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War Thunder, Recensione Pc-PS4

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War Thunder 2406

In principio era World of Planes, progetto di sviluppo inaugurato nel 2009 da Gaijin Entertainment, famoso studio di sviluppo russo ed indipendente, che dal 2002 ad oggi ha pubblicato alcuni dei titoli più apprezzati dagli amanti delle simulazioni aeree: IL-2 Sturmkovic: Birds of Prey e Birds of Steel. Per evitare di confondersi con un altro simulatore, sviluppato da Wargaming e chiamato World of Warplanes, Gaijin Entertainment ha ritenuto opportuno cambiare il titolo del gioco nell’inconfondibile War Thunder, che tutti conosciamo.

Non solo di cambio di nome si parla, in ogni caso, perché questi ambiziosi sviluppatori hanno voluto osare di più: unire in un videogioco online di combattimenti ben tre tipologie di mezzi. Aeronautica, Marina e divisioni corazzate di ben cinque eserciti storici promettono di animare memorabili battaglie. Disponibile per PlayStation 4 e per Pc Windows (abbiamo provato entrambe le versioni), War Thunder è anche un gioco Free to Play, cioè un gioco che richiede una registrazione ai server di gioco e null’altro: si gioca a titolo gratuito.

GUERRA LAMPO E GUERRA TOTALE

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Cinque fazioni a nostra disposizione (U.S.A., Germania, Inghilterra, Russia, Giappone), libertà di cambiarla a nostro piacimento quando vogliamo. Centinaia di mezzi, tra carri armati, aerei e – nel prossimo futuro – navi da battaglia quali cacciatorpediniere, incrociatori e portaerei, che sono tra quelle confermate ma il futuro potrebbe riservarci sorprese. Gli aerei si classificano in caccia, caccia pesanti, bombardieri medi e pesanti.
Troviamo anche le varianti come il caccia-bombardiere, il bombardiere da picchiata oppure l’aereo-silurante. Anche i carri non sfuggono a varie classificazioni, che ne indicano il peso (leggero, medio e pesante) oppure il ruolo: antiaerea, anticarro, caccia-carri, per fare alcuni esempi.

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War Thunder ha abbandonato lo stato di Beta, cioè di gioco “in cantiere” ed offre la parte d’aviazione al completo. Quella relativa ai carri armati attende l’implementazione degli eserciti mancanti (U.S.A., Inghilterra e Giappone). Non sappiamo ancora indicare una data precisa per l’avvento delle forze di mare. E’ evidentissimo, comunque, che il concetto di guerra totale, che coinvolge decine di giocatori contemporaneamente, impegnati via aria, via terra e via mare, sia in programma e già da adesso è possibile avvertire la bontà di tutte le premesse del gioco, quando arriverà all’ultimo stadio di lavorazione.

SEMBRA UN GIOCO AD ALTO BUDGET

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Quando Gaijin Entertainment si mette a lavoro su un videogioco di guerra, risultano essere degli esperti nel ricreare fedelmente ogni aspetto visivo e niente sembra lasciato al caso. E’ stato così nel passato e War Thunder ne è la conferma: graficamente parlando si assiste ad un lavoro di notevole fattura, un motore grafico che garantisce fluidità, spettacolo, buona dose di dettagli e scalabilità, per poter essere eseguito in macchine da gioco non proprio all’ultimo grido.

La riproduzione di carri ed aerei dei cinque eserciti presenti nel gioco è – tirando le somme – certosina e per alcuni aspetti anche maniacale.
Le mappe di gioco e le ambientazioni sono, ormai, decine, tutte varie ed ottimamente costruite e definite. Zone alpine, colline, isole, atolli del Pacifico, fiordi, zone costiere non verranno mai a noia e – a parte gli avversari incontrati – ci daranno il nostro da fare per non schiantarci su un promontorio o planare in acqua.

La fisica, che gestisce i comportamenti di veicoli ed aerei è coerente e realistica per la maggior parte del tempo. Certo: nelle battaglie “non realistiche” possiamo imbatterci in “licenze poetiche” non indifferenti, ma nel complesso è tutto abbastanza verisimile.

