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Nintendo vince causa contro PC Box in primo grado; la soddisfazione di AESVI

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Importante sentenza contro la pirateria. Nintendo vince la causa in primo grado contro PC Box, un rivenditore locale, per elusione delle misure tecnologiche in protezione integrate nei sistemi dell’azienda giapponese.

Il tribunale di Milano, che aveva chiesto un parare alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea in merito a due questioni inerenti l’interpretazione delle disposizioni della legge europea sul copyright, che consentono ai titolari legittimi di implementare misure di protezione al fine di tutelarsi da episodi di pirateria. ha dato ragione a Nintendo,

L’esito del ricorso pregiudiziale presso la Corte di giustizia europea forniva ai tribunali dei singoli Stati membri un quadro di riferimento per determinare se tali misure di protezione fossero adeguate e quindi conformi alla legge.

La sentenza emessa dal Tribunale in materia coincide quindi con la prima applicazione da parte di uno Stato membro delle norme di orientamento della Corte di giustizia UE.

LA SENTENZA

Il Tribunale ha quindi disposto che l’utilizzo primario di dispositivi come game copier e mod chip che permettono di aggirare le misure tecnologiche è un’elusione delle misure di protezione con l’obiettivo di consentire la riproduzione di giochi pirata. La sentenza ha inoltre stabilito che le misure di sicurezza di Nintendo sono completamente adeguate e quindi tutelate dalla legge italiana sul copyright.

Nintendo fa notare che tale sentenza sia coerente con una lunga serie di precedenti giuridici stabiliti da tribunali nazionali di alcuni Stati membri, come Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito.
La sentenza è inoltre totalmente allineata a molteplici sentenze emesse dalla Corte di Cassazione italiana (sezione penale) a carico di rivenditori di dispositivi illegali per l’elusione di misure tecnologiche, così come a una recente sentenza della Corte di Appello di Firenze, che ha riconfermato una sentenza penale di primo grado a carico dei proprietari di PC Box.

Importare e rivendere dispositivi illegali per l’elusione di misure tecnologiche è illegale ai sensi della legge italiana e i rivenditori possono dover affrontare condanne penali, sanzioni e pesanti risarcimenti. Nintendo consiglia ai suoi clienti di “non sovvenzionare la pirateria acquistando o rivendendo tali dispositivi”.

LA SODDISFAZIONE DI AESVI

L’AESVI, con una nota, accoglie con soddisfazione la sentenza emessa dal Tribunale di Milano in materia di commercializzazione di dispositivi di elusione delle misure tecnologiche di protezione integrate nei sistemi Nintendo.
L’importazione e la vendita di dispositivi atti a eludere le misure di protezione tecnologica delle console sono un atto illecito e arrecano un enorme danno all’industria videoludica. La lotta a questo fenomeno è indispensabile al fine di favorire la legalità nel settore dei videogiochi.

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