Retro

Mortal Kombat (1992)

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Cattivo e violento come nessun altro videogioco apparso fino ad all’ora. Mortal Kombat debuttò in sala giochi nel 1992 ad opera di Midway e segnò una sorta di rivoluzione nel genere dei picchiaduro ad incontri diventando un grande e reale antagonista del celebre Street Figher II.
Mortal Kombat offriva un approccio molto più duro e totalmente innovativo rispetto agli altri beat’em up.
La sua violenza era palese al punto che le conversioni sui computer e console di casa vennero censurate omettendo le gocce di sangue che comparivano ad ogni impatto e scendevano a terra.

IL TORNEO MORTAL KOMBAT

Il gioco aveva una trama di background ben precisa, mutuata poi dall’omonimo film con Christopher Lambert, e prendeva il suo nome dal torneo di arti marziali Mortal Kombat, evento quasi sconosciuto che si svolge una volta a generazione, che sarebbe servito all’Outworld per impossessarsi della Terra.
Per farlo, le entità dell’Outworld avrebbero dovuto vincere per 10 volte consecutive il Mortal Kombat sull’isola di Shang Tsung (potente e malvagio stregone in grado di impossessarsi delle anime dei propri nemici), in combutta con il principe Goro e Reptile. Il guaio è che Goro ha già vinto 9 volte…
E così, Raiden il dio del Tuono e protettore della Terra scelse un gruppo di guerrieri per difendere il pianeta.

 

 

La celebre arena iniziale di Mortal Kombat

 

 

FINISH HIM (HER)! FATALITY!

La Fatality, la mossa mortale eseguibile soltanto al termine degli incontri è il tratto distintivo di Mortal Kombat e dei suoi 7 personaggi.
La voce in game (epica) invita con un urlo “Finish’Him” il vincitore a finire l’avversario a quel punto lo schermo diventa più scuro e la scena si focalizza su questa mossa. Una crudeltà inaudita che però ne decretò il successo mondiale e l’entrata nell’olimpo dei videogiochi. Chi scrive aveva personalmente paura all’epoca.

  • Sonya Blade: dava mandava a distanza un bacio che avvolgeva ed inceneriva in nemico.
  • Kano: questo galantuomo strappava il cuore ancora pulsante dall’avversario.
  • Raiden: una raffica di scosse elettriche faceva esplodere la testa in un mucchio di sangue.
  • Johnny Cage: stacca la testa del suo avversario con un montante.
  • Liu Kang: colpisce con due calci rotanti il nemico e con un montante lo lancia lancia fuori dallo schermo.
  • Scorpion: si toglie la maschera e, lasciando vedere il teschio, soffia il fuoco sul nemico di cui rimane solo lo scheletro.
  • Sub Zero: stacca la testa dell’avversario con tutta la colonna vertebrale e la mostra, ancora gocciolante di sangue, come trofeo.
  • Pit. Si tratta di una fatality particolare che si può eseguire nell’arena del ponte. Al finish’him (o her nel caso di Sonya), si può dare un montante che farà cadere il nemico dal ponte facendolo schiantare su un fondale pieno di spuntoni.

 

 

La selezione dei personaggi, su Amiga

 

 

 

LO SCHEMA DI GIOCO

Si tratta di un picchiaduro ad incontri. Chi vince due round su tre vince e passa avanti. Si affronteranno tutti i personaggi e 7 i personaggi compreso un incontro a specchio con se stessi. Poi, piccola novità, due incontri endurance in cui si combatte contro un’accoppiata di nemici sconfitto uno c’era l’altro ed infine i due bos Goro e Shang Tsung.
Il game-play, dal canto suo, era molto valido anche se non troppo vario. Ogni combattente aveva le sue mosse predefinite, con prese particolari ed attacchi speciali (Scorpion usava un arpione, Sub Zero il ghiaccio, Raiden poteva riapparire in un altro luogo, Sonya aveva la spaccata e così via). Tantissime le mosse a disposizioni che però erano inferiori a molti concorrenti.

 

 

Lo scontro tra i ninja Sub Zero (a sinistra) e Scorpion (a destra) sul ponte

 

 

 

UNA GRAFICA IMPRESSIONANTE

Mortal Kombat utilizzava una particolare grafica digitalizzata. Tecnica usata prima per l’interessante ma controverso Pit Fighter. La resa dei giocatori benché in 2d era ottima, così come le loro animazioni, e le ambientazioni, molto seriose, davano atmosfera e profondità al tutto.
Il sonoro era composto da un paio di jingle oltre al motivo iniziale e da ottimi effetti sonori. Non da meno il parlato: la voce che si udiva alle presentazioni dei combattenti è rimasta nella storia. Buona anche la longevità con una buona sfida bilanciata piuttosto bene. Caratteristiche riportate anche sui computer e console a 16 e 32 bit dell’epoca.

CONCLUSIONI

Mortal Kombat è una pietra miliare. Non ci sono troppi difetti da imputargli dal punto di vista tecnico. Piuttosto divertente nonostante la cruda violenza anche se non eccessivamente giocabile come alcuni titoli concorrenti per il numero delle mosse presenti.
E’ stato, tuttavia, un rivale davvero degno per Street Fighter II e diede una ventata di novità al genere. Il suo successo fu anche sancito da un film di dubbia qualità. da un seguito (adesso diventata una serie giunta al nono capitolo, ndr) e da una moltitudine di fans.

PREGI

Tecnica sopraffina. Divertente. Alcuni sprazzi di innovazione.

DIFETTI

Non troppe le mosse presenti.

VOTO: 9/10

 

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