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Demons Age, un gdr Fantasy vecchia scuola a tinte strategiche, Prime Impressioni

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Demons Age A

Bigmoon Studios o Bigmoon Entertainment che dir si voglia, è il piccolo studio di sviluppo portoghese che ha raccolto le ceneri di Chaos Chronicles, un videogioco di ruolo fantasy con tanti elementi in comune con Dungeons & Dragons, Baldur’s Gate, Diablo e Blackguards che è finito prima nel “vaporware”, poi nel dimenticatoio ed infine nel calderone dei giochi cancellati dalla lista delle cose da fare. In sostanza si era perso nei radar.

Anni dopo, ecco riemergere Demons Age che, al di là del nuovo nome, questa volta sembra avere il passo giusto per raggiungere gli schermi dei più inossidabili e coraggiosi videogiocatori amanti del Fantasy.

ALLA SCOPERTA DELLA PENISOLA DI MORAGON

Demons Age porta i giocatori nella penisola di Moragon, in un’ambientazione completamente originale e creata da zero per chi gioca. Elfi, Halflings, Umani e Mezzorchi (ricorda Dungeons & Dragons anche a voi? ndr) vivevano, tutto sommato, in armonia ma un giorno un Oscuro Signore si è destato e ha desiderato mettere sotto il suo gioco tutte le terre della penisola, facendo di tutti i popoli i suoi schiavi.

Da quel momento Moragon non fu più la stessa, perché demoni e mostri la popolano ancora oggi. Il rematore di una galea prossima al naufragio sarà il nostro alter-ego in questo mondo di fantasia, il classico eroe insospettabile che sarà capace di cambiare le sorti del mondo (Moragon nel nostro caso) e di riscrivere la storia del gioco.

A META’ STRADA FRA PATH OF EXILE E BLACKGUARDS

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Demons Age si presenza come un videogioco di ruolo con visuale isometrica: un’occhiata a Diablo III potrebbe aiutare a far capire di che genere di visuale stiamo parlando. Tutto è realizzato in grafica tridimensionale ed è arricchito da piacevoli effetti di luce e discrete animazioni che muovono il personaggio principale e i secondari. Lo stile gotico e medievale non può non ricordare il gratuito e carismatico Path of Exile, di Grinding Gear Games, ma nel caso di Demons Age la componente narrativa l’abbiamo trovata più ricercata, dettagliata, ispirata, pur adeguandosi praticamente ad ogni cliché e canone dei classici Fantasy: dettaglio che può piacere oppure no, dipende dai gusti.

La fase di esplorazione, avventura e dialoghi è spiccatamente “in tempo reale”, cioè priva di pause e di interruzioni pesanti. Quando, tuttavia, il protagonista si imbatte in un nemico che ha intenzione di ucciderlo, automaticamente si passa ad una pausa tipica dei giochi (sia interattivi che da tavolo) di tattica e strategia. Si va avanti a turni su una scacchiera che ora è divisa ad esagoni. Terminata la battaglia, la scacchiera sparisce e il tempo riprende a scorrere normalmente e senza pause, esattamente come ci è capitato in Blackguards, il gioco di Daedalic Entertainment. Il tutto è piuttosto intuitivo con un’interfaccia semplicistica ma utile a non complicare la vita anche ai neofiti.

TANTO D&D EPPURE NON SI DICE IN GIRO

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Dettaglio non di poco conto, che mi ha molto colpito durante le prime ore della versione di prova di Demons Age, è il fatto che gli sviluppatori abbiano preso, di peso, tutto il sistema D20 di Dungeon & Dragons (pare dell’Edizione 3).
Senza considerare i mostri, le razze in gioco e tutto il corollario (incantesimi, armi, armature ed equipaggiamenti vari). Insomma, sembra di giocare ad un lontano parente, parecchio giovane e tridimensionale, di quel Baldur’s Gate che quasi vent’anni or sono ha tanto emozionato gli appassionati di Fantasy e Dungeons & Dragons.

La nostra prova si è concentrata più sull’aspetto esplorativo e di combattimento, facendo emergere che le ambientazioni siano ben realizzate, le mappe per nulla lasciate al caso o al capriccio dei disegnatori, i mostri e i nemici ben piazzati e mai banali o fuori contesto.
Tuttavia Demons Age non si limita a spingerci verso la fine della storia mettendoci contro stuoli di avversari da picchiare come un fabbro fa con il ferro: si può esplorare (ed anche le telecamere aiutano grazie a precisi movimenti del mouse), dedicare tempo a parlare con i personaggi secondari, andare nelle taverne ad assoldare avventurieri e a trovare incarichi da portare a termine.

Altra chicca a cui veramente pochi hanno pensato, è quella di caratterizzare molto bene gli avventurieri che affiancano il protagonista durante i suoi viaggi. Ognuno ha la sua storia alle spalle, i suoi principi morali e la propria missione da compiere. Questo può rivelarsi un vantaggio per il giocatore, visto che può trovarsi al fianco dei potenti alleati o ignobili traditori.

Chiudono il cerchio la presenza di puzzle, mai troppo apprezzati in questo genere di videogiochi, pur essendo fonte di sana stimolazione mentale e il ciclo giorno/notte che motiva a cambiare formazione e regole di ingaggio quando il gruppo se la passa male.

COMMENTO

Demons Age potrebbe tranquillamente definirsi il gdr Fantasy che non ti aspetti. La classica sorpresa di rilievo. Somiglia a tanti titoli che lo hanno preceduto e nemmeno si vergogna di far vedere quante e quali ispirazioni ha preso, ma appare come un progetto fresco ed autentico almeno sotto il profilo della realizzazione e della creazione di un mondo di gioco originale. I richiami a Dungeons & Dragons sono enormi e questo fa titillare gli appassionati del famoso gioco di ruolo da tavolo della Wizards of the Coast.

Far svolgere in tempo reale la storia e come un gioco da tavolo i combattimenti è una trovata molto gradita che non rovina l’esperienza ma – purtroppo o per fortuna – tiene incollati allo schermo.

Chiude il cerchio apparentemente perfetto una realizzazione tecnica, tutto sommato, discreta e molto gradevole, sia a livello grafico (benché ci siano ancora punti da limare) che sul profilo dei controlli via mouse e tastiera. Immaginiamo sarà facile giocarlo anche su Xbox One e PlayStation 4 (il gioco è previsto anche per le console da salotto). Ma il verdetto definitivo sarà deciso solo dopo una prova approfondita della versione finale del gioco che auspichiamo offra anche una longevità elevata e diverse diramazioni delle trama che comunque non è scontata. Fino ad allora è “buona la prima” anche perché le premesse e le promesse sono davvero interessanti.

PREGI: Grafica discreta, gioco fluido. Comandi semplici e precisi. La direzione verso un gioco da tavolo durante i combattimenti è gradevole. Potrebbe fare la felicità di chi ama giochi di ruolo da tavolo e di board games in generale.

DIFETTI: Gli amanti di giochi più veloci e frenetici tipo Diablo potrebbero scartarlo dopo pochi istanti. Sembra pensato più per i veterani del genere che per i neofiti.

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