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Palermo Comic Convention, primo giorno

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code al Palermo Comic Convention

Folla, code e disagi all’avvio della Palermo Comic Convention che è partita oggi con un ritardo di due ore abbondanti sulla tabella di marcia.

La prima mattinata della manifestazione che durerà tre giorni (fino a domenica 20 settembre) dedicata ai fumetti, al cosplay, ai nuovi media e più in generale alla Nona Arte, è stata caratterizzata da questa “falsa partenza” che ha fatto slittare anche qualche conferenza.

Un vero peccato perché probabilmente con qualche accorgimento supplementare certi episodi si sarebbero potuti evitare. A partire dalla gestione delle file all’ingresso. La folla (a tratti diventata calca col passare dei minuti) era presente ma perché non si poteva entrare e le file purtroppo non erano ordinate né separate.
Ad esempio è stato poi indicato lo sportello esatto per il ritiro degli abbonamenti e degli accrediti (stampa, ospiti, standisti) e per l’acquisto dei biglietti.

Il risultato però non è cambiato: problemi di connessione hanno specificato ma supponiamo che la burocrazia (autorizzazion o altro) abbia anche avuto il suo ruolo.

folla al Palermo Comicon all'entrata del primo giorno

Non vogliamo puntare il dito contro nessuno ma soltanto chiedere il perché di quello che è apparso a molti come disorganizzazione. Il ritardo di due ore può anche passare in cavalleria ma tenere la persone fuori senza possibilità di acquistare il biglietto o di mostrare l’abbonamento e poter entrare nell’area fieristica (al padiglione 20 gli stand della manifestazione), è una cosa più grave anche perché Palermo oggi non ha risparmiato i suoi 30 e passa gradi, una temperatura calda tremendamente estiva che ha reso ancora più bollente l’ambiente durante la spasmodica attesa dei tanti appassionati armati di pazienza ed incuranti delle situazioni ambientali visti anche i vistosi costumi di alcuni cosplayer.

E perché non informare il pubblico dei motivi del ritardo?

Ma se l’attesa può anche starci (purtroppo non sempre tutto va come dovrebbe e purtroppo ci può anche stare benché non si parli di Expo o altro), è ingiustificato il fatto che chi col pass disabili bene in vista abbia dovuto aspettare il turno come gli altri o ancora peggio non gli sia stata indicata immediatamente una via preferenziale.

Ed è ammirevole anche l’autoironia che molti hanno tenuto nonostante i motivi per contestare, fare dietrofront e tornarsene a casa ci sarebbero potuti essere.

La festa è poi iniziata. Perché comunque di festa vogliamo parlare. Un evento che vede ospiti di rilievo internazionale ma anche le case editrici (cosa non da poco) nonché la presenza di tanti standisti.

Una vetrina per artisti, professionisti del settore dell’intrattenimento, fumettisti, ma anche un luogo dove certe sinergie possono nascere per far risorgere attraverso tante sfumature una Palermo che vorrebbe anche risalire la china, umiliata su troppi fronti.

L’auspicio è che dopo questa falsa partenza, perché oggettivamente non si può affermare il contrario, la Palermo Comic Convention e Cospladya Comics & Games possa trarre giovamento da questa esperienza e dare vita ad un fine settimana interessante visti i contenuti di valore che offre di proporre.

Nel pomeriggio le cose sono andate meglio. Le attività si sono svolte regolarmente anche se si è cercato di recuperare qualche evento che è saltato nella mattinata, con incontri con gli autori, la possibilità di visionare le mostre ed i tanti stand che formano la fiera.

Non sono mancati, e già ne avevamo avuto visione fin dalla calca iniziale, i primi assaggi di cosplay con i tanti appassionati che hanno preso le sembianze dei loro personaggi preferiti di anime, manga e videogiochi. Unico neo: il troppo caldo e l’impossibilità oggettiva di montare condizionatori (il padiglione 20 è enorme). Probabilmente, metà settembre non è l’ideale per attività indoor.

Ad ogni modo va atto agli organizzatori di aver voluto puntare sull’area fieristica che con queste manifestazioni potrebbe puntare al rilancio. E’ un peccato, infatti, vedere la decadenza della zona, un tempo florida, adesso abbandonata a se stessa.

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