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Il lavoro svolto in sede di campionamenti sonori sembra eccezionale. Ogni mitragliatrice ha il proprio suono, inconfondibile; gli “stuka” che si lanciano in picchiata, superata la velocità minima, innescano l’inquietante sirena che precede il bombardamento. Le bombe sganciate dall’alta quota, precipitano sui bersagli di terra con il tipico sibilo che precede la deflagrazione. Il motore dei veicoli (siano essi di terra o di aria) non è da meno e si avverte la differenza di manetta, l’alta velocità, il motore a basso regime ed altro ancora.

Le musiche orchestrali sono un sapiente mix tra brani classici (come The Death of Ase, di Edvard Grieg) e di colonna sonora originale, creata da un’orchestra sinfonica russa affidata a tre nomi di cui uno sicuramente eccezionale: Jeremy Soule, che a moltissimi non dirà nulla, ma è la mente dietro grandissime colonne sonore quali Morrowind, Oblivion, Skyrim e Dawn of War (ma ne ha fatte tantissime altre, contribuendo al successo di tanti giochi dell’ultimo decennio).

Tutto lascia intendere che Gaijin Entertainment, per War Thunder non abbia badato a spese.

SE TI PRENDE E’ LA FINE

War Thunder è un gioco gratuito che sprizza grandiosità da ogni pixel e lascia intendere che non sembra propriamente una produzione indipendente a basso budget. Cercheremo, dunque, di analizzarne l’offerta e gli aspetti del gameplay senza entrare in complicati tecnicismi né ostiche spiegazioni, sperando di chiarire al meglio come si gioca e perché sia così divertente passare ore ed ore tra duelli tra caccia e battaglie tra carri.

Come ogni gioco Free-to-Play che si rispetta, War Thunder prevede l’accumulo di moneta virtuale di gioco (Silver Lions) e moneta speciale (Golden Eagles). La moneta virtuale standard si accumula con l’effettivo giocare, l’abbattimento o la distruzione di obbiettivi terrestri ed aerei, la vittoria durante le partite, il conseguimento di achievements.
Persino il successo nei primi tutorial di gioco permette di guadagnare qualcosa. Questa moneta va investita nell’acquisto di nuovi slot d’equipaggio (fino ad un massimo di cinque), nell’acquisto di nuovi mezzi, nella messa in servizio degli stessi, nell’acquisto di munizioni e riparazioni dei veicoli danneggiati.

La moneta speciale è direttamente proporzionale a quanti soldi reali siamo disposti a versare nelle casse di Gaijin e permette di accelerare lo sblocco di nuovi aerei, acquistarli prima del tempo, addestrare l’equipaggio di ciascun mezzo in tempi brevi, acquistare mezzi “speciali” nell’estetica e nel gettito di bonus ai punti esperienza e ricerca (di cui parleremo più giù).

Quel che teniamo a precisare è che l’utilizzo – parsimonioso oppure no – della moneta speciale, garantisce un vantaggio in termini di tempo, ma nessun effettiva superiorità tecnica. Niente che – un giocatore che per principio non paga in un Free-to-Play – non possa raggiungere a costo di decine o centinaia di sessioni di gioco. War Thunder, a differenza di molti altri giochi, non fa vincere perché uno paga, ma fa raggiungere progressi tecnologici in tempi inferiori rispetto a colui che non paga.

Oltre alle monete virtuali e speciali, vi sono altri indici da accumulare e gestire: i punti esperienza ed i punti ricerca.
I primi influiscono tanto sul proprio profilo da giocatore quanto su ogni, singolo, equipaggio a disposizione. Più un equipaggio combatte, abbatte e consegue obbiettivi, più punti esperienza ottiene.

