Life Is Strange: Episodio Cinque, Recensione Xbox One

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Polarized. Questo è il titolo scelto dagli sviluppatori per l’episodio finale di Life is Strange, serie episodica che ci ha accompagnato negli ultimi mesi. Come abbiamo avuto modo di analizzare, l’opera di Dontnod Entertainment ha avuto i suoi momenti, lasciando però troppo spesso il fianco a quelli bui, poco chiari ed approfonditi; un calo qualitativo che si è avvertito da metà stagione in poi.

Con Polarized il team di sviluppo ha tentato di dare una degna conclusione alla storia di Max e Chloe, cercando di offrire al giocatore un ultimo scorcio di quel paesaggio e di quella comunità, prima di aprirsi ad un finale (purtroppo) scontato e scriptato.

CONCLUSIONE O NUOVO INIZIO?

Per l’epilogo si è optato nell’adottare una formula diversa di esposizione, niente più esplorazione, raccolta di informazioni, dialoghi prolissi, ma flashback e filmati che pian piano ricostruiscono le ultime ore di Max e compagni.
Non si tratta di una procedura originale, anzi spesso l’abbiamo ritrovata in episodi conclusivi di serie episodiche; tuttavia, non si può fare a meno di notare come il risultato complessivo sia stato ancor più altalenante che in precedenza, quando invece si dava al giocatore lo spazio di muoversi, capire e consultare ambienti e altri personaggi, più o meno importanti nel prosieguo del gioco. Cut-scene che si susseguono in sequenza, lasciando poco da giocare, un terribile evento climatico e il solito grande problema di sempre (fare da guardaspalle a Chloe, Ndr) non consentono di vivere Arcadia Bay come sarebbe stato giusto fare, non permettono di ambientarsi a dovere con un modo procedurale a tratti d’effetto, vero, ma che lascia troppi punti in sospeso, consegnandoci così un finale insipido, frettoloso e scontato; senza considerare quello alternativo, fine a se stesso.

Cresce il ritmo, però, diminuiscono i momenti compassati che nei primi quattro episodi erano affiorati causando noia mista a disinteresse per alcune fasi di gioco, e ciò si traduce anche in una minor durata nell’esposizione dei (pochi) temi affrontati, a discapito di altri appena toccati e mai approfonditi.

È questo il più grande difetto di Polarized, ma in generale dell’intero Life is Strange, la superficialità nell’aver trattato à la meglio alcune tematiche adolescenziali, quella di aver malamente introdotto personaggi visti come i “cattivi”, che quasi magicamente diventano gli “eroi” dell’epilogo; forzature su forzature, un copione che rivela così chiaramente i suoi limiti, così come il gameplay che non evolve mai, eccezion fatta per alcuni spezzoni dalla sceneggiatura folle ma dannatamente riuscita.
Alti e bassi, lo ribadiamo ancora, che si ripercuotono sul racconto, sul cast di comprimari, nelle situazioni critiche, rimettendo in gioco parte di quanto già deciso in precedenza, riproponendo infine una delle scelte forse meno utili di sempre. Per come è arrivata, per quanto vissuto negli episodi tre e quattro, per ciò che si era dato per scontato col finale cliffhanger del quarto episodio.

Come per ogni cosa, il finale è di quelli che si apprezza del tutto o per niente; dividerà, e lo sta già facendo, moltissimi degli acquirenti di Life is Strange, ci preme però esprimere la nostra insoddisfazione sulle tantissime imperfezioni venute a galla strada facendo, che con più impegno avrebbero permesso a questo titolo di primeggiare nel suo genere.
Ci sembra quindi giusto appaiarlo alle tante altre produzioni che, per una ragione o per un’altra, hanno perso parte del loro carattere, del loro fervore, strada facendo; Polarized rappresenta così la conclusione, un po’ azzoppata, di un team di sviluppo che aveva già da qualche episodio smarrito la retta via, narrativamente parlando e non solo. La scappatoia più semplice per mettere fine agli eventi, senza rischiare od osare nulla, il finale forse meno atteso, perché le speranze di assistere ad una chiusura coi fiocchi c’erano tutte… Peccato.

COMMENTO FINALE

Life is Strange, nel suo complesso, è stata una teen drama intrigante e ben orchestrata in alcuni frangenti, noiosa e poco allettante dal punto di vista puramente ludico per molti altri. Alti e bassi hanno contraddistinto questa prima stagione, che si è fatta ricordare più per i finali cliffhanger – puntuali ad ogni fine episodio – che per il resto; tantissime le questioni appena abbozzate, le tematiche e le possibilità a malapena sfruttate all’interno di un universo di gioco stuzzicante per molti aspetti, mancanze che alla lunga hanno intaccato la credibilità e l’immedesimazione in-game. Insomma, dalla first season e dal gran finale ci aspettavamo molto altro, che non c’è stato, e la delusione è ancora piuttosto cocente.

Pregi

Comparto audio al top. Alcuni momenti di gioco interessanti.

Difetti

Finale abbastanza deludente, viste le premesse nel finale del quarto episodio. Troppi temi lasciati in sospeso o malamente abbozzati.

Voto

7