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Harold, Recensione Pc

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Bit. Trip Runner, Temple Run, Canabalt e perfino alcuni livelli dell’ultimo Rayman Legends – senza dimenticare gli spin off su mobile – hanno rilanciato sul mercato un genere immediato in ogni senso, quello dei runner game che si son concessi al pubblico in diverse salse, più o meno gustose ed appetibili, tra varianti endless ed altre meno.
Alla base di tutto il concetto relativo alla velocità, alla precisione nell’esecuzione di salti e scivolate, che lo hanno reso ideale per brevi momenti di svago anche su dispositivi quali smartphone e tablet, aprendosi quindi a tutti anche per quel concetto di portatilità che ha spesso determinato il successo di piccole produzioni, talvolta perfino poco originali dal punto di vista puramente ludico.

Non è quindi un caso se alcuni sviluppatori indipendenti tentino di ripercorrere ed affrontare questo genere e recentemente ci siamo imbattuti in Harold, un runner platform game ad opera del team Moon Spider Studio che non ha voluto soltanto omaggiare i runner game, ma ha voluto farlo alla grande, ossia mescolando saggiamente gli elementi tipici con la loro grande passione per i film d’animazione. Continuate pure nella lettura, se siete curiosi di conoscere cosa ne pensiamo nel dettaglio.

CORSE INFERNALI, SALTI MICIDIALI

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Gli angeli custodi esistono veramente? Per Harold sì. L’idea del team di sviluppo è molto carina, seppur semplice e pretestuosa: nell’Accademia dei Guardiani, tra angeli più o meno bravi, Gabi assieme ai suoi compagni di corso si troverà costretto a cimentarsi in 12 corse all’ultimo fiato. Come? Molto semplice, accompagnando le gesta di alcuni umani sulla Terra, vegliando su di loro, aiutandoli nel superare gli ostacoli e fornendo loro dosi di adrenalina (o colpi di fulmine, Ndr) prive di eguali.

Avere a che fare con dei mortali non è cosa semplice, tanto più per Gabi che si troverà difronte un ragazzo, Harold per l’appunto, pressapoco coi suoi stessi difetti: svogliato, un po’ imbranato, poco rassicurante qualsiasi situazione gli si pari davanti. C’è poco altro da dire riguardo la trama a sostegno di questo runner game, se non che aggiungere come così poco basti a giustificare alcune scelte dello sviluppatore, che non fa a meno di sfoggiare le proprie qualità in ambito grafico e di animazione, più che evidenti in tutta la durata del videogioco: design dei personaggi, cutscene, campionario di animazioni e location di gioco al top per qualità, colori, definizione; aspetti sui quali torneremo a tempo debito.

Attraverso ognuno degli stage previsti, anticipati da fasi di allenamento che ci forniranno la giusta conoscenza del percorso che andremo ad affrontare, bisognerà fare affidamento sui riflessi e sulla velocità di esecuzione del salto, così come dell’abbattimento di alcuni ostacoli e lo spostamento di piattaforme e non solo; proprio per questo motivo lo sviluppatore ha deciso di relegare il tutto a comandi analogici, avrete quindi bisogno di un controller per approcciare Harold, così facendo vi troverete a che fare con una produzione piacevole e spassosa, sia se presa a piccole dosi che se affrontata in lunghe sessioni di gioco, non esagerata in quanto a longevità, ma certamente ben ferrata in quanto a tasso di rigiocabilità.

Ogni livello, oltre a fornirvi la possibilità di sbloccare quattro achievement specifici legati alla raccolta di tutte le stelline nella fase di allenamento e di sfida, alla scoperta di una scorciatoia speciale e del piazzamento tra i primi tre, vi farà conoscere a fondo l’opera del team americano che non si fa mancare scenette comiche durante le corse, come l’ostacolare gli altri corridori, impedir loro di saltare con precisione sulle piattaforme mobili o durante gli sprint, accumulabili fino ad un massimo di quattro unità che andranno a comporsi dopo aver raccolto aureole durante il percorso o dopo aver ostacolato, con successo, un altro partecipante alla gara.
La curva di difficoltà è in salita, arrivare primi non sarà soltanto questione di riflessi, ma a volte anche di fortuna: un piccolo errore di calcolo e potreste compromettere la vostra scalata al successo, che di fatto va ad innalzare vorticosamente quel replay value di cui parlavamo poc’anzi.

