Pac-Man 256, Recensione Pc

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Quando si parla di Pac-Man è facile aprire trattati di storia (ed epica) videoludica. Noi passiamo direttamente a parlarvi di Pac-Man 256 che è uscito recentissimamente anche su Pc per Windows, Mac e Linux via Steam e su console.

Si tratta della versione “casalinga” del titolo pubblicato l’anno scorso per dispositivi mobili iOS ed Android nato per festeggiare i 35 anni di uno dei personaggi più famosi ed iconici del mondo videoludico, quel Pac-Man nato dalla mente di Toru Iwatani nell’ormai lontanissimo 1980.

Da allora il gioco si è evoluto in tanti modi (platform, endless games in versione isometrica e non, remake ed anche serie televisive a cartoni animati) fino ad arrivare ad oggi con Pac-Man 256 che su mobile ha registrato un autentico successo (a fine marzo ha superato i 20 milioni di download) di pubblico.

Un segnale forte e tangibile di come la semplicità del gameplay rimanga ancora un’arma vincente e che Pac-Man sia ancora molto amato. Vi parliamo del lavoro svolto da Hipster Whale e da a 3 Sprockets, svolto per la versione Pc del titolo che si ispira al famosissimo Glitch che si manifestava al 256mo livello del capostipite della saga e che rendeva impossibile ai recordman di andare avanti.

TRENTASEI ANNI ED ESSERE SEMPRE SULLA CRESTA

Come facile intuire, l’omaggio si concretizza in un vero e proprio elemento del gameplay. In Pac-Man 256, infatti, non avremo livelli separati ma un unico, infinito, labirinto nel quale dovremo guidare il nostro eroe goloso di pasticche bianche, frutta, monete e bonus.

Un percorso infinito, coloratissimo, popolato dai tanti fantasmi nemici di Pac-Man ai quali si aggiunge il famoso glitch grafico che avanza inesorabile. L’apparizione del glitch, davvero ben fatto, è paragonabile a quando nei vecchi giochi arcade si veniva stimolati a fare in fretta: ricordate gli “Harry Up” come ad esempio l’acqua che riempiva lo schermo in – ad esempio – Rainbow Island? Bene, il glitch grafico appare quando si è pericolosamente lenti nell’avanzare (e capiterà molto spesso perché i fantasmi sono tanti e spesso bisognerà evitare le strettoie architettoniche) e spingerà ad andare avanti per non essere risucchiati proprio come faceva l’acqua in Rainbow Island.

Il gameplay rimane sostanzialmente invariato all’originale ma le variazioni, seppur semplici, sono interessanti anche se non possiamo parlare di cose originali. Tra i bonus che comunque vengono via via sbloccati attraverso i vari punteggi realizzati, troviamo potenziamenti importanti come laser che fulminano i nemici che si pongono davanti, o che ci permettono di lasciare scie di fuoco per bruciare chi ci insegue, o – ancora – è possibile ghiacciare i fantasmi rendendoli più lenti, ma ci si può anche rendere invisibili (stealth) o attivare una piccola bomba che si attiva quando li abbiamo troppo vicini o, non vogliamo essere prolissi, far fuori i malcapitati con simpatiche trombe d’aria. In tutto troveremo (una volta sbloccati) oltre 20 tra bonus e potenziamenti temporanei.

C’è inoltre la classica pasticca più grossa che permette al nostro eroe di ingurgitare anche i fantasmi.

Quest’ultimi sono colorati e ad ogni colore corrisponde un determinato comportamento. Troviamo quindi i soliti fantasmini aggressivi, o velocissimi, o lenti e facili da aggirare.

Insomma, in 36 anni, Pac-Man si è evoluto ma la sua essenza è stata catturata in questo gioco che non è un omaggio ma è un segno tangibile di continuità. Se prima c’era il 2d adesso abbiamo la possibilità di cambiare tema, visuale e quant’altro: l’essenza però rimane anche con qualche variazione (gradita) sul tema.

L’essenza è sempre quella: la corsa al punteggio più alto (anche per sbloccare bonus e potenziamenti) e condividerlo online a suon di pastiglie da ingurgitare, possibilmente, senza fermarsi per aumentare il moltiplicatore. I bonus si sbloccano accumulando i punteggi delle partite.

E’ possibile anche giocare in multiplayer locale per fare effettive “stragi” di fantasmini nei quali è possibile scegliere anche la skin di Pac-Man.

VARIETA’ GRAFICA

Non è mai facile parlare di tecnica quando si parla di Pac-Man. Quasi sempre è stato un concetto astratto, eppure tocca farlo. Vediamo un titolo senza incertezze. La grafica è molto varia grazie alla presenza di ben 10 temi che ripercorrono anche la storia della serie e di alcuni classici Bandai Namco.

Troviamo, tanto per citare qualche variazione, il tema di Pac-Man Championship Edition con tonalità al “neon”, o quello di Pac-Mania del 1987 i cui ambienti ricordavano tanto le costruzioni Lego, o ancora si può adottare la veste grafica originale e quindi senza elementi ambientali 3d e così via.

Il tutto ovviamente colorato, opportunamente animato e ben realizzato benché il compito – oggettivamente – non fosse impossibile.

Bene anche gli effetti speciali: esplosioni, il glitch che avanza il 3d dei fantasmini, ed altro, che nulla tolgono anche all’atmosfera in grado di portarci indietro nel tempo.

Il sonoro è il classico mix di effetti sonori classici e nuovi: l’incedere di Pac-Man è inconfondibile. Mixato simpaticamente il jingle iniziale. Insomma, fa il suo dovere.

COMMENTO FINALE

La versione “casalinga” di Pac-Man 256 offre agli appassionati un videogioco interessante. Pac-Man è sempre stato semplice, immediato, divertente ed in grado di proporre sempre una sfida interessante. Questa essenza la ritroviamo anche in questo ultimo capitolo nato per omaggiare uno dei Signori del palcoscenico videoludico che va verso 36 anni (immaginate quanta acqua sotto i ponti sia passata) e sembra non voler invecchiare mai.

Pac-Man 256 offre, nella sua formula, diversi incentivi a giocare e rigiocare che funzionano bene. Iniziare una partita e smettere dopo 3 ore senza accorgersi del tempo passato è un fatto normale al quale ci si deve abituare.

Tecnicamente ineccepibile, solido, divertente, vario, Pac-Man 256 è un endless game che omaggia degnissimamente Pac-Man. Il prezzo è inoltre irrisorio (4,99 euro) ed offre anche il divertentissimo multiplayer locale cooperativo. Unico problema, la natura stessa del gioco: un endless, giocoforza, diventa ripetitivo. Tuttavia, l’eterna lotta tra Pac-Man ed i fantasmi continua.

 

Pregi

Pac-Man è invecchiato bene. Anzi, non è invecchiato affatto. Tanti incentivi per andare avanti. Tecnicamente pulito.

Difetti

Diventa (per forza di cosa) ripetitivo.

Voto

9