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L’industria dei videogiochi protagonista a Montecitorio, tra cultura, PEGI ed altro

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Videogiochi a Montecitorio

L’AESVI, l’associazione di categoria del mondo videoludico è stata protagonista oggi a Montecitorio, con l’evento intitolato: “A proposito di videogiochi. Riflessioni, proposte e osservazioni sul mondo dei videogame in Italia”, iniziativa promossa dalla Commissione Cultura della Camera dei Deputati come momento di confronto tra istituzioni, esperti e operatori del settore.

Avevamo presentato l’iniziativa qualche giorno fa. L’associazione, in una nota stampa, ha sottolineato come il videogioco sia espressione della cultura contemporanea e luogo di creazione di nuove forme di narrazione, di sperimentazione tecnologica e di interazione sociale a cavallo tra creatività, innovazione, arte e comunicazione di massa.

Tra i punti affrontati nella giornata di lavori, anche il tema della tutela dei minori. Argomento molte volte travisato dalla stampa generalista e da molti utenti che non conoscono il fenomeno videoludico.

AESVI ha quindi ribadito il proprio impegno in questo campo: l’industria dei videogiochi è in prima linea fin dagli inizi degli anni 2000 con il sistema di classificazione PEGI e con gli strumenti di controllo parentale.

La convinzione dell’associazione è che questo tema debba essere affrontato non sul fronte dei divieti, ma su quello della conoscenza.

“Viviamo in un mondo che è al tempo stesso reale e digitale dove entrambe le dimensioni si intersecano continuamente – si legge nel comunicato di AESVI – con questa realtà che dobbiamo misurarci prima di tutto sul fronte dell’educazione, imparando a nutrire le giovani generazioni con una “dieta digitale” equilibrata”.

POSSIBILI SVILUPPI

AESVI ha voluto anche porre l’accento sul tema dell’agenda digitale sottolineando come l’industria dei videogiochi possa contribuire in diversi ambiti a supportare la crescita economica del Paese: la scuola, attraverso l’utilizzo dei videogiochi nei contesti educativi; lo sviluppo di videogiochi applicati a finalità diverse dall’intrattenimento, come nel settore della salute, della cultura o del turismo; il Made in Italy, dove l’Italia ha un ruolo tutto da conquistare come paese produttore di videogiochi nel panorama internazionale, in particolare, l’associazione sta portando avanti delle proposte per il rafforzamento delle politiche di internazionalizzazione del settore anche attraverso l’introduzione del tax credit per la produzione di videogiochi in Italia.

“Siamo grati alla Commissione Cultura per aver promosso il convegno odierno, segno di attenzione verso un’industria sempre più rilevante nel settore dell’entertainment e della tecnologia. Crediamo che il settore dei videogiochi possa dare un contributo rilevante per lo sviluppo del Paese – ha dichiarato Andrea Persegati, presidente di AESVI – ci auguriamo quindi che la discussione di oggi possa essere preludio di un dialogo continuo con il Parlamento e con le istituzioni tutte, affinché anche in Italia si possa approfondire la conoscenza del mondo dei videogiochi e delle numerose opportunità che esso può offrire”.

LA NOSTRA

C’è da vedere le reazioni del mondo politico e le sue iniziative per tentare di lanciare definitivamente un settore che negli ultimi anni è in fermento e che può essere senza dubbio una fonte importante di guadagno e prestigio per le software house e programmatori italiani.

Si spera inoltre che il mondo politico prenda definitivamente coscienza del mondo, del fenomeno videoludico e dell’industria del settore visto che i videogiochi ormai da anni non sono più “giochetti” e che troppo spesso negli ultimi tempi sono balzati nelle prime pagine dei giornali per eventi luttuosi o fatti di cronaca gravi citando il medium (i videogiochi) in modo improprio e mettendo allarme ingiustificato verso quello che rimane un passatempo come tanti altri.

Il nostro auspicio è quello che AESVI abbia fatto breccia ed aperto in modo favorevole i politici convincendoli anche, appunto, ad investire in questo settore. La nostra speranza è che il primo vero incontro tra i videogiochi e la politica si sia concluso bene e con risultati concreti.

Chi vivrà vedrà. E se son fiori…

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