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Questi, proprio come in un gioco di ruolo, vanno convertiti in punti da spendere per migliorare le abilità dell’equipaggio. Tali abilità sono decine e divise per sezioni: pilota/carrista; equipaggio; logistica (manutenzione armi, velocità di riparazione, velocità di ricarica ed altro ancora). Infine, al costo di un certo ammontare di valuta virtuale (prima) e di moneta speciale (nelle fasi avanzate di gioco) è possibile addestrare l’equipaggio di ciascun mezzo per ottenere ulteriori bonus d’addestramento su un certo tipo di modello di mezzo.
Pagare per la formazione di un equipaggio “esperto” nell’uso di un preciso modello di bombardiere non equivale ad ottenere – per lo stesso equipaggio – una formazione identica per l’uso di un determinato caccia.

I punti ricerca, di cui accennavamo, sono il requisito necessario per permettere, a ricercatori ed ingegneri della nostra base operativa, lo sblocco e conseguente acquisto (tramite moneta virtuale oppure speciale) di nuovi e migliori mezzi da utilizzare.

Non solo: oltre alla ricerca per i mezzi da poter aggiungere alla nostra collezione, la ricerca serve anche per migliorare gli equipaggiamenti di base che ogni singolo aereo o carro, monta di base. L’utilizzo intensivo dello stesso carro armato leggero – per fare un esempio – alla lunga garantisce la ricerca e l’ottenimento (previo acquisto tramite monete virtuali, guadagnate in missione) di migliori bocche di fuoco, migliori protezioni, miglior motore, fino ad ottenere munizioni speciali quali bombe pesanti, siluri e razzi, in quei mezzi che sono predisposti all’installazione.

Questa alchimia tra accumulo di punti ricerca, moneta virtuale, gestione dell’equipaggio come in un gioco di ruolo genera un circolo vizioso dal quale è veramente difficile uscire. E’ facile trovarsi a dire “faccio un’altra partita e poi smetto”, oppure “giusto il tempo di completare l’ultima ricerca e vado”, e si fanno le tre o le quattro del mattino. Quel che più sorprende, di War Thunder, è anche la velocità con cui il gioco ci getta nella mischia, facendoci perdere poco tempo nel calarci nei panni di un pilota che deve portare a casa la pelle a costo di quella altrui.

BILANCIAMENTO E MATCHMAKING: TANTO LAVORO DA FARE

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Che di titanico, matto e disperatissimo lavoro da fare c’è, Gaijin Entertainment lo sa bene. La lunghissima gestazione della fase Beta, le graduali implementazioni portate da patch più o meno pesanti ne sono la prova. L’introduzione lenta, a volte indolore e altre volte un po’ meno, di nuovi aspetti e soprattutto le attesissime nuove forze di battaglia (da maggio sono arrivati i primi due eserciti di terra e ne mancano ancora tre, non si sa quando arriveranno quelle navali), senza contare l’annunciato, a loro dire imminente, cross-play tra PlayStation 4 e Pc richiedono tempo e pazienza.

La comunità che si è creata e si fa espandendo intorno all’ambiziosissimo progetto di questi sviluppatori russi è molto numerosa ed i limiti, le imperfezioni di War Thunder non sono un mistero. Prima fra tutte le imperfezioni, quella che salta quasi subito all’occhio, è che vi siano fazioni che – specie all’inizio del gioco – partono in vantaggio rispetto alle altre, forti di un gap tecnologico che rende gli aerei molto forti, a dispetto dei fragili avversari. Tutti i mezzi di War Thunder si dividono in livelli di classe che vanno da 1 a 6 (in gioco indicati in numero romano).

Se, all’inizio, con gli aerei di basso livello, l’abilità di un pilota navigato può fare la differenza, a metà del percorso (gli aerei si classe 2 e 3) le cose si fanno molto più ostiche. Alcuni mezzi (come il Wellington, bombardiere inglese di classe 1) restano un mistero, perché elevatissima è la loro fragilità e di contro quasi nessuno è soddisfatto della sua potenza di fuoco.

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Ad alti livelli (non ci siamo ancora arrivati, dopo quasi un anno di gioco e un centinaio di ore passate in volo, NdR) si dice che pur rovesciando le parti (i fragili tedeschi di partenza diventano devastanti ed i temibili caccia americani non fanno più tanta paura) la situazione non cambia: alla resa dei conti non vi è ancora un buon bilanciamento tra tutti i mezzi, pertanto qualcuno è più avvantaggiato di altri. Questo discorso, ovviamente, può essere applicato per le unità di esercito terrestre. Per fortuna è un indice che può essere corretto, siamo ben lontani dagli spettri del “pago ergo vinco” di molti titoli gratuiti.

