterà il prossimo 7 dicembre su PlayStation 4 e sul PlayStation Blog ha diffuso nuove dichiarazioni del famoso direttore creativo del gioco (Fumito Ueda, appunto).

La clip parla del legame indissolubile tra il protagonista e Trico. Vediamolo insieme, dura un minuto.

 

Ecco quanto ha detto:

“Sarò un po’ duro con me stesso adesso… ma dire che ho dato il 100% non è totalmente vero. Come creatore, hai sempre la sensazione che avresti potuto fare un po’ di più. Quando ho finito Ico e Shadow of the Colossus, mi sono sentito esattamente allo stesso modo. Detto questo, penso che lo staff di Sony e Gendesign abbia dato tutto e riversato ogni briciolo di energia nel progetto”.

Sulle ispirazioni personali dietro The Last Guardian:

“Trico è una sorta di ibrido, un mix tra un gatto, un cane, un uccello e cose del genere. Dovrebbe rappresentare un motif. Quando ero più giovane, sono cresciuto in una casa con una marea di animali. Le mie esperienze con loro sono dei gran bei ricordi che ancora possiedo. Inventando Trico, non ho dovuto fare nessuna ricerca specifica perché si tratta di una creatura che ovviamente non esiste. Ma è davvero tutto basato sui miei ricordi di bambino, sul modo in cui interagivo con gli animali, sul modo in cui loro reagivano a me”.

Sui paragoni con Ico e Shadow of the Colossus:

“Per come la vedo io, magari provengono dallo stesso mondo, o dallo stesso universo. Ma niente di più di quello che sta all’immaginazione del giocatore. Ognuno ha un diverso livello di relazione con i due titoli precedenti, quindi non possiamo dettare quello che è quello che non è. Sta al giocatore farlo”.

Su The Last Guardian

  • Sul traguardo di cui è più orgoglioso con The Last Guardian:

“Vorrei dire che è quello che siamo stati in grado di realizzare con il personaggio di Trico. Il suo comportamento, tutto su di lui. Siamo stati in grado di dare vita ad una creatura mai creata prima, un nuovo personaggio, che è molto difficile. Come ci si sente ad alimentare Trico nella realtà? Voglio che siano i giocatori a sperimentarlo direttamente”.

  • Su altre ispirazioni di gioco:

“Ci sono alcuni giochi che mi hanno aperto gli occhi e mi hanno influenzato in modo forte. Prince of Persia è uno, e poi Another World. Questo può sembrare strano, ma anche Virtua Fighter è un altro … Ciò che tutti hanno in comune è la complessità dell’animazione. Sono sempre curioso di trovare il modo in cui l’animazione può aiutare a dare respiro ad un nuovo personaggio – che sarà sempre l’elemento che più mi affascina”.

  • Sull’espandere dell’appeal dei videogames:

“È una domanda difficile a cui rispondere, ma forse una barriera minore per accedervi o meno abilità richieste. E non sto dicendo che i giochi debbano essere facili o casual o qualcosa di simile. Ma quando si pensa all’origine dei videogiochi, ai giochi arcade, all’epoca mettevi 100 yen potevi giocare per forse tre minuti. C’è fondamentalmente una fine, e a volte può essere un po’ restrittivo.

Sui giochi per console, non c’è bisogno di mettere un limite di tempo. vogliamo che la gente giochi a lungo. Ma ancora una volta, che si tratti di requisiti di abilità o di sfide continue fino che non sia tu a voler rinunciare… Se i giocatori hanno sentito una maggiore accessibilità allora forse più gente può divertirsi con i videogiochi. Detto questo, fintanto che definiamo ciò che facciamo come videogiochi in questo settore, l’esperienza deve essere molto particolare, unica [rispetto a quel mezzo]. Trovare questo equilibrio non è un compito facile”.

  • Sul lancio a lungo atteso di The Last Guardian:

“È molto semplice… dopo aver finito il gioco, se il giocatore sentisse l’esistenza di Trico, come se fosse veramente lì, allora avremmo raggiunto l’obiettivo che ci eravamo dati”.

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