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StarCraft II: Nova – Operazioni Segrete, Recensione

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Di Antonio Michele Patti

Nell’estate del 1998 il mondo degli rts (Real Time Strategy, strategici in tempo reale) è stato scosso dal primo e – per gli appassionati del genere – indimenticabile Commandos: Behind Enemy Lines. Contrariamente a quanto affrontato con Command & Conquer, Dune 2000 e StarCraft, in quel gioco sviluppato dalle visioni di Pyro Studios si prendeva il comando di soldati straordinari che dovevano infiltrarsi dietro le linee nemiche, sabotare o distruggere obbiettivi sensibili ed uscire indenni dalle aree senza destare sospetti, ottenendo il massimo risultato con il minimo sforzo bellico, pochi cadaveri alle spalle e possibilmente senza mai farsi scoprire.

Diciotto anni dopo, arriva Blizzard con un lavoro che sembra un grande omaggio a Commandos. Questo sforzo creativo si chiama Nova: Operazioni Segrete, pacchetto di espansione di StarCraft II e del tutto slegato alle vicende che si sono sviluppate fra Wings of Liberty (2010), Heart of the Swarm (2013) e Legacy of the Void (2015).

DOPO LEGACY OF THE VOID

November “Nova” Terra è la bionda protagonista di questo gioco che prende il suo nome. Le vicende che la riguardano si svolgono dopo gli eventi di Legacy of the Void ed apparentemente senza alcun legame con quelli. In un Dominio (il galattico impero degli esseri umani) alle prese con forti tensioni politiche e venti di secessione, i Fantasmi del Dominio – spietati agenti segreti, assassini e sabotatori – vengono presi di mira da una misteriosa corporazione. Il più famoso di questi fantasmi da quando Sarah Kerrigan non è più in servizio è Nova Terra e anche lei è stata presa di mira, rapita e tenuta in ostaggio.
Questo è quello che si evince dai primissimi istanti di gioco, al giocatore spetta il compito di far sopravvivere Nova e di arrivare in fondo alla faccenda.

MOTORE RODATO

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Tutto l’aspetto tecnico, la grafica, il sonoro e la giocabilità sono affidati al solido ed apparentemente intramontabile motore che muove gli strategici di Blizzard praticamente dal 2010, con l’avvento di Wings of Liberty. Alto tasso di dettaglio, fluidità accettabile, effetti speciali convincenti e sonoro d’impatto sono solo gli aspetti che saltano subito all’attenzione di chi gioca. Per il resto è veramente difficile imbattersi in compenetrazioni, strane animazioni o situazioni esilaranti dovute a strani scherzi di fisica e poligoni.

POCHI MA BUONI

Chi gioca agli strategici Blizzard lo sa: fra la possibilità di scegliere eserciti originali e variegati, animati da personaggi carismatici e memorabili, la quantità e la qualità di truppe sullo schermo è alta e garantita. In Nova: Operazioni Segrete, la prima cosa che salta all’occhio, è l’assenza di un vero e proprio esercito da controllare. Vero: ci sono missioni in cui abbiamo il controllo della base e possiamo sfornare le unità disponibili, ma il più delle volte ci ritroveremo a vedercela nei panni di Nova contro tutto e contro tutti. Al massimo si può controllare un pugno di Fantasmi (agenti segreti con poteri psionici, come Nova e Sarah Kerrigan, la più famosa dei Fantasmi).

Quello che ci fa ricordare moltissimo Commandos: Behind Enemy Lines di Pyro Studios è il “cono visivo”, un espediente grafico che ci informa fino a dove può spingersi lo sguardo attento delle vedette: da evitare come la peste quando si può, per evitare che vengano suonati allarmi che garantirebbero fallimento di missione o morte cerca per Nova, soverchiata dal numero di nemici pronti ad intervenire.

L’AGENTE SEGRETO DEL FUTURO TRA GADGET E POTERI PSIONICI

Nova non pone la sua sopravvivenza alla dipendenza del proprio equipaggiamento. Certo: possedere una tuta in grado di renderla invisibile ad occhi disattenti e soldati sprovvisti di visore speciale aiuta molto. Difendersi con un potente fucile di precisione che tiene lontane le minacce più fragili è un ulteriore rinforzo, ma senza i suoi poteri psionici (poteri mentali capaci di rendere sovrumane le capacità di chi li sfrutta) Nova non potrebbe andare molto lontano.
Inoltre, prima di ogni missione, Nova può – e deve – vagliare il proprio arsenale e scegliere con quale equipaggiamento affrontare la missione. Scendere in campo con un rumoroso fucile a pompa quando la missione richiede discrezione non è una saggia idea. Lo stesso dicasi nel preferire un jetpack alla tuta che rende invisibili, quando uno degli obbiettivi è quello di non farsi scoprire. Questi sono solo due dei tanti esempi in cui siamo chiamati a valutare attentamente cosa far portare a Nova prima di affrontare la missione.

COMMENTO FINALE

A nostro parere Blizzard non sbaglia un colpo. A fronte di una richiesta di quindici euro, ci viene data la possibilità di giocare una manciata d’ore ad alto tasso qualitativo guidando un futuristico agente segreto lungo nove missioni divise in tre “pacchi”. Sarebbe poco saggio acquistare i tre pacchi singolarmente a circa 8 euro cadauno.

Stiamo parlando di un gioco solido, veloce, soddisfacente, ma anche insolito rispetto agli standard incredibili raggiunti da Legacy of the Void. Nova: Operazioni Segrete è una piccola grande espansione per StarCraft II concepita indubbiamente per tutti coloro che si sono lasciati alle spalle Wings of Liberty, Heart of the Swarm e Legacy of the Void. Difficile consigliarlo a chi non ha mai giocato StarCraft II prima d’ora, a dispetto del prezzo esiguo di questa offerta rispetto a quella dei tre giochi principali.

Pregi: L’universo di StarCraft II è sempre molto affascinante. La deviazione più d’azione che di tattica ci è particolarmente piaciuta. Nova è un personaggio degno d’attenzione e merita di elevarsi a rango di protagonista insieme a Raynor e compagnia. Sembra di giocare il degno erede di Commandos, di Pyro Studios.

Difetti: Siamo ben lontani dai fasti di StarCraft II. Più breve rispetto a tutte le altre espansioni prese singolarmente. Non aggiunge nulla alle altre modalità, contrariamente al passato.

Voto: 8/10.

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