Heavy Bullets, Recensione Pc

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Grezzo, diretto, solido, difficile. Usiamo questi aggettivi per descrivere Heavy Bullets, fps psichedelico sviluppato da Terri Vellmann e pubblicato da Digital Devolver (publisher di Broforce, Shadow Warrior, OlliOlli ed Hotline Miami, ed altre famose produzioni indie).

Il gioco realizzato dal solo Vellman, un autore brasiliano, è presente su Steam per Pc Windows, Mac e Linux da poco più di due settimane fa ed è sicuramente interessante sotto diversi aspetti che vi andremo ad elencare.

NOMEN OMEN

 

Heavy Bullets, ovvero proiettili pesanti. Il titolo del gioco indica già molto. La pesantezza di questi proiettili sta nell’estremo valore di ognuno di essi perché andremo avanti per il gioco con un misero revolver con sei colpi. Sarà possibile recuperare questi proiettili e riciclarli praticamente per la durata della partita, ma sarà fondamentale non perderli attraverso otto livelli pieni di nemici e generati proceduralmente.
Il compito, infatti, è quello di disattivare il computer centrale che si occupa della sicurezza per eliminare i virus e salvando la pellaccia.

DIFFICILE… PER TANTI MOTIVI

Il gameplay è semplice ma benché votato all’azione (è sempre un fps) diventa un po’ ragionato per il fatto che i mezzi a propria disposizione sono davvero esigui.
I proiettili “riciclabili”, possono comunque essere persi e per acquistarli bisogna guadagnare soldi preziosi provenienti dai nemici uccisi ed acquistarli nei distributori automatici (ovviamente a pagamento) dei vari livelli.

Ci saranno anche alcuni potenziamenti che potranno essere raccolti nei livelli o in stanze segrete accessibili con delle chiavi speciali o possono essere acquistati sempre tramite le macchinette automatiche. Tali oggetti possono essere raccolti soltanto ad uno ad uno. Scordatevi gli inventari proposti da altri titoli perché a meno di non possedere uno zaino (o nella fattispecie un backpack) sarà possibile trasportare un oggetto per volta.

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Per fare “cassa” si potranno anche vendere questi oggetti secondari ed acquistarne altri. I soldi saranno fondamentali anche perché permettono di aumentare la propria vitalità. Segnaliamo anche la presenza della banca che permette un’operazione preziosa: depositare il denaro raccolto per poi poterlo utilizzare all’inizio di ogni nuova partita.

Oltre a dosare oggetti e proiettili, ci sarà da tener d’occhio i nemici. Dal canto loro, i mostri sono molto infami. E non perché l’Intelligenza Artificiale sia particolarmente raffinata visto che se non ci vedranno non attaccheranno, ma perché sono stati piazzati in modo tale da non esser visti e quindi di avere il beneficio dell’effetto sorpresa. Niente sembra presagire la loro presenza.

La difficoltà, infine, viene accentuata dal fatto che la morta sia permanente. Si finisce l’energia vitale raffigurata dai cuoricini? Bene, si ricomincia tutto dall’inizio. Non dall’inizio del livello in cui si è arrivati, ma dall’inizio del gioco Per chi ama le sfide è sicuramente un bell’incentivo mentre chi si avvicina a questo genere di giochi, consigliamo caldamente di evitare.

AMBIENTAZIONE STRAMBA, 3D POLIGONALE OLD STYLE

Il gioco vanta un’ambientazione quanto mai stramba con colori psichedelici e realizzata in un 3d piuttosto minimalista e dal chiaro stile retro. Scelta stilistica che non ci dispiace anche perché la realizzazione è di buon livello. Certo, gli esteti potrebbero assolutamente dissentire.

Inoltre, un po’ più di varietà e soprattutto di differenze cromatiche avrebbe giovato perché alcune volte si fa fatica a distinguere i nemici dall’ambiente.

Il gioco, lo abbiamo detto, va dritti al punto senza tutorial ma con un semplice prologo di pochi secondi che illustra l’obiettivo della nostra missione: raggiungere il security mainframe e resettarlo per fermare le infezioni. Ed i dungeon virtuali saranno la nostra trappola mortale. Ricordiamo il fatto che siano otto livelli generati casualmente anche se col passare delle ore cominceremo ugualmente a familiarizzare con gli ambienti.

Il comparto sonoro è all’altezza di un gioco come Heavy Bullet con effetti anche loro a tema e dal chiaro richiamo retro.

CONCLUSIONI

Sicuramente Heavy Bullets è un titolo molto interessante. Realizzato più che discretamente e molto difficile. Un fps con una grafica poligonale e colori sgargianti (al neon) che ricorda molto gli “esperimenti” della prima metà degli anni ’90 con un’ambientazione psichedelica e di sicuro impatto (nel bene o nel male, si intende).

Il punto di forza di Heavy Bullets è senza dubbio il suo gameplay. Immediato concettualmente ma difficile perché non solo basato sull’azione ma anche su un attento studio dei comportamenti elementari dei nemici. Abbiamo usato l’aggettivo grezzo ad inizio recensione per questo sia per una Intelligenza Artificiale così così che per una realizzazione tecnica volutamente minimalista. Quest’ultima a noi ci è piaciuta e rende interessante il gioco.

Così come è interessante il gameplay. Che si tratti di torrette o di mostri, sarà importante capire i loro movimenti e soprattutto agire con cautela perché le armi a nostra disposizione sono poche. O meglio, i proiettili sono pochissimi e benché potenzialmente utilizzabili all’infinito hanno un loro “peso”.

Tutto costa, sia in termini di denaro, sia in termini di gameplay. Quest’ultimo è ravvivato dalla presenza di oggetti che danno dei bonus e dalla possibilità di venderli per acquistarne altri. Tuttavia, ripetiamo, tutto costa: una distrazione può essere fatale e la morte permanente contribuisce ad aumentare la difficoltà che in certi punti diventa addirittura frustrante, soprattutto per i neofiti.

 

Pregi

Concetto interessante. Grafica dal sapore retro. Buona realizzazione. Gameplay immediato...

Difetti

… Ma difficoltà a tratti frustrante. Sfida quasi impossibile (e non per colpa della morte permanente). Qualche dettaglio in più a livello grafico avrebbe giovato. Non adatto ai neofiti.

Voto

7,5