Altro fattore che non convince più di un utente è il criterio con il quale vengono formate le squadre che vanno a scontrarsi in cielo oppure in terra (da qualche giorno è finalmente arrivata la possibilità di unire forze terrestri e d’aria nella stessa partita).
E’ evidente che qualcosa non va per il verso giusto, poiché ci si ritrova ad affrontare aerei oppure giocatori troppo forti, oppure troppo deboli (dipende dal punto di vista di chi gioca), creando una poco divertente “onda” di partite che possono essere disastrose oppure epiche. Che sia voluto oppure no, l’effetto del matchmaking è quello di fare storcere il naso a più di quello che lo apprezzano, pertanto non è ottimale.

Di difetti di programmazione veri e propri, dopo tanto tempo di prova, non ne abbiamo visti. Abbiamo assistito a qualche passo falso del motore fisico, a qualche errore di compenetrazione tra poligoni ma veramente poco che possa impedire o guastare l’esperienza di gioco. Da segnalare, ad onor del vero, un problema relativo all’utilizzo del primo modello del già citato bombardiere Wellington, che affligge più di un utente: il gioco, arbitrariamente, consente oppure impedisce l’utilizzo del mezzo, senza una logica precisa, rovinando – purtroppo – le partite di coloro che vorrebbero utilizzarlo in battaglia. Difetto non da poco, che non dovrebbe essere impossibile da risolvere.

CONCLUSIONI

War Thunder è un cantiere aperto, ancora oggi. E’ un gioco che si fa in tre: aerei, carri armati, navi da guerra ed al momento, al completo, vi è solo la parte dedicata all’aviazione. I carri armati sono presenti, ma solo due fazioni su cinque possono schierarli. Delle navi e dell’interessante cross-play tra utenze di diverse piattaforme (PlayStation 4 contro Pc) ancora non si sa nulla di preciso, se non che saranno implementate in futuro.

E’ un gioco di guerra che ha tre livelli di realismo: arcade, realistico, simulatore, per accontentare tutte le fasce d’utenza (dal giovanissimo inesperto o giocatore casuale al più incallito pilota da tastiera, magari armato di joystick all’ultimo grido). Tecnicamente impressionante sia sul piano visivo che sonoro, e sembra più una produzione ad alto budget che il lavoro di un team indipendente.

E’ gratis da giocare, quindi offre tutto a titolo gratuito. Quello che si paga è una valuta speciale che aiuta, i più frettolosi, ad ottenere mezzi e progressi tecnologici prima del tempo. Nessun vantaggio tecnico sul campo. Soffre di qualche problema di matchmaking e di bilanciamento tra i mezzi, ma il tempo potrebbe aggiustare le cose, se con esso arrivassero anche gli aggiornamenti dedicati alla correzione di questi problemi. E’ un gioco organizzato per intrattenere e per incollare alla tastiera. Con chi vi scrive c’è riuscito in pieno, se l’organizzazione delle fasi di ricerca, acquisto di mezzi, carriera militare piace le ore di divertimento sono assicurate e – soprattutto – non avrete speso un centesimo per divertirvi tanto. Chiudono un cerchio quasi perfetto le possibilità di creare plotoni tra amici (quattro persone al massimo) e veri e propri clan (ma questa è una prerogativa degli utenti paganti). Consigliato ad occhi chiusi: è gratis ed è fatto molto bene.

PREGI: Tecnicamente impressionante. Facile da apprendere. Quantità e qualità quasi si equivalgono e sono tanta cosa entrambe.

Difetti: Il gioco è stato pubblicato ufficialmente ma è “monco” della metà dei contenuti. Problemi di bilanciamento tra mezzi. Problemi di matchmaking che guastano la serenità ed il giusto senso di sfida.

Voto: 8,5/10.

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