UN ANGELO CUSTODE COSTRETTO A BARARE

Avviciniamoci ulteriormente al gameplay di Harold, come detto basilare e senza grosse differenze rispetto ad altri runner game, ma al contempo divertente e caratterizzato da un grado di sfida via via crescente. Alla pressione del tasto ‘A’ lo sbadato Harold eseguirà un salto tanto lungo quanto elevata sarà la sua velocità, che potrà essere influenzata alla pressione dei tasti dorsali ‘LB’ e ‘RB’. Ad ‘RT’ ed alla levetta analogica destra, invece, sono affidati rispettivamente la selezione degli ostacoli ed il loro spostamento: abbassare un ponte levatoio, schioccare fionde, abbattere piccole barricate in legno e tanto altro sarà di fondamentale importanza per la buona riuscita della competizione; a nostro vantaggio potremo inoltre conseguire azioni di disturbo nei confronti degli avversari, affidandoci sempre agli elementi interattivi posti all’interno dello stage.

Il resto è fatto di buona volontà, anche quella di migliorarsi gara dopo gara, dopo aver preso dimestichezza coi controlli – comunque molto precisi – e di pazienza o abitudine nei confronti di una formula di gioco amata ed allo stesso tempo odiata, quella classica del trial and error a cui questo Harold non riesce proprio a fare a meno.

Si può parlare di un titolo dalla doppia personalità, che tenta di associare (riuscendoci, Ndr) un umorismo e scene video raffiguranti situazioni banali a fasi di gioco tutt’altro che superficiali, poco ispirate o permissive. Di un titolo che fa della qualità tecnica un suo cavallo di battaglia, con fondali fantastici vivi di molteplici colori, a voler dar vita, forza e vigore agli ambienti desertici, glaciali, a spiagge e giungle, e a quel cast di corridori dal design buffo ma piacevole, che è un piacere veder mentre affronta ardue sfide spalleggiati da custodi tutt’altro che angelici.
Non meno azzeccata la colonna sonora fatta di brani intonati dal Leroy Steat’s Gospel Choir, a cura di Olivier Derivière che ha curato anche le soundtrack di titoli importanti quali Alone in the Dark, Of Orcs and Men, Bound by Flame, Remember Me, a tratti ricordando le melodie di quel Rayman rispolverato da Ubisoft nel recente passato; perfino nei menu di gioco, dove per ogni selezione ci sarà un piccolo motivetto a far capolino.

L’unico appunto negativo da fare riguarda una localizzazione in italiano con qualche sbavatura, per farla breve mancano gli apostrofi, niente comunque che pregiudichi il risultato finale di quello che a nostro avviso, dopo circa sei ore di gioco, ha confermato di essere un runner game con gli attributi.
E poi ci sarebbe il prezzo, che molti potrebbero ritenere elevato, ma bisogna ricordare che la qualità ha sempre un costo: un risultato audiovisivo di questo genere si ripercuote, inevitabilmente, nelle finanze di un team indie, che a quel punto è costretto a salvaguardarsi cercando di rientrare prima di tutto delle spese affrontate, poi di raggiungere dei ricavi. E speriamo che Harold riesca ad esplodere nella giungla di titoli indie che affollano un mercato in continuo fermento.

COMMENTO FINALE

Harold è esattamente quello che ci aspettavamo prima di installarlo sul nostro computer. Un runner game che sfrutta a meraviglia le meccaniche tipiche dei platform per regalare stage di rara bellezza caratterizzati da un level design certosino e ben studiato, mentre tutt’attorno dei buffi sfidanti corrono a più non posso per raggiungere il traguardo prima degli altri.

È un titolo riuscito, che straripa per qualità grafica legata non solo alle ambientazioni, ma anche alle splendide animazioni e al character design degno di nota, per non parlare delle brevi cutscene che da sole potrebbero valere un terzo del biglietto completo: circa venti euro. Richiesta che, tuttavia, potrebbe far nascere qualche dubbio ai meno avvezzi al genere, considerata anche la natura un po’ hardcore del titolo sviluppato da Moon Spider Studio, molto legato al concetto di trial and error, superabile soltanto attraverso dedizione e velocità di riflessi.

PREGI: Qualità grafica, dagli stage alle animazioni, arrivando ai protagonisti. Level design e meccaniche funzionali al genere. Ottima rigiocabilità. Mappatura dei comandi chiara e risposta molto precisa.

DIFETTI: Prezzo di lancio un po’ alto. Alcuni errori nella traduzione in italiano.

VOTO: 8/10

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