Kick Off 2

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Se Kick Off nel 1989 gettò le basi per rivoluzionare i giochi di calcio su computer, Kick Off 2 segnò definitivamente nel 1990 la via verso un realismo più marcato ed un nuovo standard.
La Anco, grazie a Dino Dini, fece uno dei gol più belli nella storia dei videogiochi sfornando il secondo (e più apprezzato) capitolo della serie Kick Off su tutti i computer ad 8 e 16 bit. Particolarmente fortunata fu la versione Amiga, che andremo a trattare in questa breve recensione Classic.
Kick Off 2 seppe davvero rivoluzionare la concezione calcistica sui computer introducendo tante innovazioni che ancora oggi sono le basi per realizzare una buona simulazione di quello che è secondo molti, il gioco più bello del mondo…

AFTERTOUCH, E MOLTO ALTRO

Se si riflette bene, Kick Off 2 è un vero capolavoro di programmazione. Non esente da bug o piccoli difetti, ma condensare tutte le caratteristiche in un dischetto da 740 kb, (si, kb, i megabytes erano un lusso per pochi all’epoca, ndr), era davvero un’impresa che Dino Dini riuscì a compiere.
Il gioco mantenne il controllo di palla introdotto dal primo capitolo l’anno prima, basato sull’abilità e sul tempismo visto che la sfera, prima volta nella storia, non era attaccata ai piedi ma propose in più il cosiddetto “Aftertouch” ovvero il tiro ad effetto ed altre innovazioni.
Il tiro ad effetto era una caratteristica già presente in Microprose Soccer (troppo accentuata) ed in Emylin Hughes International Soccer (Audiogenic) ma qui era rappresentata con un realismo maggiore rispetto alle pur valide controparti.
In Kick Off 2 c’erano i calci di punizione diretti ed indiretti, con tanto di barriera, tempi di recupero ed arbitri con peculiarità caratteriali diverse e quindi con direzione di gara differenti.

 

Un diagonale ben piazzato su un campo bagnato. L'estremo difensore riuscirà a salvare la sua porta?

UNA GIOCABILITA’ IMMENSA

L’”Aftertouch”, selezionabile nel menu delle opzioni, aumentava la già immensa giocabilità del primo capitolo. Fare gol grazie all’effetto era una caratteristica del gioco. Senza dimenticare che era possibile fare praticamente tutto in campo. Scartare il portiere in tutti i modi, tirare di prima, il tutto ad una velocità stratosferica il tutto con un semplice joystick ed un pulsante.
Nel Kick Off 2 base mancava il fuorigioco, grande pecca in effetti, ma con i data disk (o espansioni) come The Final Whistle, pubblicata nel 1991, l’offside venne introdotto così come uno dei colpi più belli e spettacolari del calcio: la rovesciata e venne migliorato anche la gestione dei calci piazzati.
Il controllo di palla, come già ampiamente spiegato, era mutuato da Kick Off ed era quanto di più realistico ci fosse all’epoca anche dal punto di vista fisico. Anche i rimbalzi del pallone, infatti, erano credibili e variavano a seconda della forza, della direzione, dell’effetto dato nel tiro o nel passaggio e dalla superficie del campo. Nel gioco base vi erano 4 tipi di campo: normale, fangoso, bagnato e sintetico.
L’espansione aggiunse altri tre rettangoli, tra cui quello innevato e migliorò altro, come ad esempio il comportamento dei portieri, un po’ troppo facili da superare una volta appresi i fondamentali.

 

 

Rete su rigore in Kick Off 2

 

VISTA A VOLO DI UCCELLO, SONORO LIMITATO

L’aspetto grafico di Kick Off 2 confezionato da Steve Screech, non si discostava dal predecessore. La visuale era a volo d’uccello, ossia dall’alto. Colpivano, all’epoca, le proporzioni tra campo e giocatori. Quest’ultimi erano piccoli ma le proporzioni erano azzeccate. Lo scrolling era multidirezionale mentre aiutava moltissimo il radar piazzato sulla sinistra.
I dettagli della superficie dei campi era essenziale ma funzionale. La grafica pur essendo semplice era gradevole. Il sonoro era essenziale. Qualche effetto, il rumore del pallone, il contrasto, i fischi arbitrali, i rumori di pali e traverse e l’esultanza del pubblico quando si segnava.

CONCLUSIONI

Ci troviamo di fronte alla storia del calcio. Kick Off 2 migliorò il primo capitolo della serie e per certi versi fu il migliore gioco della serie. Venne poi contrastato da Sensible Soccer e dai suoi seguiti.
Tecnicamente valido, aveva una giocabilità immensa. Molto divertente grazie anche ai suoi ritmi frenetici permetteva di trascorrere ore spensierate. Fu uno dei primi giochi che indussero i negozianti ad organizzare tornei dimostrativi. Si può soprassedere alla quasi assenza di sonoro ed qualche bug.
Rimarrà nell’epica videoludica il mitico “Cartellino Gaillo” delle ammonizioni ai giocatori.

PREGI

Ultra giocabile. Innovativo. Divertente.

DIFETTI

Qualche piccolo bug. Sonoro ridotto all’osso.

VOTO: 9/10